Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: daisys    03/03/2013    7 recensioni
Eva è una ragazza normale, un pò scontrosa e con pochi amici ma normale.
Non crede molto nell'amore, quindi non accetta mai appuntamenti.
Ma qualcosa le farà cambiare drasticamente idea, quando un venerdì qualunque la sua scuola farà uno scambio con una gemellata, e quando due occhi neri incontreranno i suoi di ghiaccio, incatenandola in quel dolce inferno.
Ma il ragazzo dai penetranti occhi neri è molto più di quanto si aspetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Demon bride'
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Capitolo 13
 
<< Mi importa perchè vorrei darti una risposta >>
Dritto e diretto, come sempre mi fissa con quegli occhi scuri ed incredibilmente profondi, portandomi ad annegare in quel baratro oscuro
Sento il cuore cominciare a palpitare pericolosamente, come se stesse per schizzare fuori dal mio stesso petto.
Il respiro si affanna pericolosamente, e lo sguardo di Adrian mi sonda l'animo in profondità, impedendomi di respirare correttamente.
Lui mi fissa, ed io lo fisso battagliera, indecisa su come proseguire.
E' una battaglia tra nero e azzurro.
Battaglia che inevitabilmente vince l'oscurità.
Prendendo un pò di coraggio comincio.
<< Vuoi la verità? >> dico respirando << eh va bene, Adrian, sono innamorata di te>> dico tutto di un fiato, rimanendo fedele al mio carattere per niente romantico.
<< E ora rispondimi, voglio proprio sentirti >> dico, sperando che non mi salti addosso, per sfogare qualche basso istinto demoniaco.
Ed invece, contro ogni mia idea, mi si avvicina con lentezza alla fronte , e mi lascia un bacio dolce, poi rimane ad un soffio dalle mie labbra.
<< Ti amo anch'io >> dice in un sussurro << mi sono interessato a di te si dal primo schiaffo che mi hai dato, e mi sono innamorato di te per la tua voglia di resistermi >> soffia ad occhi chiusi sull mie labbra.
Io sono boccheggiante e con gli occhi sbarrati, immobile nella mia posizione.
Mi ama. Mi ama anche lui.
Mi sento benissimo, più leggera come se dicendomelo mi avesse liberata.
Socchiudo gli occhi, fissandolo da sotto le ciglia scure, con gli occhi più scuri, lo sento.
Il mio respiro si è come bloccato, perchè ormai so perfettamente quello che voglio, lo so io, lo sa la mia testa e così il mio corpo e il mio cuore.
Voglio essere sua, completamente.
Voglio diventare la sua sposa, e diventare sua per l'eternità.
Lui è sopra di me, nella stessa posizione, non si è mosso, e mi fissa dubbioso con gli occhi neri resi più profondi dalle venature demoniache rosse.
Aspetta che io faccia qualcosa, forse attente una mia reazione positiva.
Rimugino, ho deciso si, ma non mi faro di certo mettere i piedi in testa solo perchè lo amo.
Poi mi muovo.
Lesta e veloce capovolgo la situazione, facendolo finire sotto di me, lui, che mi guarda con gli occhi sbarrati, leggermente sorpresi, ma io non gli do tempo ne di dire niente ne di pensare.
Mi avvento sulle sue labbra, mordendo e succhiando dolcemente quello inferiore, lasciando piacevolmente stupito.
Poi si riscuote, diventando parte attiva di questa azione.
Comincia ad accarezzarmi il collo, con movimenti circolari, per poi scendere verso, accarezzandomi con dolcezza la schiena e i fianchi.
Lascio la sua bocca per riprendere fiato e sospiro estasiata.
Mi tiro su e il cuore mi si ferma nuovamente nel giro di pochi minuti.
Adrian è steso, in mio potere e sottomesso, che mi fissa con gli occhi rossi pieni di venerazione.
Venerazione verso di me.
Sono estasiata dal potere che ho, quindi senza troppi problemi mi rifiondo sulle sue labbra, vezzeggiandole.
Ora è il suo turno di sospirare.
