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Autore: zaynick    15/03/2013    1 recensioni
Un menefregista puttaniere che porta a letto tutte cambierà grazie alla sua migliore amica...
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai cinque ore che stavamo in viaggio e ormai da più di due ore avevo perso le speranze in un passo falso di Harry,ma no niente di niente,nemmeno un piccolo indizio nelle sue parole.
"Dai Harry che coglioni dammi un indizio è da ore che sono seduta,fra un po' il mio culo prende la forma del sedile.."
"No non ti dico niente e questa è la vendetta per quello che mi hai fatto..." Così non risposi ma rattrappì il collo,incrociai le bracci al petto e misi il broncio.
"Dai non fare così cucciola ti piacerà dove ti sto portando.."
"Mi stai portando su una stella?"
"Mhhh direi..."
"No zitto non lo voglio sapere!!" Dopo il mio scatto felino,lui si accigliò , corrugò la fronte e mi guardó con un punto di domanda disegnato in viso che appena lo vidi mi fece scoppiare a ridere. Il resto del viaggio passò poi in compagnia della musica,finché non fermò la macchina e mi bendò. Dopo poco liberò i miei occhi e mi fece entrare nella villa all'interno di un parco che si è reggeva evidentemente davanti a qualche monumento ma che non riuscii a vedere. Era una villa piccola ma spaziosa,una casa di città adattata al parco. Il parco a quel l'ora era silenzioso ,vuoto e cupo con le nuvole scure che coprivano il cielo. Arrivati nella stanza principale mi portò davanti alla grande finestra che era posizionata sul lato destro della camera. L'esterno era coperto da lunghe tende turchesi alle quali stavo difronte.
"Apri"sussurro Harry.
Con un unico movimento veloce e deciso scostai la stoffa di lato . Ritrovai sopra alle punte degli alberi il Colosseo. "Perché mi hai portato a Roma?"
"Perché so che è la tua città d'origine e non ci torni da tanto"
"Grazie"dissi avvicinandomi a lui,poggiando le mani sul suo petto e allungandomi sulle punte dei piedi gli diedi un bacio a fior di labbra.
Dopo pranzo il sole si fece spazio tra le nuvole rassenerando il tempo cupo di quella mattina. Mentre Harry era al telefono con Louis io portai il mio corpo sul piccolo davanzale interno della finestra che dava sul parco. Giocavano bambini sorridenti,che si rotolavano nell'erba e le mamme che li rincorrevano per farli smettere alimentando le loro risa. Quando la mamma prendeva il bambino lo sollevava in aria portandoselo al seno e sussurandogli parole confortevoli. Mi fece pensare a mia madre che avrebbe ancora viaggiato tanto,ma mi mancava terribilmente e a quel pensiero una lacrima attraversò il mio viso,una mano grande e calda però fu più veloce di me e passò il pollice portandosi via la lacrima.
"Ti manca vero?"disse Harry prendendomi il mento e facendomi voltare verso di lui.
"Già"dissi annuendo.
Mi prese la mano mentre l'altra che afferrò qualcosa si nascose subito dietro la sua schiena. Mi portò su una panchina nella parte destra del parco sotto gli alberi spogli data la stagione di gennaio.
"Mi fai vedere che hai lì dietro?!" Lui sorrise e portò fuori la mano con un sacchetto di caramelle. Io iniziai a battere le mani e le allungai verso di lui e catturai velocemente il sacchetto. Iniziai a mangiare con avidità le mie caramelle. Mi accorsi girando la coda dell'occhio verso Harry che fissava un punto davanti a me. Voltandomi in quella direzione notai una bambina che guardava me,più che altro guardava le mie caramelle. Mi avvicinai a lei mentre essa fece due passi indietro.
"Vuoi un po' di caramelle?" Dissi a lei parlando italiano.
"La mamma dice di non accettare le caramelle dagli sconosciuti.."
"Ok...io sono Cristina adesso che mi conosci non sono più un estranea e può avere le caramelle."
La bambina dai lunghi e boccolosi capelli biondi e gli occhioni verdi si avvicinò a me restia ai passi che faceva nella mia direzione. Con uno scatto della mano raccolse il pacchetto all'interno di essa e iniziò a mangiare avidamente. Quando le fini si avvicinò al cestino e io mi girai per tornare da Harry,ma la stessa bimba di prima mi tirò per i pantaloni facendomi ritornare alla sua altezza.
"Io sono Sofia,ti va di essere mia amica?"
"Certo.."
"Chi è lui?"disse puntando il dito esile e corto verso Harry.
"Lui è un mio amico" Lei ritrasse il dito e con la mano fece avvicinare il mio orecchio alla sua boccuccia a cuoricino. Copri il mio orecchio con la coppa che fece con le sue mani e mi sussurrò.
"Lo so che è il tuo ragazzo,si vede che ti vuole bene quasi quanto io ne voglia alle caramelle " Iniziai a ridere e quando lei si staccò la mamma la chiamò per tornare a casa. In effetti il cielo si era scurito e ormai l'ora di cena era alle porte. Entrammo in casa e Harry continuava a storcere il naso.
"Harry che cos'hai ti senti bene?"
"Si è che sto cercando ti tradurre ciò che vi siete dette"
"Fidati non ce la farai,l'italiano è una lingua complicata!"
"Ma come fai a parlarlo così bene?"
"Sono italiana e nonostante io abiti a londra ho sempre adorato la mia lingua e non smetterò certo di parlarla"
"Allora mi dici che ti ha detto?"
"Che ha capito che sei il mio ragazzo e ha detto che tu mi vuoi bene come lei vuole bene alle caramelle.."
"Wow non ci sarei mai arrivato.."
"Già lo so ."
"Ma lo sai che io non ti voglio bene.."
"Si lo so mi ami!!"
  
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