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Autore: Amy_Star    25/02/2013    5 recensioni
Ad occhi esterni, Blaine è un ragazzo calmo e ordinario. Peccato che nasconda il fatto di essere un lupo mannaro.
Quando Sebastian Smythe, leader di un branco di lupi, giunge in città, diventerà impossibile per Blaine mantenere il controllo della sua vecchia e ordinaria vita.
___
“Mi chiamo Sebastian,” il ragazzo si presentò.
“Blaine Anderson,” replicò Blaine per abitudine. Dovette soffocare l'istinto di non porgere la mano e stringere quella di Sebastian come gli era stato insegnato.
“Adesso, evitiamo il gioco delle negazioni tipico di un romanzo per adolescenti.” Sebastian si voltò per affrontare Blaine. “Io sono un lupo mannaro e tu sei un lupo mannaro.”
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Wolf Like me

 

 

L’Estate stava per finire.

Per Blaine era stata forse la più bella di tutta la sua vita.

Aveva passato il tempo insieme al Branco, cercando di conoscerne i componenti uno ad uno. Cosa più importante, era stato con Sebastian, il suo compagno, il suo amante. I giorni trascorrevano veloci e piacevoli. Passavano il tempo cacciando, o nuotando, o attorno a falò per arrostire marshmallow. Blaine cominciava a sentirsi parte del Branco. I Beta Rachel, Jeff e Brittany lo avevano accolto a braccia aperte; anche gli Alfa Puck, Quinn e Nick erano amichevoli, cercavano sempre di farlo sentire a casa. Soltanto Santana continuava a tenere le distanze, ma almeno adesso non lo insultava più. A volte Blaine dimenticava di far parte del Branco da soli due mesi, e non anni.

Il tempo con Sebastian fu indimenticabile. I due non si separavano mai. Era un continuo baciarsi, toccarsi e fare l’amore. Anche se certe volte furono colti in situazioni piuttosto imbarazzanti, come quando Puck li aveva trovati avvinghiati in lavanderia, o come quando Rachel aveva sorpreso Sebastian spalmare Blaine contro il tavolo della sala. La volta peggiore fu quando erano in soggiorno, a fare l’amore completamente nudi, mentre il resto del Branco era fuori. Blaine aveva voltato la testa per accorgersi di Brittany che li fissava con uno strano sguardo interessato. A quanto pareva, preferiva loro al film.

Era tutto perfetto, finchè Sebastian non fu costretto ad andarsene.

Sarà solo per una settimana,” mormorò contro il suo orecchio.

Blaine annuì coscienzioso, ma si accoccolò ancora di più a lui affondando il viso nell’incavo del suo collo; i due erano nella camera di Sebastian, sdraiati sul letto.

Blaine?” Chiese con un pizzico di divertimento nella voce.

Ho capito,” si sistemò meglio sul letto, in modo da trovarsi un po’ sopra di lui. Le loro gambe intrecciate.

E ti sta bene?”

Come se avessi scelta,” sospirò rassegnato.

Se potessi portarti con me lo farei,” Sebastian fece scorrere le dita attraverso i suoi riccioli, “Comunque sarebbe meglio se andassi da solo, per presentare al Branco la nostra situazione.”

Nonostante cercasse in tutti i modi di metterlo a suo agio, Blaine si sentì comunque torcere lo stomaco dallo sconforto. In realtà non voleva che partisse per diversi motivi: erano una coppia da appena due mesi, e questo rendeva il loro legame relativamente nuovo. Per il primo mese, Blaine non aveva concepito nemmeno l’idea di stare lontano da Sebastian; se succedeva diventava stressato e corroso da un dolore lancinante. Adesso potevano stare separati per un paio d’ore, ma non gli faceva mai piacere.

Poteva sembrare quasi una dipendenza, ma se non c’era lui non stava bene. Si sentiva spaesato, fuori dal mondo, mentre un’ombra scura lo divorava dall’interno; per questo l’idea di non vedere Sebastian per una settimana intera lo rendeva completamente disperato.

Seconda cosa: l’unico scopo di quel viaggio era convincere i genitori dell'Alfa ad accettare Blaine come suo compagno. E mentre Sebastian sembrava sicuro che non ci fossero stati problemi, Blaine continuava ad aver paura che il Branco lo rifiutasse.

Infine, semplicemente, gli sarebbe mancato molto.

Ho capito,” Blaine inclinò la testa verso di lui, rivolgendogli un sorriso debole, “E’ solo che non mi entusiasma stare separati.”

E pensi che a me sì?” Sebastian gli carezzò una guancia, “Preferirei molto di più stare con te, ma devo fare questa cosa per il nostro futuro.”

In un cosciente silenzio, Blaine si sporse per baciare dolcemente il palmo della sua mano.

E poi so che il Branco si prenderà cura di te quando non ci sarò,” aggiunse l’Alfa. Lui annuì in risposta, ma sapeva che sarebbe stata incredibilmente dura, perfino con l’aiuto degli altri.

La prima notte Quinn e Rachel insistettero a dormire con lui; l’idea di condividere il letto con loro fu piuttosto imbarazzante per lui, ma gli spiegarono che per i lupi fosse perfettamente normale. Nick e Jeff si assicurarono che non saltasse mai un pasto; con l’assenza di Sebastian aveva perso il suo solito appetito, ma veniva costantemente monitorato dai due in modo che non morisse di fame. Durante il giorno, Brittany e Puck passavano un po’ di tempo con lui: Brittany proponeva la visione di qualche film, o invitava Blaine nei suoi interventi contro il gatto, mentre Puck lo trascinava nei boschi per cacciare o semplicemente per fare una corsa.

E anche se Blaine apprezzava tutti i loro sforzi, alla fine della settimana volle semplicemente passare un po’ di tempo da solo. Ecco perchè, in una noiosa domenica pomeriggio, si barricò nella camera di Sebastian. Il cielo era scuro e pieno di nuvole, la pioggia picchiettava contro la finestra creando un sordo rumore di sottofondo. Blaine si ritrovò a sussultare all’idea di essere bloccato lì per via del tempo.

Per sua fortuna, quella notte nessuno degli altri ragazzi andò a fargli visita, assicurandosi una notte tranquilla e solitaria; iniziò con una lunga, rilassante doccia. Si prese tutto il tempo necessario dal momento che nessuno avrebbe bussato alla porta ricordandogli che altri aspettavano il loro turno; era estremamente grato che Sebastian avesse un suo bagno personale. Inoltre, sotto sotto, amava usare il suo bagnoschiuma.

Poi si cambiò indossando un paio di vecchi pantaloni da tuta di Sebastian e una felpa; i pantaloni erano lunghi, ma incredibilmente comodi nonostante scivolassero ironicamente fino a sotto le caviglie. Blaine si tuffò sul letto di Sebastian spargendo i compiti di matematica sulle coperte blu notte, e rimase così per le ore successive, sullo stomaco, lavorando con diligenza su ogni problema. Dopo aver perso così tanti giorni di scuola, era determinato a recuperare e diplomarsi.

