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Autore: diokoxkristof    24/02/2013    5 recensioni
Ciao! Questa sarà una vampire!HETALIA con anche del dark!HETALIA qindi... tenetevi forti!
(No Twilight Vampire!!!)
dal testo:
-Sono stati fin troppo tempo fuori...-
Pensava Lovino mentre era sdraiato sul suo divano, a casa, guardando l'ennesima edizione del Grande Fratello, proprio una bella serata di merda.
“Che branco di idioti.”
Non si riferiva solo ai partecipanti al programma, ma anche ai suoi amici -suo fratello, Inghilterra, Spagna e Prussia- andati a trovare Romania una settimana prima a causa di questioni tra nazioni -Prussia era andato al posto del fratello che era occupato e di Italia ne bastava una sola-, assicurandogli di tornare in un paio di giorni, mentre, a quanto pareva, ci stavano mettendo molto di più.
Sentiva che qualcosa non andava con Feli; chiamatelo sesto senso oppure se-qualcuno-fa-male-al-mio-fratellino-lo-ammazzo-di-botte, fatto sta che aveva paura e che se in due giorni non avesse avuto notizie del fratello avrebbe dato un allarme mondiale.
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Coppie: GerIta, Spamano, USUK, Ungheria/Austria e altro secondario
[COMPLETA.]
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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“Ehi, non andare.”

Antonio fermò Lovino prima che se ne andasse dal letto sfatto, la serata appena scorsa era stata unica.

 

“Dai, Antonio, vieni.”

Disse Romano attraversando di fretta la strada che separava la casa dello spagnolo da quella del francese, dovevano sbrigarsi finché era notte, in quanto nazioni erano molto veloci, ma non si sapeva mai.

Avevano deciso di andare a casa di Spagna perché la nazione iberica doveva sistemare i suoi affari, e, se a prendere il posto di Lovino c'era Feliciano, non c'era proprio nessuno per lo spagnolo.

Quando arrivarono a casa di Antonio Lovino tirò un sospiro di sollievo, era contento che fossero arrivati così presto... beh, per modo di dire presto, erano le tre di notte.

“Es bueno estar en casa!”(È bello essere a casa!)

Disse Antonio, era ormai più di una settimana che non ci tornava; anche a Lovino piaceva stare in quel luogo, gli ricordava la sua infanzia.

Lasciò cadere il suo cappotto su una sedia, mentre suonavano alla porta.

“Ma chi cazzo è che rompe i coglioni a quest'ora di notte?”

“Vado a vedere io.”

Lo tranquillizzò Spagna avvicinandosi alla porta e aprendola.

"¿Quién es?"("Chi è?")

Domandò Antonio, venendo risposto da un uomo basso, con occhietti furbi e capelli neri.

"Tengo una entrega para el Sr. Carriedo."("Ho una consegna per il signor Carriedo.")

"Sí, aquí está."("Si, ecco qua.")

L'uomo fece firmare un foglio alla nazione e poi, fissandolo gli chiese:

"Pero, tengo una curiosidad, ¿por qué enviar un ataúd? Demasiado grande!"("Ma, mi levi una curiosità, perchè si è fatto spedire una bara? Così grossa per giunta!")

E Antonio, sorridendo ma tenendo le labbra chiuse disse:

"He muerto el perro era un gran danés."("Mi è morto il cane, era un alano.")

"Entiendo, había que ser grande."("Capisco, doveva essere grosso.")

"Ahahah, bueno, gracias por la entrega, buenas noches."("Eh, già, beh, grazie per la consegna, buona nottata.")

"Buenas noches a ti también."("Buona notte anche a lei.")

L'italiano era rimasto a fissare i due parlare, aveva capito quasi tutto.

Anche se non lo diceva lui aveva seguito le lezioni di Spagna da piccolo.

“Ecco qui, Lovino.”

Disse Spagna che aveva sollevato da solo la bara e l'aveva portata dentro casa.

“Dove pensi la dovrei mettere, Romanito?”

“Non saprei, forse in camera, cretino?”

Disse scocciato Lovino, ma aveva notato la facilità con cui Antonio aveva sollevato l'oggetto, sapeva che una delle caratteristiche dei vampiri era la forza mostruosa, si chiedeva se anche suo fratello... dopotutto erano nazioni, quello che accadeva a loro si rifletteva sul paese e quello che capitava al paese si rispecchiava su di loro.

