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Autore: Atlantislux    24/09/2007    2 recensioni
[Mai HiME/Mai Otome]
L’hanno trascinata via da casa. Ora Natsuki Kruger è in un mondo sconvolto da una guerra fratricida. Perché hanno un così disperato bisogno di lei?
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Earth'
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Un grazie di cuore a Solitaire, Windter e Stich77 per avere riletto questa storia anche in italiano, e per stare qui a sorbirsela anche sapendo già la fine ^_^ Perché, in effetti, del contenuto ho modificato ben poco se non alcuni dettagli, come il titolo che da "Terra" è diventato "Earth" per evitare confusioni.
Natsuki, Natsuki... come scrive Solitaire, arriva da un mondo nel quale le guerre sono scomparse e la risoluzione dei conflitti avviene attraverso scontri a singolar tenzone tra i rispettivi campioni. E io mi sono chiesta "e se finisse, sola, in un mondo nel quale queste regole sono totalmente sovvertite, come se la caverebbe?".
Dopo le rivelazioni dell'affascinante Generale Viola eccola intanto alle prese, in questo capitolo, con il cinico Nagi.


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Incantevole trappola



“Che stai facendo qui? E come sei entrato?” ruggì Natsuki.

Nagi le sorrise, comodamente seduto in poltrona, con il gomito poggiato sul bracciolo, la testa posata sulla mano, e gli occhi fissi sulla Direttrice.

“Non ti aspettavo così presto. È sorprendente che Shizuru non abbia voluto che tu rimanessi. Le hai detto qualcosa di spiacevole?” le chiese sornione.

A quelle parole l'espressione di Natsuki si fece corrucciata, e le sfuggì una risposta caustica.

“E tu invece? Nina era impegnata con suo marito stanotte?”

Lui si raddrizzò, sembrando eccitato. “Natsuki! È un piacere vedere che finalmente mostri un po' di spina dorsale.”

“Mentre tu non perdi mai il brutto vizio di apparire non invitato e non benvenuto. Esci immediatamente dalla mia stanza” gli urlò, indicando la porta.

“Sei così cattiva con me, Direttrice, e pensare che io sono qui solo per salvarti.”

L'uomo dai capelli bianchi assunse un'espressione falsamente offesa, mentre incrociava le mani dietro la testa e si rilassava di nuovo.

“Non ti ascolterò. Nemmeno una parola. Tu non sei niente altro che uno spudorato bugiardo.”

'I tuoi complotti hanno quasi distrutto la mia vita una volta. Non lascerò che tu mi faccia ancora del male.'

Natsuki chiuse i pugni, le cui nocche erano bianche dalla tensione.

Il suo interlocutore alzò le spalle allegramente. “Forse lo ero, ma non stanotte. Sono veramente qui per aiutarti, Natsuki Kruger.”

Lei girò sui tacchi, rifiutando di perdere la calma.

“Direttrice, purtroppo stavolta non posso giocare con te. Quindi non ascoltarmi, se non vuoi, ma io te lo dirò lo stesso.”

La voce maligna di Nagi si arrampicò come un serpente tentatore lungo la sua spina dorsale. “Come fai a non accorgerti che Shizuru ti sta manovrando come una marionetta?”

Natsuki chiuse il portatile con un sonoro schiocco. “Perché dovrei credere a questa ovvia menzogna, Nagi?”

“Come perché? Ammetto che gli esseri umani sono meravigliosi giocattoli con cui trastullarsi ma, sai, solo un vero burattinaio ne può riconoscere un altro e devo ammettere che in questi giorni l'abilità di Shizuru sta rivaleggiando con la mia. Sono impressionato, anche se... generalmente io non mischio il dovere con il piacere.”

Le gelide parole colpirono Natsuki come uno schiaffo. Le sue labbra si torsero dal disgusto, mentre la sua attenzione tornava sul Colonnello.

“Non osare pronunciare un'altra volta il suo nome.”

Il falso sorriso di Nagi, ora, riusciva a malapena a nascondere un sogghigno perfido. “Povera Natsuki, non capisci quello che sta succedendo? E tu pensi di essere un fine politico? Svegliati, questo non è più il tuo mondo dai colori pastello” le disse amabilmente.

“Tutto quello che so è che tu odi Shizuru, e non mi sorprenderebbe se fossi stato tu ad organizzare l'omicidio della Presidentessa.”

Il sorriso di Nagi non vacillò. “E anche se fosse? Non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo.”

“Sei disgustoso...” ringhiò Natsuki, sopprimendo la fortissima voglia di gettargli qualcosa contro.

“Perché? Se i tuoi amici fossero in pericolo tu non faresti di tutto per proteggerli? Non venire qui a darmi lezioni di etica, Direttrice di una scuola dove giovani vergini vengono allevate per essere sacrificate sull'altare dell'armonia del vostro mondo.”

