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Autore: Namae    24/02/2013    4 recensioni
Matrimonio combinato. Due parole che avevano completamente cambiato la vita del giovane shinigami Death The Kid. Due parole che l'hanno costretto a scappare con la sfortunata ragazza che doveva compiere il suo stesso destino: Zefira, l'esuberante principessa delle streghe. Due parole che costringeranno Kid ad aprire finalmente gli occhi; la verità è stata infatti nascosta abilmente perchè troppo crudele per essere scoperta. Strani personaggi accompagneranno lo shinigami nella ricerca di sè stesso, affrontando così demoni e creature di ogni sorta, rischiando quotidianamente la vita.
*il mio angolino*
Prima Fanfic! Non sono mai stata tanto brava a fare le introduzioni, quindi spero di essere stata convincente! Naturalmente, spero che anche la storia vi piaccia e che la troviate coinvolgente! Recensite numerosi, oppure vi mieterò l'anima! :3
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Si svegliò di soprassalto, ansimante. Con grande sorpresa, si rese conto di non essere più nella piccola baracca che era diventata la sua casa. Ora si trovava in una stanza enorme, talmente grande che non riusciva a vederne le pareti. Il pavimento era fatto interamente di marmo nero, lucido come uno specchio. Il ragazzo notò che era macchiato da un denso liquido rosso. Kid tentò di alzarsi, ma cadde dolorante. Riuscì a girarsi sul fianco e ad osservarsi meglio: era ridotto malaccio. Indossava uno smoking bianco, per lo più stracciato. Il suo corpo era ricoperto da ustioni e ferite, alcune delle quali perdevano molto sangue perché profonde. Che diavolo stava succedendo? Che cosa ci faceva lui lì? E soprattutto, dov’era finito? Un forte rumore rimbombò nella stanza. Kid si girò a fatica sull’altro fianco, in modo da vedere cosa stesse accadendo. Impallidì di colpo. Una porta d’avorio era spuntata dal nulla. Sentì dei passi provenire dal suo interno. Poi la porta si aprì ed un enorme fascio di luce accecò lo shinigami. Il ragazzo tentò di proteggersi la visuale con il braccio, ma non riuscì neanche a muovere un muscolo. Non aveva forze. Sentì qualcuno avvicinarglisi lentamente.
-Guarda guarda… uno shinigami.- disse una voce maschile. Doveva essere la voce di un uomo adulto, perché era possente e profonda.
-C-chi è lei?- domandò Kid a fatica, ancora con gli occhi chiusi.
-Chi sono io? Direi che come shinigami siete poco informato…- ridacchiò l’altro –Io sono uno Spirito Celeste. Sono qui per portarvi in Paradiso.-
Il ragazzo deglutì, evidentemente preoccupato. Ora si ricordava di quando suo padre gli aveva accennato qualcosa al riguardo degli Spiriti Celesti. Gli aveva spiegato che, dopo la morte del corpo, l’anima si recava nel Baratro. Qui, in base al giudizio del dio della morte, avrebbe trovato o uno Spirito Celeste o uno Spirito Infernale, che l’avrebbero condotta al Paradiso o all’Inferno. Allora era morto sul serio…
Un rumore improvviso fece tremare il pavimento. Kid sentì un’altra porta aprirsi, lasciando entrare una gran fetore nella stanza. Lo Spirito Celeste prese immediatamente in braccio il ragazzo, che cercò disperatamente di liberarsi.
-MOLLAMI!- gridava –Non voglio morire, NON VOGLIO!-
Ma la presa dello Spirito Celeste si fece ancora più forte. Kid sentì le dita dell’uomo perforargli la carne. Gridò dal dolore, ma lo spirito non lo ascoltò nemmeno.
-Ma come tratti bene i tuoi clienti! Sono stupito, davvero!- ridacchiò qualcuno dall’altro lato della stanza.
-Che ci fai qui, feccia degli inferi?- rispose lo Spirito Celeste scocciato –Quest’anima è troppo pura per andare all’Inferno, un Spirito Infernale come te non si dovrebbe nemmeno avvicinare a lei!-
-È vero, normalmente non dovrei neanche essere qui, ma questa volta è diverso. Vedi, non c’è stata una sentenza per lui, la sua morte è stata fuori programma. Probabilmente, Shinigami non lo sa nemmeno. Sai cosa significa questo, vero?-
-No, non lo so! E sbrigati per piacere, non ho tempo da perdere!-
Lo Spirito Infernale ridacchiò di gusto: -Sciocco! Questo significa che quest’anima non ha una collocazione precisa, sia io che te ce la possiamo prendere!-
Kid sentì lo Spirito Celestiale adagiarlo delicatamente sul pavimento.
-Scusatemi per prima,- disse dispiaciuto –mi sono lasciato prendere dalla rabbia. Sa, noi Spiriti Celesti odiamo le creature degli Inferi. Spero solo di non avervi fatto male.- poi si rivolse allo Spirito Infernale:  -Se credi che lascerò un’anima così pura nelle mani di un essere immondo come te, ti sbagli di grosso!- e partì all’attacco.   
