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Autore: flors99    25/02/2013    12 recensioni
Prima Classificata, partecipante al contest "Numeri e Colori" di Tempest_Mione.
Dicono che la gravidanza sia una delle più belle esperienze della vita, per ogni donna.
Beh, di sicuro non per ogni uomo. 
Perché, in fondo, ammettiamolo: non è facile per un uomo sopportare una donna con gli ormoni a fior di pelle.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nickname: flors99
Titolo: When the Candies Combine Trouble…(“Quando le caramelle combinano guai…”)
Pacchetto Numero: 18. Coppia contenente: Harry/Ginny
Pacchetto Colore: Celeste. Oggetto contenente: Api Frizzole.
Rating: Giallo.
Genere: Romantico.
Introduzione: Dicono che la gravidanza sia una delle più belle esperienze della vita, per ogni donna.
Beh, di sicuro non per ogni uomo.
 
 
 
 

 
- Harry? Harry, svegliati!
La gravidanza è una delle più belle esperienze della vita per ogni donna.
Beh, di sicuro, non per ogni uomo, rifletté Harry, mentre, stropicciandosi gli occhi, tentava di svegliarsi.
- Harry? – lo chiamò nuovamente Ginny, con tono ansioso.
- Mh? – borbottò l’uomo, non pienamente lucido. Non era certo la prima volta che la moglie lo svegliava nel cuore della notte da quando era rimasta incinta; nonostante tutto non si sarebbe mai abituato a quelle levatacce notturne.
- Harry! – quasi urlò Ginny, dato che non le rispondeva.
- Sì…sono sveglio… – dichiarò, non pienamente convinto della sua stessa affermazione. – Tutto a posto, tesoro? – si costrinse poi a chiedere, pur sentendo le palpebre chiudersi lentamente.
- Mi porti le api frizzole?
- ….eh?
- Voglio mangiare le api frizzole!
- Ginny, amore, sono le tre di notte, io non credo che…
- Harry! Le api frizzole! – L’uomo emise un gemito, sconsolato. Non era la prima volta che Ginny faceva delle richieste così assurde. Purtroppo immaginava che non sarebbe stata neanche l’ultima. Bisognava ammettere comunque che la donna aveva una puntualità straordinaria: balzava a sedere sul letto, proprio quando Harry scivolava nel sonno più fitto e dormiva profondamente.
- Ok. – sussurrò, sbadigliando. – Vado a prendertele. – Harry sapeva quanto fosse inutile discutere con lei, quindi decise di tacere e di racimolare le forze per alzarsi dal letto e andare in cucina. Rischiò di cadere un paio di volte dalle scale e di inciampare nei suoi stessi piedi, ma fortunatamente rimase sempre in piedi.
 
Maledette quelle api frizzole.
 
Quando giunse in cucina, constatò però che le caramelle erano finite e il barattolo che un tempo era stato pieno di dolci fino all’orlo, adesso giaceva tristemente vuoto su un ripiano della credenza.
Non ebbe il coraggio di pensare alle possibili conseguenze, troppo stanco per ragionare, così si incamminò verso la sua stanza, per dire alla moglie che per quella volta avrebbe dovuto fare a meno delle api frizzole.
- Cosa?!
- …Il barattolo è vuoto, sono finit…
- Trovane altre!
- …che?
- Vai a Mielandia a comprarle. – disse Ginny, con fare ovvio.
- Sì, giusto, vado a Mielandia a comprarle… - mormorò Harry, chiudendo gli occhi. – Vado a Mielan…cosa?!
- Harry! Ho bisogno delle Api Frizzole!
- Ma….è notte fonda! Non…non posso andare a Mielandia…
- Come no?
- È chiuso!
- E allora? Fai qualcosa, sfonda l’entrata, chiama a raccolta tutti i lavoratori del Ministero della Magia per farti aiutare. Ma devo dirtele io queste cose?
Harry si massaggiò le tempie, cercando di capire se Ginny fosse seria o meno.
- Ginny…
- Harry, ho bisogno delle api frizzole! Ho…voglia di mangiarle, capisci? Devo mangiarle subito!
Dopo altri pochi scambi di battute, Harry alla fine fu costretto a vestirsi. Si mise la maglia al contrario da tanto che aveva sonno. Non sarebbe certo andato a Mielandia a quell’ora, ma sarebbe passato da casa di Ron e Hermione, sperando che loro avessero le caramelle.
 
