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Autore: shesbroken    13/03/2013    2 recensioni
«Meriti di essere baciata sempre come se fosse la prima volta.» Disse più seriamente,
prima di trafiggermi con lo sguardo. Avrei sempre amato quegli occhi verdi. «Ma cosa più
importante, meriti che ogni giorno ci sia qualcuno al tuo fianco che ti ricordi quanto ti ama.»
Cap. 30
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I can be your hero baby.'
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CAPITOLO 22
Taking flight, making me feel right.



Quello fu probabilmente il migliore risveglio di sempre. Non riuscivo ancora a credere che Harry fosse lì, tra le mie braccia, come se i mesi precedenti non fossero mai esistiti. Come se fosse stato tutto un brutto sogno. Lui era lì, le nostre mani erano intrecciate e il suo volto era appoggiato sul mio petto, come un tempo. Senza neanche accorgermene iniziai a giocare coi suoi ricci, mentre lui continuava a dormire beatamente, senza problemi. Era decisamente tutto troppo perfetto, ma subito pensai che si trattasse della quiete dopo la tempesta. Il peggio ormai era passato. «Mi erano mancate un po' di coccole.» Disse improvvisamente Harry, con gli occhi chiusi e la voce ancora impastata dal sonno. Sul volto si era dipinto un sorriso accennato, mentre io, imperterrita, continuavo a osservarlo meravigliata. «Non abituartici.» Dissi prima che il ragazzo aprisse gli occhi per poi sorridermi, a sua volta, dolcemente. «Buongiorno piccola.» Mi disse mentre io avvicinavo il mio volto al suo, per poi far sfiorare i nostri nasi. «Buongiorno superstar.» Dissi a mia volta, per poi stampargli un tenero bacio sulle labbra, prima di appoggiare il volto sul suo petto. «Emozionata per oggi?» Mi chiese, iniziando ad accarezzarmi il braccio, mentre io ascoltavo il battito accelerato del suo cuore. Era bellissima quella sensazione di protezione. Finalmente ero tornata a casa. «Un po'. Non vedo l'ora di incontrare i ragazzi. Anche se..» Dissi lasciando la frase a metà, ripensando a mia madre, al suo sguardo deluso. Avevo bisogno di lei più di chiunque altro, ma questo non l'aveva ancora capito. «Ti aiuterò a sistemare le cose, non preoccuparti.» Disse, dopo avermi letto nel pensiero, per poi stamparmi un bacio tra i capelli. Volevo solo tornare ad avere il rapporto che avevo un tempo con lei. Non chiedevo altro. «Ieri stavo immaginando il nostro futuro.» Disse imrpovvisamente il ragazzo, accennando un sorriso, mentre io con l'indice delineavo le linee dei suoi addomonali, ormai scolpiti. «Ho immaginato la nascita della bambina, il nostro primo Natale con lei, i regali, le sue prime parole. Fin da piccola le farò imparare che non c'è niente di più bello dell'amore. Le insegnerò ad apprezzare la buona musica, le canterò qualcosa tutte le sere se sarà necessarrio.» Mi disse, mentre io iniziavo a viaggiare con la fantasia, mentre un sorrisino accennato si dipingeva involontariamente sul mio volto. Ora che eravamo insieme, non avevo paura del futuro. Era come se improvvisamente tutto fosse tornato ad avere un senso. «Lei ti sta già ascoltando.» Dissi prendendo la mano di Harry, per poi appoggiarla sul piccolo rigonfiamento della pancia. Subito dopo il ragazzo, avvicinò le labbra ad essa per poi iniziare a canticchiare il ritornello di Little Things, facendomi venire la pelle d'oca. Nel frattempo, iniziai ad accarezzare i ricci ancora scompigliati, prima che mi baciasse la pancia, non appena ebbe finito di cantare per la nostra bambina. «Ti amerò sempre principessa.» Disse per poi tornare a me, che continuavo a osservarlo meravigliata. Quel ragazzo non avrebbe mai smesso di stupirmi. «Dovremmo trovargli un nome, sai?» Dissi, prima di riappoggiare il volto sul suo petto, per riuscire ad ascoltare il battito del suo cuore, mentre la bambina iniziava a scalciare. «Che ne dici di Taylor?» Mi disse, prima che io lo mordessi sul collo, facendolo urlare dal dolore. «Ehi sto scherzando.» Disse per poi scoppiare a ridere insieme a me. «Harriet non è male.» Dissi stringendomi nelle spalle, mentre il ragazzo faceva una smorfia di disapprovazione. «Io preferisco Violet.» Disse facendomi rabbrividire, non avevo mai sopportato quel nome. «Non mi piace.» Dissi iniziando a pensare insieme ad Harry. Avevo in mente troppi nomi, ma sentivo come se nessuno fosse quello adatto a lei. Volevo che fosse unica, speciale. «Beh, io direi che ne abbiamo di tempo per pensarci.» Disse mentre io alzavo lo sguardo, per incrociare le sue iridi verdi. «Promettimi che non scapperai ancora.» Mi disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre io avvicinavo il mio volto al suo. «Te lo prometto.» Dissi per poi annullare ogni distanza tra le nostre labbra. Era solo l'inizio della nostra storia.
