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Autore: Madcap    19/09/2007    3 recensioni
Tonks è stata relegata al "lavoro d'ufficio" dall'Ordine della Fenice, causa piccoli inconvenienti di cui si proclama innocente. Grimmauld Place non è esattamente il posto più felice per passare del tempo!
Fortuna che si può sempre contare sul dubbio aiuto e sulla dubbia idea di divertimento di Sirius e del delizioso, favol...ehm... e di quel membro dell'Ordine, Remus.
[Una sorta di "commedia degli equivoci" ambientata -credo- tra quarto e quinto libro]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Malintesi – Gli inconvenienti di una convivenza a tre

Malintesi – Gli inconvenienti di una convivenza a tre

 

Atto Primo

 

La pioggia picchettava monotona e grigia contro la finestra, in quella sordida casa al numero dodici di Grimmauld Place, Londra. Ed era effettivamente un tipico pomeriggio londinese quello che –utilizzando una licenza poetica- allietava quel dì gli abitanti della casa.

Una ragazza con capelli lisci, lunghi, di un castano che ingrigiva a vista d’occhio, assisteva con il volto mezzo spiaccicato sul vetro della finestra alla noiosa danza della pioggia. Sbadigliò.

Ma, accidenti, com’era successo che si era ritrovata a marcire in quella cavolo di casa? Lei era una donna d’azione! Non era giusto che la relegassero al lavoro d’ufficio –e rabbrividì al solo menzionare, seppure nei suoi pensieri, la parola “ufficio”- !

Forse era stato per quel piccolo incidente al ministero. Non era colpa sua se aveva fatto svolazzare in ogni dove i documenti segreti di Kingsley. Lui non avrebbe dovuto lasciarli a vista, comunque, non era stata colpa sua!

O forse per quella storia di Diagon Alley… andiamo, può capitare a tutti di perdere tra la folla chi devi pedinare, pensò disegnando una stellina con la brina formatasi sulla finestra, mica c’è bisogno di tirarne fuori una tragedia.

Ecco, magari avrebbe potuto evitare di rivelarsi a quel presunto Mangiamorte inciampando nel mantello, ma –accidenti!- non era neanche quello un buon motivo per farle questo!

E come se non fosse stato sufficiente, gli unici ad animare quella casa erano solo loro tre: lei, suo cugino Sirius e l’affascinante, dolce… ehm, e il compagno di Ordine, Remus.

La ragazza lanciò uno sguardo annoiato in direzione del divano su cui si trovava quest’ultimo, immerso nella pacifica lettura di uno dei suoi mattoni. Si voltò in silenzio, così da dare le spalle alla finestra, e si soffermò sullo sguardo blu scuro del mannaro, ora concentrato nella lettura e lievemente oscurato dagli occhiali; osservò la lieve ruga che solcava la fronte alta, e si soffermò con un sorriso sui capelli castani striati di grigio, solitamente così impeccabili, eppure così adorabilmente in disordine, quel giorno!

-Bei capelli-

Sobbalzando, la ragazza volse, arrossendo, lo sguardo intorno, cercando la provenienza di quella voce cupa e un po’ roca, che ben conosceva. La trovò nell’uomo il cui volto era messo appena in ombra dai lunghi capelli neri, e che la fissava con un sorrisetto sardonico poggiato allo stipite della porta.

La ragazza gli rivolse una smorfia, intercettando subito dopo il sorriso stupefacente dell’altro uomo.

-Anch’io li trovo molto carini-

Ma cosa… che, si erano messi d’accordo? La ragazza arrossì e si portò davanti agli occhi una ciocca di capelli che erano divenuti di un’accesa tonalità di rosa.

-Uhm, grazie- fece imbronciata, incrociando le braccia al petto. L’uomo dai capelli neri scoppiò nella sua risata simile a un latrato, e una volta raggiunta la ragazza le scompigliò i capelli.

-Sei uno spettacolo, Tonks!- commentò, ridacchiando ancora mentre la chioma della ragazza chiamata Tonks diveniva rossa almeno quanto il suo viso –però non mangiare Remus con lo sguardo, mi raccomando, cuginetta…- aggiunse in un mormorio.

-Sirius!- esclamò la ragazza, apparentemente sconvolta, diventando sempre più rossa in volto.

-Mmm?- fece Sirius con indifferenza, lanciandole uno sguardo divertito prima di scomparire fischiettando alla volta della cucina.

Tonks scrutava ancora indispettita il cugino, senza trovare nulla con cui ribattere, quando sentì un altro risolino moderato, contenuto e in un certo qual modo… così affascinante!

