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Autore: Britin_Kinney    09/03/2013    5 recensioni
"Perché te la prendi tanto?" chiese sospettoso il biondo.
"Perché anche se sono un servo, conservo il mio orgoglio e la mia dignità. Potreste anche prendermi qui, in questa grotta, fare del mio corpo ciò che vorrete ma, ricordatevi che la dignità non potrete togliermela, mai".
Artù gli prese il viso tra le mani, costringendolo con non poca difficoltà a guardarlo negli occhi e prestare la massima attenzione alle sue parole.
"Ascoltami io non volevo..." uno sguardo particolarmente significativo da parte del servo, gli bloccò le parole in gola.
Merlin accerchiò i suoi polsi con le mani e le tolse dal suo viso, facendole scivolare lentamente lungo i suoi tratti giovani.
"Torno a Camelot" annunciò con voce rotta il moro.
"Ma fuori piove ancora e... ed è pericoloso" fece Artù.
"Preferisco andare adesso, grazie per l'interessamento"
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Il Mio rifugio sei tu
Capitolo 7


Il principe si era già rimesso in piedi, pronto per festeggiare il compleanno di Morgana, che cadeva proprio quel dì.
Gwen, emozionata, si era svegliata in anticipo e mentre si vestiva canticchiava, svegliando inevitabilmente anche Lady Morgana nella camera adiacente. La principessa si svegliò e si stiracchiò, stiracchiando le labbra in un sorriso serafico.
-Buongiorno, Mia Signora- salutò la serva, euforica.
-Buongiorno anche a te Gwen- rispose la pupilla del re.
-Auguri di buon compleanno- augurò Gwen.
-Ti ringrazio, Gwen- rispose felice la nobile.
-è ora di vestirvi- consigliò e subito si diresse verso l'armadio -sapete, tutto il castello è in subbuglio, sono tutti affaccendati per il vostro compleanno- civettò la mulatta.
-Immagino- rispose sorridente Morgana.
-Ora su, vestitevi. Non siete ansiosa di raccogliere in giro più auguri possibili?- domandò la ragazza.
Morgana rise -quella è la parte migliore- sentenziò.
-Già, io adoro i compleanni- commentò la mulatta.
-Vedo- rispose la figliastra di Uther.
-Adesso forza, dovete vestirvi- insistette bonariamente Gwen.
-Sì, hai ragione- acconsentì Morgana, in quel momento si sentì bussare alla porta.
-Avanti- rispose la nobile. Un Artù raggiante, con un gran sorriso stampato sulla faccia, entrò salutando Gwen. Poi si avvicinò alla sorella e le prese la mano, chinandosi per baciarla.
-Buon compleanno, Morgana- augurò, poi.
-Grazie, Artù- rispose la ragazza.
-Quanti sono, vecchietta?- la prese in giro, guadagnandosi un pugno sul braccio.
-Sono 21, babbeo!- rispose lei.
-Oh, cielo!- esclamò Artù, guardandola, avvicinandosi per esaminarle il viso.
-Che cosa guardi?!- sbottò la ragazza.
-è una ruga, questa?- domandò, indicandole un punto a caso sul viso, burlandosi di lei.
-CHE COSAA?!- tutto il castello sentì quella esclamazione e probabilmente anche i regni vicini.
Morgana si precipitò di fronte allo specchio e quando constatò che sulla pelle del suo viso non c'era nulla di anomalo, si voltò verso Artù che ghignava "malvagiamente".
-Brutto idiota!- sbottò, afferrò la prima cosa che gli capitò sotto mano e gliela lanciò, il principe la schivò dirigendosi verso la porta, camminando all'indietro. Per poco non prese in piena fronte un cofanetto di argento.
-Guarda meglio!- consigliò scherzando.
-Sparisci!- esclamò Morgana, tirando un calice che fini contro la porta chiusa.
Artù rise, strofinando le mani una contro l'altra, e si incamminò. Svoltando l'angolo, per poco non andò a sbattere contro Merlin. Non si vedevano da giorni, esattamente da quella sera.
-Buongiorno- salutò per primo Artù.
-Buongiorno, sire- ricambiò Merlin con un inchino di circostanza e fece per dileguarsi da lì alla velocità della luce.
Mio Dio, non poteva sparire così! Quando gli era mancato il suo viso. Pretese di sentire, anche se solo per qualche istante gli occhi del moro su di sé.