Prima di tornare a Londra, ringraziai Phoebe e mio padre per tutto quello che avevano fatto per me, promettendogli che avrei cercato di ripagare il favore, salutai il piccolo Chris dicendogli che l'avrei riempito di regali al nostro prossimo incontro e per finire abbracciai calorosamente Evan, dicendogli di prendersi cura di lui, mentre Harry continuava a guardarci storto. Quel ragazzo mi era sempre stato vicino durante la gravidanza, non potevo far finta che non mi importasse di lui. «Mi mancheranno le nostre liti.» Mi sussurrò all'orecchio,facendomi sorridere , prima di sciogliere l'abbraccio, mentre mio papà, con occhi lucidi, mi accompagnava alla porta. Proprio ora che eravamo riusciti a riallacciare i rapporti, me ne dovevo andare, ma per una volta, sapevo che quello non era un addio. «Ci vediamo presto tesoro.» Mi disse baciandomi la fronte, prima di stringermi per l'ennessima volta tra le sue braccia, mentre io cercavo di trattenere le lacrime. Avrei voluto portarlo con me a Londra, fare riunire lui e mia madre come un tempo, ma sapevo di chiedere troppo. Lui amava Phoebe, mia madre amava Lucas, e io dovevo solo essere felice per loro. «La porta è sempre aperta da noi.» Disse Harry, mentre mio padre sorridendo scioglieva l'abbraccio. «Grazie di tutto.» Disse appoggiando una mano sulla sua spalla, prima che io mi avvicinassi a lui, per poi abbandonare quella famiglia, che mi aveva accolto nonostante tutto. Non gli avrei mai ringraziati abbastanza per tutto quello che mi avevano offerto. «Sei pronta?» Mi chiese Harry non appena salimmo sul taxi, appoggiando una mano sulla mia gamba, mentre io gli sorridevo amabilmente. «Sono pronta.» Dissi appogiando a mia volta la mia mano sulla sua, prima che l'auto partisse. Londra mi stava aspettando. Non appena arrivammo a casa, Harry mi aiutò a sistemare le valigie, facendo spazio nell'armadio, per far si che potessi mettere le mie cose in mezzo alle sue. La nostra vita insieme stava per iniziare ufficialmente e io ancora non me ne rendevo conto. «Prometto che prenderò un armadio più grande, e poi dobbiamo pensare anche alla stanza della bambina ovviamente.» Disse sdraiandosi accanto a me sul letto, appoggiando il volto sul mio petto, prima che io iniziassi a giocare coi suoi ricci. «Io invece penso di aver trovato il nome giusto.» Dissi sorridendo, catturano l'attenzione del ragazzo che alzò lo sguardo verso il mio volto. «Sarebbe?» Mi chies curioso, mentre io continuavo a sorridergli amabilmente, mentre giocavo coi suoi capelli. «Mia.» Dissi semplicemente, mentre vedevo gli occhi del ragazzo illuminarsi. «Mia Styles. Direi che è perfetto.» Mi disse stampandomi un bacio sulle labbra, mentre la bambina scalciava al suono della sua voce. «Anche lei approva.» Dissi per poi mettermi a ridere insieme al ragazzo, che appoggiò subito l'orecchio sulla pancia, iniziando a parlare con la bambina, che non la smise per un momento di scalciare. Amava la voce del suo papà.
«Allora, sei pronta?» Mi chiese Harry irrumpendo nella camera, non appena furono le otto e un quarto. Quella sera, aveva deciso di fare una sorpresa ai ragazzi e alle mie migliori amiche, dicendogli che non era riuscito a portarmi a casa, così, con un sotterfugio era riuscito a invitarli a casa sua, dicendogli che aveva bisogno di dirgli una cosa. «Direi di si.» Dissi mentre il ragazzo si parava dietro di me, appoggiando le mani sui miei fianchi, mentre io continuavo a guardare i nostri riflessi allo specchio, sorridendo. «Sei bellissima.» Mi disse baciandomi per un momento i capelli, mentre io lo osservavo sorridere. Per un momento mi ricordai di mia madre, mi ricordai delle sue ultime parole e un senso di vertigini mi invase al solo pensiero. «Tutto bene?» Mi chiese Harry, notando la mia preoccupazione, risvegliandomi così dai miei pensieri. Non dovevo preoccuparmi. Prima o poi tutto si sarebbe sistemato. «Certo.» Dissi voltandomi lentamente verso di lui, prima che suonassero al campanello. «Andiamo.» Mi disse Harry sorridendomi, prendendomi per mano, prima di trascinarmi al piano inferiore. Non appena aprimmo la porta, il primo che vidi fu Liam, il quale, non appena si accorse della mia presenza, corse ad abbracciarmi, rischiando addirittura di farmi cadere. «Non è uno scherzo, vero?» Mi chiese lasciandomi andare per un momento, prima che Chloe e Dana si catapultassero su di me, mentre i ragazzi salutavano Harry, facendogli le congratulazioni. «Finalmente è tornato tutto alla normalità.» Urlò Tomlinson per poi abbracciarmi a sua volta, mentre io ridevo, finalmente felice di aver ritrovato i miei amici. «Beh quasi.» Disse Niall, scatenando la risata generale. Ero stata una sciocca a lascirmi sfuggire tutto quello.

   
 
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