SEGRETI
DI CORTE
SORRISO
DI DAMA
Una
dama, specie se di alto lignaggio, deve saper stare al proprio posto.
Accompagnare
il proprio signore, mantenendo un passo indietro, immersa nella sua
ombra.
Illuminare
con la propria bellezza lo splendore della gloria del proprio sposo,
muta
compagna del dominio di colui che è e sarà sempre
un compagno.
Sulpicia
conosce questa legge da secoli.
E'uno
dei ricordi che l'immagine sbiadita di sua madre le ha lasciato, pietra
preziosa del diadema della sua vita immortale. Aro ha scelto bene la
sua
sposa...e lei lo sa, conosce bene il confine oltre il quale non
è lecito
andare. Le ha costruito una corte di gemme, lasciandole Corin a
rallegrarle le
sue giornate eterne.
Non
esce dal palazzo da molto tempo, da quando il suo sposo ha punito la
sorella
con la morte...e lei ed Athenodora con questa prigione dorata.
Sulpicia
sa.
Sa
come funzionano le cose, anche dalla sua esistenza da reclusa. A
differenza
delle altre, non è estranea alle logiche del potere. I pochi
ricordi della sua
vita da umana, la vedono immersa nelle splendide e sanguinarie stanze
dei
palazzi di Roma, tra pompa e complotti. Ha imparato a tacere, a tenere
per sé i
pensieri che potrebbero nuocerle, a moderare le sue mosse, ad essere
dignitosa
ed altera, come una matrona imperiale.
Non
gli nega nulla, l'ineffabile Sulpicia.
Lascia
il suo corpo in balia delle blandizie che il narcisismo di Aro le
offre, con un
abbandono degno della migliore delle compagne e con la discrezione
della più
fedele delle confidenti.
Sa
che tutto ha una durata.
HISTORIA
DOCET aveva letto una volta, in uno dei suoi ricordi sbiaditi.
Aro
però non sembrava d'accordo.
Vedrai,
mia cara, che io sarò
l'eccezione le
aveva detto una volta, quando aveva letto quel pensiero.
Lei
non aveva risposto.
Suo
marito era così convinto che niente lo avrebbe smosso dai
suoi propositi...e
così era rimasta lì, docile, con quel sorriso di
dama che voleva dire tutto e
niente.
Sulpicia
scuote il capo.
Aro
può dire tutto quello che vuole ma questa volta ha torto. La
sua unica fortuna
è di essere maledettamente bravo a gestire il potere ed i
suoi fratelli ma come
è stato per i romeni, anche per lui ci sarà una
fine. La regina lo sa, come sa
che non muoverà un dito. Come Cassandra non poté
niente contro la caduta di
Ilio, così lei è del tutto incapace di frenare la
rovina. L'unica cosa che può
fare è seguire il narcisismo di Aro, accondiscendere a tutto
quello che gli
offre...custodendo i segreti che le mostra con quel sorriso di dama che
vuol
dire tutto e niente.
Dopo
Mythos, ho deciso di fare un'altra
raccolta. Questo è il primo capitolo, su Sulpicia. Non ho
letto la guida di
Twilight per cui chiedo venia per gli eventuali errori. Grazie a tutti
coloro
che mi hanno letto.