Smanio di poter toccare la sua pelle, quindi infilo le mani sotto la camicia.
Non sono sicura di come le cose si siano evolute, fin quando mi rendo conto di essere finita sotto di lui, e di essere completamente nuda.
Come lui.
Mi fissa, con gli occhi rossi e le zanne denudate.
Io lo guardo incantata.
Anche se è un demone, anche se potrebbe uccidermi in un secondo non posso fare a meno di trovarlo splendido, divino.
<< Sei sicura? >>
Come posso non essere sicura di te?
Dalla mia bocca esce un unico sospiro.
<< Si >>
E' un secondo, con una spinta, che siamo un'unica persona.
Sento dolore, e le lacrime cominciano a scorrere.
A fanculo tutti quelli che dicevano che la prima volta non era dolorosa.
Bastardi bugiardi.
Ipocriti che non siete altro, fa un dolore cane.
Adrian si abbassa su di me, con le braccia che tremano per lo sforzo di non muoversi e farmi ancora più male.
<< Mi dispiace >> dice respirando affannosamente, asciugandomi le lacrime.
Mi guarda un attimo incerto.
<< Mi dispiace di nuovo per il dolore che sto per farti. >>
Non riesco a capire.
Lui si muove veloce e mi morde a sangue la spalla.
Ora capisco.
Un dolore atroce mi colpisce.
Ansimo forte, cercando di calmare il battito accelerato.
Deglutisco, quando il dolore scema e Adrian comincia a spingere, facendomi dimenticare per un pò il dolore, grazie a quel poco piacere mischiato a fastidio che ancora mi provoca.
Ma io sono felice.
Non tanto per me, ma per lui, che è felice e in preda al piacere, che gli sto procurando io.
Ormai è mio.
Mio, unicamente e solo mio.
Il suo respiro si fa più pesante, come il mio.
Viene, e lentamente esce da me, posizionandomisi di fianco.
Regolo il respiro, sentendomi stanca e spossata.
Mi giro su un fianco, chiudendo gli occhi.
Non so se è un sogno o la realtà.
<< Ti amo >> mi dice Adrian sorridendo.
                                                       ***
Apro gli occhi assonnata, cercando di capire dove mi trovo e perchè sono nuda.
Poi, in un flash tutti i ricordi della sera precedente tornano prepotenti.
Ieri sera. Io ed Adrian. In questo letto.
Mi tiro su di scatto e divento un peperone, non potendone fare a meno.
Non ci posso credere.
Sono diventata la compagna di Adrian. Ho fatto sesso con Adrian.
Ok, inspira e espira, niente attacchi di panico o infarti.
Mi giro vero la parte del letto che dovrebbe occupare Adrian e mi trovo delusa e depressa.
Non è a letto.
Con un sospiro mi tiro su dal letto, e recupero l'intimo nero.
Cerco i miei vestiti, e quando li trovo sotto al letto mi rendo conto di come siano inutilizzabili.
Adrian doveva avere un certa fretta, penso ridendo, mentre guardo i miei jeans strappati a metà.
Per nulla scoraggiata prendo la sua camicia, che profuma di lui , e me la infilo, lasciandola aperta.
Mi dirigo di nuovo verso il letto, cercando di capire cosa è successo la notte precedente.
Poggio il ginocchio sul letto, ma mi fermo ricordandomi di un particolare.
Adrian ieri sera mi ha morsa.
Tocco il punto in cui ci dovrebbe essere il segno dei denti ma non trovo niente, a parte la pelle liscia.
Vado velocemente davanti allo specchio della camera, e mi fisso il collo.
Sul punto in cui ci dovrebbe essere il morso di Adrian mi rendo conto che c'è un piccolo tatuaggio, proprio alla base del collo.
Lo sfioro, rendendomi conto di cosa ha fatto.
Mi ha marchiato, sono sua, solamente sua.
Sospiro.
La porta si apre di colpa, facendomi prendere un colpo.
Mi giro e mi trovo davanti Adrian, con in mano un vassoio con la colazione.
