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Autore: Robby_love    25/02/2013    0 recensioni
Re topolino avverte i custodi del keyblade che una nuova minaccia è alle porte ma l'aver assistito ad un evento per lui doloroso e l'intervento di un uomo misterioso porteranno Sora verso la via dell'oscurità.
Riuscirà ad uscire da questo baratro oscuro?
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Il risveglio

Sora era inginocchiato per terra in un luogo grigio e tetro mentre un uomo incappucciato gli teneva le mani.

“Non fare il mio stesso errore…” gli diceva l’uomo sconosciuto suscitando la confusione del ragazzino.

“N-non capisco?” gli chiedeva guardando nei suoi occhi così sconosciuti ma allo stesso tempo anche così familiari.

“La via dell’oscurità non ti porterà a niente. Reagisci Sora!!” dopo aver detto questo l’uomo incappucciato dovette lasciare le mani del moretto perché piano piano stava sprofondando in una pozza oscura.

“Aiutami!!” gli gridava Sora ma quest’uomo si girò “Solo tu puoi farlo” e poi andò via mentre Sora era completamente stato risucchiato.

Tantissimi fogli volteggiavano per il cielo azzurro e da uno di questi uscì Sora che luccicava.

Mentre Sora volteggiava per quei fogli bianchi si sentì risucchiare da un vortice che lo fece cadere in un libro.

Dopo aver riaperto gli occhi si ritrovò steso sulla spiaggia delle isole del destino, si rialzò e vide tre ragazzi, 2 ragazze e un ragazzo.

Il cielo si fece scuro e l’unica cosa che illuminava la spiaggia erano i lampi.

Corse incontro al ragazzo dai capelli argentati che gli stava tendendo la mano mentre era nel mare.

Voleva urlare, urlare il suo nome ma la voce non gli usciva, che gli era successo?

Non fece in tempo ad arrivare da lui che un’onda gigante travolse l’argenteo.

Allora il moro non potendo più salvare il suo migliore amico puntò gli occhi contro la rossa che era sopra gli scogli.

Lo stesso di prima, non riusciva a pronunciare il suo nome e nemmeno ad emettere il più piccolo suono si sentiva solo il trambusto dei tuoni e delle scosse di terremoto che ogni tanto turbavano la terra sotto i piedi dei ragazzi.

Sora corse sugli scogli dove c’era Kairi mentre con sguardo perso guardava verso il mare mosso e impetuoso.

Era arrivato vicino alla ragazza che si era girata a guardarlo, i suoi occhi erano diventati color della cenere però gli sorrise, un sorriso candido che poteva scaldare i cuori di tutti.

Una scossa di terremoto fece cadere il pezzo dello scoglio dove c’èra Kairi e questa cadde in acqua.

Gli occhi di Sora si riempirono di lacrime e si promise che avrebbe salvato l’ultima sua amica.

Corse giù dagli scogli e corse verso l’ultima ragazza rimasta, una ragazza dai capelli rosa e gli occhi azzurri.

Arrivato da lei gli mise uno mano sulla spalla ma questa sparì e Sora cadde in un posto tutto bianco contornato da scale.

Su una scala c’era Kairi che gli tendeva una mano per aiutarlo ma questa si tramutò in Serah. Sora non riuscì ad afferrare in tempo la mano di Serah e continuò a cadere fino a scontrarsi contro una piattaforma con disegnata sopra un ragazzo uguale a lui a parte per i suoi capelli neri come la pece.

Si ritrovò ad essere un ragazzo dai capelli biondi mentre rincorreva una ragazza dai capelli neri. Non riusciva a controllare il suo corpo,si muoveva da solo. Adesso era seduto in cima alla torre dell’orologio insieme ad Axel, era ancora quel ragazzo biondo. Axel si girò verso di lui e disse “L’hai memorizzato?”.

Un’altra volta una scossa di terremoto e da sotto terra spuntò un enorme Goblin nero che prese “Sora” e lo portò con lui sotto terra.

Si ritrovò ad essere di nuovo lui con affianco Pippo e Paperino mentre indietreggiavano con le facce spaventate. Abbassò lo sguardo su una pozzanghera e una visione orribile del suo volto lo fece urlare, questa volta la voce gli era uscita e si era sentito perfino l’eco.

Da dietro di lui comparve Xen con in mano uno scettro di pura luce  oscura che puntava verso Sora.