Maledette quelle api frizzole.
 
Prese in considerazione l’idea di uscire, ma la folata di vento che lo investì non appena socchiuse l’uscio, gli fece chiudere immediatamente la porta di casa, convincendolo ad usare la Smaterializzazione.
Sparì con un piccolo plop dalla sua accogliente dimora, per ritrovarsi in un’altra casa, altrettanto accogliente, ma leggermente più piccola. Adesso doveva semplicemente andare a svegliare Ron e Hermione per sapere dove fossero le api frizzole; ma solo l’idea di dover entrare nella loro camera gli fece fare marcia indietro. Insomma…oltre allo spavento che di sicuro li avrebbe colti, non voleva rischiare di trovarli in qualche situazione imbarazzante.
 
Suvvia, le prenderò da solo quelle cavolo le api frizzole.
 
Sapeva dove si trovava la cucina e aveva una piccola idea su dove Ron mettesse i suoi dolci, per cui non doveva essere poi così complicato, no? Si vergognava un po’ a prendere le caramelle così, come se fosse un ladro, ma l’indomani avrebbe spiegato tutto ai suoi due migliori amici.
Improvvisamente però sbatté il piede con lo sgabello di quella che doveva essere una sedia. Perse l’equilibrio e per poco non rischiò di cadere; all’ultimo minuto si appoggiò su un ripiano lì vicino, spostando chissà cosa e provocando un fracasso inimmaginabile.
 
Che pessima, pessima idea, quella di venire qui.
 
Harry si morse le labbra, dandosi dello stupido e aspettando che arrivassero Ron e Hermione, dato che con tutto quel rumore li aveva svegliati sicuramente. Aspettò almeno tre minuti, ma stranamente nessuno dei due amici si fece vedere, per cui Harry si disse che probabilmente avevano il sonno pesante e proseguì verso la sua meta.
Era ad un passo dal raggiungere la credenza con i dolci, quando ricevette una botta in testa così forte da fargli venire le lacrime agli occhi.
 
Maledette quelle api frizzole.
 
- Fermo! – gli intimò una voce, che conosceva fin troppo bene. – Chi sei e cosa ci fa…
La luce artificiale della lampada inondò il viso di Harry, che serrò le palpebre, mugolando ancora per il dolore alla testa.
- Harry?! – Ron fece un balzo all’indietro, mentre ancora brandiva la scopa, con cui probabilmente lo aveva colpito.
 
Maledette quelle api frizzole.
 
- Ciao…ahia..Ron…ahia…
- Cavolo, scusa amico, non volevo colpirti! Miseriaccia, ma che ci fai qui? Credevo fossi…
- …un ladro, sì. – completò per lui la frase. – Ecco…è una lunga storia, io...avrei bisogno delle api frizzole.
- …api frizzole?
- Ti prego, dimmi che le hai!
- Beh…credo di sì, dovrebbero essere nella credenza…credo.
- Ron, che cos’era quel rumore?! – Harry non ebbe bisogno di sforzarsi per capire a chi appartenesse quella terza voce.
- Niente, Hermione. È solo Harry! – urlò Ron di rimando, mentre il moro sentiva le sue orecchie frastornarsi.
- Harry? Cosa ci fa qui a quest’ora?! – prima che il rosso potesse risponderle – e le orecchie del moro si frastornassero nuovamente – Harry lo richiamò.
- Dove hai detto che sono le caramelle?
- Nel…secondo o terzo ripiano della credenza. O forse il quarto. O il quinto.
- Ron, qui non c’è nessun quinto ripiano. – lo corresse Harry mentre cercava le api frizzole.
- Ah…meglio, un ripiano in meno.
Dopo qualche secondo Harry trovò le famigerate caramelle e soddisfatto ne prese una bella manciata.
- Ora devo andare, grazie Ron!
- Harry, asp... – udì un attimo prima di Smaterializzarsi. Qualunque cosa volesse dirgli Ron, lo avrebbe fatto il giorno dopo, quando sarebbe stato capace di intendere e di volere. Ora aveva a malapena la forza di muovere i piedi.
La familiarità della sua casa lo accolsero subito come una coperta calda d’inverno. Sbadigliò, stanchissimo, salendo le scale con i pochissimi rimasugli di forza che gli erano rimasti.
- Ginny, ho portato le ap…
Bloccò la frase a metà quando vide la moglie dormire beatamente con un’espressione rilassata; probabilmente si era addormentata mentre lo aspettava.
 
