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Autore: Cronus    11/03/2013    2 recensioni
Pensava di essere il migliore: scelto per diventare il blader numero 1 al mondo, leader degli Starbreaker, famelico fino al midollo, terrificante nel suo essere e spietato come pochi.
Il suo orgoglio era andato in frantumi dopo la seconda sconfitta a distanza di poche ore, era crollato a terra per ben due volte nello stesso giorno, messo in ginocchio da blader più forti di lui per un nulla. Ma lui non sbaglia la terza volta, rinascerà più forte di prima. E nessuno riuscirà più a domarlo, nessuno lo terrà più al guinzaglio.
Perché Damian Hart diventerà un’altra persona.
Caricate i Beyblade, signori, perché il guardiano dell’Ade non risparmierà nessuno stavolta.
3, 2, 1 prontiii…, LANCIO!!!(Beyblade metal masters)
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damian Hart
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Padrone di me stesso






 
Fuori il vento soffia forte, ulula e grida come un animale ferito; la pioggia batte imperiosa fuori dalla finestra.
Lui è nel suo lettino, dorme tranquillo, non ha paura né del buio né del temporale, sembra un bambino piccolo e indifeso, ma è coraggioso per avere solo 6 anni.
Tutta un tratto si sente il rombo di una macchina, le luci dei fari attraversano le persiane e si proiettano sulle pareti buie della sua cameretta creando come tanti fili dorati che si muovono da una parte all'altra.
Apre gli occhi, il rumore l'ha svegliato e con aria incantata guarda i bagliori muoversi da destra a sinistra, da sinistra a destra.
Poi, torna l'oscurità.
Il motore dell'auto che si spegne, la portiera che sbatte.
Con aria assonnata si tira su dal letto e sposta le coperte azzurre.
Guarda le lancette fosforescenti dell'orologio a parete; le maestre gli hanno insegnato da poco a leggere l'ora, e così, senza vedere i numeri non riesce a ritrovarsi, ma per sua fortuna sul comodino di fianco al letto c'è un orologio elettronico.
Le 3:42 lampeggiano colorate sul petto possente di Optimus Prime, il suo Transformers preferito.
Allunga la mano e prende il giocattolo, lo stringe al petto, quasi chiedesse di proteggerlo.
Sente ancora dei rumori nel vialetto, e finalmente si decide ad alzarsi.
Le gambe gli tremano, mentre si avvicina alla camera da letto della madre, sempre con il fedele Optimus in mano.
-Mamma...- chiama la donna, -Mamma!- chiama più forte scuotendola per una spalla.
- Mmh, che c'è Damian, hai fatto un incubo, non riesci a dormire?- chiede con voce roca per il sonno.
- No- risponde con voce ferma -ho sentito dei rumori fuori dalla porta- parla piano.
- Non ti preoccupare amore e adesso torna a dormire, domani devi andare a scuola...-
Ubbidiente torna a dormire, si stende e sistema il giocattolo nell'incavo del collo, i rumori non si sentono più.
Aspetta qualche minuto, e poi li sente ancora, sono più lontani adesso, sembra si siano spostati vicino all'ingresso della villetta.
Pensa sia papà che è tornato da lavoro, papà lavora lontano, sono 3 giorni che manca, e in questo momento si ricorda che forse doveva tornare proprio in questi giorni, probabilmente la mamma non si è spaventata perché sa che è lui.
Ma arriva dall'altra parte della strada solitamente, e i fari dell'auto non entrano nella sua camera, perché girati dall'altra parte.
Cerca di dormire, ma non ci riesce, ormai il sonno è andato a farsi benedire!
Prende coraggio e senza farsi sentire si avvicina alla finestra, guarda attraverso le persiane: quella che credeva fosse un'auto è invece un furgone nero, è parcheggiato davanti all'ingresso e sembra non ci sia nessuno all'interno.
Non può essere il padre si dice, papà ha un Audi bianca...
Sente l'adrenalina scorrergli nelle vene, lo paralizza, ma acutizza anche i sensi.
Corre giù per la scale facendo il minimo rumore possibile.
È ad un passo dalla porta, e sente come una presenza vicino a lui, appena al di là.
