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Autore: _maliksblazer    26/02/2013    2 recensioni
Pensavo che gente così nemmeno esistesse e che fosse frutto di Photoshop e altre minchiate per rendere perfette le persone.
E invece era lì, accanto alla cattedra di quella vecchiaccia. Alto, capelli corvini tirati su da una possente cresta e tanta gelatina, occhi color mandorla contornati da lunghe ciglia, sorriso mozzafiato e infine una canottiera bianca che lasciava intravedere gli addominali e i bicipiti. Oh Gesù, credevo di essere incinta di cinque gemelli.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(3)
Dear Zayn.

La solita routine mattutina si ripeté e arrivata a scuola non persi tempo a cercare Diana per mostrargli la foto. Ma quando la ritrovai davanti al suo armadietto mi diede l’aria di chi sapeva già tutto.
-E’ molto carino, è insieme a me a biologia- mi disse non appena mi avvicinai.
Se non fosse stato per il mio buonsenso, mi sarei ritrovata senza capelli.
-Non è possibile, ci hai parlato?-
-Si, mi sembra anche simpatico ma lo lascio tutto a te!-
-Diana!- esclamai –figurati se mi interessa uno come lui, già mi ha preso per pazza a causa vostra..-
-Punto primo, è stata Grace a proporre la cosa e secondo, l’apparenza inganna. Provalo a conoscere meglio!-
Un anno che ci conoscevamo e sembrava che l’avessi appena incontrata per strada. Sapeva benissimo che comportamento avevo io con ogni genere di ragazzo. Arrossivo, balbettavo e gesticolavo. Era veramente imbarazzante. Io lo ero.
Poi il viso le si illuminò e un grande sorriso le apparse sulla bocca. Ok era molto inquietante.
-Che c’è?- chiesi impaurita.
-Ho avuto un’idea!-
-Sentiamola- dissi senza interesse pensando fosse una cazzata bella e buona.
-Scrivigli una lettera!- esclamò allargando le braccia.
Ci fu un attimo di silenzio. Scoppiai a ridere attirando l’attenzione degli altri studenti, ma non ci feci caso più di tanto. Poi mi ricomposi.
-Sei in vena di scherzi stamani?- chiesi retorica.
-Ma no credimi è una grande idea! Potrai scrivere i tuoi sentimenti invece di dimostrarli. Pensaci-
Suonò la campanella e mi diressi in classe pronta a sorbirmi l’ora di arte. Mentre la professoressa spiegava l’arte dell’800 (che poi dico, a che mi serve sapere queste cose?) però ripensai alla proposta di Diana. Non aveva tutti i torti. A scrittura creativa avevo buoni voti e avrei potuto esprimermi molto meglio scrivendo. Anche se mi sembrava un’idea un po’ ‘antiquata’, visto che viviamo nell’era dei computer. Ma proprio perché eravamo in quell’era che dovevo stare attenta. Dall’indirizzo e-mail mi avrebbe potuta scoprire. Per non parlare di Facebook. Ci parlavo e poi il giorno dopo facevo finta di nulla? Troppo facile e poi mi avrebbe presa per una disadattata mentale falsa e nerd. Anche con la lettera avrei fatto lo stesso effetto, ma almeno restavo anonima.
 Cinque ore passarono e mi fiondai subito in sala da pranzo dove le mie amiche mi aspettavano. Mentre ero in fila per prendere il pranzo sentii qualcosa che urtò contro la mia schiena e che si sparse sulla mia camicia. Mi girai lentamente pronta a mandare quel ritardato in quel posto. Purtroppo c’era lei: Amelie Potter. Non fatevi ingannare dal cognome, non ha niente di magico. Immaginatevi una ragazza bassa, robusta, capelli rossi raccolti in una crocchia, occhi marroni e penetranti, vestita da cheerleader. A nessuno passerebbe per la mente che è la più popolare e stronza ragazza della scuola. Di solito quelle popolari sono bionde, occhi azzurri, alte e con un fisico mozzafiato, come la sua amichetta stupida Lola Hunter. E invece era solo la sua spalla. Un buon metodo per farsi riconoscere come la migliore amica di quella popolare. Già, peccato sia un cesso a pedali e che è entrata nella squadra delle cheerleader solo perché suo padre ha parlato con la preside affinché fosse ammessa. E, come in ogni scuola americana che si rispetti, le ‘ragazze pon-pon’ hanno un certo successo. Sebbene fossi stata più alta di lei, mi incuteva un terrore pazzesco. Poteva mandarti in presidenza senza un alibi e come primo e unico anno in una scuola americana della Florida non mi sembrava l’ideale. Comunque ritorniamo alla vicenda. Mi ero appena girata quando incontrai la sua faccia da stronza.
-Adesso hai un po’ più di colore sulla pelle, Camorra- disse bastardamente e superandomi, con Lola che le stava dietro e rideva.
“Camorra” era il soprannome che mi aveva affibbiato sin dal primo giorno di scuola, quando aveva scoperto che ero italiana. Ma in che lingua dovevo spiegargli che venivo da Firenze e non da Napoli? Ah già, per gli americani siamo tutti uguali. Anche io avrei potuto chiamarla “Mc Donald” ma sapevo come sarebbe andata a finire. Incazzata col mondo, mi andai a sedere al tavolo dove Grace e Diana avevano assistito alla scena.
-Ma quanto è stronza!- esclamò Grace.
-Non è una novità- commentò Diana mangiando la sua insalata.
Con una mano mi toccai il punto della schiena dove il cibo di Amelie era ‘accidentalmente’ caduto. Ritrassi la mano e iniziai a mangiare il mio panino, assolta nei miei pensieri.
-Allora, ci hai pensato?- chiese Diana spezzando quel lungo silenzio.
-Si- risposi –non è una brutta idea-
-Ehi ehi ehi, esisto!- disse Grace agitando le mani.
Diana sbuffò.
-Ho consigliato a Mia di scrivere delle lettere a Zayn. Sarà molto più facile per lei esprimere i suoi sentimenti-
-Ma è fantastico!- esclamò Grace.
-E’ vero, le idee di Diana Brown sono fantastiche!- dissi sorridendo a Diana che arrossii un po’.
-Ma io parlavo di lui!- disse Grace indicando Niall.
Ah, mi sembrava strano.
Il biondo attraversò la stanza passando accanto al nostro tavolo. Fece un occhiolino a Grace e passò oltre.
Credevo che stesse per venirgli un infarto.
-Mi ha notata- boccheggiò sorridente. Poverina, il suo cervello era andato proprio in pappa.
 
