Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Vany93    07/03/2013    0 recensioni
Allora Qui vi propongo il resto delle ruolate di Lizzy, intere con tanto dei personaggi che avevo omesso ma che ora metterò, quindi vi ritroverete anche alcune Delle Role Di La Omesse..., dal suo arrivo e prima che lei incontrasse Il Caro Joel.
Mi Sembrava Doveroso Fravi Conoscere La Mia Bimba Anche Prima Del Suo ''Colpo Di Fulmine'' Con Joel, Il Suo Primario Obbiettivo E Come In Vero Finii...
La Fine però dato che centra Joel o meglio c'è Joel la narrerò nell'altro approfondimento...
Che Altro Dire?!
:3
Spero Che Questa Mia Idea Vi Piaccia
Vi Auguro Buona Lettura Miei Cari
E Fatemi Sapere!!!
^_^
Baci
Vany!!!
^_^.
Genere: Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stanza Numero 19...

Joseph White
Nephilim

Attraversai i lunghi e monotoni corridoi del così chiamato Pauline Dormitory, cercando di non pensare al mio incarico di spia e di concentrarmi solo ed esclusivamente sul mio ruolo di attore nel bel mezzo di una recitazione degna di un film.
Giocherellando con le chiavi nella tasca della felpa e riflettendo anche sulle probabilità di incontrare Amber, mia sorella, scrutai con diligenza i numero delle stanze che mi correvano ai lati. Giunto ad un punto del corridoio perennemente in penombra, vidi con la coda dell'occhio il numero 19 stampato su un foglio appeso ad una bacheca malandata e marroncina, bucherellata in alcuni punti.
Sospirai. Perché tutto doveva essere dannatamente deprimente là dentro? Non bastava la mia presenza e quella degli altri pietosi condannati all'Inferno creato da quell'ambiente?
Smisi di pensare - cosa che mi costringevo a fare sempre quando le riflessioni diventavano insostenibili - e infilai la chiave nella toppa. La girai alcune volte e ad un tratto la porta si aprì con un cigolio.
Primo punto, mi dissi. Personalizzare la stanza. Così fa davvero rivoltare lo stomaco.
Entrai ed osservai il letto basso dal materasso non ricoperto da nessun tipo di lenzuolo o coperta con la testiera rivolta verso una finestra non molto spaziosa prima di sbarre. Almeno quello era un miglioramento, rispetto alle altre stanze che aveva visto dall'esterno.
Secondo punto. Chiedere le lenzuola.

Elizabeth White
Studente

Stavo dirigendomi nella mia stanza la numero 17 disgrazia pensai sorridendo fra me e me quella segretaria ha voluto lasciare il segno in un modo così patetico!
Giocavo distrattamente con la chiavuzza, facendola girare sul mignolo, quando una porta semi chiusa attrasse la mia attenzione.
No ci credo avvertivo la sua presenza è lui!!!
Mi morsi il labbro per non gridare dalla gioia.

Che gran colpo di fortuna!
almeno mi sarei risparmiata il tour di quel postaccio!.

Con passi felpati mi avvicinai alla porta.
L'avrei riconosciuto ovunque, anche di spalle.
Schiena dritta, tesa,
era molto nervoso.
Si guardava in giro inorridito.
Come dargli torto?
Mi appoggai allo spigolo della porta e con disinvoltura proruppi nel silenzio:

Toc Toc!,
che fa il mio brontoloso fratellino in un riformatorio della peggiore specie?.

Joseph White
Nephilim

Quando quelle parole mi giunsero alle orecchie, sobbalzai, riconoscendo immediatamente la voce di lei. Possibile che fosse lì? Ricordavo il giorno in cui mia sorella era scappata di casa, ricordavo la mia reazione, tanto simile, per una volta, a quella dei miei pochi familiari. Ma come diavolo era riuscita a trovarmi, e, soprattutto, cosa voleva da me?
Mi voltai lentamente, pur non aspettandomi un suo cambiamento. Per quanto riguardava il carattere, erano bastate quelle poche parole a fargli comprendere quanto poco fosse maturata nel corso del tempo. La sua bellezza era irritante, quanto l'atteggiamento determinato, sicuro e infinitamente arrogante.
Non sorrisi, non feci nulla che potesse farle minimamente farle comprendere quanto io fossi felice di vederla, di potermi rendere conto che lei fosse viva, accanto a lui. Che. Cosa. Stai. Facendo. Qui, sillabai, fulminandola con la sola forza del mio sguardo.

