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Autore: Chanel483    13/03/2013    4 recensioni
"Finnick Odair amava i segreti.
O forse, era stato costretto ad amarli. Infondo, come puoi non amare l'unica cosa che ti resta?"
Finnick è sopravvissuto all'arena ma la sua libertà non è che un ricordo. Costretto da Snow a vendersi al pari di una qualsiasi prostituta, si prende una piccola rivincita, iniziando a collezionare segreti e metterli da parte, convinto che un giorno o l'altro potranno tornargli utili.
é una fanfiction senza pretese, venuta fuori da un momento di sclero post-rilascio-poster-dei-personaggi quindi prendetela alla leggera, ma mi piacerebbe sapere il vostro parere (:
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti amano i segreti.
 
"Hai qualche segreto che valga il mio tempo?"
Tutti amano i segreti.
Quelli grandi, plateari, quelli piccoli ed insignificanti, quelli che in realtà tutti conoscono, che passano di orecchio in orecchio con un bisbiglio, magari una risatina, quelli che scatenano uno scandalo, quelli davanti a cui tutti stringono le spalle e fanno finta di nulla.
I migliori però sono quelli che nessuno conosce, magari i più piccoli, quelli all'apparenza innocenti. Una piccola paura, uno sgarro insignificante alle regole, uno strano interesse o una qualche forma di perversione.
Finnick Odair amava i segreti.
O forse, era stato costretto ad amarli. Infondo, come puoi non amare l'unica cosa che ti resta?
Lui i segreti li aveva raccolti negli anni, lentamente, con pazienza e perizia, mettendoli da parte come gemme preziose, in attesa del momento in cui avrebbe potuto sfruttarli a suo vantaggio, perché sapeva – oh sì, ne era sempre stato convinto – che prima o poi gli sarebbero tornati utili.
In realtà la pelle verde nemmeno mi piace.
Snow è un vecchio rimbambito.
Non è certo la prima volta che tradisco il mio fidanzato, Finn.
Mi piacciono le fruste.
In realtà ho sessantasette anni.
E ovviamente mia moglie non verrà mai a sapere di questi nostri incontri, vero?
Ho un'incondizionata fobia per le mosche.
Quando li risfogliava, quei segreti sospirati a fior di labbra, quasi fossero una preghiera, non poteva evitarsi di sorridere pensando a quanto tutti gli abitanti di Capitol, all'apparenza immacolati e perfetti, fossero marci e sporchi dentro.
Ricche donne con più amanti che gioielli, perversioni indicibili, relazioni insospettabili, tradimenti e bugie di ogni genere, uomini con famiglie impeccabili alle spalle che, al buio di una stanza sconosciuta, si facevano sbattere da ragazzi appena maggiorenni in cerca solo di qualche soldo o magari... di un segreto.
Con il sorriso ad inarcargli le labbra, abbassò lo sguardo ad osservare la donna che gemeva incontrollatamente sotto di lui. La pelle, innaturalmente violacea, ricoperta da arzigogolati tatuaggi rossi che avrebbero dovuto emulare dei fiori ma, in realtà, sembravano solo delle striscie di sangue, era tesa ed imperlata di sudore, i capelli per metà appiccicati alla fronte giacevano sul cuscino rivestito di seta rossa, formando uno strano ventaglio di boccoli turchesi. I seni, talmente finti e sproporzionati da essere più scioccanti che eccitanti, gli premevano contro il petto, scandendo il ritmo serrato delle suo spinte.
<< Oh, Finnick! >> gemette lei, con quella vocina stridula ed artefatta che quasi tutti gli abitanti della capitale condividevano.
Non l'amava e nemmeno si ricordava il suo nome, ma lei sembrava non rendersene nemmeno conto o non importarsene. Era quasi comico come quegli sciocchi si autoconvincessero delle cose più assurde, nati e cresciuti in un posto dove ogni desiderio si realizza, dove non si soffre mai la fame né la sete, dove non si cresce nel terrore che i propri figli possano essere presi e portati a morire, dove non è concepibile ricevere un “no” come risposta. Non prendevano neanche in considerazione l'idea che a lui non fregasse proprio niente di loro, che lui non facesse quello che faceva per volere o piacere... bastava un sorriso finto, disinteressato, per farli convincere che il loro interesse – sciocco e superficiale – fosse ricambiato.
I gemiti della donna aumentarono a dismisura – facendo chiedere distrattamente al giovane se ci fosse il rischio che quella vocetta acuta spaccasse un qualche vetro o, peggio ancora, un suo timpano – e, un istante prima che raggiungesse il culmine, Finnick si tirò indietro e si bloccò, lasciandola a contorcersi spaesata sotto di lui.
La donna spalancò gli occhi, di un azzurro innaturalmente acceso, e li fissò in quelli verde mare di lui, cercando una spiegazione:<< Ma... cosa...? >>.
Finnick sorrise malandrino, inarcando un sopracciglio e scendendo con le labbra a sfiorarle in collo tinto di viola:<< Ho un prezzo >> sussurrò leccandole la pelle sensibile dietro l'orecchio.
Lei, incurante delle sue parole, inarcò maggiormente il bacino, cercando di farlo entrare nuovamente in contatto con quello di lui ma, vedendo che si ritraeva, rispose con un sospiro frustrato:<< Io ho già pagato a... ma no, ti darò tutto quello che vuoi! >> promise:<< Sono... nell'altra stanza ci sono tutti i gioielli che vuoi e la cassaforte dietro al quadro in cucina è piena di... >>.
<< Oh no >> la interruppe il ragazzo con un sorriso:<< è un segreto, il prezzo per passare una notte con me >>.
La donna iniziamente parve restia a rispondere ma, quando senti la sua lingua percorrerle il collo, si arrese con un gemito:<< Lux, mia figlia minore, in realtà non è figlia di mio marito >> confessò:<< suo padre è Augustus Templesmith >>.
<< Ma lui non è...? >>.
<< Sì, è mio cugino >>.
Finnick annuì nel suo collo con aria quasi professionale, ascoltando lentamente quelle parole per poi assorbirle, metterle da parte e ripromettersi di ragionarci sopra appena fosse stato solo.
Con un gemito soffocato riprese a spingere, con un solo pensiero per la testa:
Tutti amano i segreti.



Scleri di una scrittrice depressa:
Buonasera.
Sì, sono depressa. Sì, sono depressa perché esigo di vedere ADESSO Catching Fire. Sì, scrivo per dare sfogo alla mia frustrazione.
Escluso questo, ringrazio tanto tanto chi ha perso qualche minuto del suo tempo per leggere questa fanfiction e chi lo perderà per lasciarmi una recensione, è una cosa senza pretese ma io AMO il personaggio di Finnick e mi sentivo quasi in dovere di dedicargli qualcosa :3
Vorrei solo aggiungere che non mi sono completamente dimenticata di Annie (nonostante non la ami quanto amo Finnick, è sicuramente la donna giusta per lui) ma volevo che il tutto fosse incentrato solo ed unicamente su Finnick, quindi prendetela come ambientata in un momento antecedente all'incontro tra i due (:
Ancora un enorme grazie e spero a presto
Chanel

P.S.: Ho il permesso di farmi un po' di pubblicità da sola anche se è una cosa un po' triste? :D
Per chi fosse interessato al fandom di Harry Potter, sto pubblicando una long, S.A.S.C.O.: II Guerra Magica, che parla di una squadra di auror addestrata per battere Voldemort, ha come protagonista Hermione e come paring Ron/Hermione (:
  
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