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Autore: Caster_Gamer    16/03/2013    3 recensioni
Rachel è una ragazza solare, un po' pazza ma allo stesso tempo lievemente perversa, in passato ha avuto problemi con varie cotte ma finalmente si è ben impostata ed è felice.
Ha deciso di partecipare ad un corso di scuola chiamato "Ospiti di esami" e presto una francesina sarebbe apparsa in casa sua...ma quando apre la porta non vede la ragazza dolce che si era aspettata di trovare...
« Oh sì...la ragazza certo...è una bellissima ragazza dai capelli rossi lunghi fin sopra le spalle, gli occhi grigi, la carnagione chiara...c'è soltanto un piccolissimo problema! Ha la fisionomia di un maschio e deve avere qualcosa là sotto che non dev'essere di sicuro quello che abbiamo noi due. »
Storia con vari intrecci basati su tutti i personaggi dove il passato ritornerà sempre e sarà anche il soggetto di certi avvenimenti!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quei francesi...ai preparativi per Halloween!

 

I giorni passavano, erano ormai arrivati a fine ottobre ed i preparativi per Halloween erano immediati.

Alcuni ragazzi avevano deciso di rimanere fino al pomeriggio per addobbare, altri invece erano andati ai rispettivi corsi.

A quanto pareva ci sarebbe stata una festa per quelli dal terzo anno in su, quindi stavano preparando la sala/teatro vari ragazzi sotto il controllo della 5ªB.

« Quindi, togliamo tutte le sedie così si mette la palla da discoteca là sopra. » ordinò un ragazzo indicando il tetto con una penna.

« Sfera da discoteca non ti piaceva? » chiese Mello ridacchiando, quello roteò gli occhi.

« Palla, sfera...lo stesso. »

Matt guardò ridendo l'amico, che ricevette uno schiaffo sul capo da parte di Rachel.

« Fai il bravo e leva le sedie. »

« Ma io sono rimasto perché mi seccava tornare a casa, mica voglio fare qualcosa... » mormorò con l'aria stanca, gli altri due lo guardarono male.

Nikole passò accanto a loro per portare di lato due sedie.

« Non sei tornata a casa per Lysandre? » le chiese il rosso stranito, lei lo guardò per un attimo ritornando poi al suo da fare.

Quando tornò gli dette spiegazioni.

« Frequenta il coro...quindi posso rimanere finché non finisce. »

« Praticamente comanda lui per te. » commentò Mello obbligato a trasportare una sedia, infatti le andò accanto mentre i due piccioncini rimanevano indietro.

« Non è vero, anzi mi propone sempre di rimanere tanto lui mi aspetterebbe. »

« Però così stai meno con noi. »

« Perché, ti dispiace? » lo guardò ridacchiando mentre entrambi posavano le rispettive sedie.

Mello le fece una linguaccia.

« Certo che mi dispiace scema, siamo amici! » esclamò tornando ad afferrare altre sedie: il loro compito era quello di fare avanti e indietro in poche parole.

« E poi mi sento sempre il terzo incomodo, magari quei due vogliono un po' di privacy e ci sono io che faccio la candela e si limitano per questo. » le fece costatare.

« Non si baciano davanti a te? »

« Vedi...penso che sia per quello che è successo quest'anno... » si massaggiò la nuca guardando avanti, sembrava imbarazzato, e Nikole sapeva che si sentiva tanto in colpa ma comunque non l'avrebbe fatto capire.

« Ah capisco. »

« A proposito di piccioncini...tu e Lysandre... » le dette una gomitata approfittandosi di avere le mani libere, lei lo guardò molto male.

« Non c'è niente quindi non farti strane idee. È simpatico, gentile, comprensivo...e poi grazie a lui evito di piangere e dimentico tutto, mi aiuta tantissimo la sua presenza. » aveva parlato con un tono di voce gioioso, come se lo apprezzasse al massimo. Il biondo rise per questo.

« Sei proprio persa! » la prese in giro, la ragazza ridacchiò.

« No...è soltanto un amico, e credo che anche io lo sia per lui. È sempre serio ed ha una certa aria distaccata, però a volte qualche sorriso se lo lascia scappare! » al pensiero del raro sorriso di Lysandre curvò le labbra all'insù, effettivamente era un bel ragazzo con un altrettanto meraviglioso carattere...ma nella sua testa c'era solo una persona.

« Ma non parliamo di lui, piuttosto- »

« Ehi Omino Bianco, hai deciso di stare in mezzo alla gente? Cavolo...scherzi? » la interruppe rivolgendo lo sguardo a Near che era appena entrato nella sala, strinse le spalle e finse di rabbrividire.