Anche se Sebastian non c’era, lo distraeva molto fare i compiti lì: i cuscini e le coperte erano saturi del suo odore. Amava come Sebastian profumasse di bagnoschiuma al sandalo, sudore e qualcos’altro di puramente mascolino; gli ricordava quanto fosse terribilmente attratto dai ragazzi. L’unico lato negativo era che Blaine finiva sempre per toccarsi. Provava a resistere, a rilassarsi, ma era del tutto inutile.

Come un orologio, dopo un’ora i suoi occhi cominciarono a chiudersi, e così decise di prendersi una pausa, allontanò i libri e affondò il viso contro il cuscino di Sebastian; non gli importava sapere quanto potesse sembrare pervertito con quel gesto, era un lupo e per i lupi un tale comportamento era del tutto accettabile. Scivolò in un sonno leggero, che terminò soltanto quando udì il suono di una porta che si chiudeva: si accoccolò contro i cuscini, ma non aprì ancora gli occhi.

Dopo di quello ci fu silenzio, e lui stava quasi per riaddormentarsi di nuovo, ma poi sentì una voce.

E’ ora di svegliarsi.”

Sentì il fantasma di un paio di dita scivolare sul suo braccio, Blaine borbottò e si divincolò in protesta senza nemmeno curarsi di vedere chi fosse.

Svegliati bell’addormentato,” mormorò Sebastian ad un orecchio, “E’ passata una settimana ed è da davvero troppo tempo che non ti vedo.”

Blaine si girò subito nel letto per arrivare faccia a faccia con Sebastian; l’Alfa fece un sorrisetto soddisfatto di fronte all’espressione sorpresa del suo compagno. Di solito Blaine si sarebbe arrabbiato, ma adesso non gli importava niente di quanto fosse stronzo il suo ragazzo; degli occhi dorati studiarono subito i lineamenti stanchi dell’Alfa, e nonostante le borse scure sotto agli occhi e i capelli scompigliati che odoravano di aeroporto, per lui era comunque bellissimo.

Sei tornato,” bisbigliò, tracciando i contorni del volto di Sebastian con le dita.

In carne e ossa,” rispose, strusciandosi contro il palmo di Blaine, “Mi faccio una doccia e sono subito da te.”

Blaine si mise quasi a mugugnare; voleva soltanto accucciarsi tra le braccia del suo compagno e ordinargli di stare con lui. Ma non voleva essere infantile, così, riluttante, lo lasciò andare.

Sbrigati, per favore,” chiese con urgenza mentre lo vide allontanarsi.

Non ci metterò molto,” promise lui con un occhiolino scherzoso per poi chiudersi dentro al bagno.

Blaine scosse la testa, divertito, e poi si gettò di nuovo tra le coperte. Dopo quindici minuti, la porta del bagno si aprì con un click, e Sebastian camminò per la stanza con un passo felpato. Calò il silenzio, interrotto dal tonfo attutito di un asciugamano che cadeva a terra; Blaine si aspettava di sentire l’aprirsi e il chiudersi della cassettiera di Sebastian, e invece i suoi pantaloni furono accarezzati da delle mani calde e umide dalla doccia, per poi essere calati velocemente verso il basso.

Sebastian,” chiese Blaine, leggermente senza parole. Una mano era premuta contro il suo fondoschiena, ferma ma dolce, impedendogli qualsiasi movimento; con la mano libera lo sentì tracciare dei piccoli disegni su una natica.

Mi è mancato il tuo sedere,” sospirò estasiato Sebastian, cosa che Blaine trovò un pochino eccessiva, considerando che alla fine erano stati insieme grossomodo una settimana prima. Per qualche minuto in cui non ci furono nient’altro che carezze leggere ed esasperanti, fino a quando Blaine non cominciò a muoversi sotto di lui. A quel punto Sebastian si allontanò e Blaine stava quasi per protestare, ma poi si abbassò di nuovo sopra di lui e la sua mente andò in corto circuito.

Era sempre stato molto invidioso delle persone alte; odiava essere basso, odiava come loro sfruttassero quella caratteristica per imporre autorità o per fare sfide in altezza. Quando era venuto a patti con il suo orientamento sessuale, aveva immaginato di preferire un ragazzo alto quanto lui. Si rifiutava cocciutamente di trovare attraenti i ragazzi alti. Ma poi aveva incontrato Sebastian, che aveva distrutto tutte le sue precedenti aspettative: adesso amava come il suo corpo lo coprisse completamente, facendolo sentire come inghiottito da lui.

Delle mani calde e grandi scivolarono lungo le sue braccia fino ad afferrargli i fianchi e spingerlo verso il materasso; Sebastian andò subito ad annusare la parte sensibile del collo esposta al suo naso.

Hmmm,” miagolò contro il suo orecchio, “Sai di me.”

Ehm, sì, ho fatto una...” Esitò, cercando di riordinare i suoi pensieri demoliti dalla sensazione di sentire il membro già duro di Sebastian premuto contro la curva del suo sedere. “Ho fatto la doccia qui.”

Quando profumi così, Dio.” Sebastian sembrava avere seri problemi a concentrarsi, visto che cominciò a strusciarsi contro il suo fondoschiena, “Mi ricordi che sei mio.”

A Blaine sfuggì un gemito scomposto, come arrendevole, mentre con le mani andava a stringere le lenzuola; Sebastian continuava a muoversi sempre di più, spingendolo contro il materasso.

Blaine,” lo sentì bisbigliare con tono disperato, “Ho bisogno che... potresti... potresti succhiarmelo?”

La disperazione e il tono supplichevole della sua voce furono abbastanza per farlo completamente impazzire; se possibile, gli fece venire ancora più voglia di farlo.

Sebastian lasciò la presa su di lui, permettendogli di alzarsi piuttosto frettolosamente. Ora che finalmente erano faccia a faccia, Blaine potè vedere tutta la lussuria presente negli occhi verdi del suo ragazzo.

Come mi vuoi?” Chiese, arrossendo un poco quando l’altro inarcò un sopracciglio.

Spostati un po’,” ordinò, e Blaine notò con piacere che lo aveva detto in modo più dolce del suo tipico tono di comando.

Gattonò fino ai piedi del letto, permettendo a Sebastian di sedersi con la schiena premuta contro la testiera; lo vide aprire le gambe, il suo membro eccitato ben in vista. Blaine sarebbe potuto venire solo per quell’immagine.

Con mani tremanti, fece per togliersi la felpa, ma Sebastian si affrettò a dire: “No, tienila,” per poi fargli cenno di avvicinarsi.