E' vagamente deluso.
<< Ti sei svegliata >> dice mettendo il broncio << volevo farti una sorpresa >> bonficchia.
Fa per dire qualcos'altro, ma si blocca vedendomi.
Io arrossisco e comincio a torciere un angolo della camicia bianca, vergognandomi per la prima volta.
Alzo lo sguardo e lui scuote la testa, andando verso il letto, dove si sdraia e mi fa cenno di avvicinarmi.
Io mi avvicino e mi lancio sul letto con tutta la mia grazia, pari a quella di un elefante, nascondendo la testa sotto il cuscino.
Lo sento avvicinarsi mentre ride, e cerca di togliermi il cuscino dal viso.
<< No! >> urlo come una matta,  cercando di allontanarmi, inutilmente, da lui.
Continua a strattonare il cuscino, allora irritata lo prendo, sbattendoglielo in faccia.
Lui mi guarda sbigottito, poi sorride e prende un altro cuscino.
Questo da il via ad una lunga lotta fatta di cuscini e leggeri morsi.
Quando lui, naturalmente vince io mi ritrovo sdraiata sulla schiena, con lui sopra di me.
Mi fissa un attimo il corpo, passando dalle gambe, il ventre,il seno ed infine il collo, dove ferma lo sguardo sul marchio.
Ha lo sguardo estasiato, mentre passa l'indice sul leggero simbolo, disegnando immaginari centri concentrici, che vanno dal collo alla spalla.
Siamo ancora circondati dalle piume, che sono uscite dai cuscini distrutti.
Mi guarda negli occhi, con dolcezza e venerazione.
<< Sei mia >> dice con un sorriso incantevole sulle labbra.
<< Si >> rispondo a mezza voce.
Lo vedo corrugare un attimo la fronte, per poi aprirsi in un sorriso divertito, che poi sfocia in una risata.
Io non capisco, l'unica cosa che mi interessa è lui.
<< Mio padre non sarà per niente contento, ancora ci dobbiamo unire ufficialmente e già ti ho marchiato >> dice, poi si blocca impallidendo << mi uccideranno, sia lui che mia sorella  >>.
<< A quanto pare siamo in due, quelli a dover essere ammazzati, quindi... >> sussurro con un sorrisino che non pensavo di avere << ... vedi di non farmi pentire di tutto ciò >> concludo gettandolo sul letto con un colpo di reni.
Lo vedo un attimo scioccato dalla mia intraprendenza.
<< Chi sei tu e dov'è Eva? La vera Eva? >> dice non riuscendo quasi a respirare.
Io ridacchio divertita.
<< Questa è la vera Eva, ma tu mi hai sempre fatto arrabbiare quindi non ho avuto la possibilità di... mostrarmi >> dico sincera.
<< Bene, perchè mi piace questa Eva >> 
Si avvicina, cercando le mie labbra.
<< Ormai il guaio lo abbiamo fatto, quindi perchè non continuare? >> dice chiudendo la mano a coppa sopra il mio seno.
<< Mi piace questa idea >> ammetto.
<< Bene, perchè prima di stasera tu non uscirai da questa stanza >> dice baciandomi la spalla, mentre mi toglie lentamente la camicia.
<< Perchè stasera? >> chiedo confusa da lui, i suoi baci, insomma da tutto.
Mi guarda nascondendo un sorriso.
<< Ecco qualcun' altro che si arrabbierà, stasera c'è l'unione ufficiale di Laura e Axel , e noi arriveremo già uniti >> dice pensando al gran caos che creeremo appena entreremo.
Io non me ne preoccupo.
<< Non pensiamoci, ora ci siamo solo io e te >> dico baciandolo << Ti amo >>.
Mi guarda sorridendo felice.
<< Ti amo anche io >>
                                                              ***
Sono nella camera ormai mia e di Adrian, e mi rendo conto che, appena entreremo in sala avremmo gli occhi di tutti puntati contro.
Sono chiusa nel bagno a prepararmi, cercando di essere perfetta per stare al centro di un intera sala sotto gli occhi di tutti.