Xen per metà divenne il ragazzo uguale a lui con i capelli neri per poi ritornare ad essere lui e lanciare una palla d’oscurità che colpì in pieno Sora e lo fece sprofondare nella pozzanghera.

Ora si trovava in una bolla oscura che urlava contro il suo amico Riku che sembrava non riuscire a vederlo e combatteva con il goblin che prima aveva portato Sora sotto terra.

Riku si trovava in seria difficoltà e per aver abbassato la guardia venne colpito e ucciso dal goblin che poi rise amaramente.

“Noooooooooo!!!” urlò Sora.

Altre goccioline salate scesero per il volto di Sora ormai non più come prima.

Si sedè sconvolto nella bolla per poi alzare lo sguardo e vedere lui stesso che saliva delle scale tutte colorate che emettevano un suono melodioso.

Chiuse gli occhi e si sentì cadere sulla terra fredda, aprì a malapena gli occhi e vide che una persona con una spada lunghissima lo trafisse il cuore.

“Ahhhh!!!!” urlò per poi alzarsi dal letto su cui era steso con delle goccioline che partivano dagli occhi e che gli rigavano il viso.

“Ehy Sora, che hai?” gli chiedeva Demyx con sguardo preoccupato.

“Niente” rispose Sora asciugandosi con una mano la fronte bagnata di sudore.

“Tu piangi per niente?” gli chiese ancora sedendosi sul letto di fianco a Sora.

“Non sto piangendo!!” gli rispose asciugando in fretta le poche lacrime rimaste sulle sue guancie pallide.

“Ma…” cercò di dirgli ma fu fermato dal moro

“Basta Demyx!!”

“Ok, ora vado via, comunque cerca di non stancarti troppo le ferite non sono ancora del tutto chiuse” gli disse per poi mettere la mano sulla maniglia.

“Scusa Demyx per averti trattato male, comunque grazie” gli rispose con voce stanca stropicciandosi gli occhi.

“Non devi ringraziare me, ma  Larxene è stata lei a fasciarti e dopo mi ha detto di dirti che sono stato io altrimenti mi avrebbe strozzato” gli disse sorridendo e poi rendendosi conto di quello che aveva detto iniziò ad urlare spaventato per la paura che Larxene venendolo a sapere lo strozzasse.

Sora emise una piccola risata, quel ragazzo sembrava davvero un bambino.

Mentre Demyx correva ancora per tutta la stanza la porta si aprì e colpì in pieno Demyx che cadde per terra con la faccia tutta rossa per la botta.

“Demyx ma che stai combinando?” disse Xen che era appena entrato guardando Demyx steso a terra.

“Mi hai sbattuto la porta in faccia!!” gli urlò contro alzandosi con fare da bambino.

“Dai vieni, dobbiamo iniziare la riunione” disse scocciato, lui non amava le persone stupide.

“Vengo anche io” gli disse Sora alzandosi e andando verso di loro.

“No tu sei ancora troppo debole e devi riposare” gli vietò lui.

“Sto benissimo” gli obbiettò lui

“Non sento ragioni” e detto questo sparì insieme a Demyx.

Sora si avvicinò allo specchio e guardando il suo viso come sempre fece un sospiro di sollievo, per fortuna era stato solo un incubo.

Si sfilò la maglietta ormai non più sporca di sangue e guardò la fasciatura che aveva sul petto e che aveva fatto Larxene. Non se lo aspettava minimamente che quella “ragazza” potesse fare un gesto così carino.

Si infilò di nuovo la maglietta e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Girò per tutta la fortezza per assicurarsi che non ci fosse nessuno, dopo essersi assicurato questo scese giù per tornare in quella stanza dove c’era la ragazza che era presente nel suo sogno.

Arrivato davanti alla porta cercò di aprirla ma non riuscì nel suo intento, era chiusa a chiave.

“Dimenticano che io sono un custode del Keyblade” dopo aver pensato questo Sora fece materializzare il suo keyblade e aprì la porta.

Entrò lì dentro ed era tutto come la prima volta che era entrato qui.

Si mise davanti alla capsula dove la ragazza dormiva beatamente galleggiando in quel liquido color acqua.

Un’idea venne in mente a Sora e puntò il keyblade contro la capsula.

Voleva liberarla, non sapeva il perché ma voleva liberarla e averla vicina.

Non esitò più e distrusse la capsula facendo cadere la ragazza al suo interno nelle braccia di Sora.