Improvvisamente si sente un tonfo, la porta trema, qualcuno le ha dato un pugno, la serratura della porta che viene forzata, ora è impossibile che la mamma non abbia sentito!
Spaventato fa un passo indietro adesso sta tremando, tremando come una foglia.
La madre è dietro di lui, impugna un coltello da cucina, non se n'è neanche accorto della sua presenza...
- Nasconditi!- gli sussurra.
Subito corre sotto il tavolo, ma Optimus gli cade, sta per allungare la mano e prenderlo, ma proprio in quel momento la serratura scatta, e la porta si apre...
Ritira il braccio giusto in tempo...
Due uomini entrano all'interno dell'abitazione: sono vestiti di nero, portano un passamontagna del medesimo colore e dei pesanti scarponi da trekking.
Vede sua madre alzare il coltello...
Ma l'uomo si scaglia contro di lei, le stringe così forte la mano che l'arnese cade per terra.
Le grandi mani del ladro si stringono sul suo collo, vorrebbe urlare ma il grido gli muore in gola.
- Dov'è?- mormora l'uomo, la voce lo fa rabbrividire, sembra quella di Batman, pensa dentro di sé, una voce baritonale, sicuramente sta usando un falsificatore.
- Chi?- risponde sua madre cercando di liberarsi.
- Lo sai perfettamente, donna!- stringe più forte.
- Lui non è qui!- urla dimenandosi, si libera dalla presa, ma lui la riafferra per i polsi.
- Non dire palle!!!- le molla una ginocchiata in pieno stomaco che la fa piegare in due e poi le da uno schiaffo a mano piena.
- Dico la verità! È a dormire dagli amici!- dice inginocchiandosi sul pavimento.
- E questo come lo spieghi!- urla l'altro con una voce acuta, abbassandosi e raccogliendo il giocattolo.
La mano dell'uomo è a meno di 50cm da lui.
Caccia giù la saliva e trattiene il respiro.
Un altro calcio le sfigura il volto.
Sua madre cade definitivamente a terra in un gemito.
Lo sguardo incrocia il suo, si guardano per un momento che sembra non finire più: vede chiaramente il labbro rotto, i lividi sul collo, le occhiaie e lo sguardo implorante, gli stessi occhi grandi e simili ai suoi si aprono e si richiudono, finché una forza bruta non la tira su.
Sente le lacrime che chiedono di uscire e un nodo salire per la trachea.
I due uomini gesticolano, si dicono qualcosa e poi il più basso, quello che regge Optimus in mano, corre su per le scale.
Pochi secondi ed è di ritorno.
- Sopra non c'é...- dice e si avvicina.
- Allora lo troveremo da soli...- risponde il più alto che regge ancora sua madre.
- Tempo scaduto!- aggiunge poi lasciandola.
Il suo cuore manca un colpo quando lo vede estrarre una pistola.
- Bye bye- sussurra piano, prendendo la mira.
Poi...
Il tempo si ferma.
Il respiro si fa regolare.
Il rumore è solo un eco lontano adesso.
Tutto rimbomba,
il battito del suo cuore rimbomba...
Il contorno delle cose è meno definito.
Gli oggetti sembrano contorcersi su sé stessi.
E poi, poi uno sparo squarcia, rompe tutto.
Chiude gli occhi, si tappa le orecchie...
Non vuole vedere, non vuole sentire...
Rifiuta la verità.
Rifiuta di crederci.
Il destino a fatto il suo corso, così ha voluto, così è stato...
I due uomini corrono via, pestano Optimus Prime, uscendo.
È partita la sirena dell'allarme, ma non quella della loro casa, è quella della villa accanto.
Sguscia fuori dal suo nascondiglio.
Ha la bocca asciutta e non riesce a respirare.
Si avvicina al corpo e singhiozza, ma non piange.
Non ha più lacrime dentro di sé, le ha consumate tutte, prosciugate dall'accaduto.
Dentro di lui regna il vuoto più totale.
Scuote il corpo di sua mamma, la chiama a gran voce, urla con tutta la forza, ma lei non risponde...
Neanche se ne accorge di sguazzare in un bagno di sangue.
Un foro fa capolino dal ventre, da li esce il fluido vermiglio, ancora caldo.
Le mette una mano tremante sul petto e resta in ascolto.
Non c'è più nessuno a bussare alle porte del cuore...
Il tempo si ferma. Nuovamente...
Il respiro si fa regolare.
Il rumore è solo un eco lontano adesso.
Tutto rimbomba,
il battito del suo cuore rimbomba...
Ma quello di sua madre no, il cuore di sua madre non batte più...


