Hýbris
ferina ha strappato il lembo del nostro
sudario,
sangue trasparente, acqua d’oro ha versato;
o
lente, lente currite noctis equi ha ordinato:
e le vellutate cavalle nere hanno indugiato, il Sole
si è perso nella fontana strappata. Hýbris ha
rubato
per noi
i Cieli,
le Arti,
il Mondo tutto in trionfo.
Androgine bellezze ramate brandiscono spade, sei
tu
l’Arcangelo?,
caravelle solcano mari sbavanti,
gli elefanti ondeggiano nell’alba di seta
e la terra, mia Signora, si inchina a voi.
Hýbris, dov’è lei?
Dov’è la casa sublime, dov’è
il sarcofago di
porfido?
Dove i gioielli baluginanti, dove i tessuti tarmati?
Dove gli ultimi rantoli della notte?
Dove le leggende, dove la gloria?
La
gloria è per noi.