Mi infilo velocemente il vestito di chiffon, beige con stampa nera, le scarpe laccate di nero.
Ripeto il vestito è divino, il corpetto rigido, lo scollo a cuore, e la gonna, lunga dietro e corta davanti, completamente svolazzante.
Mi controllo velocemente il rossetto e il trucco degli occhi.
Perfetto, sono pronta.
Esco e trovo Adrian che si sistema la cravatta.
Sento le gambe che mi traballano per quanto è bello, con i capelli naturalmente disordinati e la cravatta sfatta.
Ma cosa più importante, è mio.
Mi avvicino, con i tacchi neri che producono il loro familiare ticchettio.
Sentendomi arrivare si ferma ed alza lo sguardo, sorridendomi complice.
Non posso fare a meno di rispondere al suo sorriso, che mi avvicino e gli sistemo la cravatta con un perfetto nodo windsor.
Cerca la mia mano e la stringe incoraggiante.
Ci diamo un leggero bacio a fior di labbra, per poi avviarci in fretta verso la sala grande, dove avverrà l'unione di Laura e Axel.
In prossimità della porta mi iniziano a tremare le gambe, al solo pensiero di ciò che accadrà al nostro ingresso in sala.
Adrian mi ha spiegato che il morso su una compagna si avverte subito, perchè l'odore della donna cambia, anche perchè diventa da mortale ad immortale.
Quindi appena io entrerò in sala tutti i demoni alzeranno il naso come segugi per via del mio odore.
Bene, di bene in meglio.
Davanti la porta ci guardiamo dandoci un ultimo incoraggiamento.
Adrian apre la porta.
Cinquanta paia di occhi si girano verso si noi.
Oddio.
Adrian sentendo la mi titubanza mi spinge velocemente verso i nostri posti, ma io non posso fare a meno di guardare le persone da me conosciute.
Lily e il padre ci guardano con gli occhi ridotti a due fessure, Joel sorride felice insieme ad Alex e l'armadio e Laura scuotono la testa divertiti.
Io filo al mio posto, nascondendomi e lasciando ad Adrian il compito di prendersi l'imbarazzo.
Viene richiamata l'attenzione, in modo che la cerimonia possa iniziare.
Il tutto è molto simile ad un matrimonio, mi rendo conto stupita, c'è anche la parte del "lo voglio".
Tutti piangono, io sorrido felice per Laura.
Poi accade qualcosa, il padre di Adrian taglia i polsi dei ragazzi, invitandoli a unirli.
<< Uniti in corpo, mente e sangue >> dice l'uomo << siete demone e sposa >> finisce.
Un grande applauso invade la sala, ed io sono ancora confusa.
Io e Adrian sta cosa non l'abbiamo fatta.
<< E' l'unione, e l'abbiamo fatta, anche se tu dormivi >> dice mostrandomi una x sul polso, uguale alla sua.
Io sorrido e mi avvicino per baciarlo.
A qualche centimetro dalle sue labbra due fulmini rapiscono Adrian, e solo in seguito mi rendo conto che i tizi sono Lily e il pazzo che ha generato Adrian.
Io mi ritrovo da sola nella grande sala, in balia di tutti, che vedendomi senza il mio protettore fanno per avvicinarsi, ma perdono tutti i loro propositi quando Joel mi si avvicina, intimando a chiunque di allontanarsi da me.
Mi abbraccia amorevolmente, baciandomi con dolcezza le guance.
<< Potevate aspettare un pò voi due >> mi sussurra divertita << avete creato non pochi problemi >> dice.
<< Ma non fa niente, almeno ora state insieme >> e se ne va lasciandomi di nuovo sola.
Tutti fanno per avvicinarsi, ma si fermano non appena Alex e Fede si avvicinano.
Non so cosa sia successo tra questi due , ma intorno a loro aleggia un aria di imbarazzo palpabile, che li segue ovunque vadano.
Rimangono vicino a me, ma non parlano, cercano di evitare anche di guardarsi.