-Comunque ti stanno bene anche rossi- commentò Remus, rivolgendole ancora quel sorriso. Tonks deglutì, e dominando il rossore sul volto, si andò a sedere accanto all’uomo, con noncuranza. O quantomeno, cercando di non imitare troppo la fluidità di movimento di un Frankenstein in gonnella.

-Interessante?- fece con tono casuale, accennando al libro che stringeva l’uomo.

-Questo?- disse lui in tono vago, gettando un’occhiata al libro –abbastanza- c’era una traccia marcata d’amarezza nel suo sorriso, adesso, Tonks ne era sicura. Ma perché mai…

Sempre sorridente, Remus porse il libro alla ragazza, che lo prese con sguardo interrogativo.

 

Nuovi Rimedi Magici ed Antiche Pozioni anti-Lupo

 

Tonks avrebbe voluto sotterrarsi. Restituì il libro all’uomo, abbassando lo sguardo scuro, luminoso, e biascicando qualche parola di scusa. Inaspettatamente, Remus fece nuovamente quella sua piccola risata.

-Volevo proprio vedere la faccia che avresti fatto-

Cosa cosa cosa? Tonks guardò con le sopracciglia inarcate l’uomo dritto nei suoi occhi blu: quella non era per niente una sua tipica battuta!

Infatti, Remus arrossì appena sotto lo sguardo intenso della ragazza, passandosi una mano tra i capelli in disordine.

-Scusa, scusa, non dovevo- iniziò –è che dato che passeremo parecchio tempo insieme, pensavo che ci avrebbe fatto bene essere un po’ più in confidenza, tutto qui-

-Allora non c’è bisogno che tu stia sulla difensiva-

Trattenendo il respiro, Tonks si morse la lingua in gesto auto-punitivo. Come le saltava in mente di rivolgersi così a Remus?

-Immagino tu abbia ragione-

Remus aveva inclinato la testa quel tanto che bastava per intercettare ancora una volta lo sguardo della ragazza, e le rivolse un dolce sorriso.

-Comunque, l’importante è che non ritornino grigi- concluse. Tonks fece una risatina, passandosi una mano tra i lunghi capelli.

-Ah ah, immagino fosse l’atmosfera di fuori…- commentò, per poi osservare divertita i capelli del lupo mannaro –ma anche i tuoi non sono poi così in ordine, sai…-

Remus ripetè quell’adorabile gesto di passarsi la mano tra i capelli.

-Beccato- disse, posando quindi il libro –ma sai, vivendo con tuo cugino si perde l’abitudine all’ordine-

-Sempre a parlare male del loro padrone di casa- commentò una rauca voce risentita. Tonks e Remus alzarono simultaneamente lo sguardo, ed entrambi fecero una smorfia nel vedere Sirius venir loro incontro con un assurdo grembiulino femminile addosso e un vassoio tra le mani.

-E dire che mi faccio in quattro per voi!- continuò con voce da casalinga offesa, posando il vassoio sul tavolino che stava davanti al divano e gettandosi quindi seduto di traverso sulla poltrona accanto.

-Dovremmo avere più rispetto per le casalinghe disperate- commentò con un sospiro Remus, mentre Sirius si stiracchiava come un voluttuoso gatto sulla poltrona.

-Ah, l’unico che mi capisce- commentò, allungando un braccio e prendendo una delle tazze dal vassoio –prendete pure, non ci ho messo del veleno, sapete. Anche se al posto tuo starei attento, Remus, non si sa mai cosa passi per la mente del pentito…-

Remus dal canto suo commentò solo con un vago sospiro, prendendo il calice fumante che svettava tra le due tazze. Tonks afferrò l’ultimo recipiente, ma prima di accostarlo alle labbra, guardò il cugino.

-Non dovresti parlare così di lui- sentenziò, in tono vagamente di rimprovero. Sirius sbuffò.

-Che c’è, sei innamorata di quella serpe?- insinuò. Tonks arrossì nuovamente. Ma che accidenti…! Lei faceva la maestrina per sembrare matura agli occhi di Remus, e quel suo cugino snaturato la metteva in simili situazioni!

-Tranquilla, Tonks, scherzavo!- esclamò Sirius sorridente –dai, non prendertela!-

Tonks lo ignorò, bevendo un lungo sorso dal tè alle erbe che Sirius le aveva preparato.

Ma, cavolo!, non poteva avvertirla che era rovente?!

Con una specie di sinistro gorgoglio, Tonks si gettò in avanti, sbattendo la tazza sul tavolo e semi-soffocando con l’impressione di avere la gola ustionata.

-Dannazione… Ninfadora!- esclamò Remus preoccupatissimo, posando a sua volta il calice e battendo sulla schiena della ragazza.