Quella stessa sera dopo cena decisi di scrivere quella benedetta lettera. Presi foglio e penna, ma mi venne un dubbio: e se avesse riconosciuto la mia scrittura? Dopotutto alcune ore le facevamo insieme e sapeva in che modo scrivevo. Così accesi il mio computer, aprii un documento Word e iniziai a pensare. Dopo un po’ le mie mani si mossero velocemente sulla tastiera.
Caro Zayn
Era un buon inizio.
Sono una tua ammiratrice segreta.
No, assolutamente. Non potevo impaurirlo così.
Ti conosco solo da qualche giorno, ma mi piacerebbe conoscerti perché mi sembri simpatico.
Oh, già meglio. Continuai.
Purtroppo sono molto timida con i ragazzi e ci farei solo una figura di merda.
La mia immancabile finezza.
Quindi che ne dici se ci conosciamo meglio via “posta”? un saluto, un’ammiratrice segreta x
Perfetta. Semplice, corta e con le cose giuste da chiedere. Prima di stamparla, un altro dubbio mi assalì: dove mi poteva rispondere? Se gli avessi detto il mio armadietto avrebbe scoperto tutto. Così mi venne in mente un’idea.
p.s: porta la tua risposta a Rose, la bidella del piano terra ;)
La stampai e la rilessi tantissime volte prima di piegarla in una busta e metterla nello zaino.
Mi misi sotto le coperte e prima di addormentarmi riammirai la foto di Zayn sul cellulare.
‘presto ci parleremo’ pensai ‘anche se non direttamente’
 
BEEEENE
Eccoci arrivati al punto “clue” (?) della storia. Contente? Si dai!
Da qui in poi le cose cambieranno per la nostra Mia. Nel prossimo capitolo si aggiungeranno due nuovi personaggi: Rose, la bidella e l’altro che non vi dirò ovviamente chi è c:
spero vi sia piaciuto, auf wiedersen, darcy x
   
 
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