 
 
 
 
 

Spavento. 
Angoscia.
Terrore.
È ciò che prova quando si sveglia dall'incubo.
Sbatte gli occhi più volte per abituarsi alla luce che entra dalla finestra.
Si tira a sedere e si prende la testa tra le mani.
Se chiude gli occhi può ancora vedere lo sguardo vitreo e senza vita di sua madre.
Rabbrividisce al solo pensiero, certo che ormai la memoria stia ritornando.
Quella notte, era stata la loro vicina di casa, Madelaine, ad attivare l'antifurto di casa sua; aveva sentito dei rumori, lo sparo, le sue urla...
I due uomini se l'erano data a gambe.
Poi lei era corsa a vedere...
Aveva sentito subito l'odore della morte quando aveva varcato la soglia della porta e l'aveva visto lì, sporco di sangue, chinato sul cadavere che singhiozzava disperato.
Chiude nuovamente gli occhi e quasi sente ancora le braccia forti della donna che lo trascinano via, lontano da quell'orrore.
Subito si pente di quello che fa.
Sono anni che teme questo momento, che teme di ricordare.
Quante sedute, quanti psicologi hanno cercato invani di fargli dimenticare?
Ne ha consultai così tanti che non ricorda nemmeno i loro volti.
Tutti tranne uno...
Il Dr. Ziggurat.
Neurologo di fama mondiale.
La prima volta che lo vide fu alla centrale di polizia.
Aveva appena finito una seduta con lo specialista in casi tragici.
Anche quella volta aveva fatto scena muta, rispondendo a monosillabi, o meglio annuendo o scuotendo la testa.
Era da giorni che non riusciva a dormire.
La stanchezza si faceva sentire.
Quell'uomo alto, col naso aquilino aveva catturato la sua attenzione offrendogli una caramella.
- Ciao, tu devi essere Damian, vero?- aveva esordito con voce tranquilla e un sorriso sulle labbra.
- Si, ma come fai ha sapere il mio nome?- aveva risposto sbalordito, sgranando i grandi occhi azzurri.
- Oh, io so molte cose su di te...sei famoso sai!-
- Davvero?-
- Certo, ma io sono qui per aiutarti...-
- E come?-
- Non ti devi preoccupare, affidati a me e vedrai i miglioramenti, voglio solo una cosa in cambio da te!-
Da quel giorno aveva iniziato a frequentare l'accademia HD, era stato arruolato come una semplice matricola, insieme a tanti altri bambini della sua età.
Ogni giorno vedeva dei suoi compagni fare le valige e andarsene, mentre lui rimaneva lì, ogni giorno doveva sottoporsi a dei test: lo facevano correre su un tappeto scorrevole con dei fili attaccati a tutto il corpo, gli facevano tante tante domande e delle verifiche scritte come a scuola, gli facevano domande stupide come "qual è il tuo colore preferito?" o " quale tra questi animali ti piace di più?". Per non parlare di prelievi del sangue e ventose attaccate ovunque.
Molti bambini gli dissero che erano lì perché volevano imparare a combattere con il Beyblade.
Lui a quella risposta annuiva e poi taceva, non sapeva cosa fosse un Beyblade...
Passarono i mesi, e i bambini della sua età erano sempre di meno, fino a quando lui e i pochi rimasti non furono messi insieme a ragazzi più grandi.
- Siete stati selezionati tra centinaia, complimenti a tutti voi...- avevano detto loro.
 Quando aveva quasi 8 anni quando il Dottore gli diede in mano il suo primo Beyblade.
Da quella volta iniziò a frequentare dei corsi di teoria, e finalmente gli spiegarono cos'era quell'oggetto di cui si parlava tanto.
Successivamente si ritrovò insieme a ragazzi che avevano anche il triplo dei suoi anni.
- Questa è stata solo una preparazione, Damian, la vera cura inizia adesso...- ricorda ancora quelle parole.
Era il 18 ottobre....
Il giorno in cui lo sottoposero alla sua prima procedura...
Erano in cinque, lui e altri quattro ragazzi, i migliori 5 di ogni corso, ed era il più giovane ovviamente.
Tutti quelli che l'avevano già provata dicevano che era dolorosissima.
Infatti era un po' spaventato all'idea...
- Devi entrare in quella capsula- gli aveva detto il dottore - Quella ti aiuterà a dimenticare...-
Aveva obbedito, scacciando via la paura.
Lo avevano chiuso dentro, e poi tutto si era illuminato di blu.
Non sentiva proprio niente quando la voce di Ziggurat rimbombò all'interno chiedendoli come stava.
- Sto bene- aveva risposto in tono neutro.
Subito dopo il macchinario aveva iniziato a fare rumori strani, sempre più forti.
Ma ancora niente, chiuse gli perché la luce iniziava a dargli fastidio.
- Ora hai male?- chiese ancora.
- No, non sento niente...-
Poi si erano dimenticati di disattivare il microfono, e aveva sentito tutte le conversazioni.
- Signore, il test è stato superato.- aveva detto un'inserviente.
- Sì, ma voglio vedere fino a che punto riesce a resistere, alzate il livello!- urlava il dottore.
- Ma, signore, forse...-
-Fatelo e basta!-
- Livello di potenziamento 78, 79,80 percento-
Aveva iniziato a sentire un fastidio alla testa, ma non era niente di insopportabile.
- Fatelo arrivare a 95- un altro ordine.
- Dottore, se alziamo il livello c'è il rischio che il ragazzo riporti danni cerebrali irreparabili.-
- I test non sbagliano, è compatibile al 100%, resisterà!-
Il cuore aveva iniziato a battergli forte a quelle parole, mentre adesso la macchina iniziava a fare Bip Bip e sul monitor sopra di lui comparivano delle percentuali.
90,91,92,93,94 e 95.
Percepiva il dolore farsi più intenso, sentiva come tanti aghi conficcarsi nella pelle.
Ma stringeva i denti.
- Signore...-
- Fantastico! Lasciatelo proseguire da solo, ci dirà lui fino a dove resiste.-
Dopo il 95 aveva iniziato a gemere.
96,97,98,99 e 100...
La capsula si aprì e appena mise un piede per terra la gamba cedette.
Delle persone in camicie bianco lo aiutarono ad alzarsi, mentre da una porta usciva il Dr Ziggurat.
- Il livello di potenziamento sufficiente per superare il test era 65%, Damian.-
Si sentiva leggero come un piuma e aveva le gambe molli.
- Tu hai raggiunto il 100%....-
- Lo so...- aveva detto semplicemente.
 
