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Autore: effieth    13/03/2013    1 recensioni
Era lei, la donna dei sogni di lui.
Ed era lui, l’uomo che lei aveva bramato per anni.
Era ancora lei, fidanzata di Axl Rose.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Dove stiamo andando, Izzy?
Il ragazzo cambiò marcia, silenziosamente.
Colette sbuffò nervosa. Appoggiò la mano sulla coscia e con sorpresa si ricordò di aver tenuto l’iPod in tasca.
Srotolò le cuffie, litigando con gli stretti nodi che misteriosamente si erano creati sui grossi fili di plastica.
Premette le cuffie nelle orecchie e con un sospiro si abbandonò al paesaggio che velocemente cambiava, proprio sotto il suo sguardo.
I grandi parchi verdi che caratterizzavano quella piccola cittadina poco lontana da Los Angeles, dove si trovava la sua università, svanirono dal panorama, lasciando spazio a grossi e grigi palazzi, arricchiti da scure scritte sui muri, create con delle bombolette.
Il grosso semaforo si colorò di rosso.
Izzy si fermò e borbottò qualcosa sottovoce, girando la chiave e spegnendo il motore.
- Fottuto semaforo.
Colette non lo sentì. La sua mente era concentrata su di un gruppo poco lontano dalla vettura.
Erano sette ragazzi, pressappoco sulla ventina tutti quanti, e stavano facendo rissa.
Era un atmosfera così cupa, così triste e aggressiva. Tutto il contrario del posto in cui aveva abitato lei per diciassette anni, prima di trasferirsi da William.
Improvvisamente uno dei ragazzi alzò la mano al cielo. Aveva un’arma.
Izzy sgranò gli occhi e cercò di accelerare con scarsi risultati, dato che il motore era spento.
- Parti cazzo, parti!
Sbraitò la rossa con gli occhi lucidi e il cuore a mille.
La pistola puntò l’auto.
Jeff girò la chiave e il motore si accese ruggendo. Premette l’acceleratore ma l’auto si spense nuovamente.
- Dio, DIO!
- Izzy! Izzy stanno puntando qua!
L’uomo armato si avvicinò all’auto, puntando la pistola verso Col. Si coprì il viso e cominciò a piangere.
L’auto si riaccese. Una, due, tre sgasate ed eccola sfrecciare sullo stradone principale.
Uno sparo. Poi più nulla.
 
 
- Piangi ancora?
Colette affondò il viso tra le mani, inspirando meno fumo passivo possibile.
Con il pollice si accarezzò la guancia, asciugandosi l’ennesima lacrima che, inesorabile, le rovinava il bel viso sempre acqua e sapone.
- No, non più.
Rispose spontaneamente, sorseggiando l’acqua e cercando di non pensare alla sua quasi morte.
Ancora sentiva il cuore fermarsi allo sparo e poi rimanere sospeso nel nulla non appena il proiettile era affondato nel suo sedile, fermandosi fortunatamente lì.
Izzy le fece un cenno con la testa e portò la bottiglia di birra alla bocca.
Approfittò di quei secondi per guardarsi intorno.
I rossastri muri del pub erano completamente rovinati. C’erano graffi di ogni genere, strisciate nere probabilmente causate da una rissa. Non tanto in alto c’erano appese teste di animali ovunque, nemmeno fosse stato un rifugio per cacciatori.
I tavoli erano disposti in modo sparso per la sala mentre il lungo bancone regnava sul lato sinistro del pub. Solo in quel momento si accorse delle ragazze che passavano tra i tavoli vendendosi.
Alcune si stavano persino scopando senza pudore dei vecchi metallari. La cosa disgustosa era che erano a pochi tavoli da loro.
- Ricapitolando noi dobbiamo trasformarti nella donna ideale per il caro Bailey. Dimmi se sbaglio.
Colette tornò a fissare Izzy che, disinvolto, si era acceso la seconda sigaretta nel giro di dieci minuti.
Noi chi?
- Si.
- Perfetto.
Si sistemò il cappellino, spostandosi una ciocca di scuri capelli da davanti gli occhi.
Finalmente gli vide gli occhi, gonfi e completamente rossi. Aveva forse pianto nella disperazione anche lui?
- Comincia da questo
Con un gesto lento, spinse la sua birra verso di lei. Sgranò gli occhi.
- Devo bere?
- Come un cammello tossico-dipendente.
- Non lo farò mai.
- Credimi che prima o poi lo farai.
La stava sfidando? No, voleva solo aiutarla, giusto?
Il ghigno che era nato sul viso del ragazzo diceva tutto il contrario, però lei ormai cosa poteva fare? Vivere nella consapevolezza che l’uomo che lei ama la disgusti perché troppo santa?
Afferrò il collo della bottiglia di vetro e con mano tremante la portò alla bocca.
Non bevve subito. Chiuse gli occhi e prese profondi respiri.
Izzy la fissava con quel sorriso cattivo, desideroso ed impaziente.
Strizzò gli occhi e sollevò il braccio.
Il liquido dallo stranissimo sapore esplose nella sua bocca con una potenza tale che si trovò costretta ad ingoiare.
Allontanò la bottiglia e si coprì la bocca. Tratteneva forse conati di vomito? No, affatto. Anzi, non le dava nemmeno fastidio.
Izzy abbassò il cappellino e si morse il labbro.
- Allora?
- Ordinane un’altra.
- Subito, Lambert.
Portò nuovamente la bottiglia alla bocca, questa volta però prese sorsi più piccoli con l’intenzione di assaporare, di esplorare, di capire quel nuovo mondo in cui sarebbe finita.
La birra arrivò subito e Izzy la afferrò allegramente, alzandola appena sopra il tavolo. Colette osservò in silenzio.
- Beh, non brindiamo?
- Oh, giusto.
- E cosa brindiamo bella rossa?
- Ad Axl e me.
  
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