Guardò il suo bel viso pallido e un altro ricordo si fece largo nella sua mente.

-La ragazza dei capelli rosa correva verso Sora urlando il suo nome per poi lanciarsi su di lui facendo cadere entrambi.

“Sono così contenta di rivederti” gli disse con un sorriso stampato in faccia

“Sei pazzo?! Non farmi stare mai più in pensiero così” disse  cambiando espressione della faccia totalmente per poi sorridere di nuovo e abbracciarlo ancora.-

Sentì un calore dentro di se partire dal petto, gli sembrava di stare davanti un camino d’inverno.

Guardò il suo petto che brillava di luce pura e candida come la ragazza che teneva tra le sue braccia.

Con una mano si toccò il petto in fiamme e chiuse gli occhi, voleva godersi quella sensazione di calore che senti soltanto quando sai che hai una persona importante vicino.

Riaprì le sue iridi minuti dopo e aprì un buco nero dove passarono lui con in braccio Serah e si ritrovarono nel posto segreto alle Isole del Destino.

Intanto tutti i membri dell’organizzazione XIII e Xen erano riuniti in una stanza bianca seduti su dei troni.

  “Allora miei compagni adesso vi spiego come andrà in porto la prossima missione” disse il capo seduto sul trono più alto di tutti squadrandoli uno ad uno dalla testa ai piedi, non che si potesse vedere molto erano tutti incappucciati.

“Roxas tu andrai con Luxord ad Agrabah a svolgere il tuo solito compito di raccogliere i cuori” continuò il capo guardando Roxas seduto molto più  in basso di lui.

Roxas si limitò ad annuire.

“Ehy ma perché ora Ro…” Demyx non riuscì a finire la frase che gli venne tappata la bocca da Zexion.

“Mi raccomando voi…” il capo non riuscì a finire la frase che venne interrotto da Xen.

“Mi dispiace devo andare” disse questo e scomparì  nel nulla.

Aveva intuito una strana sensazione e voleva andare a controllare se le sue preoccupazioni erano infondate.

Strinse forte a se Serah, non voleva che qualcuno la portasse via da lui, non sapeva il perché ma il suo istinto gli diceva di proteggerla.

Volse gli occhi di nuovo al suo petto ma con sua grande sorpresa vide che la luce si era affievolita di poco.

Accarezzò il viso di Serah, sapeva il suo nome perché giorni fa l’aveva letto in un documento dove c’era la sua biografia.

Ritirò subito la mano perché sentì un rumore sordo che non prometteva niente di buono.

Poggiò Serah dietro di lui con la schiena contro il muro e fece apparire il suo keyblade alla vista di Xen.

“Ti avevo detto di non entrare più in quella stanza!!” gli ringhiò contro, faceva davvero paura quando era così arrabbiato ma Sora non avrebbe  ceduto, avrebbe protetto Serah!

“Sono entrato perché dovevo!! Perché avete intrappolato questa ragazza in quella capsula?! Cosa ha fatto!?” gli gridò contro.

“Ma guardati, stai cedendo di nuovo al bene Sora? Credevo che avresti voluto smettere di soffrire.” Gli disse avvicinandosi pericolosamente a lui.

“Non sto cedendo al bene sono sempre un essere oscuro, ma voglio sapere chi è questa ragazza e perché non volevate che la scoprissi!?!” gli rispose voleva avere delle risposte e per averle doveva guadagnarsele.

“Non sono affari tuoi, e adesso spostati che devo portare via la ragazza” gli disse cercando di convincerlo.

“No mai!! Non la farò rinchiudere di nuovo in quella capsula!”

“Non la conosci neanche perché vuoi proteggerla” gli chiese stufato di quella situazione.

Non rispose, non sapeva cosa dire, aveva ragione non la conosceva però sentiva che doveva proteggerla.

“Sora” sentì una voce femminile provenire da dietro di lui. Come sapeva il suo nome?

Si girò e si ritrovò Serah con gli occhi aperti e un po’ assonnati.

Non riuscì nemmeno a proferire parola che sentì la roccia a contatto con la sua schiena ora dolente per a botta presa.

Xen si era avvicinato a Serah per poi sparire con lei.

“No!!!” urlò Sora in preda alla rabbia.

Roxas e Luxord erano appena arrivati ad Agrabah ed erano alla ricerca di qualche cuore.

Roxas aveva scoperto la verità e per questo teneva la massima allerta perché sapeva che da un momento o l’altro potrebbero voltargli le spalle.