 
Gli hanno detto di giocare a Beyblade e lui ha ubbidito.
Gli hanno detto di fare da cavia ad un esperimento e lui ha accettato.
Gli hanno detto di dimenticare e lui ha dimenticato...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Giuro che se si azzarda anche solo a sfiorare qualcuno, lo ammazzo!- il tono di Kyoya non lasciava repliche, duro e tagliente come una lama.
Sbatté forte il pugno sul tavolo, facendo traballare tutto.
La notte era passata tranquilla, fin troppo per le sue aspettative, come la calma prima della tempesta...
- Questa situazione non mi piace- si intromise Yuki - Non mi piace per niente, è la classica persona con la puzza sotto il naso, non mi fido...-
- Lo so, lo so ragazzi, neanche a me fa impazzire l'idea, ma ormai è così, abbiamo deciso dopotutto, e non si torna indietro!- Madoka girava lenta il suo tè col cucchiaio.
- Gli basta un passo falso e giuro che lo rispedisco a New York a calci...-
- Non metto paura neanche a un gattino, leone dei miei stivali.- l'interessato fece la sua comparsa all'interno della stanza, sfoderando un'ironia sicuramente invidiabile.
- Ahh, parli del diavolo e spuntano le corna...- 
- Che ironia del cavolo!- rincarò la dose.
- Damian...basta adesso, controllati!- lo rimproverò Ginka.
La reazione di Kyoya non tardò ad arrivare, gli si avvicinò e lo prese per il colletto.
- Kyoya!- 
Tutti si girarono verso la voce, Amber aveva un'espressione che non prometteva niente di buono...
- È possibile che tutte le volte arriviate alle mani? Sbaglio o tra blader le questioni si risolvono in altro modo?- adesso era piuttosto arrabbiata.
Kyoya  mollò la presa.
- Tu non capisci Amber, è un tipo pericoloso, non dimentichiamoci quello che ha fatto a Tsubasa e Yu, potrebbe tranquillamente ripetere la cosa su di voi...-
- Non lo farà...- rispose in tono fermo - non è pericoloso come credete!-
- Cosa!?- tutti sembravano basiti dalle sue parole.
- Non ne avrebbe il coraggio...- con passo felino gli si avvicinò -è troppo codardo per rifare una cosa del genere, ora non c'è più nessuno che gli copra le spalle...- gli puntò l'indice contro il petto e il ragazzo trasalì al quel contatto.
Tutti assistevamo alla scena con occhi sbarrati.
- Cosa intendi dire?-
L'indice birichino risalì la giugulare pulsante con estrema lentezza provocandogli un brivido che salì dalla schiena, danzò ancora per qualche secondo sul collare metallico e poi si fermò sul mento portandolo sulla rotta del suo sguardo - Di un po', sbaglio o adesso non c'è più paparino Ziggurat a farti da baby-sitter?-
Damian ringhiò a denti stretti, mentre i suoi occhi si riducevano a due fessure.
-Non scatenare la bestia che c'é in me, è un consiglio, per il tuo bene, per il VOSTRO bene...- biascicò stuzzicando con le dita il lanciatore, con un gesto calcolato e fulmineo le afferrò il polso abbassandolo.
La tensione nell'aria si poteva tagliare con un foglio di carta.
Damian pensò che il comportamento della ragazza era dovuto a ciò che la sera prima avevano fatto, adesso si stava solo vendicando...
- Non fare il gradasso, non baci neanche bene!-
Tutti i presenti alzarono le antenne, basiti...
- Cosa? Cioè, tu...No, aspetta vuoi dire che ieri sera voi due vi siete...- Kyoya sbarrò gli occhi.
- Proprio così, sai a fare l'eroe si guadagna sempre qualcosa...- si pavoneggiò.
Poi, un sibilo nell'aria...
Il vetro alle sue spalle che si rompe.
Una freccia che si conficca sul tavolo di legno.
Un biglietto attaccato...
Lo prende lo apre...
Subito nota la calligrafia elegante e curata.
 