Maledette api frizzole, tutta questa fatica per nulla.
 
Nonostante tutto, Harry fu contento dell’espressione serena che aleggiava sul viso di Ginny, motivo per cui non se la prese più di tanto – anche perché era troppo stanco anche solo per arrabbiarsi – e si distese accanto alla moglie, dopo aver sistemato le caramelle in cucina ed essersi nuovamente cambiato.
Accarezzò la guancia della donna di fronte a lui e sorrise.
 
Per fortuna i sorrisi non combinano guai e non fanno rumore.
 
 
 
Il rumore invece lo colse la mattina dopo, quando fu svegliato – di nuovo – dall’urlo di Ginny.
- Harry James Potter!
Doveva essere davvero arrabbiata se lo chiamava addirittura con il suo secondo nome.
Harry si tirò su dal letto con una fatica immane, chiedendosi cosa potesse essere successo stavolta e cosa avesse fatto lui di male per meritarsi tutto questo. Si sorprese quando non trovò Ginny accanto a lui, ma, dopo aver sceso le scale, la vide in cucina.
 
Quanto cavolo forte aveva urlato, se era sicuro di essersi sentito trapanare le orecchie?
 
Con un’espressione furiosa, la donna poggiò con poca delicatezza il sacchetto delle caramelle sul bancone della cucina.
- E queste? Da dove vengono? – sbraitò, nervosa.
L’uomo osservò con concentrazione le caramelle che tanto faticosamente aveva recuperato quella notte e si accorse che tra l’altro non erano neanche le api frizzole che voleva Ginny, bensì delle gelatine tutti gusti + 1. Beh…poco male, dato che, alla fine, Ginny si era addormentata e non aveva mangiato né le une, né le altre.
- Sono caramelle.
- Lo so che sono caramelle! Solo non capisco cosa ci facciano qui, dato che fino a ieri sera non c’erano! Chi te le ha date?
- Ehm…me le hai chieste tu stanotte, e sono andato da Ron e Hermione per cercarle.
- Io avevo chiesto le api frizzole! E poi vuoi davvero farmi credere che sei andato da Ron e Hermione a quell’ora di notte? Sicuramente sarai andato da qualche parte, finché io, in preda alla stanchezza, non sono crollata. Mi prendi per stupida, Harry? – chiese con uno sguardo indecifrabile.
- Co…no! Io…io sono davvero andato da Ron e….Ho solo preso le caramelle sbagliate e…
- Smettila di mentirmi! – lo accusò la donna, con gli occhi lucidi. – Te le ha date qualcuno ieri sera, quella stessa persona che probabilmente sei andato a trovare. Hai un'amante, non è così?
- …eh? Ginny, ma…stai delirando! – e capì che sì, probabilmente Ginny neanche si rendeva conto di quello che stava dicendo e che stava piangendo per una sciocchezza.
 
Tutta colpa degli ormoni.
E di quelle maledette api frizzole.
 