Artù si spostò, tagliandogli la strada. Merlin provò a cambiare direzione, anche Artù aveva avuto lo stesso pensiero. Così, per venti secondi buoni, si tagliavano la strada a vicenda finché, Artù, non lo afferrò dalla vita. E fece un giro su se stesso. Inutile dire che Merlin sentì un brivido attraversargli lo stomaco a quel contatto.
Credendo che Artù avesse fatto quel gesto solo per eliminare altri intoppi, Merlin cercò di districarsi da quella presa ferrea.
-Vai da qualche parte?- domandò il principe.
-Sì, oggi sono pieno di faccende da sbrigare: è il compleanno di Lady Morgana e a proposito, stavo andando a porgerle i miei auguri- informò, sentendo le dita di Artù ancora intorno alla sua vita.
-Se dovessi trattenerti qualche secondo?- domandò furbamente il principe.
-Non credo di avere a disposizione nemmeno uno dei secondi che volete rubarmi- ribattè Merlin, sempre con la risposta pronta.
Artù, lo spinse all'indietro, verso una delle rintranze.
-Che volete fare?- domandò Merlin.
-Parlarti- spiegò il principe.
-Di cosa?- chiese il mago, confuso.
-Dei miei sentimenti nei tuoi confronti- disse il principe.
-Oh, no...- gemette Merlin -ricominciamo?- domandò con una nota di insofferenza.
-Merlin...- sussurrò il principe avvicinandosi, ormai i loro visi erano vicinissimi -volevo solo dirti...- mormorò ad un centimetro dalla sua bocca, lì, lasciò un bacio all'angolo delle sue labbra carnose, senza quasi sfiorarle -... che non ti annoierò più con questa storia. Avevi ragione tu-
-A che proposito?- sussurrò cercando di padroneggiare la sua voce Merlin, con il batticuore.
-A proposito del fatto che se dovessi ricambiare il mio amore, sarebbe un amore impossibile- spiegò il principe.
-Finalmente avete capito...- che vi amo più della mia stessa vita, ma non posso permettere a me stesso di soffrire.
-Sì, adesso puoi andare- il principe si scostò da lui ma prima che lo lasciasse solo, lo afferrò dal braccio.
-E 'stasera, al compleanno di Morgana, sarà presente anche la principessa Helena. Ho intenzione di procedere in un fidanzamento con lei. Sai...- mentì il principe.
-Non mi dovete alcuna spiegazione, sire- fece Merlin interrompendolo, cercando di mantenere un controllo ancor più ferreo del suo tono vocale.
-Davvero, non c'è nessun problema?- domandò quasi sorpreso il principe.
-No, assolutamente. Dovete fare ciò che è giusto per voi: dimenticate i vostri sentimenti per me e concentratevi su Lady Helena, è la cosa migliore per entrambi- rispose Merlin, sorprendendo ancor di più il principe.
-Bene, volevo solo confidartelo- cercò di riparare il principe, per non essere scoperto.
-Sono lieto che mi consideriate un fidato confidente- rispose Merlin, inchinadosi ancora, stavolta per salutarlo.
Non appena sparì dalla visuale dell'erede, Merlin, cominciò a piangere. Il principe, l'aveva seguito in silenzio.
-Perché?- sentì gemere Merlin.
-Merlin...- sussurrò Artù con dispiacere, senza essere sentito: allora anche Merlin era innamorato di lui!
Lo vide asciugarsi le lacrime e bussare alla porta di Lady Morgana che finalmente avrebbe ricevuto gli auguri anche dal suo migliore amico.
-Auguri, Mia Signora- disse Merlin, non appena entrò nelle stanze della principessa.
-Oh, Merlin! Grazie- rispose lei portandosi una mano sul cuore, il moretto le aveva sempre fatto una tenerezza sconfinata. Era così dolce, così educato e a modo e, soprattutto -ciò che la sorellastra del principe non sapeva spiegarsi- resisteva al servizio di Artù nonostante le vessazioni e i sopprusi.
Eppure aveva sempre un gran sorriso sulle labbra... solo che quel giorno c'era qualcosa di diverso, qualcosa nell'espressione di Merlin non andava.
-Che brutta cera, Merlin. È successo qualcosa?- si preoccupò la ragazza, attirando anche l'attenzione di Gwen sul viso del moro.
-No, nulla- Merlin sorrise ancora, forzatamente -volevo solo domandarvi una cosa- cominciò.