“Vorresti farmi credere di avere uno scopo superiore? E non intendo discutere con te della bontà di un sistema che ha salvato Earl più di una volta” sibilò lei, trattenendo una risposta più dura.

“Bene, perché anch'io non sono qui per quello. Ma adesso dimmi, Shizuru vuole che tu resti?”

“Certo. E sapere che la cosa ti dispiacerebbe è una ragione sufficiente per dirle di sì.”

Nagi la guardò con attenzione, incrociando le gambe. “Incredibile. Tu credi veramente a tutto quello che ti racconta. Non vedi che il Generale Viola ti ha scelta per questo? Perché sapeva quello che provavi per la tua amica, l'Incantevole Ametista, e che non le avresti mai risposto di no.”

Era probabilmente la prima volta, su Earth o su Earl, che Natsuki sentiva un tono così serio nelle parole di Nagi. Sorpresa, rilassò le spalle troppo tese, mentre il mal di testa che la stava torturando da quando aveva lasciato l'appartamento di Shizuru stava diventando straziante.

“Cosa vuoi, Nagi?” mormorò stancamente.

“Sono qui solo per avvertirti. Devi tornare sul tuo mondo entro due giorni, perché la tecnologia che abbiamo usato per prelevarti non è perfezionata, e la finestra temporale si sta chiudendo. Se cercassi di attraversare il portale più tardi, la possibilità di ritornare al tempo e luogo desiderato si ridurrebbe.”

Natsuki fece un passo indietro, rabbrividendo nonostante il calore della stanza.

“Non ti credo.”

Lui scosse di nuovo le spalle. “Credi che mi importi? Ti sto solo dando le informazioni che Shizuru si è convenientemente 'dimenticata' di menzionarti.”

“Perfetto. Adesso vattene, sono molto stanca.”

“Natsuki, Natsuki” Nagi ripeté, di nuovo allegro. “Quello era solo un piccolo, insignificante dettaglio. La cosa veramente importante è che domani tu ti astenga dal terminare quel discorso dichiarando guerra alla Coalizione Est.”

Le ci volle un momento per comprendere le parole dell'uomo.

“Cosa?” chiese, totalmente presa in contropiede.

“Lo so che è strano detto da me. Ma noi non abbiamo bisogno di quell'attacco, e quello che il Generale Viola pensa è solo un'illusione. Il conflitto distruggerà la Coalizione Est ma anche noi stessi.”

“Interessante” replicò lei, sarcastica. “Questo pomeriggio però mi sembravi supportare abbastanza questa idea.”

“Non posso combatterla direttamente; in fin dei conti è sempre il capo. Ma nonostante questo abbiamo tentato in ogni modo di fermarla. Senza successo. Tu sei la nostra ultima possibilità.”

“Sei troppo sincero, Nagi. Non ti riconosco più.”

“Con le persone testarde come te a volte la sincerità è l'unica carta che posso giocare. Siete così noiosi” Nagi dichiarò, alzando gli occhi al soffitto. “In ogni modo, vuoi una ragione per tutto questo? Te la darò.”

La fissò, e Natsuki scoprì che le era impossibile distogliere lo sguardo.

“Abbiamo stabilito che i loro sistemi di difesa non possono disarmare il nostro attacco iniziale, che ha così il novantacinque per cento di possibilità di successo. I loro centri di comando saranno distrutti, ma poi? Le perdite saranno basse, ma metà del nostro mondo sarà lasciato senza una guida e l'anarchia regnerà suprema. Noi non abbiamo le risorse per colmare il loro vuoto di potere, e quindi non ci possiamo permettere un risultato del genere. Siamo una nazione prospera, sicura, e solo nominalmente in guerra. Ma a meno che tu non conti qualche schermaglia ai nostri confini nessuna pallottola è volata negli ultimi cinquant'anni.”

“Però, voi ancora considerate l'altra parte i vostri nemici” Natsuki insistette. “E le strutture del vostro governo sono quelle di un paese in mobilitazione permanente. Se un trattato di pace fosse firmato, non ci sarebbe più bisogno dei militari per governare questa nazione. Voi perdereste il vostro potere.”

Nagi rise. Uno snervante suono troppo acuto che Natsuki aveva sempre trovato esasperante. “Dettagli. Sei una donna intelligente; pensi veramente che siano le mere forme di governo quello che interessa di più i cittadini? Errore. È il benessere e la sicurezza. E questo è un paese di tre miliardi di individui felici perché a differenza di Earl la tecnologia è alla portata di tutti, e ne possono godere i frutti al riparo del nostro scudo spaziale. In più, i nostri predecessori gli hanno dato uno scopo nella vita e un bersaglio per le loro frustrazioni.”
“È solo la tua opinione. Ma per gli esseri umani nati in un altro universo, quello che stai dicendo è follia.”

