Dedicata a Rosa-chwan, che domani ha due esami all’università
e come me ama tanto la bromance fluffosa
tra Luffy e Sanji T^T GOOD LUCK, CAPTAIN! FIIIIGHT!
~!
Usando
le lunghe braccia, Luffy si lascia dondolare dalla ringhiera dell’ultimo piano
della Thousand Sunny, il vento fresco della sera che
gli scombina i capelli scuri e un grande sorriso sul volto.
Accanto,
il cuoco di bordo fuma in silenzio, le mani nascoste nelle tasche e la
sigaretta stretta tra i denti. Tiene lo sguardo puntato verso il giardino, dove
alcuni dei compagni ancora festeggiano la conquista di un nuovo tesoro– Luffy non
ha bisogno di seguire la traiettoria di quello sguardo spento per capire su chi
sia diretto, come una calamita.
Nami è
lì, naturalmente. Ride ad una delle battute di Usopp, si arrabbia con Brook per
qualche sua proposta indecente, scambia occhiate rassegnate con Robin, da una
carezza a Chopper. Sanji riesce a vedere il rossore che le anima le guance a
causa dell’alcool, troppo lieve per stordire una come lei, conta i sorrisi
rivolti a qualcuno che non è lui.
Soffia
un’altra boccata di fumo dalla sigaretta accesa e rimane in silenzio, mentre
Luffy al suo fianco si dondola ridendo dalla balaustra.
«Gli
altri sembrano proprio piccolini visti da qui, vero?», ridacchia, aggrappato
alla ringhiera. «Questo posto è fighissimo! Ma mai quanto il mio posto
preferito, quello è il più figo di tutti». Si volta verso il compagno con un
espressione allegra, ma Sanji ancora non stacca gli occhi da lei, da quel punto
al centro del giardino che sembra catalizzare tutte le sue energie.
«Oy…
perché non vai a parlarle?», tenta. Non se ne intende molto di queste cose,
Luffy. Fosse per lui, avrebbe già risolto la questione offrendole il suo pezzo
di carne più gustoso –insomma, chi mai avrebbe osato rifiutare un’offerta del
genere?
Ma Sanji
si limita ad una risatina amara, seguita dall’ennesimo sbuffo di fumo. «E che
le dico? Non cambierebbe nulla, te lo dico io».
«Mmmh…».
Il capitano inclina il capo, confuso. «Provato a regalarle della carne?»
Stavolta
l’altro neppure da cenno di averlo ascoltato. Si limita a stringere la
sigaretta consumata tra i denti, quasi volesse spezzarla, e tenere lo sguardo
fisso su quell’unico punto di luce.
Luffy odia non sapere cosa fare per aiutare un
suo compagno. Lo fa sentire inutile e impotente. Quando Robin aveva negli occhi
quello sguardo ferito, si dice, gli era bastato bruciare in cenere la bandiera
che la opprimeva. Quando Nami aveva pianto, chiedendo il suo aiuto, Luffy aveva
preso a pugni quelli che la facevano soffrire. Aveva combattuto per Chopper,
per Brook, per Usopp, per lo stesso Sanji. Per i loro ideali, per difendere il
loro sorriso. Ma adesso è diverso –non c’è nessuno da prendere a pugni, nessun
rivale pericolosissimo che Luffy possa combattere a costo della vita al posto
del suo amico. Sanji, che gli sta affianco, stringe i pugni nelle tasche e i denti
sulla sigaretta accesa, e Luffy non sa cosa fare per cancellargli quella
tristezza dagli occhi.
O forse…
«Ehi!»,
dice d’un tratto. «Ho trovato! Io sono il capitano, no? E voi dovete obbedirmi,
giusto?»
L’altro
annuisce appena, scrutandolo con la coda dell’occhio.
«Bene,
allora basterà ordinare a Nami di innamorarsi di te! Io sono il capitano e lei
dovrà obbedirmi! Shi shi shi
shi!»
Si
arrampica sulla balconata e incrocia le braccia al petto, fiero della sua
trovata.
Ed è
solo un attimo, ma Sanji… sorride. Piega in su gli angoli delle labbra e poi
esplode in una risata, tenendosi con entrambe le mani al parapetto per non
cadere.
«Tu… sei…
un idiota!», mormora tra le risa. «Non puoi ordinare al cuore di una persona
una cosa del genere, pezzo di cretino!». C’è ancora una nota di tristezza nelle
sue parole, ma quasi scompare nascosta dalle risate.
«E io
che ne so! Non le capisco mica queste cose!», si giustifica l’altro.
«Sì, sì…
lasciamo stare, vah». Sanji si raddrizza, e poi fa per dirigersi verso la scala
a pioli che conduce in cucina. «Allora, capitano? Spuntino di mezzanotte, che
dici?»
Lo “YAHOO!”
entusiasta di Luffy echeggia nella notte, mentre le dolci note di una canzone
intonata da Brook raggiungono i due amici.
Il petto
di Sanji si contrae un’ultima volta nel passare accanto all’albero di
mandarini, ma poi il sospira e con un sorriso segue il capitano lungo le
scale, come sempre, dovunque lui lo condurrà.
Angolo autrice ♥
Ebbeeene, lo so che vorreste uccidermi perché dopo due mesi mi
presento con una fanfic del genere, ma capitemi, ho
tipo quattro capitoli della raccolta interrotti e non conclusi da una vitah T_____T Sto ancora
lavorando a quello di San Valentino, ad esempio XDDD
Ho scritto questa flash semplicemente per dedicarla alla
mia collega che domani e dopodomani ha tanti esami èvé
È una piccola cosa, ma spero che ti tiri un po’ su di morale T^T ♥
Parlando della fanfic, se non si fosse capito Luffy
e Sanji si trovano sulla “balconata” (non saprei come definirla) dove ci sono i mandarini di Nami e i fiori di
Robin, l’ingresso alla doccia e poi la scala che porta in cucina XDD Lo so, la Sunny è complicata ;v; Comunque kfgsfffagysdfasga DANNATA FRIENDSHIP LUSAN,
WHAT’RE YA DOING TO MY FEELINGS.
(Ah, sappiate che doveva essere
una LuSan friendship, ma è diventata una SaNami perché capitemi, io sono io). E far soffrire Sanji è terribile, SO ANCHE
QUESTO, BUT-- *cries* Okay, dai, un giorno gli darò qualche soddisfazione T_T ♥ *coccola Sanji*
Ah, se Sanji vi sembra un po’ OOC perdonatemi, ho sempre
questo dubbio quando lo faccio un po’ depresso >____< Adesso
scappo, ma vi giuro che prima o poi aggiorno la raccolta. PRIMA O POI. Intanto
vi lascio il link del mio Ask SaNami,
in cui mi diverto a disegnare le risposte di questi due idioti alle domande del
fans ~ http://ask-sanami.tumblr.com/
BYYYYEEE ♥♥♥♥