Si sistemò tra le sue gambe, cercando di mettersi più comodo possibile. Strinse il suo sesso tra le dita, e poi, si chinò, cominciando a succhiare piano e lentamente.

Cazzo... sì,” ansimò Sebastian, afferrandogli i riccioli scuri.

Dopo un po’ raggiunse un ritmo familiare, la bocca che andava su e giù lungo tutta la sua lunghezza. Le sue guance si incavavano senza ritegno ogni qual volta che succhiava con più forza, mentre con la lingua seguiva ogni vena facendo gemere Sebastian sempre più ad alta voce.

Non durerò molto,” inarcò la schiena, in modo da farsi più vicino. “E’ passato troppo... la tua bocca, Dio...”

Fedele alle sue parole, venne dopo poco tempo; fu colpito da un orgasmo intenso e disarmante, rilasciando il suo piacere nella gola di Blaine. Quest’ultimo fece del suo meglio per ingoiare il più possibile, ma ancora una volta la posizione mosse a suo svantaggio. Ad ogni modo, continuò a succhiare e leccare ogni singola goccia, fino a quando Sebastian si sciolse completamente sotto di lui.

Quando si accasciò contro la testata del letto, Blaine si ripulì dagli eccessi dell’orgasmo usando la manica della felpa. Di solito Sebastian a quel punto passava il restante del tempo a crogiolarsi nel suo post-orgasmo, con le braccia abbandonate ai lati. Invece, quella volta afferrò Blaine per le spalle e lo trascinò contro di lui. Non fece nemmeno in tempo a recuperare l’equilibrio che la sua bocca fu immediatamente assalita da un bacio violento.

Con la mano sinistra, gli fece inclinare la testa ottenendo così l’angolazione perfetta, mentre con il pollice premuto contro il mento gli fece aprire ancora di più la bocca. La sua lingua calda ed esperta penetrò a fondo nella sua bocca, accarezzandone e assaggiandone ogni centimetro.

Quando si staccarono, Blaine ansimò in cerca di aria, ma ancora doveva riprendersi da quel bacio. Sebastian gli accarezzò il viso arrossato gentilmente, facendogli perdere nuovamente il fiato. Poi, eliminò di nuovo qualsiasi distanza.

Adesso sai anche come me,” Sussurrò contro le sue labbra arrossate, prima di coprirle con un altro bacio.

I due restarono sul letto finalmente uniti, intenti a baciarsi e toccarsi. Blaine si era accoccolato sul petto di Sebasian affondando il viso nell’incavo del suo collo. Quando iniziò a leccare via il sudore dalla sua pelle, l'Alfa ridacchiò divertito.

Non ce la fai proprio a resistere, eh?” Mormorò, accarezzandogli la schiena con una mano.

Blaine rispose: “Sei stato via per una settimana.”

Lo so,” Sebastian si spostò, in modo da sedersi in cima al letto, “Ma l’ho fatto per il nostro bene, e ho delle cose da dirti.”

Il Beta lo guardò con una certa ansia, seguendo tutti i suoi movimenti, e in modo da sedersi con le gambe intrecciate davanti alle sue.

Buone notizie?” Chiese, speranzoso.

Questo è da decidere,” passò una mano trai suoi riccioli, “Ma prima di parlarti del mio viaggio devo spiegarti del mio Branco.”

Il tuo Branco?” Ripetè, “Ma ci sto dentro da due mesi.”

Temo che il nostro Branco sia soltanto una parte di uno più grande.”

Blaine spalancò la bocca dalla sorpresa, e Sebastian sorrise come a rincuorarlo.

Partiamo dall’inizio. La nostra specie è di origine europea. Vivevamo e ci camuffavamo tranquillamente nei villaggi rurali. Se venivano intravisti dei lupi particolarmente grandi o scompariva misteriosamente il bestiame, di solito incolpavano i lupi comuni. Ma poi l’Europa è cambiata, ha iniziato a espandersi e le città sono cresciute. Inoltre, gli umani sono diventati più acuti sui lupi e su come cacciarli.”

Okay,” annuì Blaine, ma dentro di sé si chiedeva dove volesse arrivare a parare con quella lezione di storia.

Molte famiglie di licantropi hanno deciso che la cosa migliore da fare fosse partire per il Nuovo Mondo,” continuò Sebastian, “E una di queste famiglie era quella degli Smythe, che hanno aiutato il primo Branco a stabilirsi nel Nord America.”

Quindi tu...” Blaine non riuscì più a continuare, restando allibito e senza parole.

Faccio parte della più antica famiglia di licantropi, e uno dei più antichi branchi del Nord America,” confermò. I suoi occhi erano focalizzati su quelli di Blaine, cercando di captare ogni sua reazione.

Quindi questo fa di te una sorta di principe?” Chiese. Tutta la situazione, scoprire che il suo compagno appartenesse a qualcosa di molto più grande di quanto avesse mai immaginato, era davvero incredibile.

Un principe?” Sebastian sfoggiò un sorriso sghembo, “E’ un titolo nobile, ma non adatto. La gerarchia di un Branco si forma per meritocrazia, e non per aristocrazia. Ogni posizione va guadagnata. Per esempio, non mi è stato dato il titolo di capo Alfa solo perchè sono uno Smythe.”

Ma la tua famiglia è potente, non è vero?” Blaine si immaginava che appartenere alla più antica famiglia di lupi desse qualche tipo di privilegio.

Sì,” asserì, “La mia famiglia ha un certo record di leader nel branco. Mio nonno era uno degli Anziani, fino a quando non è morto l’anno scorso, e mio padre è il secondo in comando dell’attuale capo maggiore.”

Blaine batté le ciglia più volte, cercando di rielaborare tutte quelle parole. Una parte di lui voleva far finta di aver capito, ma era un argomento troppo importante per badare all’orgoglio.

Ma io non riesco a capire,” esordì con riluttanza, “Pensavo che tu fossi l’Alfa Leader. E chi sono questi Anziani?”

Sebastian sorrise, come se sapesse esattamente cosa stesse provando; con una mano andò ad accarezzargli una guancia, e Blaine si rilassò un poco da tutta la tensione accumulata durante la conversazione.

Molti branchi sono piccoli, con un massimo di dieci membri,” continuò Sebastian, “Di solito perchè è più comodo nascondere i cuccioli. E poi sono formati per lo più da componenti della famiglia.”

Ma non la tua?” Tirò a indovinare, e Sebastian affermò: “Ma non la mia.”

In quanti siete?”

Il mio branco è formato da una quarantina di membri.”

A dire il vero, quaranta non suonava un numero così grande, in confronto ai dieci a cui era abituato.

Molti branchi tendono a sciogliere il legame quando diventano troppo grandi. Tuttavia il Branco della Costa Orientale...”

Branco della Costa Orientale?”

