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Autore: Alys_90    14/03/2013    5 recensioni
-Sana addio. È finita, non cercarmi mai più-. E così dicendo rientrò.
Akito Hayama mi aveva davvero lasciata. E per di più in quella squallida maniera.
Corsi via, disperata.
-ADDIO!-.
Akito ha lasciato Sana. Come procederà la vita di entrambi? Sarà stato un addio definitivo oppure torneranno nuovamente insieme?
A tal riguardo, un grande segreto verrà a galla e scompiglierà le vite di tutti i protagonisti ..
Questa è la mia prima Fanfiction! Spero sia di vostro gradimento!
Dedicata a Simone, il mio adorabile fratello. ♥
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naozumi/Sana, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buio totale. Sento voci in lontananza e passi scricchiolanti che risuonano nell’aria.
Apro gli occhi, lentamente. Figure annebbiate si stagliano accanto a me, abbracciandomi contemporaneamente.
-Sana! Finalmente!-
-Oh Sana.. Come ti senti?-
Sana? Chi è Sana? Sono forse io?
Metto a fuoco pian piano e una donna dai capelli scuri raccolti in uno chignon mi si avvicina furtiva, quasi a sfiorarmi il naso. -Figlia mia, ci hai fatti tutti preoccupare!-
Cosa? “Figlia mia?”.
-Hey Sana..-. Una graziosa ragazza bruna si siede elegantemente al capo del letto su cui sto sdraiata, fissandomi. -Sono Fuka.. ricordi?-
Fuka. La mia mente viaggia veloce alla ricerca di dare un significato a quel nome, ma nulla. Non ricordo.
-No.. Mi dispiace..-le dico, abbassando lo sguardo. -Chi siete?! Che ci faccio all’ospedale?!-strepito, indicando le pareti color bianco sporco, improvvisamente alterata.
Una marea di sconosciuti mi osserva incredula.
-Aveva ragione il dottor Yamazaki-. Un ragazzo con grandi occhiali tondi prende la parola, sospirando. -Sana ha perso la memoria ed ora.. non ci riconosce più..-
-Che cosa?!-urla un uomo in giacca e cravatta, accanto alla porta.
-E’ così Rei..-interviene una giovane ragazza dai capelli color cenere.
-Andate a chiamarlo, forza!-esclama “mia madre”. Così aveva detto di essere.
Dopo pochi minuti, il medico entra, precipitandosi verso di me.
-Signorina? Non ricorda ciò che le è capitato? Non ricorda che queste persone sono i suoi amici e familiari?-.
Mi guardo attorno, attonita. -Io..-. Non so cosa dire. Tutti quegli occhi puntati mi creano ansia e paura.
-Non si preoccupi..-. Il dottore mi poggia una mano sulla spalla. -Lei ha fatto un incidente e.. l’abbiamo operata subito d’urgenza. Fisicamente non ha riportato gravi danni ma.. ha perso la memoria. Soffre di amnesia anterograda, vale a dire che non ricorda niente degli eventi accaduti prima del fatto. Tuttavia, le posso dire che è stata molto fortunata. Non tutti si svegliano dopo un giorno.-
Seguo attenta le sue parole, calibrandone bene il peso. Mi sento stordita e confusa.
-Bene, le prescrivo alcuni farmaci che dovrà assumere due volte al giorno per un mese, in modo da ridurre il temporaneo dolore che sentirà alle ossa. Detto questo-prosegue, rivolgendosi ai presenti-sarà tenuta qui ancora per un paio di giorni, affinchè possa perlomeno riprendersi un po’. Nel frattempo consiglio vivamente a tutti voi di non sforzarla nel ricordare.. Ogni cosa verrà da sé-. Dopo questo formale discorso, esce, lasciando dietro di sé una scia profumata di dopobarba.  
-No.. Io non posso stare senza la mia migliore amica!-grida Fuka, alzandosi e battendo i piedi a terra. Una piccola lacrima le ricade sul viso.
-Fuka, cerca di calmarti..-
-No Aya, non posso! E’ tutta colpa di tu sai chi!-
Di chi stavano parlando? Chi sarebbe questo tu sai chi? Oh no, mi gira la testa.
Non ricordo il mio nome, non ricordo chi è questa gente che tanto si preoccupa per me, non ricordo nulla della mia vita.
L’uomo sulla trentina che per tutto il tempo era stato sullo stipite, mi corre incontro dicendo: -Sana! Sono Rei! Il tuo manager.. Tu sei una grande e famosa attrice giapponese! Prendi parte a moltissimi film, sceneggiati e spot pubblicitari! Forza, concentrati.. Signora Misako, la prego, mi aiuti!-
-Rei! No! Hai sentito cos’ha detto il medico.. Le tornerà la memoria.. Non dobbiamo stancarla, chiaro?-
-Certo.. Mi scusi..-dice sottovoce Rei, indietreggiando.
-Scusate..-. Le mie parole rompono il silenzio che da pochi secondi si è creato, facendo attirare l’attenzione di cinque paia di occhi. -Vorrei riposare e.. restare sola..-.
-Ti capiamo.. Ora sarai spaesata e ti sembrerà tutto poco chiaro..-proferisce Aya, debolmente. -Avanti Tsuyoshi, andiamo-. Quest’ultimo, a testa china, annuisce.
-Ciao Sana, ci vediamo-enunciano all’unisono, alzando una mano.
-Ci.. Ciao-
-Vado anch’io!-esclama Fuka prendendo la borsa sul tavolo di legno accanto alla finestra. -Torno domani.. Ho promesso che ti starei stata sempre vicina Sana, qualunque cosa fosse successo.. e lo farò!-. Giunta alla soglia, si volta per un attimo. -Ti voglio bene!-strilla, prima di uscire correndo.
-Ora dormi piccola mia.. Io e Rei siamo qui in corridoio, se dovessi avere bisogno di noi..-. La mia presunta mamma mi posa un leggero bacio sulla fronte bagnata.
Mi accoccolo sotto le coperte, coprendomi persino le orecchie. Gocce salate bagnano il cuscino ruvido che mi sorregge.
“Ma che succede?! Chi sono io?!”.
 