-Che cosa?- rispose Morgana, decisa a rispondere a qualunque domanda dell'amico pur di vedere un sorriso vero spuntare sul suo viso.
-Artù, stasera, ha intenzione di fidanzarsi con Lady Helena: ne sapete niente?- domandò il morò.
Morgana, sorprendendolo, scoppiò a ridere portandosi una mano al petto.
-Artù e... Lady Helena? Ma cosa dici, Merlin? Artù non ha nessuna intenzione di sposarla e per di più Lady Helena, stasera, non sarà nemmeno presente- rispose la mora.
-Ah, no?- fece sorpreso Merlin.
-No, non verrà- ripetè Morgana.
-L'ha fatto solo per vedere una mia reazione, quell'asino- borbottò tra sé Merlin.
-Come?- chiese Morgana, non avendo sentito le parole dell'amico.
-Nulla, a dopo mia signora- la salutò inchinandosi -Gwen- salutò anche la ragazza mulatta.
Quando uscì dalle stanze di Lady Morgana, si diresse a passo spedito. Entrò spalancando le porte e poi richiudendole con violenza.
-Voi!- strillò non appena vide Artù.
-Sì?- rispose tranquillo il principe.
-Avete mentito su lady Helena, perché?- sbottò il moro.
-Non credo di doverti spiegazioni e poi non ho nemmeno idea di cosa tu stia...-
-Oh, lo sapete bene invece. Mi avete detto che 'stasera avreste chiesto a lady Helena di fidanzarsi con voi: era tutta una gigantesca menzogna!-
Artù, deciso a guerreggiare con lui, uscì dal paravento a petto nudo.
-E se anche fosse?- domandò sfidandolo.
-Io non...- cominciò.
-Cosa c'è, Merlin?- lo riprese Artù, approfittando della sua esitazione, girandogli intorno.
-Hai forse paura che io possa essere di un'altra?- continuò, afferrandolo con un braccio dalla vita.
-No...- mormorò Merlin -a dire il vero non mi importa- mentì Merlin.
-Allora perché tanto rumore per nulla? Quel 'Voi!' a cos'era dovuto? Ti da forse fastidio che lady Helena possa baciarmi? O sposarmi?- lo provocò.
Merlin, incurante delle lacrime, che già scendevano giù, si voltò.
-Smettetela!- esclamò con voce rotta.
-Perché, Merlin? Perché?- domandò Artù avvicinandosi sempre di più, facendolo indietreggiare, fin quando Merlin non si trovò in trappola: spalle al muro -Perché? Eh, Merlin, Perché?- ripeté il principe.
-Non lo so!- esclamò il moro -non lo so- ripeté abbassando il tono della voce.
-Hai bisogno di chiarire un po' e idee, non è vero?- sentenziò il principe schernendolo.
-No, le mie idee sono chiarissime: voi siete un gigantesco, enorme bugiardo!- lo insultò Merlin.
-Modera le parole, Merlin-
-Nemmeno per sogno- sibilò Merlin, riducendo gli occhi a due fessure.
-Non ti conviene sfidarmi, Merlin- lo minacciò il principe, prendendogli il mento tra le dita e avvicinando il viso al suo -Ma come devo dirti che penso a te ogni istante della mia giornata, come?- mormorò il principe -Come devo farti capire che tu sei l'unica cosa che voglio davvero?!- esclamò arrabbiato più con se stesso che con Merlin -come devo farti comprendere che ti voglio, che ti desidero e che ti amo allo stesso tempo?- concluse.
-In nessun modo- rispose secco Merlin, liberando il viso dalla presa delle dita di Artù.
Si dileguò da lì in un baleno, mentre Artù lanciava un pugno al muro.
-Dannazione- sibilò tra i denti, in tono disperato. Per poi cominciare a piangere. Artù lo sentì singhiozzare e sferrare pugni al muro.
-Artù...- sussurrò, piangendo a sua volta. Ma perché non poteva dare ascolto al suo cuore? Amava Artù, perché non dimostrarglielo? Perché non mettere fine a quella sofferenza? Non era forse meglio ferirsi, piuttosto che rimpiangere di non aver rischiato? Perchè non provarci e infischiarsene delle conseguenze? Lo amava, lo amava così tanto! Alla follia! Perché non buttarsi adesso?