Il ragazzo non capiva più niente. Teneva ancora gli occhi chiusi per via della luce che il suo protettore emanava. Sentiva vari rumori: voci, lame che si scontravano l’una con l’altra e perfino degli spari. Poi ritornò in sé, rendendosi conto della situazione. Lui era uno shinigami, il sovrano di tutte le anime, come si permettevano quegli esseri di dirgli cosa fare?
-ADESSO BASTA!- gridò Kid con tutto il fiato che aveva –Io sono uno shinigami, ve ne siete dimenticati? Sono IO il padrone della mia anima! Sono IO che decido quando muoio o no! Come osate trattarmi in questo modo?-
Sentì i due spiriti fermarsi improvvisamente.
-Ha ragione,- disse lo Spirito Infernale –noi non possiamo fargli niente. Se i nostri superiori lo venissero a sapere finiremmo sicuramente nei guai.-
I due si avvicinarono al ragazzo. Lo Spirito Celeste si inchinò davanti a lui e gli baciò la mano: -Ci perdoni, signorino. Ci siamo fatti trasportare dall’odio che proviamo l’uno nei confronti dell’altro e vi abbiamo trascurato. Spero che voi siate così magnanimo da dimenticare questa faccenda.-
Kid stava per rispondere, ma fu interrotto da un suono terrificate: il rumore di una lama che trapassava un corpo. Improvvisamente, la luce che finora aveva accecato il piccolo shinigami sparì e lui riuscì ad aprire gli occhi. Lo spettacolo che lo accolse non fu dei migliori: un uomo dai capelli dorati giaceva a terra, inerme, con una spada conficcata nel petto. Il vestito bianco che indossava aveva preso una tinta di colore rossastra e i suoi bellissimi occhi blu erano trasparenti, persi nel vuoto. Lo Spirito Celeste era morto. Kid alzò lo sguardo e vide l’omicida. Era un uomo enorme, grande quanto un armadio. La pelle era scura e i lineamenti marcati. Gli occhi erano rosso sangue, rossi come le macchie che c’erano sul suo vestito nero.
-Che idiota!- rise lo Spirito Infernale –Sentirsi tanto tranquillo da darmi addirittura le spalle! Povero ingenuo!-
-T…Tu… L’hai ucciso! Perché?- chiese Kid sconvolto.
-Vedi shinigami,- l’uomo si avvicinò al ragazzo – non mi importa niente di chi sei, io devo solo obbedire agli ordini. E si dà il caso che il mio Signore mi abbia esplicitamente chiesto di portarti al suo cospetto.-
-Il tuo signore?- il ragazzo rabbrividì –S-satana?!-
-Esattamente. Sinceramente non so perché lui si interessi tanto a te…- prese il volto del ragazzo ed iniziò ad osservarlo, incuriosito: -Per colpa delle luce che quel tizio emanava non ti avevo visto bene in volto. Solo ora riesco a capire… Il Padrone vuole divertirsi con te, eh? Che ingiustizia… Dovrebbe lasciare divertire anche i suoi servitori, non credi, piccolo shinigami?-.
Detto questo, iniziò a toccarlo. Kid comprese al volo le sue intenzioni e cercò di allontanarsi il più possibile da lui. Sfortunatamente, l’uomo non ebbe problemi nel bloccarlo a terra; dopotutto il ragazzo era ferito e quell’essere infernale era il doppio di lui. Non aveva scampo. Gli mise la mano sul petto ed iniziò a farla scendere sempre di più, lentamente, fino a che non arrivò all’inguine.
-TOGLIMI LE MANI DI DOSSO!- gridò lo shinigami disperato –NON TOCCARMI!-
Per tutta risposta, l’uomo gli tolse la preziosa giacca bianca che il ragazzo indossava e la fece a brandelli. Dopodichè ne prese un bel pezzo e glielo ficcò in bocca.
-Sta’ zitto, moccioso.- gli intimò –Non vorrai mica che qualcuno ci senta, vero?-
Gli sbottonò la camicia ed iniziò a baciarlo sul collo, mentre con una mano tentava di slacciargli i pantaloni.
-Meno male che nessuno vi ha sentiti, altrimenti qualcuno si sarebbe sicuramente precipitato qui e avrebbe visto questa scena disgustosa…- disse una voce che sembrava quella di un bambino.
Lo Spirito Infernale si staccò subito dal ragazzo e cercò di individuare il nemico, ma un calcio lo scaraventò dall’altra parte della stanza. Kid, libero dalla presa del suo aggressore, riuscì a mettersi a sedere e a sputare la stoffa che gli aveva impedito di parlare. Sentì qualcuno che lo prendeva per le spalle e che lo spingeva a terra. Era un bambino dall’aspetto poco raccomandabile. I capelli erano neri ed estremamente lunghi per un ragazzo, mentre i grandi occhi erano di un viola profondo. Indossava dei jeans neri con una catena legata alla cintura, mentre la maglietta, anch’essa dello stesso colore dei pantaloni, era decorata con un grande teschio bianco al centro. Portava una collana con delle borchie e degli stivaletti neri consumati. Masticava qualcosa, molto probabilmente una gomma.
-Sta’ giù,- disse scocciato –nelle tue condizioni non puoi agire.  È meglio se ti riposi e stai a guardare.- guardò l’avversario con un ghigno beffardo –Sarà un bello spettacolo.- 
  
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