Scusa,” gli concesse Sebastian, “Continuo a dimenticarmi che tu non sai niente di queste cose. Ci sono tanti Branchi nella costa orientale, ma il nostro è il più grande e il più antico e, quindi, il più forte. Per questa ragione teniamo d’occhio tutti gli altri.”

Come una specie di polizia dei lupi?” Scherzò Blaine.

Non esattamente,” rispose Sebastian, rivolgendogli un sorrisetto, “E’ molto difficile creare una polizia dei lupi e controllare gli altri. E’ più facile occuparsi di un branco quando oltrepassa il nostro confine, oppure un Randagio.”

Blaine ricordò di quando gli disse che occuparsi di un Randagio non identificato, spesso, significasse ucciderlo. Riaffiorò l’immagine di Sebastian che rompeva l’osso del collo a Jeremiah, e si chiese quanti altri Randagi avesse ucciso in quel modo.

Tornando al punto,” la voce dell’Alfa lo sviò dai suoi pensieri, “La leadership del nostro branco è divisa in due generazioni. Gli Anziani, in cima alla gerarchia, sono i membri più antichi e con più esperienza. Il resto del Branco segue le loro direttive, anche se non sono più in grado di combattere o di cacciare i Randagi. Non si fa niente senza la loro approvazione. La seconda generazione è quella formata dagli adulti, i nostri genitori. Il leader di quella generazione è il capo, Alfa responsabile di tutto il Branco e in quanto tale si occupa di tutte le faccende legate ad esso, giorno per giorno. Per ultimo ci sono i giovani lupi, di cui sono il leader. Comunque il mio piano è di diventare il capo Alfa e poi il capo degli Anziani. Riesci a seguirmi?”

Più o meno,” ammise Blaine, con la testa che girava per via di tutte quelle nuove informazioni.

Ti prometto che adesso arriva il bello,” rispose, accarezzandogli dolcemente una guancia, “L’ultima cosa che devi sapere è chi siano questi leader. Il capo degli anziani è Sue Sylvester, e probabilmente è una dei lupi più irritabili che abbia mai conosciuto. Il capo degli Alfa è Hiram Berry, il padre di Rachel, e il secondo in comando è mio padre. Non credo che sarà difficile convincere loro due, ma gli Anziani potrebbero sollevare dei dubbi.”

Blaine lo guardò, a metà tra il nervoso e lo speranzoso.

I capi del Branco non sono proprio felici della nostra unione.”

E perchè?” Chiese, con il cuore che raggiunse il fondo del suo stomaco.

Anche se non sono un vero e proprio 'principe', sono in una posizione di potere, non solo per il Branco, ma per tutta la comunità di lupi della Costa Orientale. Il cognome Smythe è conosciuto tra i lupi, e questo significa che sono tutti molto interessati a chi scelgo come compagno.”

E quindi non mi approvano.” Concluse l’altro, con tono sconfitto.

Non direi questo,” cercò di rassicurarlo lui, “Non sanno nemmeno chi sei, ed è questo il problema principale. Sei un Randagio di cui nessuno ha sentito parlare, che mi ha convinto a diventare tuo compagno.”

Convinto?” Sbottò, serio.

Non sono parole mie. Sinceramente, per tutta la mia vita ho detto al Branco che non avrei mai avuto un compagno, e poi all’improvviso dopo due mesi di assenza ne ho dichiarato uno. Alcune persone si domandano se tu mi abbia costretto.”

Non lo farei mai!” Protestò con veemenza. Non gli piaceva quel discorso, lo faceva sembrare come una sottospecie di cacciatore di dote.

Gli ho detto che tu mi hai sedotto... non intenzionalmente,” disse Sebastian, un po’ scherzoso e divertito.

Non volevo sedurti contro la tua volontà,” mormorò.

Ma l’hai fatto.” Si chinò su di lui, per far sfiorare le loro labbra, “Mi hai stregato, e alla fine non sono riuscito a negare che fossimo destinati a stare insieme.”

La mente di Blaine cominciò ad annebbiarsi quando sentì il respiro caldo di Sebastian sulle sue labbra. Improvvisamente, la politica del Branco non gli interessava più di tanto, voleva soltanto essere vicino a Sebastian come prima dell’inizio di quella conversazione; sfortunatamente Sebastian si allontanò facendo l’occhiolino, lasciandolo imbarazzato e frustrato.

Purtroppo non tutti i lupi hanno un cuore puro come il tuo.” Blaine si fece stringere tra le sue braccia, facendosi più vicino. “Alcuni sono famosi per aver sedotto Alfa con lo scopo di ottenere una posizione di potere nel Branco.”

E credono che io abbia fatto esattamente questo.”

La dura, fredda realtà di quelle constatazioni tagliò via ogni sentimento romantico provato in quel momento.

Si sbagliano,” rispose Sebastian con fermezza, “E glielo dimostreremo.”

Come?”

Partiremo per New York la prossima settimana,” lo informò, “Ti presenterò al branco come mio compagno.”

Dobbiamo fare solo questo?” Chiese allora, un po’ sospettoso, e Sebastian si strinse nelle spalle. “Beh, non esattamente. Mio padre mi ha detto che vogliono farti qualche domanda, e con farti qualche domanda, intende interrogarti.”

Perfetto, pensò Blaine esasperato, un altro test. E nessun test fino ad ora era mai stato così importante: se sbagliava, probabilmente avrebbe rovinato il suo intero futuro con Sebastian. Blaine si abbandonò sul letto con un sospiro profondo, chiedendosi come sarebbe riuscito a farcela.

 

 

 

Il Lima Bean era un insieme di cittadini e turisti. Quando la scuola sarebbe ricominciata, due settimane dopo, si sarebbe riempito di studenti che passavano lì il loro doposcuola, soprattutto quelli della Dalton. Una volta quel posto era il paradiso, l’unico luogo in cui la sua parte umana si era sentita veramente a suo agio. Aveva perso intere ore lì con Kurt, facendo i compiti, oppure semplicemente passando del tempo. Era molto più familiare lì che qualche altro luogo condiviso con i suoi genitori; eppure, distratto dalla sua nuova vita, erano mesi che non metteva piede in quel posto. Adesso lo avrebbe fatto un’ultima volta, prima di andarsene, per dare il suo ultimo addio alla sua vecchia vita e al ragazzo che l’aveva resa tollerabile.

Quindi, esattamente, dove stai andando?” Kurt sorseggiò il suo caffè macchiato.

New York,” Blaine girò la cannuccia dentro al suo frappè banana e fragola, ma non bevve nemmeno un sorso.

Per fare cosa?” Chiese Kurt, “Ti iscrivi ad un’altra scuola?”

No, non ci vado per studiare,” rispose restando sul vago. Restava ancora il fatto che dovesse fare il test di recupero.