Harry si avvicinò, non sopportando di vedere le sue lacrime e tentando di farla ragionare.
- Ginny, ma come solo puoi pensare…
- Vai via! – esclamò la donna, non rendendosi neanche conto delle sue parole. – Voglio stare da sola.
- Ginny, non ha senso una cosa del genere! Non ci credi neanche tu a quello che stai dicendo!
- Quindi vuoi dirmi che non so quello che dico? – chiese, arrabbiata.
- Uhm…uhm…no, ma… - tentennò Harry, avvertendo le prime avvisaglie di una furia.
- Non voglio ascoltare le tue scuse, Harry! – esclamò la donna, per poi correre in bagno un attimo dopo, in preda a un attacco di nausea.
 
Tutta colpa degli ormoni.
E di quelle superiperstramaledettissime api frizzole.
 
Harry l’aiutò e la fece riprendere dall’attacco di nausea appena avuto, ma dopo qualche altro tentativo di convincerla che non c’era nessuna famigerata amante e che non doveva affatturare nessuna ragazza diciottenne che ci aveva spudoratamente provato con lui, capì che era meglio lasciarla sola. Di sicuro si sarebbe resa conto della quantità abnorme di sciocchezze che aveva detto, una volta che ci avesse ragionato a mente lucida.
Nonostante tutto, uscendo di casa quella mattina, avvertì una sensazione di malessere che lo accompagnò per tutto il resto della giornata.
 
Maledette quelle api frizzole.
 
 
 
Quando quella sera tornò a casa, accuratamente munito di un discorso strappalacrime sul fatto della fiducia, sincerità e amore che lui le aveva sempre riservato, accuratamente preparato a ogni tipo di rispostaccia o domanda che gli avrebbe potuto dire, accuratamente pronto ad ogni tipo di situazione, rimase semplicemente immobile come una statua, quando la giovane donna si lanciò tra le sue braccia, rischiando di farlo cadere.
- Harry, scusami, scusami, scusami! Non sapevo neanche cosa stavo dicendo stamattina, non so cosa mi sia preso! Amore, scusa!
Harry, un po’ frastornato, si schiarì la voce. 
- Ehm…
- Mi dispiace così tanto, ti ho trattato malissimo! Tutta colpa di questi ormoni! – continuò Ginny, mentre lo stritolava.
 
