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Autore: Cerridwen Shamrock    18/09/2007    9 recensioni
[OLD FIC]
NOTA: Questa è stata la prima vera fanfiction che io abbia mai scritto, anni fa, con mano tremante ed incerta. L'avevo già pubblicata qui su questo meraviglioso sito, ma allora era solo il prologo di una storia mai terminata, che si intitolava "You're my best friend"; dal momento che sono troppo affezionata a questo scritto, in quanto è stato il primo, ho deciso di ripubblicarlo in forma di flashfic pur vergognandomi non poco: il mio stile è per fortuna molto cambiato da allora, tanto da essere quasi impossibile attribuire le storie di allora e quelle di oggi alla stessa persona, ma non ho voluto modificare nulla dall'originale.«Tu per me sei come un figlio, Harry...»Harry non riusciva a credere alle proprie orecchie. Aveva aspettato quel momento per anni e ora... ora avrebbe voluto che durasse per sempre.«Lei è sempre stato come un padre per me...» bisbigliò.Guardò negli occhi Silente e si accorse che entrambi stavano trattenendo a stento le lacrime.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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NOTA: Questa è stata la prima vera fanfiction che io abbia mai scritto, anni fa, con mano tremante ed incerta. L'avevo già pubblicata qui su questo meraviglioso sito, ma allora era solo il prologo di una storia mai terminata, che si intitolava "You're my best friend"; dal momento che sono troppo affezionata a questo scritto, in quanto è stato il primo, ho deciso di ripubblicarlo in forma di flashfic pur vergognandomi non poco: il mio stile è per fortuna molto cambiato da allora, tanto da essere quasi impossibile attribuire le storie di allora e quelle di oggi alla stessa persona, ma non ho voluto modificare nulla dall'originale.

Magic Moments

 

Harry si svegliò di soprassalto, in preda ad un dolore tremendo alla cicatrice. Non ne aveva mai avuti di così terribili, tranne quando la mano di Voldemort finiva sulla sua fronte...

Harry si accorse con orrore che effettivamente la mano di Voldemort era sulla sua cicatrice... il ragazzo urlò. Non era pronto per una battaglia, non ora, non lì.

Voldemort rise crudelmente, poi gridò:

«Avada Kedavra

Harry chiuse gli occhi, incredulo che dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare, dopo tutti i momenti di sofferenza che aveva vissuto, dovesse essere quella la sua fine: morire senza combattere... ma quando il dolore alla testa di attenuò tanto da permettergli di aprire gli occhi, si rese conto che davanti a lui c’era Silente, e che Voldemort era scomparso.

«Professor... Silente...» balbettò.

Silente sorrise e gli sfiorò dolcemente la cicatrice. Il dolore scomparve e Harry non si trattenne: di slancio, abbracciò Silente. Anche l’uomo strinse il ragazzo in un abbraccio, e dopo istanti che parvero ore Silente sussurrò:

«Tu per me sei come un figlio, Harry...»

Harry non riusciva a credere alle sue orecchie. Aveva aspettato quel momento per anni e ora... ora avrebbe voluto farlo durare per sempre.

«Lei è sempre stato come un padre per me...» bisbigliò il ragazzo.

Guardò negli occhi Silente e si accorse che entrambi stavano trattenendo a stento le lacrime.

Silente abbozzò un sorriso.

«Harry... di solito padre e figlio non si danno del lei, vero?»

Lanciò a Harry uno sguardo dolce, colmo di significati.

Nessuno dei due avrebbe più dimenticato quei momenti...

   
 
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