-Dannata sia la mia anima, se non lo amo adesso e per sempre- sibilò Merlin, rientrando di corsa nelle stanze di Artù, richiuse le porte a chiave e non appena gli fu di fronte, gli saltò addosso aggrappandosi a lui con braccia e gambe, gli afferrò il viso e lo baciò con l'anima che tremava e gli faceva vibrare le ossa.
Artù quasi divorò le sue labbra e il suo cuore.
Al diavolo il mondo, il regno! Merlin era la cosa più importante!
-Artù...- lo baciò -...Artù...- lo baciò ancora e quando le loro fronti si toccarono, Artù sorrise.
-Amore mio...- sussurrò Artù gli era impossibile capacitarsi di ciò che era accaduto -Amore mio...- ripeté per rendere tutto concreto, per rendersi conto che sì, Merlin aveva deciso di amarlo.
Profondamente e per sempre.
-Dimmi che mi ami- gli sussurrò Artù all'angolo delle labbra.
-Ti amo...- lo baciò brevemente -... ti amo- lo baciò di nuovo, sulle labbra, sulle guance, sulle palpebre, sulla fronte, tutto il viso. Il suo meraviglioso viso. Ad ogni bacio, Merlin ripeteva ti amo, continuamente, come se non fosse abbastanza ripeterlo.
 
Il banchetto per il compleanno di Lady Morgana allietò gli animi di tutti, sudditi compresi. C'era bisogno di respirare un po'. Quando la cena terminò, Morgana ricevette i suoi doni. Uther le regalò un paio di orecchini d'oro con pietre preziose e Artù, invece, le donò una collana con un rubino rosso fuoco che Morgana apprezzò moltissimo.
-Grazie- ringraziò Morgana affettuosamente entrambi, abbracciandoli.
Artù, lasciò correre lo sguardo per tutta la sala, per cercarlo. Ma dove si era cacciato?
Quando lo scorse, si rese conto che Merlin lo stesse fissando e gli sorrise, Merlin arrossì e... Dio era così adorabile!
-Artù...?- e le sue labbra che si incurvavano in un sorriso imbarazzato... -Artù!-
-Mhsì? Che c'è?- prestò attenzione al padre il principe. Lady Morgana, che intanto aveva seguito il suo sguardo, si rese conto del motivo di tale distrazione: Merlin.Ohh... Commentò silenziosamente con sguardo amabile.
-C'è qualcosa che non va, figliolo? Sembri pensieroso- domandò Uther.
Nel frattempo Merlin si era avvicinato a loro, per versare del vino nella coppa del principe.
-N-no- balbettò Artù stordito dalla vicinanza del servo.
-Sicuro? Non è che c'è qualche donna che ti mette in soggezione?- Artù si strozzò con il vino che stava bevendo, risputandone un po' nel calice. Merlin inciampò e per poco non macchiò il vestito di Lady Morgana con il vino le sue orecchie diventarono rosso Pendragon. La principessa ridacchiò dello strano comportamento dei due.
-Mmh-mmh- si schiarì la voce Artù -No, padre, non c'è nessuna donna che mi mette in soggezione, tranquillo- chiarì il principe.
Solo Merlin... mi provoca un tale batticuore che sembra di avere un mulino a vento nel petto.
avrebbe voluto rispondere ma si fermò a quella frase: era più che sufficente.
-Padre, io vorrei ritirarmi, se non vi dispiace. Sono davvero molto stanco- disse il principe, lanciando uno sguardo a Merlin che aveva ascoltato le sue parole -Morgana...- cominciò dispiaciuto.
-No, va' pure: lo capisco- rispose allusiva lei. Artù si schiarì la voce, nuovamente imbarazzato.
-Buonanotte- salutò educatamente entrambi e lasciò la sala, immediatamente seguito dal valletto.
Pochi secondi dopo, correvano insieme per i corridoi del castello, fermandosi di tanto in tanto per baciarsi, ridendo.
Quando furono di fronte alla porta delle stanze di Artù, il principe prese le chiavi e fece scattare la serratura. Entrò, seguito da Merlin.
Non appena furono dentro, Artù afferrò Merlin dalla vita.
-Non ne potevo più, volevo stare da solo con te- commentò, baciandolo.
-Anche io- rispose Merlin, arrossendo.
Artù, in silenzio, con entrambe le mani, gli accarezzò il ventre, salendo, accarezzandogli il petto e passando le mani sotto la giacca consunta. Per sfilargliela e farla ricadere sul pavimento.