Ma ora non doveva pensarci, seguì Antonio nella camera e lo vide poggiare la bara ai piedi del letto.

“Bene! Ecco fatto!”

Lovino fissò la bara per un po', poi chiese a Spagna:

“Perché la bara è così grossa?”

“Ovvio, Lovinito! È una bara per due!”

“Per due?!”

“Si, un po' come un letto matrimoniale, ti va di dormirci con me?”

“Io non ho intenzione di dormire con te in una bara!”

“Beh, allora dormi con me nel letto!”

Prima che l'italiano potesse rispondere l'iberico lo prese di peso e lo mise sul letto insieme a lui, iniziando a baciargli delicatamente le guance e poi la bocca.

“Smettila Spagna, non mi va.”

La nazione più vecchia guardò negli occhi l'altro, e gli diede un altro bacio, questa volta più profondo.

“Io invece credo proprio che ti vada...”

“Bastardo...”

Sussurrò Romano mentre l'altro gli levava i vestiti e toccava il suo corpo.

A sua volta l'italiano cominciò a svestire lo spagnolo e a baciare la pelle lievemente più abbronzata della sua.

Romano però si riprese dai suoi piaceri non appena sentì le labbra di Spagna sul suo collo in una muta richiesta.

E, altrettanto in silenzio, lo abbracciò concedendogli il suo assenso.

Romano sentì i denti affilati dell'altro perforargli la carne, la sensazione, che era un misto di piacere e dolore, durò per un paio di minuti.

Il vampiro, sazio, accarezzò la guancia di Lovino e lo baciò.

Un bacio che sapeva di sangue, un bacio che sapeva di quel tipo di amore che da niente viene spezzato.

“Lovino, il tuo sangue è la cosa più buona che io abbia mai mangiato.”

“Sta zitto, bastardo, sembri un dannato maniaco!”

“Beh, dannato lo sono, maniaco non saprei... vogliamo controllare?”

 

 

Di certo era stata una nottata accesa, anzi, accesa era dir poco...

Allora, resti?”

Chiese di nuovo lo spagnolo, e Lovino acconsentì, ma:

Rimango solo a una condizione.”

Quale?”

Chiese il vampiro puntellandosi sui gomiti per mettersi seduto sul letto.

Dormi almeno per quattro ore in quella bara, sul serio, se non lo fai col cazzo che ti rifaccio bere il mio sangue.”

Antonio sorrise.

Ne ho la conferma, Lovino, tu mi ami, nonostante ora sia un vampiro.”

E cosa ti farebbe sperare che io ti ami?”

Mi hai accompagnato a casa mia di notte affrettandoti perchè avevi paura che se sorgeva il sole sarei potuto morire.”

Non è vero, mi sono sbrigato solo perchè sennò toccava a me levare il cadavere, o la cenere, o quello che è. Lo sai che io odio fare le pulizie.”

Lo spagnolo si fece sfuggire una risata, poi continuò:

Abbiamo fatto l'amore.”

L'italiano arrossì un poco, ma rispose:

Avevo solo voglia di una scopata, bastardo.”

Ti preoccupi che io dorma a sufficienza.”

Non ti voglio tra le palle, questo è tutto.”

Mi hai fatto bere il tuo sangue.”

Lovino arrossì, poi si alzò girandosi verso l'iberico e disse:

Stai zitto, bastardo.”

Poi lo raggiunse dall'altra parte del letto e gli diede un bacio.

 

 

Italia si era alzato dal letto ed era andato nella grande cucina, si era appena fatta notte e Germania entrò in casa, la mano ancora fasciata.

Ti hanno portato una bara, Feliciano.”

Una bara?”

Chiese innocentemente l'altro, non voleva pensare a quello che era successo la mattina, meglio fare finta di nulla e il Tedesco sembrava molto d'accordo.

Sì, c'è anche un biglietto.”

Il tedesco glielo porse e l'italiano lesse:

 

Caro Italia,

questa bara è un mio regalo per te che hai preso peggio la tua nuova condizione, ne avrai bisogno per dormire di giorno, sennò non ci riuscirai.

Spero che con la faccenda del sangue vada tutto bene, ricordati che ne devi bere anche da persone vere, non solo quello medico.

Stai anche attento all'argento e all'aglio.

Spero che tu stia bene, verrò presto a trovarti,

 

Romania.

 

Italia non credeva a quello che aveva appena letto, Germania gli prese la lettera dalle e la lesse a sua volta, osservando poi l'oggetto che era ancora sullo stipite della porta per poi trascinarlo nella casa, era pesante, ma non troppo.