Cominciarono a camminare per tutta la città ed ogni strada,viale o via era in ricostruzione.

“Chissà cosa sarà successo qui?” chiese Roxas non sapendo della catastrofe che aveva fatto il suo Io giorni fa.

“Non so” rispose Luxord fingendo di non sapere niente.

Avevano percorso ormai quasi tutta la città catturando cuori da Heartless.

Roxas si girò di scatto udendo un abbaiare verso di lui. Il cane che abbaiava si lanciò su di lui facendolo cadere e leccandogli tutta la faccia.

Il cane corse via mentre Roxas stava ancora a terra e stava per rialzarsi

Era il momento che Luxord stava aspettando da tutta la giornata.

Gli lanciò un calcio in piena faccia e lo fece rotolare per alcuni metri.

Roxas che si aspettava una cosa del genere prima o poi prontamente si alzò e fece comparire i suoi due keyblade e contrastare gli attacchi di Luxord.

Da lontano intento Paperino,Pippo,Topolino,Kairi e Riku stavano camminando per tornare a casa ma quando udirono rumori di lotta andarono a controllare se era Sora.

“Ma quello non è Sora!” disse Paperino vedendo che erano solo due biondi a combattere.

“Ehy quel ragazzo ha anche lui il keyblade!!” esclamò Topolino guardando Roxas che stava per essere colpito da Luxord.

Riku corse verso di lui facendo apparire il suo keyblade e salvò Roxas, a lui si unì Paperino , Pippo e Topolino mentre Kairi era rimasta ad osservare sotto consiglio di Topolino.

In poco tutti insieme riuscirono a battere Luxord che arrabbiato come non mai scomparse dentro un varco oscuro.

“Vi ringrazio” disse Roxas per poi incamminarsi verso una meta sconosciuta.

“Aspetta! Credo che tu debba spiegarci alcune cose”disse Topolino.

Sora era davvero arrabbiato, non riusciva a pensare che Xen era riuscito a portare via Serah.

I suoi occhi erano rossi come il fuoco e se non sfogava la rabbia contro qualcosa o qualcuno sarebbe scoppiato. Lui sapeva già come sfogarsi.

Aprì un varco oscuro e ci passò dentro. Si ritrovò nella giungla profonda dove c’era un gran trambusto.

Tantor scappava mentre era rincorso da Terk, Tarzan stava volteggiando sulle liane con Jane in braccio e il professore stava combinando alcune pozioni colorate di quale una gli scoppiò in faccia.

Si materializzò davanti a Tarzan facendolo spaventare e cadere dalla liana.

“Sora ciao” gli disse alzandosi porgendo una mano a Jane che era caduta insieme a lui.

“Ciao Tarzan” gli disse con una voce strana.

“C’è qualcosa che non va?” gli chiese gentilmente Jane vedendolo strano.

“No va tutto a meraviglia, ma andrà ancora meglio quando tutti sarete diventati heartless” gli rispose Sora alzando la testa che fino a questo momento era stata bassa mostrando i suoi occhi rosso che esprimevano solo odio e ridendo sadicamente.

“Tu non sei il vero Sora!!!” gli disse Jane impaurita dal ragazzo normalmente dolce e anche un po’ ingenuo.

Sora sparì da davanti ai loro occhi e si materializzò sopra una roccia alta con Jane legata come un salame.

Tarzan gli ringhiò contro e saltò vicino a loro per prendere di nuovo Jane.

Sora buttò Jane da sopra alla roccia e che prontamente Tantor prese al volo con la sua proboscide.

Sora materializzò il suo keyblade e colpì Tarzan sul petto facendolo sanguinare.

Tarzan si lanciò a dosso a lui e lo fece rotolare giù dalla roccia.

Sora si rialzò e con la mano si pulì il sangue che gli scendeva dal labbro spaccato.

Lanciò in aria il keyblade che cacciò mille fulmini che iniziarono a colpire ogni parte della giungla e suscitando un grande trambusto tra tutti gli animali.

Gli alberi andavano a fuoco, gli animali urlavano e correvano per la paura, qualcuno rimaneva ferito alcuni invece rimanevano intrappolati sotto gli alberi caduti.

Riprese in mano il suo keyblade e corse verso Tarzan ma Tantor lo prese per la proboscide e con un coraggio che non aveva mai avuto lo lanciò nel lago.

Passarono vari minuti e Sora non usciva, tutti credevano che fosse finita lì ma invece non era così.

