Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: Levy94    27/02/2013    1 recensioni
Salve! Questa è la prima fanfiction che pubblico! Siate clementi, per favore...
La storia è ambientata nel medioedo (che renderò fantasy) e la protagonista è una ragazza, Violet, a cui "sta stretta" la propria vita. Quindi, perché non cercare di cambiarla? Cosa le aspetterà sulla sua nuova strada?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao!

Ok, questa è la prima volta che pubblico uno dei miei racconti... Non riesco a crederci!

Lo sto facendo davvero!!! Wow, che coraggio da parte mia XD

Comunque, questa storia la scrissi tempo fa, in un corso di scrittura creativa. Ora, dopo averla riveduta e corretta (spero vada bene ora...), penso che sia il momento che veda la luce!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo I

 

Violet non era una persona speciale, né apparteneva a una famiglia di alto rango. Aveva solo quindici anni ma lavorava già come domestica in una casa di alcuni signori del regno. Era già notte fonda ma Violet aveva appena finito i suoi compiti. Attraversando le ombre scure della via si avviò verso casa.

Era tesa come una corda di violino, questa notte avrebbe fatto ciò che non si credeva in grado di fare. Sarebbe scappata di casa, a cercare altrove un modo di vivere migliore. Si era sempre sentita diversa, estranea a quella sua vita.

Ora era di fronte a casa. Mentre attraversava la soglia fu assalita da mille dubbi.

Le si insinuarono nella mente come serpenti. Pensava, ripensava. Scosse la testa, doveva prendere una decisione. Ora. Sapeva che se avesse deciso di rimandare avrebbe cambiato idea.

Entrò in casa sua, evitando di fare un qualunque rumore e si chiuse in camera. Raccolse le sue cose e le mise in una sacca. Qualche abito, alcune provviste e un coltello assieme ad una parte dei suoi risparmi: il minimo indispensabile.

Si mise di fronte al piccolo specchio della stanza e si guardò. Era carina, ma non come quelle nobildonne del palazzo, sempre agghindate e truccate a festa. Aveva capelli rosso fuoco e un paio di occhi di un azzurro glaciale. La gente era superstiziosa da quelle parti. A volte la chiamavano “figlia del diavolo”, per via dei capelli, e quando la guardavano negli occhi dicevano che l'azzurro era il segno dell'assenza di un'anima in lei. Violet aveva sempre odiato il modo in cui la guardavano, come se vedessero una sua parte oscura di cui lei non era a conoscenza. La ragazza posò lo specchio e si cambiò. Si vestì con gli abiti di suo fratello e prese il coltello. Afferrò i capelli con la mano libera e se li tagliò. Quello era il segno che tutto sarebbe cambiato. Le tremavano le mani, non sapeva se per paura o per l'eccitazione. La prima era più probabile.

Non voleva che la gente che incontrava si chiedesse che ci faceva una ragazza in giro da sola e per di più di notte. Non era nemmeno sicura della sua decisione, ma ormai aveva scelto. Prese la sua sacca e uscì. La sua famiglia non si era accorta né del suo ritorno né della sua partenza. Infondo pensava di essere un peso per loro, poiché non era un uomo non poteva sperare in un lavoro e, considerati i pregiudizi degli abitanti, probabilmente non avrebbe nemmeno trovato un marito. Sarebbe stata solo un peso.

Prese la strada che correva verso est, passando per la foresta.

Il cuore le batteva forte nel petto, quasi volesse esplodere. Non era mai andata così lontano da casa e non sapeva nemmeno cosa aspettarsi dirigendosi da quella parte, né a quante ore o giorni di cammino distasse il prossimo villaggio.

Ma non le importava. Le piaceva l'idea dell'ignoto, qualunque cosa ne derivasse.

 

***

 

Erano passate molte ore da quando era partita e i raggi del sole ormai iniziavano a ferire le ombre della notte. La ragazza si guardò attorno. Aveva camminato per tanto, troppo tempo e ora aveva bisogno di riposare. Non poteva certo dormire sulla strada; si allontanò dal selciato e si inoltrò fra gli alberi del bosco. Non andò molto lontano e si mise in una zona non visibile da chi percorreva la strada.

Si sedette a terra e prese dalla sacca un vecchio mantello logoro ma comunque caldo. Era un po’ grande per lei ma come coperta era perfetta. Poggiò la sacca a mo’ di cuscino e si arrotolò nel mantello.