Elizabeth White
Studente

Rimasi sorpresa dalla sua reazione, mi aspettavo più ''calore'' da lui.Dopotutto era l'uinico che teneva a me o almeno lo era fino ad ora.
Ti sembra il modo di salutare tua sorella Joseph?.
gli risposi lapidaria non spostandomi dalla mia posizione.
L'avrebbe irritato oh si. Odiava quando gli rispondevo con un altra domanda.
Ma...
Non me l'aspettavo.Più l'osservavo e più lo vedevo diverso, distante, solo.
Se c'era una persona, poi, che poteva ferirmi era lui.
E credevo che lo sapesse.
Gli volevo bene... a modo mio.
Aspettai la sua risposta rilanciando con il suo stesso sguardo.

Joseph White
Nephilim

In quel momento, immagini colorate e ridenti mi corsero davanti agli occhi, come se le mie palpebre socchiuse fossero stati schermi di un cinema. Ricordavo Lizzy come una ragazza divertente e amabile, a suo modo, ma come potevo dimostrarmi minimamente socievole quando il mio ruolo all'interno di quella dannata e stupida scuola era quello di una spia pronta a captare qualunque segnale di presenza angelica? Non ero mai stato molto... come dire... socievole con gli altri, da quando Stephanie era morta davanti ai miei occhi, ma con mia sorella era tutta un'altra storia. La amavo, le avevo voluto bene sempre, sebbene avessi perfettamente saputo quanto male avesse provocato al resto della famiglia White rimasta, ma... Non potevo, non potevo e basta.
, sibilai, mettendole le mani sulle spalle e fissandola direttamente negli occhi, è il modo per accogliere una stupida ragazzina che s'impiccia sempre negli affari altrui.

Elizabeth White
Studente

Lo guardai un po sulle mie persa nelle mie fulminee riflesioni. Poi colsi un'insolita luce nei suoi occhi e, come un lampo a ciel sereno, capii.
Gli risi in faccia

Stai recitando Jo?.
Ero un po' frivola a volte ma riuscivo a captare le bugie non ero mica stupida!!!.
Mi sa che alla fine chi s'impiccia degli affari altrui, mimai , sei tu fratello...che combini?.

Joseph White
Nephilim

Inarcai un sopracciglio.
Me lo dovevo aspettare, ne ero consapevole. Lizzy era una delle persone più intelligenti che conoscessi, sebbene non mettesse in risalto quella sua dote, sostituendola con altre. Ma, sebbene tutte le mie considerazioni, non potei evitare di dirmi: Come diavolo ha fatto a capirlo?
Però, non dovevo crollare. No. Non lo avrei mai fatto.
Ragazzina, le intimai, stringendo la presa sulle sue spalle, se solo oserai rovinare i miei piani, giuro su tutto ciò che è sacro, che io ti farò espellere, espellere da questo inferno. Hai capito? Adesso usi ancora il tuo bel cervello per memorizzare questo particolare?, aggiunsi, accostando il mio viso al suo.

Elizabeth White
Studente

Non potei fare a meno di ridere, di tutto cuore.
Sul serio avevo le lacrime agli occhi.

Sei patetico Jo!.
giuro su tutto ciò che è sacro gli feci il verso e dimmi chi sarebbe?.
mmm feci finta di riflettere io!.
Giuri una cosa che devi fare contro di me su di me.
lo distanziai
ma fammi il piacere!
mi sedetti sul letto che scricchiolò sotto il mio peso.
Io vengo qui per ricongiungermi e , lo ammetto, per curiosita e tu mi mandi al diavolo?!
scossi il capo mi deludi!!!.

Joseph White
Nephilim

Spalancai la bocca ed entrai come una furia nella stanza, sbattendomi la porta alle spalle ma non prima di aver osservato con attenzione il corridoio. Non c'era nessuno, fortunatamente. L'ultima cosa che desideravo in quel momento, era farmi scoprire per l'irritante presenza di mia sorella Lizzy.
Non parlarmi in questo modo, stupida, le dissi, respirando profondamente per evitare di scoppiare in rabbia.
Tu non avrai più nulla a che fare con me, capito?
Cercai di ignorare il nodo allo stomaco che si ingrandì nel mio stomaco, e mi voltai, per nascondere le lacrime agli occhi che cominciavano ad offuscarmi la vista.


