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Autore: Moraandre    05/03/2013    0 recensioni
Giaceva sul campo, il suo sguardo era immobile, la sua bocca emetteva dei piccoli suoni, il suo corpo era affranto, addolorato, il sangue scorreva e scorreva, senza fermarsi, non riusciva ad alzarsi … ad un tratto un enorme ombra gli si prostro davanti e in quel momento iniziò a dimenticare.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NARII
 
 
 
 
CAPITOLO 1
 
Giaceva sul campo, il suo sguardo era immobile, la sua bocca emetteva dei piccoli suoni, il suo corpo era affranto, addolorato, il sangue scorreva e scorreva, senza fermarsi, non riusciva ad alzarsi … ad un tratto un enorme ombra gli si prostro davanti e in quel momento iniziò a dimenticare.
 
 
“Sveglia svegli dormiglione !” gridò con tutte le sue forze quel piccolo rompi scatole che stava accanto al dormitorio di Jack, “Dobbiamo correre, sono arrivati, sono arrivati !” continuò il ragazzino “Se non ti muovi ci lasceranno a digiuno !”.
Jack in quel momento cominciò a connettere; il suo cervello era andato in palla dopo che la serata trascorsa il giorno prima, si era trasformata in una bevuta di gruppo.
Iniziò allora a prepararsi.
“Corri!” continuò ad urlare Henry, quella piccola peste che aveva forse preso troppo sul serio quel suo destino che si rivelava per Jack un orrore primordiale; il ragazzino non riusciva più a stare fermo, “Arrivo, arrivo !” rispose Jack con molta fermezza.
Usciti dal dormitorio che era una piccola vasca naturale al di sopra di un albero,  i due si calarono giù dalla possente quercia e, come ogni giorno, iniziarono a correre con tutte le loro forze senza tenere a bado il loro bisogno principale, la sete.
Arrivati al luogo d’incontro, si riunirono al resto del gruppo e ascoltarono ciò che il Coteon aveva da dire loro.
“Massacrate, sterminate, devastate”, queste erano le prime tre parole che emetteva quell’ enorme megafono dal suono assordante, “Ricordate, acqua, molta acqua noi vi daremo, se invece non riuscirete a prendere neanche un corpo, dovrete aspettare e digiunerete, soffrirete, morirete.”
Jack allora in quel momento si levò di dosso l’armatura come gli altri compagni, quella che tutti i Narii dovevano indossare giorno e notte, e prese le sue sembianze reali, quelle di un mostro, di una cosa abominevole ai suoi occhi.
Le urla infliggevano dolori nel cuore di Jack, come d'altronde è ciò che provava un qualsiasi Narii: un forte dolore al petto.
“Sbrigati, prendila, ti sta scappando non vedi !” disse un ragazzo che era proprio di fianco a Jack mentre stavano rincorrendo quella piccola bambina che non aveva la minima idea di che cosa le stesse per capitare.
“Se non volessi ?!?” rispose Jack con un tono di sfida, sapendo che quella frase gli avrebbe creato solo che problemi.
“Ma che, sei matto ?” rispose Clark, era quello il nome del ragazzo, che in quel momento era venuto in mente alla testa di Jack.
“ Di questa cosa ne parleremo dopo !” disse Clark con tono da far rabbrividire.
  
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