***
 
-Akito rispondi a quel dannato cellulare!-.
Imprecai, seduto al solito bar del centro con Aya.
-Hai provato a chiamare a casa?-
-Si, ma anche lì nessuna risposta!-
Akito doveva sapere. Doveva sapere che la sua Sana stava bene, anche se..
Il timore che avesse commesso qualche gesto disperato saliva sempre più. Non potevo permettere che facesse una sciocchezza simile.
“Dove può essere?.. Dai Tsu, ragiona!”pensai mentalmente.
Non in palestra ad allenarsi, sicuramente. Non a scuola, non da Gomi.. Ma certo!
Una lampadina mi si accese e, con foga, presi Aya per un braccio, trascinandola fuori dal locale.
-Tsu aspetta! Che fai?!-
-Scusami Aya, ma ora non posso spiegarti! Vieni con me e basta!-.
Corremmo a passo inferocito ed affrettato, schivando la folla che imperversava in ogni marciapiede che incontravamo.
-Ci siamo quasi!-
Dopo poco, giungemmo al parco, gremito di bambini e coppiette. -Eccoci!-
-Dici che Hayama è qui?-mi chiese Aya, riprendendo fiato.
-E dove altrimenti?!-enfatizzai, percorrendo in fretta il vialetto. -Il gazebo.. Guarda!-esclamai rivolto ad Aya, indicando una piccola capanna posta a una decina di metri da noi.
Ci avvicinammo e, sbalorditi, vedemmo Akito dormire sul freddo pavimento, accovacciato in posizione fetale.
Mi inginocchiai, scuotendolo rapidamente, urlando il suo nome. -Hayama svegliati! Dobbiamo dirti una cosa importante!-
-Mmm..-guaì, voltandosi dalla parte opposta.
-Akito! Sana è sveglia! Ridestati maledizione! Sei stato qui tutta la notte?!-
Hayama, ad un tratto, si rizzò a sedere, fissandomi. -Co.. cosa? Sana è..-
-Si, ha riaperto gli occhi! E..-. Non feci in tempo a terminare il discorso che quel testardo del mio amico si precipitò verso l’uscita dei giardini pubblici.
-Akito aspetta!-rintronò Aya, allungando un braccio nella sua direzione.
-Sana non ricorda!-tuonai. -Ha perso.. la memoria..-. Non potè sentirmi. Hayama si trovava già sul lato antistante la strada. Era troppo lontano.
-E ora che facciamo?-
-Non lo so, Aya. Proprio non lo so-.
 