 
Credi nel Destino?
Io sì, perché ero sicuro che non ti avrei mai più rivisto, e invece, un bel giorno, eccoti là. Davanti a migliaia di spettatori, a disputare la finale del torneo mondiale dello sport più popolare del mondo. Non avrei mai pensato che un pivellino come te potesse diventare quello che sei adesso.
Ti sei nascosto per anni, sfuggendomi ogni volta.
Ma non puoi continuare a fuggire in eterno...
Tu hai qualcosa che mi appartiene, e io lo rivoglio indietro.
Quel qualcosa è dentro di te, ti scorre nelle vene.
Forse è troppo tardi, o forse no...
Ma dimentichi una cosa Guardiano:
Io conosco i tuoi pensieri, ogni tuo battito di ciglia.
So dove sei stato.
So dove sarai.
Io e te abbiamo un conto da saldare.
Mr 625.


 
Ad ogni riga che legge il suo cuore perde un battito.
625?
No, non poteva essere...
625, il suo numero di matricola all'accademia, il numero con cui era stato ammesso e registrato.
Si proprio così...Ammesso e Registrato.
Perché lì non conta chi sei o come ti chiami, per loro sei solo un numero...












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Olaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Salve bladers eccomi qua, sono tornata con un nuovo, nuovissimo capitolo di "padrone di me stesso"
Cri Cri Cri
Ok, bene  vedo che mi ascoltate in tanti...
alluora:
faccio i complimeti a tutti coloro che avranno il coraggio di recensire una cosa del genereXDXDXD
lo siete abbastanza basiti, vero?
ho deciso di cambiare , semplicemente, adesso nelle note c'è scritto THRILLER anzichè NESSUNA!
beh, non so più che dire, al prossimo capitolo (che sarà tra tre anni) eeeeee LET IT RIP!!!
 
  
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