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Autore: Phoeben    03/03/2013    2 recensioni
"...Di chi sto parlando?
Di Harry.
Harry.. Non saprei neanche trovare le parole giuste per descrivere il ruolo che ha questo ragazzo nella mia vita. So solo che quel filo arcobaleno che ci ha uniti una volta non ci ha più permesso di allontanarci. Eravamo legati. Connessi."
Harry incontra Hoop facendo volontariato in Africa, ma nessuno dei due sapeva che, da quel momento, quel legame tra loro li avrebbe fatti incontrare più volte nella loro vita, nei posti e nei momenti più impensati.
Perchè erano connessi, legati indissolubilmente tra loro.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                   Chapter 1
 
                   Africa.


Sapete quelle storie che si leggono in giro, quelle che sbancherebbero i botteghini al cinema, quelle che quando le leggi nelle pagine di un libro dici “Si, bello, davvero, ma nella realtà non succederebbe mai” ?
Anche io lo penserei se vedessi la mia storia da fuori, eppure.. ve lo giuro: è tutto vero.
 
Sapete quelle esperienze cosi forti, che chiunque sia con te in quel momento rimane legato a te, in un modo particolare e non sapresti dire neanche tu come? Avete presente quei fili argentei tipici dei film fantasy? Quei fili che sembrano cosi fragili e sottili, ma che in realtà non possono essere spezzati? Ecco, io immagino qualcosa di questo tipo, un filo che vi unisce..Io lo immagino come un filo color arcobaleno, che vi avvolge in vita, e non si allenta mai.
Di chi sto parlando?
Di Harry.
Harry. Non saprei neanche trovare le parole giuste per descrivere il ruolo che ha questo ragazzo nella mia vita. So solo che, quel filo arcobaleno che ci ha uniti una volta non ci ha più permesso di allontanarci. Legati. Connessi.
 
27 Luglio 2012, Aeroporto di Bruxelles.
Era la mia prima volta all’estero da sola. E non in uno di quei paesi scelti da tutti i diciottenni per passare la prima estate senza genitori, ma in Africa.
Si, l' Africa.
Dicono che siano tanti i motivi che spingano qualcuno a fare esperienze come quelle di volontariato in Africa. Alcuni vanno perché sperano di cambiare il mondo, altri perché profondamente credenti, altri per dare affetto, quando loro stessi ne avrebbero bisogno, altri per sentirsi utili. Io? Io penso che fossi lì per tanti motivi.. ma in quel momento, in quell’aeroporto, da sola, non ne avrei saputo dire neanche uno.  Mi guardavo intorno, ragazzi come me, di tutte le nazionalità, che probabilmente si stavano facendo le mie stesse domande.
 