Elizabeth White
Studente


Joseph,Joseph, Joseph
mi alzai e lo raggiunsi.
odiavo i dialoghi sentimentali.
cercai di trattenere comunque un minimo di contegno. La sua reazione era stata ar di poco esilarante.
Lo stupido sei tu.
Lo costrinsi a voltasi e rimasi pietrificata dai suoi occhi lucidi.

lL'ultima volta che l'ho visto piangere è stato quando me ne sono andata...
degludii forte per scacciare il nodo alla gola.
Io sono tua sorella, lo feci ragionare, e...
mi morsi il labbro, potrei aiutarti, se vuoi.
Non mi avrebbe costretta ad abbracciarlo.
Non dopo la sua resistenza.
I mie abbracci si meritano pensia sono come pezzi di stelle irraggiungibili e preziosi.
Se me lo permetti, qualsiasi cosa tu stia facendo in questo sudicio posto, non ti deluderò.

Joseph White
Nephilim

Deglutii e la guardai negli occhi, riconoscendo alla perfezione la Lizzy che amavo e che chiamavo "sorellina famelica". Il nodo allo stomaco sembrò allentare la sua presa su di me e potei tornare a respirare normalmente.
Io... non..., cominciai, sapendo benissimo di quanto avessi bisogno di una confidente, una confidente che mi mancava da tempo dopo la morte di Stephanie.
No, dovevo restare in me. Dovevo farlo, per Francesca, per Steven, per Abbie, per i Nephilim, per... Stephanie.
Non ho bisogno di te, ripetei, voltando il capo e distogliendo dalla sua bellezza angelica e demoniaca al contempo che sembrava irradiare luce.


Elizabeth White
Studente

Risi sonoramente
Oh si che ne hai bisogno!
lo oltrepassai sorridendo sorniona
e te ne accorgerai presto.
Mi fermai alla porta
io resterò finché non cederai, e so che lo farai... a breve.
ripresi la chiave
per qualsiasi cosa,caro, la mia stanza e la numero 17
gli feci l'occhiolino
ti aspetto Jo...
ma sappi che la mia pazienza ha un limite e a che ci sono,pronta ad accoglierti a braccia spalancate, a che non ci sono più
mimai una bolla che esplode e svanisce

Finito
Pensaci...

feci i primi passi per uscire...

Joseph White
Nephilim

Non rimasi per nulla sorpreso da quelle parole misteriose. Erano da lei.
Però, nonostante tutte le mie resistenze, la mia tendenza a lasciar passare tutto e non farmi schiacciare, nello stesso tempo, da nessuno, non riuscii a non lasciarla andare quando lei si avviò verso la porta giocherellando come una bambina con le chiavi della sua stanza, non riuscii a vedere i suoi fianchi muoversi vanitosamente ed allontanarsi per sempre da me, non riuscii a...
Lizzy, resta qui!

Elizabeth White
Studente


Uno
passo sinuoso
Due
girata di chiavi
Tre
fermata
e la sua voce straziata.
Prevedibile, risi.

Come ai bei vecchi tempi!
Hai detto qualcosa?.
ritornai alla porta e lo scrutai con un'espressione da bambina innocente.

Joseph White
Nephilim

Feci una smorfia, irritato. Non credere di averla vinta, sorellina, brontolai, abbassando lo sguardo. Questo non vuol dire che io e te saremo fratelli cicci pucci, d' ora in poi.

Elizabeth White
Studente

Feci un'espressione sbalordita
Sarebbe vomitevole!
feci una smorfia disgustata.

Io offro la mia spalla...
entrai, le braccia conserte,
e tu offri la tua
Allungai una mano

ma se accetti niente segreti se no l'affare salta e io me ne andrò per la mia strada... e non mi rivedrai mai più.
Quella frase era la ciliegina sulla torta.Conoscevo quanto lui tenesse a me e sapevo che lui sapeva che quando dico una cosa, sbagliata o giusta che sia, io la faccio, sempre.
Ti do qualche secondo per pensarci, tic tac il tempo scorre!.

Joseph White
Nephilim

L'irritazione montò in me e dovetti stringere i pugni per controllarla.
Non giocare con me, Lizzy, le intimai, ricordando quando lei, da bambina graziosa e curiosa, cercava di farmi il solletico contro la mia volontà. I ruoli non si erano ribaltati e solo il mio tono era cambiato. In quel momento ero molto più minaccioso. Io non ho paura dei tuoi giochetti. Sai benissimo quanto riesca a sopravvivere da solo senza nessuno.
Alla fine decisi di toccare il suo tasto dolente, quello che significava: fine del gioco. E poi, perché dovrei allearmi con colei che mi ha abbandonato, una sorella nemmeno degna di essere chiamata così?