***
 
L’aria fragile mi sferzò il viso. Alcune gocce di pioggia bagnarono le guance arrossate.
Arrivai all’ingresso dell’ospedale fradicio di sudore. Entrai e presi il primo ascensore libero. 5° piano.
Premetti il pulsante col numero indicato e mi trascinai lungo lo specchio alle mie spalle. Appoggiai la schiena contro il vetro e mi lasciai cadere a terra.
“Sana.. Ti prego.. Perdonami!”.
“Quinto piano". La fastidiosa voce dell’altoparlante risuonò nello stretto spazio in cui stavo, facendomi rabbrividire.
Le porte si aprirono e corsi lungo il corridoio che qualche ora prima mi aveva angosciato a tal punto da crollare e cadere.
Si, perché oltre la stanza che si parava di fronte a me stava lei, Sana.
Su due delle interminabili poltrone d’attesa, vecchie e dal tessuto consumato, sedevano la signora Misako e Rei.
-Oh Akito..-pronunciò fievole “occhiali da sole”. -Sana è..-
-Shhh..-. La signora Misako lo zittì con una severa occhiata. -Ciao Hayama. Sono sollevata che tu sia qui-. Aveva un’espressione triste e malinconica. -Sana ha bisogno di te.. Vai..-.
-S..si..-risposi fiaccamente.
Rieko mi corse incontro, aprendo le sue calorose braccia.
-Hey.. come stai?!-.
Mi abbracciò forte, trasmettendomi quel calore che non sentivo da tanto.
-Vieni..-. Mi prese per mano e mi portò da Sana.
-Fai piano, mi raccomando. Si è appena riaddormentata-.
-Va be.. va bene..-le risposi distratto.
Rieko mi accarezzò la spalla, per poi dileguarsi oltre l’uscio.
Sana dormiva, avvolta in lenzuola e coperte, con i lucidi capelli che le ricadevano sulla federa.
Presi la sedia e mi accomodai vicino a lei. Poggiai i gomiti sul materasso e la osservai, cogliendo ogni minimo dettaglio del suo volto.
“Amore mio.. Mi riconoscerai?..”.
-Ciao Sana..-. Adagiai le mani sulla sua morbida chioma e ne assaporai l’odore. Profumava di menta e cocco.
Mi alzai e, con fare maldestro, mi chinai sulla sua bocca. Le mie labbra entrarono in contatto con quelle soffici e delicate di Sana..
Riprovai l’emozione che avevo potuto sentire sulla mia pelle per ben sei anni.. Un’emozione unica e indescrivibile..
Restai così per molto. Minuti, forse ore.
Mi staccai e sussultai. Due bellissime iridi cioccolato mi fissavano.
Arretrai, sbattendo un polpaccio sull’asse della sedia. “Cavolo!”.
Tornai a Sana. -Kurata..-. Lei si erse a sedere, disorientata.
Ripresi a parlare. -Sono Akito.. Ti ricordi di me, vero?-.
Sana posò i piedi sul lucido linoleum che rivestiva il pavimento della camera, alzandosi. Ora eravamo molto vicini e vidi le sue labbra schiudersi per dire qualcosa..
Il mio cuore cominciò a battere più forte del dovuto e iniziai a tremare.
Era giunto il momento.
 
Ciao a tutti/e!
Eccomi con il capitolo 12! ♥
Per farmi perdonare la lunga assenza, l’ho pubblicato oggi! :-)
Scusate ancora!
Avendo già risposto alle vostre recensioni, lo “spazio recensioni” è rimandato al prossimo capitolo! :-)
Spero continuiate a seguirmi ♥
Vi lascio con qualche anticipazione del prossimo capitolo ;-)
A presto, un bacione! ♥
P.S.: nella prima parte, per descrivere ciò che pensa e che succede a Sana, ho usato il verbo al presente, per descrivere meglio il suo punto di vista!
 

Nel capitolo 13:
- ci sarà un commovente dialogo tra Sana e Akito;
- Naozumi entrerà appieno in scena;
- Akito si ritroverà in una situazione a dir poco pericolosa! Ma qualcuno interverrà in suo aiuto.. Chi sarà?
 

Alla prossima! ♥
 
E ancora grazie a chi recensisce e a chi legge soltanto! ♥
  
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