Della luce oscura uscì dall’acqua facendo perdere a tutto il colore originario e facendolo diventare nero.

Dall’acqua uscì Sora contornato da scariche elettriche e con la faccia da assatanato. Da lì in poi sarebbero iniziati i veri guai.

“Avete capito?” disse Roxas rivolgendosi ai suoi nuovi amici seduti per terra.

“Quindi tu sei il nessuno di Sora, per questo sai usare il keybalde” disse Pippo per assicurarsi che avesse capito bene.

“Esatto” gli rispose

Riku prese il radar dalla tasca e scattò in piedi

“Sora è alla Giungla Profonda” gridò agli altri

“Allora andiamo subito” esclamò Topolino

Correndo insieme agli altri nella Gummiship.

Erano appena arrivati alla Giungla Profonda e lo spettacolo era orribile: era tutto nero e in fiamme.

Roxas guardò tutto il panorama meravigliato. Come poteva un solo ragazzo scatenare tutto quello.

Riku prese di nuovo il radar e vide dove dovevano andare così da guidare anche gli altri verso Sora.

Corsero fino ad arrivare a Sora che stava combattendo contro Tarzan, ovviamente lui era in netto vantaggio.

“Sora!!!” gridò Riku.

“Riku…” sussurrò a bassa voce guardandolo.

Tarzan cogliendo questo momento di distrazione lo buttò giù dalla cascata dove stavano combattendo.

Riku si lanciò in acqua per recuperare l’amico ma non c’era nessuno.

Risalì in superficie fradicio e vide che fluttuava in aria tenendo per il collo Tarzan che cercava di dimenarsi.

Pippo gli lanciò il suo scudo a dosso e così fece cadere Tarzan in acqua.

Sora volò da Pippo e gli stava per dare un cazzotto ma qualcosa lo bloccò. Non riusciva più a muoversi sentiva solo una dolce melodia nella sua testa cantata da una persona che aveva una voce bellissima.

Tutti lo guardarono interrogativo non capendo cosa fosse quello strano atteggiamento.

Sora si rilassò e si sedette per terra ascoltando ancora quella melodia che poteva sentire solo lui.

Però presto finì quella canzone e Sora ritornò il perfido di sempre.

“Vedo che mi avete rimpiazzato velocemente” dice fluttuando guardando Roxas.

“No non ti abbiamo rimpiazzato, non ti rimpiazzeremo mai lui è il tuo nessuno!!” gridò Kairi che fino a quel momento non aveva proferito parola.

“Sono felice che anche voi siate qui così anche voi diventerete heartless” e detto questo Sora si materializzò nella grotta del cuore per aprire la serratura.

“Dobbiamo andare” urlò Paperino e tutti quanti entrarono nella gummiship e in fretta e furia andarono al castello disney.

Intanto Sora aveva aperto la serratura ed era andato via anche lui.

“Spero che Sora abbia sentito la mia melodia” disse Serah camminando avanti e indietro per la stanzetta bianca mentre una ragazzina dai capelli biondi la scrutava da capo a piede.

“Non preoccuparti di sicuro l’avrà sentita” la rassicurò quest’ultima mentre disegnava su un blocco.

“Scusa non mi sono ancora presentata, io sono Serah” gli disse porgendogli la mano.

“Piacere, io sono Naminè” gli rispose stringendogli la mano.

“Dobbiamo trovare un modo per scappare di qui.” Gli disse Serah mettendosi seduta sulla sedia affianco a Naminè pensando a come potessero fare.

“Non si può e poi perché vorresti aiutarmi?” gli rispose Naminè posando il blocchetto sul tavolo sempre bianco della stanza.

“Bhè perché siamo amiche no?” disse Serah come se la cosa fosse ovvia.

Naminè fece una piccola risatina “Assomigli davvero tanto a Sora” disse.

“E tu come fai a conoscerlo?” gli chiese incuriosita Serah.

“Grazie a quella boccia di cristallo in fondo alla stanza, l’organizzazione mi aveva concesso di osservarlo ogni tanto e allora adesso e come se lo conoscessi” gli rispose.

Angolo autrice

Scusate per super mega galattico ritardo e che il mio cervello si rifiutava di cacciare ispirazione e allora io non volevo scrivere 4 cretinate.

Spero che questo capitolo vi piaccia perché ho cercato di farlo al meglio.

Ciao Robby_love

  
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