Elizabeth White
Studente

A quelle ultime parole la mia mano ben tesa divenne floscia e si ripiego sul mio fianco come un animale bastonato.
Il mio petto faceva su e giù in raffiche continue e il mio cuore sembrava un treno fuori controllo.
Io...
inizia con voce tremante

ho avuto i mie buoni motivi Joseph e se la memoria non ti fa brutti scherzi li conosci a menadito.
presi fiato

sbaglio o eri il mio confidente più fidato?
strinzi i denti,
l'unico...
ma forse molte cose ha cambiato la mia assenza
chinai, ora, triste il capo

era meglio che la mia testolina bacata mi suggerisse di non ritrovarti!
diedi voce ai mie pensieri
mi sarei risparmiata parecchio, la parolina difficile da dire,
dolore...

degludii ma il macigno restava.

Joseph White
Nephilim

Il mio cuore saltò un battito e non potei fare altro che lasciarmi sfuggire una lacrima, che mi cadde silenziosa e calda lungo la guancia. Solitamente, non mostravo la mia sofferenza in pubblico, soprattutto davanti a Lizzy, che mi avrebbe di certo riso in faccia se le avessi permesso di scorgere sotto la maschera di ferro della mia arroganza, una piccola parte del dolore che provavo. Dolore, sì, era proprio quella la definizione giusta, una definizione che condividevamo appieno.
Io... non... , balbettai, incapace di fare altro che essere dannatamente insicuro e stupido. Ho bisogno di un po' di tempo per... Di cosa avevo bisogno? Ci pensai su e alla fine non continuai la frase ricominciai. Lasciami solo, ti prego, ma non andartene. Sperai che lei potesse capire il significato di quelle frasi tra loro contraddittorie. 
 

Elizabeth White
Studente

Asciugai a forza le lacrime con le mani dal mio viso. Non mi si addicevano.
Maledetti sentimenti!, me la presi con me stessa perché non volevo apparire debole di fronte a Jo.
Tempo...
balbettai incredula. Dopo quello che aveva visto, dopo la sofferenza che le sue parole aveano causato annebbiando la mia solarità, chiedeva...Tempo?.
e tempo avrai: una settimana
Decisi infine imperterrita

se entro una settimana non mi vienei a cercare io sparirò dalla circolazione come sono venuta.
Gli voltai le spalle e sgranai gli occhi , ora che non mi vedeva,
cos'era qel luccichio che ho scorto sul viso di Joseph... una lacrima?.
serrai i pugni

basta le condizioni le sa, che sia lui a cercarmi ora.
Io ho fatto quel che dovevo...

e mi incamminai nella mia stanza lasciandolo a marcire nel suo prodo di pensieri...
 

Joseph White
Nephilim

Quando Lizzy uscì dalla stanza, restai lì, lo sguardo rivolto verso la parete che si era chiusa dietro il suo tocco leggero. L'avevo vista piangere, era stata una delle rare volte in cui avevo scorso delle lacrime solcarle la pelle lattea. Dentro, mi sentivo morire. Avevo fatto del male a mia sorella, alla stessa sorella di cui avevo invocato il nome per notti intere, in particolare quando anche Stephanie se n'era andata. Come avrei potuto resistere senza lei e la consapevolezza che mi amasse, almeno con una minuta parte della sua anima?
Un singhiozzo mi scosse e, infinitamente intristito, pensai che avrei potuto passare il resto della settimana con le mani in mano chiuso nella mia stanza a rimpiangere Lizzy. No, non era nel mio carattere tirarmi indietro davanti ai compiti assegnati. Non lo avrei mai fatto.
Strinsi i denti e, dopo essermi assicurato di aver preso la chiave della stanza, uscii dalla mia camera, chiudendomi la porta alle spalle. Sarei andato a fare un giretto nei dintorni, giusto per vedere l'ambiente.
 


Angolo Autrice
Jo E Lizzy...
Carini No?!
XDDD
Capite anche Jo: è stato abbandonato da lei e loro erano strettamente legati...
Ovviamente, per quanto lei avesse avuto le sue buoni ragioni, non la si può giustificare appieno...
MA!!!
Lascio a vuoi Il Verdetto Finale...
Un Bacione
A Presto
Vany!!!
^_^.



 





  
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