L'albino lo ignorò totalmente ed andò verso Rachel.

« Cosa si deve fare? » le chiese, quando lei sentì la sua voce si voltò verso di lui e fece un largo sorriso.

« Near! Stiamo spostando le sedie ai lati, conseguentemente li porteremo fuori. » spiegò dopo aver quasi urlato il suo nome, Matt sorrise.

« Forza andiamo. »

« Sì. »

Tutti e tre presero una sedia l'uno, ma quando si voltarono per spostarle videro Mello urlare a Nikole che rideva sotto i suoi occhi.

« Mi ha ignorato! Quel coso bianco mi ha ignorato! Ora gli faccio vedere io... » si alzò le maniche ma la ragazza lo fermò dicendogli qualcosa, sicuramente stava provando a calmarlo.

« L'hai fatto arrabbiare, eh Near? » costatò Rachel ridendo mentre camminavano, il ragazzo fece spallucce.

« Non mi sono mai pesate troppo le sue parole, in fondo non ce l'ho con lui...e non capisco perché se la prenda così tanto con me. » rispose indifferente, lei sorrise.

« Beh, io lo so ma non te lo dico. » imitò la voce di una bambina dispettosa per poi ridere, anche l'albino si lasciò scappare un sorriso.

Quando, tra chiacchiere e risate, terminarono di spostare tutte le sedie, dei ragazzi presero una scala molto alta ed uno di essi salì per appendere e far stare ferma la sfera da discoteca. Ovviamente altri lo aiutavano con altre scale o su gradini più bassi dei suoi.

Mentre scendevano, nella sala entrarono Castiel e Lysandre; il primo la osservava da cima a fondo con le cuffie nelle orecchie, il secondo invece scriveva per i fatti suoi sul suo quaderno.

« Castiel! » Rachel lo chiamò sventolando la mano, di sicuro non poteva sentirla con la probabile musica a tutto volume nelle orecchie.

Vedendo che non si era accorto di lei, gli andò in contro lasciando indietro gli altri che preferivano non avvicinarglisi, solo Nikole la seguì per andare da Lysandre.

« Lysandre. » lo chiamò facendogli distogliere lo sguardo dal quaderno, quindi la guardò accennando un sorriso.

« Nikole, immaginavo di trovarti qui. » disse, lei inclinò la testa.

« Come? »

« Di sicuro avresti usato il tuo tempo per aiutare a fare qualcosa. » fu la sua risposta, Nikole arrossì.

« Eh...sì... »

« Ehi gente! Chi mi aiuta con i pipistrelli? »

Un ragazzo dai capelli azzurri sventolava un pipistrello finto stando accanto ad una scala, Rachel alzò la mano, dato che Castiel non l'aveva nemmeno degnata di una parola.

« Vengo io! » esclamò andando verso il ragazzo, quando lo vide da vicino lo riconobbe: si trattava del suo compagno di classe Alexy.

« Oh Rachel! » la salutò capendo che era lei.

« Alexy. » si sorrisero mettendosi poi d'accordo sul da farsi.

« Bene, allora io salgo e lo appendo al gancetto là sopra, poi scendo, spostiamo la scala e facciamo così con tutti gli altri. » propose lui.

« Va bene! »

E così cominciarono a darsi da fare.

Nikole guardava da lontano l'amica che teneva con fermezza ed impegno la scala, Castiel ridacchiò nel vederla con la lingua di fuori stretta tra le labbra.

« Allora vuoi andare? » domandò la mora a Lysandre, che scosse la testa.

« Più che altro se posso vorrei dare una mano. »

« Oh certo! Allora aiuti me d'accordo? » come gli pose quella domanda qualcuno le posò un braccio sulle spalle.

« Non ero io il tuo collaboratore? » chiese deluso Mello, lei rivolse l'indice verso l'alto.

« In tre si finirà prima! » gli fece costatare guardando Castiel con la coda dell'occhio, di sicuro a lui non poteva chiederglielo...si spaventava di una sua reazione furiosa « Andiamo allora? »

« A fare? »

La ragazza si guardò attorno, cosa poteva fare?

Già qualcuno dipingeva sui muri, altri addobbavano appendendo cose qua e là, altri ancora spostavano tavoli e tutto il resto.

Improvvisamente quelli che stavano spostando un tavolo lasciarono tutto in asso urlandosi vari insulti, magari avevano litigato.

« Bene, ecco lì il nostro lavoro. » disse andando svelta insieme agli altri due verso l'oggetto lasciato in asso, quindi cominciarono a sistemare più cose che potevano.

