Eccomi qui!
La mia prima fic Dean/Seamus…
Forse un po’
strana…ma ormai è nel mio stile!
Ah, un
ultima cosa: è dedicata ad una persona….SakJune!
Certo, è per te!
Baci a tutti
Feux
Autumnal light
In autunno il parco di Hogwarts si colora di
stupende tonalità di marroni, rossi e gialli.
In estate le piante e i prati ingialliscono sotto il cocente
sole, ma all’arrivo dell’autunno pare che un pittore decida di
tingere gli alberi per ravvivare la stagione, e i cuori, prima di un gelido
inverno.
Indubbiamente è la mia stagione preferita. È sempre
così…incerta. Come me.
Autunno. La stagione delle castagne. Ci sono anche qui, nel parco, i
castagni, con i loro ricci.
Castagne. Color marroncino, una scorza dura fuori, ma dentro…
molto buone. Come me.
No. Non è vero. Io non posso paragonarmi all’autunno, od a
una castagna.
Perché non è ciò che sono.
Passeggiando per il parco mi accorgo che iniziano a cadere le prime
foglie. Quelle dei castagni, chiaro.
E poi, in mezzo ad un macchia di arbusti, tutti
con una sfumature di marroni e rossi, ne scorgo un altro.
È verde. Ed è ancora fiorito.
Non ho idea di che pianta sia, so solo che, non
essendo un sempreverde, a questo tempo dovrebbe essere già sfiorito.
Invece i suoi fiori resistono, bianchi e luminosi, bellissimi,
ma diversi.
Ecco.
Quell’albero sono io.
Diverso. Non bello, luminoso o bianco. Solo differente.
Diverso da tutti e, soprattutto, diverso da te.
Però, in fondo, tu mi ricordi questo fiore. Così bianco,
così candido…così puro? No.
Ma ti assomiglia. Così…imprudente.
E allora lo raccolgo, quel fiore che mi ricorda tanto te, ed è
come se fossi veramente tu, nei miei sogni, nei miei desideri.
Perché tu per me ci sarai solo nelle mie utopie, vero?
Lo so…lo so. Non ho mai tentato. Non posso sapere. Ma come potrei
ancora starti vicino…no. Come potresti tu,
piccolo fiore imprudente, guardarmi ancora, sapendo che io sono diverso?
Se solo sapessi….
Guardo lontano, verso l’orizzonte. Il parco, che sembra estendersi
per miglia e miglia, brilla in questa luce autunnale.
E le foglie, loro continuano a cadere. Vorrei essere uno di loro, a
volte.
No! Non ti avrei mai conosciuto, così.
Io devo dirtelo! Ma…ma non voglio rovinare tutto.
Nella mia mente, mi figuro già una scena. Io che confesso la mia
diversità, tu, disgustato, te ne vai e tutti, tutti, che mi voltano le
spalle. E io, rimango solo.
Come quell’albero, l’unico verde
in mezzo al marrone. L’unico che osa, che si azzarda.
Ma sono un Grifondoro! Dove è andato a
finire il coraggio, l’audacia?
Se io sono come quell’arbusto, devo
provare. Devo sapere. E anche tu.
Ormai è sera, è buio. Ma i fiori risplendono.
Così brillanti, come stelle, ed io allora ne prendo una.
Sì! Finalmente.
Mi incammino verso il castello, verso la sala Comune, verso la mia sorte
e, soprattutto, verso di te.
La sala è vuota e silenziosa. Il dormitorio invece pieno e
strepitante, di respiri, del tuo russare.
E il fiore, che tengo in mano, è come se mi guidasse verso di te.
Verso…
“ Lo vedi, Seam, quel fiore bianco? Sei tu. E sono io. Fra qualche
giorno appassirà, lo sai. Senza linfa non può vivere. Questo
fiore, così inconsiderato, spuntato proprio adesso, morirà.
Questo fiore, che è come il mio amore. Amore verso di te. Io, senza di
te non posso vivere.
Domani, dimmi quello
che vuoi. Sii disgustato, per la mia diversità.
Perché è
vero, sono diverso. Ma ti amo. Forse non è un amore puro. Ma è
amore.
Dean”
È solo un biglietto, lo so. Sono stato vigliacco, in un certo
senso. Ma non potrei sopportare un confronto faccia a faccia, con te.
Ma ci ho provato, in un modo o nell’altro.
Ed ora, è tempo di sognare.
Tu ed io, insieme.
E, magari, domani o dopo, sarà una realtà.