Aeroporto di Accrà, Ghana.
Recuperammo al terminal le nostre cose, e salimmo su un pulmino bianco.  Il pulmino si muoveva in piccole strade, alzando un gran polverone. Attraverso la nube ocra, si vedevano però le persone che camminavano ai lati della strada, portando grandi ceste, secchi, o semplicemente piccoli contenitori, nel caso dei più piccini. Arrivammo nel dormitorio, dove avremmo vissuto per quel mese, e ci presentarono i nostri compagni di progetto.
Lì lo vidi per la prima volta.
Harry. Quel ragazzo riccio, che avrebbe lavorato con me in orfanotrofio. Mi sorrise porgendomi la mano,  presentandosi. Passai solo un mese in Africa, eppure mi sembrò di essere stata lì per anni, e che nessuno mi avesse mai conosciuto bene come Harry. Non esagero quando dico che è stato il mese più bello della mia vita. E Harry ha contribuito in gran parte a far sì che fosse un’esperienza così indimenticabile. Era il mio collega, era il mio migliore amico, il mio confidente, e in qualche modo, il mio amante.
Harry c’era quando, per la prima volta, un bambino mi abbracciò. C’era quando una bambina ci fece un disegno, dove c’eravamo io e lui con un cuoricino in mezzo. C’era quando portarono un bambino in ospedale, perché per una semplice polmonite rischiava la vita. C’era tutte le volte che piangevo sulla sua spalla, per tutte quelle cose che accadevano intorno a noi senza che noi potessimo far qualcosa, senza che potessimo far la differenza.
E soprattutto c’era quando John, il mio piccolo John, disse la sua prima parola.
John era un bambino abbandonato alla nascita, e pur avendo 6 anni si era chiuso in sé, e non aveva mai parlato. Eppure quando cantavamo, lui partecipava, battendo semplicemente le mani a tempo, quando proponevamo dei giochi, lui giocava.. però non parlava, mai. Dopo due settimane, un giorno mi sorrise, e credetemi che quel sorriso ha riscattato tante lacrime spese in quei giorni, e l’ultimo nostro giorno di volontariato in orfanotrofio, lui scoppiò a piangere e ci sussurrò un flebile “Thanks” vicino alle nostre orecchie, mentre ci abbracciava. Uscita dall’orfanotrofio abbracciai Harry e cominciai a piangere di gioia, avvolta dalle sue braccia.
Forse non potevamo fare la differenza per far sì che tanti bambini guarissero, ma un bambino aveva appena parlato, dopo anni di silenzio. Quella era la nostra grande vittoria.
 
Giorno dopo giorno quel filo invisibile che ci univa, si stava facendo sempre più forte.
Ed Harry c’era anche quella sera. Quando, come sempre parlammo illuminandoci semplicemente con delle torce, mentre gli altri volontari nelle stanze vicino dormivano. C’era quando io lo baciai. C’era quando quel bacio diventò passionale, fino a quando, ci togliemmo i vestiti a vicenda e passammo la notte insieme, svegliandoci all’alba abbracciati nel suo sacco a pelo.  Mi abbracciò, quando alzandomi, chiusi le ultime cose nella valigia, pronta a partire.
Si, avevamo fatto l’amore, la notte prima di partire. Come se fosse un addio, consapevoli di non rivederci mai più.
Arrivati all’aeroporto di Bruxelles, mi diede un veloce bacio sulle guance, e mi abbracciò, incapace di dire nulla. Lui prendeva l’aereo per Londra diretto poi a Holmes Chapel, io quello per l’ Italia, le nostre strade si dividevano.
Ma quel filo arcobaleno non avrebbe permesso alle nostre strade di allontanarci per sempre, ma in quel momento, nessuno dei due lo sapeva. 

 

PONY ROSAAAA!

Eccomi a rompervi con una nuova storia..So che è un po' diversa dal solito genere che faccio, ma ci tengo molto a questa storia..
E' una storia breve, sono circa 3/4 capitoli.. In realtà è nata come una OS, ma era troppo lunga, quindi ho deciso di dividerla in più capitoli.. 
Ho iniziato a scrivere questa storia quando è uscita One Way or Another, e ci sono molto legata perchè anche io quest'estate andrò probabilmente (esami dell'università permettendo) in Africa a far volontariato.. Quindi l'ho proprio sentita mia :)
Per questo ditemi cosa ne pensate.. So che è all'inizio e sembra un po' confusionario, ma con gli altri capitoli capirete meglio..(cioè lo spero.. ahahah)

Come sempre, se proprio non avete nulla da fare e vi volete male, vi do i link alle altre mie storie :P
Quando si realizza un sogno, gli altri vengono di conseguenza..
Contratto d'amore.
I'll pick you up, when you're getting down..(OS su Ed)
Quelle natalizie, dato che siamo fuori tema ve le risparmio.. ahah :)

Torno a studiare (yuppiayeeee non vedevo l'ora), 
Ciao bellezze mie, 

                                        Phoe. xx


P.s. Se volete su Twittah sono @BenniiBe_
e su facebook sono Phoeben Efp :)

 

  
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