Faccio per parlare dopo dieci minuti, ma un Adrian con una camicia sfatta mi porta via ,lasciandomi stupita a salutare come una stupida i miei amici, che mi guardano non riuscendo a capire cosa è successo.
Adrian mi porta fuori, nel giardino che non ho avuto la possibilità di vedere.
Percorriamo un tratto di strada piuttosto lungo, fino a quando arriviamo al centro del giardino stesso, dove un gazebo con colonne di marmo fa la sua figura maestosa.
Il tetto è coperto da un intelaiatura di ferro battuto, dove è appeso una specie di letto tondo che mi fa impazzire al solo guardarlo.
Adrian mi fissa, per un tempo che mi sembra infinito, poi mi porta nel gazebo, seduta su quel coso tutto tondo che mi piace tanto.
Lui non si siede, rimane in piedi a torcersi le mani, cercando e trovando qualcosa nella tasca della giacca, che non fa altro che toccare.
Prende un respiro profondo e si volta verso di me trovando finalmente il coraggio di parlare.
<< Abbiamo creato un pò di problemi >> dice con un sorriso.
<< Mi dispiace >> sospiro abbattuta.
<< A me no >> risponde divertito.
Ridiventa serio, poi alza lo sguardo sul cielo stellato.
Si ritocca la tasca.
<< Io e te abbiamo fatto un unione non molto tradizionale, ma ti voglio dire che tu sei nel mio cuore, nel mio corpo, nella mia mente e nel mio sangue.                                             Ormai se diventata la mia unica fonte di vite, è da te che ormai prenderò il nutrimento necessario alla mia sopravvivenza. >> si ferma prendendo fiato, e guardandomi.
Io sono senza fiato, lo fisso attonita, attendendo che lui finisca.
<< Eva, ti amo >> dice tirando fuori dalla tasca incriminata un anello, con un enorme pietra sopra.
Mi prende la mano sinistra e me lo posa con lentezza sull'anulare, mentre a me si ferma definitivamente il cuore.
Lo fisso, cercando di riprendermi, mentre lui mi fissa in attesa.
Poi con lentezza mi alzo e lo stringo fra le mie braccia.
<< Ti amo, ti amo anche io >> dico ridendo felice << Ma l'anello dove l'hai preso >> chiedo fermandomi un attimo.
Lui scrolla le spalle, come se la cosa non avesse importanza.
<< Dopo la ramanzina me l'hanno data mio padre e mia sorella, sai com'è, noi demoni in previdenza scegliamo sempre la fede prima, per poi non avere problemi >> ammette baciandomi << E questa è la mia >> dice indicando l'anello al mio anulare << Ti piace? >>
<< Si, è stupenda >> ammetto.
<< Bene >> incomincia a spingermi lentamente verso il coso tondo.
Appena le mie ginocchia toccano il bordo dell'amaca gigante, mi ci lascio cadere.
<< Pronta a passare l'eternità con me? >> chiede mentre mi bacia con dolcezza il collo, scendendo verso il seno.
<< Si, l'eternità >> sussurro guardando le stelle.


ANGOLO MIO
Alloraaaaaaaaaaaaaaaaaaa, siamo arrivati alla fine di questa storia, questo è l'ultimo capitolo e ci siamo arrivati.
Amo tutti voi fanssss, perchè allo scorso capitolo siamo arrivati a 12 e dico 12 recensioniiiiiii.
Vi amo, vi adoro siete mitiche.
Grazie per seguirmi.
Volevo avvissare che la storia di Adrian ed Eva finisce solo per ora, perchè ci sarà un seguito incentrato non su di lora ma ci saranno, ed uno spin off con Alex e Fede e la loro storia, ma visto che non sono ferrata negli yaoi cerco aiuto, se siete interessate scrivete nelle recensioni.
Grazie di tutto e scusatemi per le scene hot poco hot sono le prime e sono una frana.
Per il gruppo fb 
QUI La mia nuova storia 
QUI Anello, vestito e gazebo

 
 
 
 
   
 
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