In seguito, anche la maglietta gli venne sfilata e i baci di Artù, sulla sua pelle, arrivarono senza preavviso, facendogli sospirare il nome di Artù, facendogli chiudere gli occhi.
Con dita tremanti, anche Merlin gli tolse il mantello e la giacca marrone... e la maglietta, lasciandolo a petto nudo, lo accarezzò lentamente massaggiando quella pelle dorata.
Ad un tratto, Artù lo prese in braccio, facendolo sorridere. Lo condusse al suo letto, adagiandolo sopra le coltri di broccato. Quando Artù finì di spogliarsi, sfilò i pantaloni anche a Merlin.
Merlin respirò, deglutendo.
-Sei nervoso?- domandò con il dovuto tatto Artù.
-Sì...- rispose Merlin, arrossendo.
-Non ti farò male- promise il principe.
-Lo so... mi fido di te- sussurrò il mago, chiudendo gli occhi.
-Ti amo- bisbigliò Artù, sorrisero insieme.
-Anche io, amore mio- rispose il servo.
-Per sempre?- domandò Artù.
-Sì, amore mio, per sempre- confermò il servo.
 
Il sole bagnò troppo presto la schiena del mago, abbracciato ad Artù e sveglio come non mai. Merlin si aggrappò al suo braccio, stando attento a non svegliarlo e gli baciò una spalla nuda.
-Ti amo- sussurrò. E poi si alzò per vestirsi, sentendo un lieve bruciore in mezzo alle gambe... segno che aveva definitivamente perso la sua purezza. Si voltò verso Artù e ricordo tutto ciò che era successo quella notte. Notò, immediatamente due graffi sulla spalla sinistra del compagno e sorrise arrossendo imbarazzato. Era stato lui a... sorrise.
Artù aveva scelto proprio lui, tra tutto e tutti aveva scelto lui. Dio, quanto lo amava. Era come se in quel momento il cuore gli stesse esplodendo dalla felicità. È possibile impazzire per amore? Se avesse potuto, sarebbe rimasto lì, a stringere così forte quell'asino che adesso era tutto il suo mondo.
Ma non poteva, doveva andare da Gaius.
Infilò la giacca e gli lasciò un bacio pieno di tutto sulle labbra.
Per tutto il tragitto sorrise come un idiota e quando entrò negli appartamenti del medico lo trovo con le braccia conserte, ad aspettarlo: chissà da quanto era lì!
-Stai bene, Merlin?- domandò il medico.
-Sì- rispose inebedito l'apprendista.
-Sicuro?-
-Sì-
-Mi nascondi qualcosa?-
-Sì- rispose senza rendersene conto, sognando ad occhi aperti mentre si dirigeva nella sua camera.
-È successo qualcosa?-
-Sì-
-Che cosa?-
-Sì-
-MERLIN!-
-Che c'è?-
-Lo ami...?-
Il mago esitò... -No-


Artù si svegliò di colpo... ma che diavolo?! Ma cosa aveva in testa? Un teatro delle marionette?!
Il suo subconscio aveva messo in piedi uno scenario del tutto strambo e, a suo parere, impossibile (tranne la parte che riguardava Morgana, quella sì che poteva avverarsi, tanto per cominciare sapeva in che modo burlarsi di lei nel giorno del suo 21esimo compleanno) e poi... la parte dopo era stata così nitida: i fianchi di Merlin tra le sue dita, le sue lacrime, le urla, i battibecchi, il banchetto, gli auguri, i doni di Morgana e poi... anche, anche il fare l'amore con lui. E la mattina dopo, ricordi che gli strisciavano addosso come spuma marina... tutto fermo, silenzioso, intenso.
Le labbra di Merlin, al mattino.
La conversazione con Gaius... e...
Ed è tutto falso, Artù! Tutto frutto della tua immaginazione!
Artù respirò profondamente e sentì una fitta al fianco... si lasciò andare a quel dolore, nè lieve nè straziante e si riaddormentò, rendendosi conto solo dopo del fatto che il compleanno di Morgana fosse alle porte e che, forse, con un po' di furbizia e intelletto, avrebbe potuto dare una mano al sogno ad avverarsi.
Bisognava solo ricordarsi ciò che aveva fatto o detto e, ovviamente bisognava sperare che Merlin reagisse esattamente come nel sogno: cosa, quasi del tutto improbabile e impossibile, ma sulla quale Artù riponeva una speranza e una fiducia ceche.
  
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