Tonks fece qualche altro verso incomprensibile nella speranza di rassicurare il mannaro, che invece continuava nel suo soccorso improvvisato e un po’ maldestro.

-Sirius, fa qualcosa!- esclamò, dando una pacca troppo forte sulla schiena di Tonks che finì, ancora rossa in volto e tossendo, lunga distesa per terra.

-Dannazione! Scusascusascusa!- ripetè Remus, non osando toccare Tonks. Sirius sbuffò ancora, quindi si alzò con un balzo dalla poltrona e si avvicinò davvero senza troppa fretta ai due per terra. Si chinò in ginocchio, scostò all’indietro i capelli ancora rosso fiamma di Tonks e le improvvisò una respirazione bocca a bocca.

Tonks stava già perdendo conoscenza, ma si rese conto delle due labbra che si posavano sulle sue, ed erano così morbide e calde… stava tornando a respirare grazie a quelle labbra, riprese conoscenza, sicura che essendo così, così… dolci!… quelle labbra non potevano essere che di Remus.

Poi sentì qualcosa di umido che in una respirazione artificiale non avrebbe dovuto esserci. Aprì gli occhi, scorgendo un volto affascinante circondato da lunghi e neri capelli.

-SIRIUUUUS!- urlò a pieni polmoni, scaraventando lontano da sé l’uomo. Tossì ancora un po’, quindi si rialzò in piedi e fronteggiò il cugino con uno sguardo davvero agghiacciante.

-Beh? Non ringraziarmi se ti ho salvato la vita- fece lui guardandosi le unghia.

Tonks era per metà furiosa e per metà nel panico.

-Mi hai… mi hai…- boccheggiò, cercando le parole migliori per esprimere quel caos che sentiva nella mente, e casualmente gettò uno sguardo ai due uomini. Sirius la osservava con un sorrisetto vagamente venato di scherno, con quei suoi occhi grigi che tante ragazze avevano fatto cadere ai suoi piedi, le braccia ora incrociate al petto. Remus invece sembrava in qualche modo essere rimasto fuori dalla scena, conservava la sua tranquillità anche se un vago pallore nel volto dimostrava quanto in realtà fosse stato preoccupato per la ragazza. Com’era carino, a preoccuparsi così per lei!

Sirius intercettò il suo sguardo e le passò accanto, scompigliandole ancora una volta i capelli.

-Ho capito, ho capito, tolgo il disturbo- disse ad alta voce, dirigendosi fuori dal salotto –se avete bisogno della croce rossa, chiamate pure- e se ne andò lasciando i due amici nell’imbarazzo totale.

Tonks abbassò lo sguardo al pavimento. Remus, le braccia incrociate dietro la schiena, sembrava aver trovato profondo interesse per il lampadario elaborato che pendeva dal soffitto.

-Volevo solo…- cominciarono simultaneamente, incrociando i loro sguardi ed arrossendo entrambi.

-Vai tu- fece Remus con un sorriso, inclinando appena la testa di lato.

-Beh… grazie e… ehm… scusa per aver… beh…- dannazione! Per cosa doveva scusarsi? L’imbarazzante imprevisto? Il terribile inconveniente? La stupidità cosmica?

-Ma figurati… piuttosto stai bene? Posso fare qualcosa?- fece Remus, avvicinandosi a lei. Tonks scrollò le spalle. Ecco, perfetto, aveva perso l’uso della parola. Alzò finalmente lo sguardo da terra, per incontrare quello decisamente vicino di Remus… un momento, un momento, non era un po’ troppo vicino?

Vide il suo sorriso, ed il suo viso che impercettibilmente si avvicinava ancora, i suoi occhi blu guizzavano di vitalità ed inquietudine, così diversi dal suo reale carattere… e le sue labbra…

-WAH!- Tonks emise un grido disarticolato e fece un balzo indietro, passandosi la manica sulle labbra. Remus la osservava stupito da quella reazione. Beh, che aveva fatto? Un momento prima cercava di capire cosa avesse, e perché si era bloccata in quella posizione assurda e un momento dopo saltellava così?

-Tonks, tutto bene?-

La ragazza lo guardò quasi terrorizzata, poi arrossendo di colpo si diresse a passo spedito fuori dal salotto, decisa a porre fine alla conversazione. Sempre più perplesso, Remus le afferrò il polso.

-Aspetta un secondo, che ti prende?-

Tonks, ormai divenuta un fascio di nervi, si voltò e, inaspettatamente… diede un sonoro schiaffone al lupo mannaro. Stupido, stupido! Perché non era stato lui a baciarla, perché aveva lasciato che fosse Sirius?