I rami e le foglie degli alberi diventavano a poco a poco meno inquietanti man mano che il sole si alzava, sembrava che tutto riprendesse vita. Chiuse gli occhi e le sembrò di sentire i movimenti dei piccoli animali del bosco che si svegliavano e che si mettevano all’opera per prepararsi ad affrontare la giornata. Mentre osservava questa rinascita si ritrovò a chiedersi se anche in lei il sole sarebbe mai spuntato, se avrebbe mai trovato il modo di rendersi utile come quelle bestiole.

Dopo pochi minuti cedette al sonno.

 

***

 

Violet dormiva da un paio d’ore e tutto sembrava tranquillo e silenzioso.

Uno scricchiolio. Poi un altro. Qualcosa di più grande di un semplice scoiattolo si stava avvicinando. La ragazza, come avvertita da un sesto senso, cominciò a risvegliarsi. Ora udiva chiaramente dei passi. Si alzò presa dal panico, frugò alla cieca nella sacca alla ricerca del coltello e si guardò freneticamente attorno, in cerca di un altro rumore o di uno strano movimento. Non ne trovò, e questo la spaventò ancora di più. Era certa di aver sentito qualcosa. Rimase in piedi, con le orecchie tese al minimo rumore per quella che sembrò un’eternità.

Un sibilo sospetto alle sue spalle e lei si scansò di lato appena in tempo per schivare una lama in discesa rapida sulla sua testa. La ragazza guardò il suo assalitore, un uomo alto e con una grossa cicatrice sulla guancia.

La paura non la paralizzò, al contrario, la fece correre. Corse verso la strada e cominciò a percorrerla. Non importava verso che direzione, l'importante era incontrare qualcuno che potesse aiutarla. Si girò per controllare la distanza che la separava dall’assalitore e si accorse che era poca nonostante sforzasse le gambe al massimo. Quel solo sguardo le costò una rovinosa caduta a terra. Si graffiò le mani e una guancia che cominciarono subito a sanguinare.

Era troppo terrorizzata.

Si girò supina appena in tempo per vedere la spada calare nuovamente su di lei. Aveva perso il coltello cadendo, ma non le sarebbe servito comunque.

Chiuse gli occhi e i pensieri la assalirono in una frazione di secondo. Davvero era scappata per trovare una fine così prematura? Si era preparata per una nuova vita che era durata così poco?

Non poteva credere che fosse finita. Non così!

Con gli occhi ancora serrati per il terrore pensò se avrebbe sentito dolore, ma non avrebbe urlato, si promesse. Non sentiva alcun rumore, solo il sangue rombarle nel cervello. Tutto era silenzio.

Non sentì il dolore. Né la spada attraversare la sua carne e il sangue scorrere a terra. Socchiuse lentamente gli occhi e vide che qualcuno aveva fermato l’arma nemica e le faceva da scudo. Chi poteva essere tanto pazzo da difenderla?

Il misterioso salvatore era sbucato dal nulla e aveva fermato la spada nemica che calava dall’alto tenendo la sua arma in orizzontale, ma il contraccolpo era stato troppo violento e non sarebbe riuscito a tenere fermo l’avversario per molto. Intanto altri tre brutti ceffi, banditi pensò, uscirono dalla foresta per dare man forte al compagno.

Violet cominciò a mettere in ordine i tasselli dei suoi pensieri e arrivò alla conclusione che sarebbero morti entrambi se fosse rimasta inerme a terra, senza reagire. Anche ora, come nella sua vita, era d’intralcio. No. Si era ripromessa che non lo sarebbe stata mai più. Esaminò il tipo che l’aveva difesa, in cerca di un’altra arma da potergli prendere in prestito come sostituto del suo coltello. Purtroppo aveva solo un pugnale in cintura. Doveva farselo bastare. Con un rapido movimento afferrò il pugnale e si alzò, schiena contro schiena al suo difensore. Lui non aveva più energie e con un ultimo disperato movimento riuscì a deviare la spada nemica e a mettersi in guardia.

Ora erano pronti al contrattacco.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:

 

Ri-ciao!

Spero che questo capitolo vi abbia come minimo interessati...

Mi scuso per qualunque errore, se mi verranno segnalati provvederò a correggerli appena posso...

Grazie in anticipo per chi commenterà!!! Sempre che qualcuno lo faccia...

P.S.: più avanti potrei inserire qualche elemento fantasy, perciò lo posto in questa sezione.

 

Alla prossima!

Levy94

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Levy94