Hai trovato un lavoro?”

Kurt,” la sua voce era ferma, ma sulle sue labbra comparve un sorriso.

Cosa?” Inarcò le sue sopracciglia perfette, “Scusa se mi preoccupo del fatto che andrai in una grande città con un ragazzo che hai appena conosciuto, e senza nessuna prospettiva per il futuro.”

Starò con la sua famiglia,” affermò.

Famiglia che non hai mai incontrato,” continuò scuotendo la testa, “Per me è come se ti stessi lanciando in pasto ai lupi.

Non puoi capire quanto, pensò Blaine, ma preferì non dirlo ad alta voce.

Kurt, starò bene.”

Kurt restò in silenzio, ma dalla smorfia sulle sue labbra si capiva che non fosse felice.

Non ti preoccupare,” gesticolò Blaine, “Tu andrai a Parigi fra due settimane, non dovresti impazzire per quello?”

Sono del tutto preparato,” gli rivolse un sorriso sicuro di sè, “A differenza di qualcuno che invece sta andando alla cieca.”

Con Sebastian funziona così.”

Ah giusto,” lo sguardo di Kurt fu attraversato da un’emozione sconosciuta, “Beh se sei con il tuo ragazzo allora tutto torna.”

Blaine rimase impietrito, senza sapere cosa dire. Kurt era indecifrabile; non era come uno del Branco, quando riuscivano a capire le rispettive emozioni anche se non fossero collegati mentalmente. Blaine si era abituato così tanto a loro, da dimenticarsi di come leggere gli umani.

A quel pensiero provò una fitta di dolore al petto; non aveva mai catalogato Kurt come “umano” prima d’allora, come se non appartenessero alla stessa specie. Kurt non era un semplice umano, era suo amico, ma stava diventando sempre più difficile negare che umani e lupi non fossero molto simili. Non si trattava di quale razza fosse migliore, erano semplicemente diversi; Blaine non apparteneva agli umani, ma questo non significava che non gli sarebbe mancato Kurt. E questo rendeva la conversazione molto più difficile per Blaine, perchè sapeva che sarebbe stata l’ultima.

Spero che tu sia felice, Kurt,” disse all’improvviso, ma con sincerità.

Grazie Blaine,” Kurt ricambiò con un tenero sorriso, “Spero lo stesso per te. Scusa se le mie domande un po’ insistenti ti hanno fatto pensare il contrario.”

Passarono il resto del pomeriggio a discutere di argomenti normali e noiosi. Kurt gli parlò della sua nuova scuola a Parigi, e di come il suo fratellastro lo facesse impazzire; Blaine a malapena proferì parola, preferendo ascoltare l’amico, e poi d’altro canto non poteva dirgli la verità circa il suo futuro. Quando finirono, il cielo stava assumendo un colore arancione scuro e il Lima Bean era quasi vuoto. Verso l’uscita, Blaine colse un odore familiare, e scorse immediatamente Sebastian: l’Alfa era appoggiato a un lato della macchina, mostrandosi incredibilmente bello sotto i tiepidi raggi del sole.

E’ carino, te lo concedo,” commentò Kurt, divertito da come Blaine stesse praticamente sbavando. “Forse abbastanza carino da capire perchè vuoi fuggire via con lui.”

E’ più che carino,” Blaine era abbastanza sicuro che Kurt stesse solo scherzando, ma volle chiarirlo comunque.

Era una battuta,” il ragazzo roteò gli occhi verso di lui, “Credo che sia tutta una grande pazzia, ma l’importante è che tu sia felice.”

Grazie, Kurt.”

Il sorriso di Blaine si trasformò in un’espressione attonita, quando lo vide avvicinarsi a Sebastian.

Farai bene a prenderti cura di lui,” lo ammonì nel bel mezzo del parcheggio, “Non sono un vero e proprio combattente, ma troverei il modo di distruggerti.”

Blaine rimase immobile, non sapendo bene come reagire. Sapeva che Sebastian non rispondeva molto gentilmente a certe minacce, e sperò soltanto che capisse la vena scherzosa nel tono di Kurt; l’ultima cosa che voleva era un litigio in quel parcheggio.

Per fortuna, Sebastian sembrò molto divertito; annuì verso di Kurt con un fare coscienzioso, prima di rivolgere a Blaine un’occhiata interrogativa. Quest’ultimo colse il messaggio al volo, e capì che fosse ora di andare.

Ciao Kurt,” Si scambiarono un abbraccio. Sentì che Kurt, tra le sue braccia, fosse piuttosto incredulo; durante tutto il loro periodo di amicizia Blaine non era mai andato in cerca di contatto fisico, ma erano cambiate tante cose, da allora.

Ciao, Blaine,” Rispose Kurt contro la sua spalla, prima di scostarsi. “Ma perchè stiamo facendo questo addio melodrammatico? Non è che non ci vedremo mai più.”

Di fronte al suo sguardo confuso, gli rivolse un piccolo sorriso, per fargli capire che fosse d’accordo. Tuttavia, dentro di sè sapeva che non sarebbero più stati amici; guardò Kurt dirigersi verso la sua macchina e gesticolare un ultimo saluto con la mano, e poi affiancò Sebastian.

Fatto?” Domandò lui.

Sì,” Annuì, con una punta di tristezza.

Blaine, ti rendi conto che non puoi essere amico degli umani, vero?” Lo disse con un tono quasi compassionevole, e Blaine si avvicinò ancora di più al suo fianco. “Lo so. Non lo rende meno difficile.”

Andiamo,” Gli cinse le spalle con un braccio. “Dobbiamo prendere un treno.”

Blaine rivolse un’ultima occhiata al Lima Bean; i suo occhi si incupirono per un minuto, prima di voltarsi di nuovo e andare verso la nuova fase della sua vita, insieme a Sebastian.

 

 

 

Quando arrivarono a New York era notte fonda.

Il viaggio che separava l’aeroporto dal posto in cui si trovava il resto del branco di Sebastian trascorse in un misto di immagini e suoni; Blaine, troppo consumato dai suoi nervi, non prestò molta attenzione al mondo circostante. L’unica cosa che lo teneva ancorato al terreno era la mano di Sebastian che stringeva la sua; una mano che lo aveva trascinato via dalla folla dell’aeroporto per portarlo dentro a un taxi, diretti nel cuore della città.

Il branco viveva in un grande grattacielo fatto di acciaio e vetro. Sapeva che la sede fosse a New York, ma non si aspettava un edificio simile: la sua mente non aveva mai associato lupi a un paesaggio urbano. Dall’esterno sembrava una normale costruzione: nessun passante avrebbe indovinato che all’interno ci vivesse un intero branco di lupi mannari.