Il Colonnello sogghignò come se stesse per raccontarle la sua migliore barzelletta. “Io la chiamerei saggezza. Se trecento anni di stabilità sono stati costruiti sulla dottrina della distruzione reciproca assicurata, chi siamo noi per sbilanciare questo perfetto sistema?”

Natsuki si morse le labbra, mentre la spiegazione di Nagi si inseriva dolorosamente nei punti lasciati oscuri da Shizuru.

'Ma che sto facendo? Sto ascoltando l'uomo che ha quasi distrutto il mio mondo. Anche se non posso negare che alcune delle cose che dice abbiano un senso. Potrei davvero avere giudicato la Shizuru di Earth troppo presto?’'

Il Colonnello sembrò leggere l'esitazione sul suo volto. Si alzò dalla poltrona, apparendo estremamente calmo. “E poi,” aggiunse dolcemente. “Tu non vuoi che una bomba termonucleare esploda sulla testa della tua cara amica Mai Tohika, non è vero?”

Natsuki sentì il suo cuore sprofondare. Un dolore acuto, insopportabile, le corse giù per la gola, mentre sentiva distintamente il sangue che le abbandonava il volto, lasciandola mortalmente pallida.

Una pura espressione di sorpresa apparve nello sguardo di Nagi, che fece qualche passo verso di lei. “Non dirmi che sei stata così catturata dall'allure di Shizuru da scordarti di chiedere chi sono i nostri nemici. La Coalizione Est è guidata da Zipang, e Mai Tokiha è la Regina di quel paese.”

Natsuki cercò di indietreggiare ma le sue gambe erano così deboli che dovette appoggiarsi al bordo del tavolo per non crollare a terra.

'No, glielo domandai, ma la vidi esitare e non insistei.'

“Direttrice, sono scioccato. Cosa ti ha fatto quella? Ma puoi trovare tutte le informazioni che ti servono nel portatile. Te le devo mostrare personalmente?”

“Non osare avvicinarti di più” sibilò Natsuki.

Con il suoi capelli avorio e il suo aspetto androgino Nagi era bizzarramente attraente, ma lei l'aveva sempre trovato assolutamente repellente. E la situazione non era migliore su Earth dove, per aggravare la situazione, lui era un adulto e più alto di lei.

La Direttrice respirò profondamente, rifiutando di lasciarsi intimidire dalla sua presenza.

'Non mi puoi manovrare come ti piace tanto fare. Non sono una ragazzina super emotiva innamorata di suo padre.'

“Ti ringrazio per le tue premure ma ne ho abbastanza dei tuoi consigli politici. Ora te ne puoi andare” gli ordinò.

“Un'ultima cosa. Scommetto che ti stai chiedendo perché hanno mandato me invece di Mashiro, pur sapendo quanto tu mi detestassi” Nagi fece una pausa, ed una scintilla di sadismo gli accese lo sguardo. “È perché sapevano che non l'avresti presa sul serio se ti avesse detto che, in caso tu decidessi di rimanere, qualcuno è pronto a tornare su Earl al tuo posto, armato di una bomba pronta ad esplodere.”

Il Colonnello inclinò la testa da un lato, sorridendo cordialmente. “La tua amata Shizuru e la capitale di Windbloom sarebbero ridotti in cenere. Cosa ne pensi, Natsuki, sei pronta a passare con il Generale Viola il resto della tua vita?”

Gli occhi di Natsuki si spalancarono dal terrore. “Non te lo lascerò fare. Ti farò arrestare e i tuoi assassini non faranno nulla senza il mio consenso.”

Un'espressione malandrina apparve sul volto di Nagi. “C'è una cosa che ho imparato dalla caduta del Granduca De Artai. È che i soldati possono essere disposti a combattere per soldi, gerarchia o paura, ma è solo l'amore e la fede che li rende inarrestabili macchine per uccidere. Tu sei la Presidentessa, e la tua parola qui è legge, ma ricordati che questo non fermerà quelli pronti a morire per una causa che ritengono giusta, per il loro bene e per quello delle persone che amano.”

Agitò una mano. “Buonanotte, Presidentessa.”


Natsuki guardò la porta chiudersi dietro di lui, e solo in quel momento si permise di collassare a terra.

Le sue mani afferrarono la stoffa del vestito che aveva indossato con così tanto piacere solo poche ore prima, desiderando strapparlo.

“Cos'ho fatto?” si chiese. Poi chiuse gli occhi, cominciando freneticamente a pensare ad un modo per sfuggire a quella trappola.

'Non posso lasciare che facciano del male alla mia Shizuru ed ai miei amici. E nemmeno posso abbandonare il Generale Viola al suo destino. Ha chiesto il mio aiuto e, anche se mi ha ingannata, non posso lasciarla morire.'

Rialzandosi sulle gambe tremanti riaprì il portatile.

'A questo punto c'è solo una cosa che posso fare.'

  
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