-Ma che ti prende?! Ninfadora, cosa ti ho fatto?!-

E perché, perché dannazione non le aveva fatto schifo? Perché poteva ancora sentire quelle labbra calde e morbide sulle sue? Tremava, per quella gran confusione che sentiva dentro.

-Non chiamarmi mai più con quel nome- disse a bassa voce, reprimendo strepiti e lacrime, quindi con quel briciolo di dignità rimastale, fuggì letteralmente al piano superiore, lasciando un Remus completamente sbigottito, che ancora si tastava la guancia destra dolorante e rossa.

 

Tonks sbadigliò. Un rumore attutito proveniente dal piano di sotto la aveva svegliata da quella specie di sonno comatoso, e ora si stiracchiava sotto le coperte, avvolgendosi in queste e desiderando ardentemente di ritornare a dormire. Gettò uno sguardo alla finestra. Il tempo era ancora schifosamente grigio, con la sola eccezione che adesso sembrava più buio. Ormai sveglia, la ragazza scostò le coperte e si esibì in un altro sbadiglio, subito seguito da un brivido di freddo. Si diresse rapida verso una vestaglia terribilmente rosa regalatale dalla madre, tanto, chi l’avrebbe vista se sgattaiolava silenziosa in cucina e poi tornava di sopra?

Scostò di poco la porta e diede un’occhiata. Via libera.

Attenta a non fare scricchiolare gli scalini, porse l’orecchio per intercettare le voci dei due coinquilini, ma tutto taceva. Intrecciando le braccia dietro la schiena, si avviò infine verso la cucina e recuperò un bicchiere di latte con cui conciliarsi il sonno. Eh, meravigliose abitudini della famiglia Tonks dal sapore antiquato!

Quindi tese ancora una volta l’orecchio. Beh, dov’erano finiti tutti? Cos’è, non l’avevano mica lasciata sola in quella casa spettrale?

Tonks deglutì. Poi sorrise. Era solo una casa, non poteva avere niente che non andava, era stata controllata e non aveva particolari maledizioni addosso, certo, a meno che non fossero state nascoste bene, ma la cosa era piuttosto…

Un tonfo soffocato interruppe i pensieri della ragazza. Nuovamente mezza soffocata da una bevanda, riuscì miracolosamente a restare cosciente, e, stringendosi nella sua deliziosa –argh!- vestaglia, si fece coraggio ed uscì dalla cucina.

-Sirius?- chiamò con voce tranquilla. Non rispose nessuno. Cercando di non preoccuparsi, la giovane continuò ad avanzare per il lugubre e scuro corridoio, fino ad arrivare al salotto dove aveva lasciato Remus.

Sentì delle voci parlare a volume molto basso, due voci a lei ben note, e si rilassò. Fece come per andarsene nuovamente ed indisturbata di sopra, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

-Non dirmi che l’hai fatto sul serio!- era stata la voce di Remus, ed era stranamente alta.

-Andiamo, Remus, non è il caso di…- ansiosa, ma a volume basso, rispose la voce leggermente ringhiante di Sirius.

-Non è il… con tua cugina, Sirius! Con tua cugina!-

-Vuoi farle sentire che litighiamo?!-

Cerea in volto, con una leggera sensazione di nausea, Tonks si appiattì contro il muro, dopo aver posato il bicchiere con mani straordinariamente tremanti sul tavolo della cucina.

Oh mio Dio. Nella sua mente di delineò l’immagine di una situazione così assurda che perse brani della conversazione mentre la sua testa lavorava freneticamente, eppure era intorpidita, come se avesse ricevuto una sonora botta alla testa.

L’aveva fatto… e questo lo sapevano tutti e due, a cosa si riferiva. Ma il tono di Remus… indignato, così fuori dalla sua abituale personalità, lasciava trasparire una gelosia evidente che neanche si preoccupava di celare.

Oh mio Dio. Allora ecco perché Sirius faceva di tutto per metterla in imbarazzo, ecco perché la punzecchiava, perché lui e Remus…!

-Ninfadora! Vergognati!-

 

 

Signori e signore, vietato fustigare l’autrice di cotanto delirio U.U

Solo un paio di precisazioni: la storia è articolata in due brevi capitoli, il secondo sarà pubblicato all’incirca tra cinque giorni – una settimana (eheheh vi devo tenere un po’ sulle spine, no?). e sì, Sirius m’è venuto fuori un po’ troppo espansivo e marpione forse O_o” vabè!

Vi ringrazio per aver letto fin qui, e spero vogliate seguire anche la seconda parte J

 

§ Shaida §

  
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