E delle api frizzole…
 
- Non…preoccuparti, io…
- Scusami, per favore! Quando mi sono accorta di averti sul serio detto quelle cose, mi sono vergognata da morire. Io non le penso affatto, mi fido ciecamente di te e mi dispiace aver messo in dubbio la tua sincerità. – disse infine, staccandosi.
Harry sorrise.
- Tranquilla, è ….tutto a posto. – mormorò imbarazzato per quello slancio di effusione. - Solo che… come ti è venuta fuori la storia dell’amante? – domandò Harry curioso.
Ginny arrossì.
- Ecco…una mia collega di lavoro… - tentennò un secondo, mentre distoglieva lo sguardo. - …mi ha detto che quando era incinta il marito l’aveva tradita  e…ho creduto…di non piacerti più…con tutti questi sbalzi di umore…e…e…per il fatto che sto…sto…ingrassando. – farfugliò Ginny con fatica.
Harry scoppiò a ridere.
- Avevi paura di non piacermi più?
- Beh, io…insomma, mi sento….grassa!…e so di non essere stata proprio…simpatica in questo periodo, quindi…quindi…
- Non pensare mai più una cosa simile, chiaro? Io ti amo, Ginny, e comunque… - la donna rabbrividì mentre si avvicinava. - …Non sei mai stata più bella di così.  
Il sorriso che fece Ginny fu così bello, che per un attimo l’uomo credette di rimanerne abbagliato.
- Ho parlato con Hermione, sai? 
- Ah sì? – chiese Harry.
- Non…non mi avevi mentito. – sussurrò Ginny, guardandolo. – Sei davvero andato a casa loro di notte, per prendere quelle caramelle.
Quando il giovane Auror la scrutò con attenzione si rese conto di come lo sguardo della donna fosse lucido di commozione.
- Sì, io…
- Sei andato nel cuore della notte, prendendoti un colpo in testa, a recuperare quelle stupide caramelle…e lo hai fatto solo per me? – mormorò la rossa, con voce ancora più commossa, rendendosi conto della generosità e della dolcezza di suo marito.
- Sì. – borbottò Harry, arrossendo.
Allora Ginny fece l’unica cosa sensata che le venne in mente: lo avvicinò rapidamente, gettandogli le braccia al collo e baciandolo con tutto lo slancio possibile. Harry, sebbene un po’ sorpreso dalla sua reazione, non si fece attendere e rispose al bacio in modo davvero disarmante, che fece perdere a entrambi lucidità. Con delicatezza le sfiorò la pelle sotto il maglione con le nocche e quel piccolo contatto la fece andare a fuoco, nonostante fosse dicembre inoltrato. Quando poi il bacio si fece più intenso, più passionale e meno delicato, Ginny cominciò a sfilargli gli indumenti che le impedivano il contatto con il petto di Harry.
L’uomo l’afferrò per i fianchi e la spinse contro il divano, con forza, ma anche con la dolcezza e l’amore nei suoi gesti.
- Grazie, Harry…Può sembrarti stupido, ma il tuo è stato un bellissimo gesto. – gli sussurrò all’orecchio, arrossendo per le sue stesse parole. - …e comunque…ti amo anch’io.
- Nono pensare mai più una cosa simile…che tu possa non piacermi perché sei incinta….c’è il nostro bambino qui dentro… - mormorò il giovane uomo, con un’emozione unica negli occhi, mentre le sfiorava la pancia.
- Spero che assomigli a te. – gli rispose Ginny, con altrettanto amore e dolcezza.
E Harry in quell’istante pensò che , ne era valsa la pena di alzarsi la notte, di andare a casa dei suoi migliori amici, di rischiare di cadere una volta no e tre sì, e di prendersi anche un bel colpo sulla testa, se ciò che aveva in cambio era quella donna straordinaria che stringeva tra le braccia e che amava con tutto se stesso.
 
Sì, ne era valsa la pena.
Benedette quelle api frizzole.
 
 
 
 

Prima Classificata
When The Candies Combine Trouble di flors99
 

 
Valutazione
 
 
Grammatica: 15/15
Immaginazione: 15/15
Titolo della storia: 5/5
Gradimento personale: 14/15
Massimo punti: 50
Totale Punti: 49!
 
 
 
 Angolo Autrice


Allora....nell'attesa che diano i risultati delle elezioni, posto questa piccola shot che avevo nella mia Cartella degli Scritti già da un po'!
Innanzitutto ringrazio la mia giudiciA – Tempest_Mione – per aver valutato la mia storia e per il giudizio positivo che ne ha dato!

Beh? Cosa dire? Non ho idea da dove mi sia uscita questa one-shot onestamente (e neanche di come abbia fatto a vincere) XD E dire che appena visti i pacchetti ero disperata, non avevo la minima idea di cosa scrivere, perché credevo che sarei caduta nel banale. Spero di non averlo fatto. L’unica cosa di questa storiella che mi convince abbastanza è il fatto che sia originale, più o meno.
Boh, poi non so, magari altri milioni di autori hanno già scritto qualcosa del genere e in quel caso il mio umore potrà andare a seppellirsi sottoterra.
Insomma, lascio a voi lettori l’ardua sentenza! Però non siate troppo cattivi, la coppia Harry/Ginny è una coppia che mi piace, e questa è la prima one-shot che scrivo su di loro, quindi non smontatemi troppo ù.ù
Un abbraccio stritolatore a tutti coloro che avranno il coraggio di leggere quello che è stato partorito da me! (Cosa decisamente sconfortante…xD)
flors99

 
  
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