Lo portò un po' a fatica nella camera dell'italiano e lo lasciò lì.

Era una bara molto bella, bianca, con ghirigori verdi e rossi, come la bandiera dell'italiano.

Intanto l'altro lo osservava dal corridoio e sperava che Germania non tirasse fuori l'argomento sangue, ma non fu così.

Italia, hai letto cosa c'era scritto nella lettera, non puoi ignorarlo.”

La nazione prese un coltellino a scatto dalla tasca, lo aprì e, levate le bende che gli fasciavano la mano, riaprì il suo taglio, facendo scendere il sangue.

Bevi, non ti fare troppi problemi, io di certo non lo dirò a nessuno, e poi tu ne hai bisogno.”

L'italiano, prima un po' titubante, si avvicinò al taglio del tedesco e, lentamente accarezzò con la lingua la mano dell'altro, ingerendo il liquido tanto agognato e respinto, quello andò subito a colmare quel vuoto che si sentiva, gli tornarono le forze.

Si staccò dalla mano del tedesco, saziato e terribilmente orripilato da quanto amasse il sangue di Germania.

Va tutto bene, Feli, io sono felice se tu stai bene, lo sai.”

L'altro si limitò ad abbracciarlo poggiando la testa sul suo petto, ascoltando il dolce suono del cuore dell'altro che batteva solo per lui.

 

 

Da qualche parte, nel paradiso, un uomo dalla carnagione olivastra e i capelli perennemente in disordine guardava la scena con cipiglio serio.

Roma, che fai? Quello sguardo non s'addice a te.”

A pronunciare le parole era un uomo in armatura teutonica, i capelli tirati all'indietro e biondi con una sola treccia ad ornare da un lato il volto.

Hai visto cosa è successo ai nostri discendenti, ben tre dei miei sono stati maledetti, e anche uno dei tuoi, nei momenti di crisi si dovrebbe poter prendere insegnamento e supporto dal passato...”

Forse potresti farti accordare un permesso, Roma, come l'altra volta.”

Una donna si era avvicinata ai due, silenziosa metteva in moto la sua intelligenza per cercare di uscire dalla situazione.

Mia cara Olimpia, per quanto la tua proposta mi alletti, non è possibile metterla in pratica, Dio mi ha già concesso due occasioni per vedere e aiutare i miei discendenti.”

Vero,- aggiunse l'Antico Egitto- ma forse fanno scendere te, Olimpia.”

Eh, io? Non penso di essere all'altezza, no, scenderà Roma, in un modo o nell'altro.”

E se ne andò, muovendosi nella sua veste candida verso la sua amata biblioteca, dove avrebbe consultato dei libri per capire bene cosa fare.

Roma, mi preoccupa il rapporto che c'è tra tuo nipote e mio figlio.”

Perchè ti preoccupa, Germania Magna?”

Il teutonico lo guardò e poi disse:

Perchè è come il nostro.”

Al latino sfuggì un sorriso, abbracciò l'altro sotto lo sguardo di una Egitto scocciata che se ne andò.

Forse prima che Olimpia finisce la sua ricerca possiamo divertirci un po'...”

Idiota.”

Rispose il biondo, baciandolo.

 

 

La dolce Lily sedeva accanto al suo caro Vash, godendosi la leggera brezza, ma doveva assolutamente parlare all'altro di un dubbio che l'assaliva.

Vash, hai sentito di Italia e degli altri? Dicono siano malati.”

Si, ne ho sentito parlare, Lily, ma noi siamo stati neutri, non dobbiamo immischiarci.”

Non dico di andare in mezzo a questi problemi ma perlomeno andare a trovare Italia, alla fine si può considerare tuo amico, no?”

Amico... Svizzera aveva tanti dubbi su Italia, ma alla fine si decise.

Domani vado a trovarlo.”

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A.D.A

 

Bene, miei cari lettori, parliamone e non uccidetemi per il ritardo, considerate il capitolo più lungo ed intenso... e anche la comparsa di nuovi personaggi!

Scusate, i compiti mi stanno circondando, vogliono sferrare un attacco a sorpresa.[?]

Scusate se il pezzo di Lily e Vash era piccolo, Svizzera avrà più spazio al prossimo capitolo, vi ringrazio per tutte le recensioni e cercherò di continuare a fare almeno uno o due aggiornamenti a settimana! Ciao!

   
 
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