Blaine aspettò per un’ora. Aspettò che il resto del Branco entrasse in una stanza per raccontare agli altri le loro vicende in Ohio. A Blaine non gli era stato concesso di unirsi a loro, e così dovette aspettare nel corridoio; il suo corpo era scosso, senza trovar pace. Voleva essere lì con gli altri, specialmente contando che la maggior parte dei problemi erano dovuti a causa sua.

Poi, la porta si aprì con un leggero scatto.

Blaine, sono pronti per riceverti,” Quinn gli rivolse un sorriso incoraggiante. Lui annuì, alzandosi in piedi un po’ traballante; sembrava come trovarsi ad un colloquio di lavoro, ma era una cosa ancora più importante: il comportamento dei suoi prossimi minuti avrebbe deciso il resto della sua vita. Dire che era nervoso era un eufemismo.

Venne condotto in una grande sala da ballo, con parquet lucidato e un soffitto molto alto, con al centro un grande lampadario. Una delle pareti era fatta interamente di vetro, in modo da mostrare una vista mozzafiato della città di New York; Blaine potè godere di quella visione per poco, prima di notare quaranta paia di occhi fissi su di lui. Passò in rassegna ogni volto, che conteneva espressioni che variavano dall’interessato al sospettoso.

Vai avanti Blaine,” sussurrò con trepidazione Quinn.

Iniziò ad avanzare verso il gruppo. I suoi passi echeggiarono in tutta la stanza silenziosa; il suo stomaco si stava attorcigliando dolorosamente per la tensione. Non aveva idea di cosa stessero pensando quelle persone che continuavano a osservare ogni sua singola mossa. L’unico lato positivo fu trovare finalmente i suoi compagni, che gli rivolsero dei grandi sorrisi: Puck sollevò il pollice in alto e Rachel gli stava mimando di sorridere. Poi incrociò lo sguardo di Sebastian: l’Alfa era in piedi, la schiena eretta, le mani strette sulla vita, ma riuscì comunque a sfoggiare un sorrisetto sghembo. Blaine dovette combattere l’impulso del suo corpo che gli urlava di andare accanto a lui.

Vieni avanti, ragazzo.”

Voltò la testa verso la voce: trovò due uomini e una donna, in disparte dal resto del gruppo.

L’uomo che gli stava facendo cenno di avvicinarsi lo stava guardando con un sorriso accogliente; gli ricordava un professore, con i suoi occhiali spessi e il suo completo grigio, una rosa bianca appuntata all’occhiello. Aveva un’aria calma e accomodante; nonostante le sue maniere gentili, però, intuì che fosse un tipo molto sicuro di sè e intelligente. Il suo lupo interiore si era già messo sull’attenti, dal momento che si trovava chiaramente di fronte a lupi molto più forti di lui. Blaine raddrizzò le spalle, irrigidendo i muscoli.

Non essere timido,” Quando Blaine fece quanto detto, annuì come segno di approvazione.

Adesso le presentazioni. Sono Hiram Berry, attuale capo Alfa di questo branco. Questo brav’uomo accanto a me è Jonathan Smythe, il mio secondo in comando.”

Blaine si voltò verso l’uomo, riconoscendo immediatamente il padre di Sebastian: si somigliavano in altezza e portamento. Si sentiva scrutato da quegli occhi nocciola, come se stessero cercando una soluzione a un puzzle complicato.

Alla mia sinistra,” continuò Hiram con gentilezza, “C’è il nostro capo degli anziani-“

Sue Sylvester,” lo interruppe la donna, con biondi capelli corti. Blaine s’irrigidì come una statua quando incrociò i suoi occhi blu scuro, che lo stavano fissando come disgustati. Non era affatto come se l’era immaginata: sedeva con fierezza, emettendo una potentissima energia che avrebbe piegato chiunque alla sua volontà. Fece una smorfia incolore mentre osservava silenziosamente Blaine.

E tu sei?” Domandò Hiram.

Bl-Blaine Anderson,” balbettò lui.

Piacere di conoscerti,” I suoi modi cambiarono all’improvviso, dal cordiale al freddo tono di uomo d’affari. “Prima di prendere la nostra decisione finale dobbiamo farti qualche domanda.”

Lo so,” annuì, e Hiram commentò soddisfatto.

Perfetto. La mia prima domanda è: come hai intenzione di servire il Branco?”

Prego?”

Facendo parte del Branco ci sono grandi responsabilità,” spiegò.

E tu non sei pronto per nessuna di queste,” sbottò Sue, quasi abbaiandogli contro.

Sì, grazie mille Sue,” Hiram roteò gli occhi per rivolgersi di nuovo a Blaine. “La mia preoccupazione è che tu non riesca a gestire le conseguenze che derivano dall’appartenenza a un Branco.”

Beh, io-“ Blaine esitò un secondo, raccogliendo il coraggio per andare avanti. “Lo so che il mio passato è atipico, ma sono disposto a imparare. Voglio rendermi utile per il Branco.”

E come potrebbe rendersi utile un Randagio?” Chiese Sue.

Ci fu un mormorio generale dalle persone intorno a lui; Blaine non aveva bisogno di voltarsi per conoscere l’espressione sul volto di Sebastian, poteva sentire il dispiacere che emanava anche a un chilometro di distanza.

Non lo so,” rispose lui, con sincerità, “Ma farei qualsiasi cosa per provare la mia fedeltà al Branco. Gli devo molto.”

Spiegati meglio,” Hiram lo guardò con fare incuriosito. Blaine fece un lungo respiro. “Prima di conoscere Sebastian e il Branco la mia vita era orribile. Odiavo essere un lupo, lo vedevo come una maledizione. Ma poi, grazie a Sebastian e agli altri, ho capito che è un dono.”

Nella stanza cadde il silenzio, e Blaine non sapeva dire se fosse una cosa positiva o no; comunque adesso Hiram sembrava pensieroso, e Sue non gli stava più ringhiando contro. Era quasi certo di aver la vittoria in pugno, quando i suoi occhi si posarono sul padre di Sebastian.

Perchè eri un Randagio?” Proferì Jonathan Smythe, con tono freddo e professionale. Blaine sentì un brivido corrergli lungo la schiena quando lo fissò dritto negli occhi; gli ricordavano Sebastian, quando imponeva la sua autorità sugli altri. Ma suo padre lo faceva con talmente tanta forza, da disorientarlo del tutto.

Uhm... non l’ho scelto io,” mormorò, “Lo era mia madre, e lei mi ha cresciuto così.”

E perchè tua madre era un Randagio?” Continuò il signor Smythe.

Io... io no-non lo so...”

Cos’è successo a tua madre?”

Blaine rimase in silenzio, non sapendo più cosa dire; non aveva idea del perchè fosse così importante, ma aveva l’impressione di non star rispondendo nel modo più adatto. Fu piuttosto sorpreso di sentire Sue venire in suo soccorso, sbottando: “Adesso Basta Smythe. Non è la madre a dover entrare nel Branco. Non me ne frega niente di lei.”

Il signor Smythe non fece nessun’altra domanda, ma continuò a fissare Blaine in modo sempre più pensieroso.

Senti piccoletto,” disse Sue, rivolgendosi completamente a Blaine. “Questo Branco non è per deboli o femminucce. Il nostro compito è impedire agli umani di cacciarci e far di noi delle pellicce per l’inverno. Sinceramente non credo tu abbia la stoffa per stare con noi, ma sei già accoppiato con il pargolo di Smythe, quindi ti daremo una possibilità. E se dopo una settimana non piagnucolerai di voler tornare a casa, potrai restare.”

Sono d’accordo con Sue, e anche io ti do il permesso di rimanere,” aggiunse Hiram, “Ma sotto periodo di prova. Devi dimostrarci la tua fedeltà.”

E come faccio?”

Vedremo,” rispose, con un sorriso coscienzioso, “Fino ad allora ti consiglio di stare alla larga dai guai.”

Blaine rimase immobile, paralizzato dalla felicità e dal sollievo, e riuscì a malapena a sentire i suoi amici esultare e applaudire. Alla fine, grossomodo, era riuscito a entrare nel Branco. Questo voleva dire che aveva finalmente un posto dove stare, dove passare insieme a Sebastian il resto della sua vita. Non era stato così felice da quella volta quando Sebastian lo aveva reclamato come suo compagno.

Si voltò verso gli altri ragazzi, senza essere in grado di trattenere un enorme sorriso; era contento di vedere le loro espressioni entusiaste e di sentire le loro congratulazioni, ma in realtà in quel momento c’era solo una persona che voleva vedere.

Cercò Sebastian con lo sguardo; il suo corpo tremava dal desiderio di essere di nuovo al suo fianco. Finalmente potevano stare insieme, senza paure di essere separati; quell’agonizzante momento di ricerca ebbe fine quando sentì qualcosa stringergli il braccio. Sapeva chi fosse, conosceva quell’odore più del suo.

Di fronte all’espressione indescrivibile sul volto di Sebastian, il suo sorriso scemò; lo guardò confuso, non riuscendo a decifrare quella sua reazione. Si era immaginato che sarebbe stato felice, invece era silenzioso, e dopo un attimo Blaine si rese conto che su tutta la stanza era calato il silenzio. Con la coda dell’occhio, notò che li stavano fissando tutti.

Sebastian?” Domandò.

L’Alfa non rispose a parole. Lo avvicinò a sé, gli alzò il mento con una mano, facendogli inclinare la testa. Blaine si lasciò guidare da lui, non senza chiedersi dove volesse arrivare a parare; senza nessuna spiegazione, nonostante la sua palese perplessità, Sebastian si chinò su di lui avvolgendo le sue labbra in un bacio. Fu pieno di passione, intenso, ma soprattutto fu possessivo. Blaine capì che fosse il suo modo per mostrare all’intero branco che lui apparteneva a Sebastian, come suo compagno.

Alla fine si staccarono, lasciandolo di nuovo senza fiato.

Sei stato fantastico killer,” lo sentì mormorare contro le sue labbra. Era così emozionato che non riuscì a capire se si riferisse all’interrogatorio o al bacio appena dato.

Scenetta romantica a parte,” li interruppe Hiram, “Temo che ci sia del lavoro da fare che ti riguarda, Sebastian.”

I due si voltarono verso i loro leader.

Da solo,” chiarì Sue, “E adesso muoviamoci prima che vomiti cuoricini.”

Blaine, che non voleva lasciare Sebastian così presto, afferrò automaticamente il suo braccio, ma lui lo rassicurò. “Torno presto. Aspettami.”

Con una certa ansia, lo vide allontanarsi insieme ai tre capi; se fosse finito nei guai voleva essere presente, voleva offrire supporto al suo compagno. Per sua sfortuna gli fu ordinato di farsi da parte, lasciandolo in preda all’attesa e alle preoccupazioni.

Blaine?” Sentì chiamare il suo nome nel momento esatto in cui qualcuno gli toccò la spalla. Si voltò, immaginando che fosse Quinn o Rachel, invece si trovò di fronte a una donna incredibilmente bella, con degli occhi verdi molto familiari.

Sono Marie Smythe,” si presentò lei, con un sorriso che si fece più dolce, di fronte alla sua espressione confusa, “Sono la madre si Sebastian.”

Detto quello, Blaine riconobbe immediatamente tutte le somiglianze: il naso sottile, gli zigomi alti, gli stessi riflessi castani. Aveva una postura incredibilmente elegante, che gli fece venire voglia di inchinarsi a lei.

Piacere di conoscerla,” disse, offrendole la mano, “Mi scusi, non l’avevo riconosciuta. Sebastian non mi ha mai parlato della sua famiglia.”

Invece di stringergli la mano, la donna si chinò su di lui per dargli un bacio a stampo sulla guancia. Blaine restò attonito, e la cosa peggiorò ancora di più quando ricevette delle pacche affettuose sulla guancia.

Sei davvero carino,” sussurrò con affetto, “Capisco perchè Sebastian si sia preso una cotta per te. Si capisce subito che hai un cuore puro.”

Fu sollevato di sentirlo dire, perchè almeno una persona in tutto il Branco non credeva che fosse un seduttore che aveva conquistato Sebastian con del sesso.

La ringrazio,” disse, cercando di ricomporsi, “E volevo solo dirle che non ho costretto Sebastian a fare niente...”

Marie sorrise, prendendolo per mano e stringendola affettuosamente.

Non ti preoccupare, tesoro. Conosco mio figlio meglio di chiunque altro, e non è il tipo di persona che si fa manipolare facilmente. A dire il vero, di solito è lui il manipolatore. Una caratteristica che ha ereditato da entrambi i genitori, temo.”

Scoppiò in una risata divertita che, quanto meno, rilassò gran parte dei nervi di Blaine.

Vieni, parliamo un po’,” Con gli occhi si guardò velocemente intorno. “Andiamo in un posto un po’ più appartato.”

Si trovò d’accordo. Da quando era entrato in quella stanza si era sentito sommerso dalla tensione e dal giudizio degli altri. La seguì fuori dal salone, proseguendo lungo il corridoio; fu costretto ad accelerare il passo per starle dietro, fino a quando non raggiunsero un ascensore che stava tenendo aperto per lui. La seguì, senza fare domande.

Mentre l’ascensore saliva, si chiese se dovesse essere nervoso; la madre di Sebastian sembrava gentile e comprensiva, ma lui restava comunque il ragazzo che si era accoppiato con suo figlio senza dire niente a nessuno. Non c’era da stupirsi se volesse arrabbiarsi con lui, o magari interrogarlo. Di certo suo padre non si era fatto scrupoli, e non era sembrato molto felice. Era talmente immerso nei suoi pensieri da non accorgersi che l’ascensore, nel frattempo, aveva raggiunto la cima.

Blaine? Tutto bene?”

Si voltò di scatto verso Marie, un po’ preoccupata.

Sei teso,” Non era una domanda, quanto un’affermazione. Sembrava essere una prerogativa dei lupi, quella di capire al volo le emozioni degli altri, e più Blaine cercava di nascondere i suoi veri pensieri, più si trovava con le spalle al muro. Gli ricordò il suo primo incontro con Sebastian. Si ricordò di quanto fosse spaventato all’idea che uno sconosciuto sapesse di lui, e sapesse leggerlo come un libro aperto. D’altro canto, era quasi rincuorante non dover esplicitare tutto a parole. A volte gli sembrava che Sebastian lo conoscesse meglio di se stesso.

Un po’,” ammise alla fine.

Non esserlo,” Lo prese per mano, conducendolo verso una piccola rampa di scale. “Siamo un Branco adesso, e significa che farò di tutto per aiutarti.”

La scalinata li portò verso una porta in acciaio, che rivelò un terrazzo proprio sul tetto dell’edificio; Blaine per un momento rimase pietrificato alla vista del cielo di New York, alle luci colorate dei palazzi in vetro e ferro. Blaine si sentiva così piccolo di fronte a una città tanto grande; non aveva mai immaginato una vista del genere, nemmeno nei suoi sogni più rosei.

Bello, non è vero?” Commentò Marie. Blaine, senza fiato, rispose di sì.

Ricordo la prima volta che l’ho visto, tanti anni fa,” mormorò, “Ero una ragazza giovane, venuta in città alla ricerca di un branco. Avevo sentito che molti randagi venivano qui per trovare protezione dal Branco della Costa Orientale.”

Eri un randagio?” Chiese Blaine, incredulo.

Proprio così,” Lo disse con un certo moto d’orgoglio. “Il mio Branco era stato cacciato e sterminato da uno rivale. Ero l’unica superstite.”

Non sapendo cosa dire, restò in silenzio. In realtà era piuttosto sconvolto da quel racconto, non si immaginava che i lupi si potessero uccidere tra di loro.

Non avrei mai creduto di unirmi a questo branco, nè tanto meno di diventare la moglie di Jonathan Smythe,” Si voltò verso di lui, con un sorrisetto sghembo che gli era sin troppo familiare. “So come ti senti, il Branco non aveva approvato nemmeno me. E’ frustrante.”

Tutto ciò che voglio è non deludere Sebastian,” confessò, con un sussurro.

Non lo deluderai,” lo rassicurò lei, “So che può sembrare tutto molto assurdo, ma Sebastian non ti avrebbe mai scelto se tu non fossi stato capace di cavartela.”

Annuì, ma non era molto sicuro di pensarla come lei.

E io ti aiuterò,” lo disse con fermezza. “Come ho detto, siamo una famiglia ora. E poi so bene quanto Sebastian può essere snervante.”

Le labbra di Blaine si incurvarono in un sorriso; stava per ringraziarla, quando i capelli alla base del collo si rizzarono come elettrizzati.

Stavate parlando di me?”

I due si voltarono di scatto per vedere Sebastian avvicinarsi lentamente. Blaine non se n’era minimamente accorto: era sorprendente quanto riuscisse a essere silenzioso. Si chiese da quanto fosse lì.

Solo cose brutte tesoro,” disse sprezzante la madre. Sebastian roteò gli occhi al cielo, ma poi concentrò tutte le sue attenzioni su di Blaine, e quest’ultimo provò un moto di piacere nel vederlo sano e salvo. Sapeva che non fosse in vero e proprio pericolo, ma si era preoccupato lo stesso.

Ti sono mancato?” Domandò Sebastian con una certa sfrontatezza. Così Blaine rispose: “Non troppo,” anche se tutti e due sapevano bene che stesse mentendo. L’Alfa si fece più vicino, prendendolo per mano in modo da stringerlo a sè. Fu una richiesta silenziosa, che Blaine assecondò con immenso piacere; sentì il le sue spalle avvolte da un paio di braccia, e i loro corpi premuti l’uno contro l’altro. Quel contatto lo rilassò immediatamente. Come se, tutto ad un tratto, il resto del mondo non fosse più così importante.

Vi lascio un po’ da soli,” sentì dire dalla donna, “Penso proprio che vogliate un po’ di privacy. Buonanotte Sebastian.”

Buonanotte madre,” rispose Sebastian.

Dei passi delicati si fecero sempre più lontani, fino a quando Marie non lasciò il tetto dell’edificio.

Blaine premette il viso contro il petto del suo compagno, colto da un imbarazzo improvviso al pensiero di essere stato così emotivamente sfacciato di fronte ai suoi genitori; stette in quel modo fino a quando non sentì il respiro caldo di Sebastian contro il suo orecchio.

Ho parlato con gli Anziani,” Con le labbra, lo sentì sfiorare la parte del marchio che era più esposta. “Ti hanno trovato molto interessante.”

Ed è una cosa buona, vero?” Chiese con un po’ di ansia.

Molto buona,” confermò, “Mi hanno soltanto avvertito di non fare più gesti avventati come questo.”

Vogliono ancora sapere di mia madre?”

Non mi preoccuperei di quello,” mormorò, “Ma mi dispiace per mio padre. Non so cosa gli sia preso.”

Blaine si scostò dall’abbraccio, per poterlo guardare negli occhi. “Stava solo facendo il suo lavoro,” disse, con un debole sorriso.

Il suo lavoro non è torchiarti,” commentò Sebastian aggrottando le sopracciglia.

Non importa,” Cominciò ad accarezzargli una guancia con una mano. “Tutto ciò che importa è che mi abbiano accettato, così che possiamo stare insieme.”

Saremmo stati insieme comunque,” rispose con fermezza, “Ma sono felice che tu sia parte del Branco adesso. Dobbiamo occuparci soltanto del nostro futuro.”

Blaine emise un sospiro di sollievo, come scacciando via tutta l’ansia che l’aveva consumato nei giorni precedenti. Sebastian aveva ragione: di fronte a loro si presentava un futuro roseo e eterno. E cominciava in quel momento, con loro due abbracciati, sotto le luci della città intorno a loro.

 

 


Sì. Siamo vive. Scusate se pubblichiamo solo ora, ma siamo state un po' impegnate, io soprattutto (Fra) perchè ho avuto una sessione di esami infinita. Speriamo di poter riprendere a pubblicare con più costanza, ma in ogni caso, speriamo di trovarvi ancora qui e che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie per tutte le recensioni e le letture, riferiremo tutto ad Amy quanto possibile. Alla prossima!

  
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