 

Mentre la sala si riempiva sempre più di persone vogliose di aiutare, Nathaniel entrò al suo interno fiero sistemandosi la cravatta azzurra.

Era contentissimo, aveva finalmente ottenuto il suo posto come segretario delegato d'istituto! Il suo vecchio lavoro, il suo famoso hobby, ed aveva già avuto modo di mostrare ai professori quanto valeva.

Mentre camminava Castiel gli scontrò la spalla, si fulminarono con lo sguardo ed il rosso si tolse le cuffie.

« Guarda dove vai, cretino. » gli consigliò facendo per andarsene, il biondo inarcò un sopracciglio.

« Sei tu che devi stare più attento, idiota. »

Castiel si fermò voltandosi di scatto verso di lui.

« Come mi hai chiamato!? »

« Per quello che sei, e adesso scusami ma voglio aiutare e rendermi utile, io... »

Non era il momento adatto per litigare con quella specie di bulletto, ma di sicuro non poteva farsi mettere i piedi in testa.

Il rosso gli afferrò il braccio stringendoglielo forte.

« Ritira quello che hai detto. »

« Non intendo farlo, chiudiamola qui. » disse sbrigativo scrollandosi la spalla, l'altro fece un sorriso divertito.

« Che c'è, hai paura di prenderle? »

Il biondo era già pronto a rifilargli un pugno, ma non poteva adesso che aveva raggiunto il suo obbiettivo...però, di sicuro sarebbe andata a finire con una rissa.

« Castiel, ehi! » una voce femminile, acuta e gioiosa li fece sussultare entrambi.

Si voltarono verso l'entrata della sala e videro una ragazza dai voluminosi boccoli biondi e gli occhi verdi.

Rachel la vide entrare con l'aria da capo supremo e guardandola attentamente notò gli stessi lineamenti di Nathaniel...

« Oh porca... » sgranò gli occhi mentre Alexy scendeva dalla scala.

« Che hai visto? » guardò nella sua direzione e vide anche lui quella ragazza « Oh sì, lei è- »

« Ambra!? C'è...anche lei qui? » chiese Castiel sorpreso, dal momento che non l'aveva vista in giro.

« ...Sì. »

Purtroppo” pensò roteando gli occhi, il rosso lo lasciò e rialzò quasi tutto il volume della musica.

« Castiel, non ti avevo ancora visto da queste parti! Come mai? » gli domandò con fare quasi seccato, ma si notava fin troppo la felicità di averlo davanti.

« Non mi seccare. » riuscì a dire lui facendo per spingerla, lei lo guardò maliziosamente da dietro mentre se ne andava.

« Castiel! » Rachel corse verso di lui finché non lo raggiunse per posargli una mano sulla spalla.

Il rosso la guardò a denti stretti, quando però la riconobbe tornò rilassato in viso.

Si tolse le cuffie e la guardò per poi analizzare ciò che c'era oltre a lei, vedendo lo sguardo sbalordito ed arrabbiato della principessina.

« Stai tornando a casa? » gli chiese inclinando la testa, lui fece spallucce.

« Se mi dai le chiavi magari... »

« Sì e poi come faccio ad entrare? Scommetto che metti la musica a tutto volume e poi chi mi sente? » inarcò un sopracciglio ricevendo un sorrisetto beffardo.

« Beh, potresti entrare dalla finestra. »

« Senti Cast- » le infilò le mani nella tasca togliendole via le chiavi, quindi le mise in quella dalla sua giacca e la salutò con la mano riprendendo a camminare.

« CASTIEL! » lo seguì afferrandogli la giacca nera, lui continuò ad avanzare senza lasciarsi intimidire « Ehi aspetta almeno fammi salutare Matt! »

Cercò di convincerlo ma sembrò farlo avanzare più imperterrito di prima, quindi corse veloce indietro raggiungendo Matt con il fiatone.

« Mh? Che c'è? » le chiese vedendola ansimare, lei gli posò le mani sulle spalle e fra i sospiri riuscì a dirgli “A domani” e svelta gli stampò un bacio sulle labbra ritornando indietro.

Matt rimase con l'aria sognante sventolandole la mano fino a che non la vide sparire dalla sala, poi sospirò mettendo su un sorriso da ebete.

Mello roteò gli occhi e gli dette varie pacche sulla spalla per farlo risvegliare.

« Non fare lo scemo, piuttosto hai sentito cosa gira? » il rosso scosse la testa ancora un po' su di giri « Beh, io te lo dico e vediamo se capisci la mia idea... »

***

Rachel e Castiel avevano appena finito di cenare e facevano zapping seduti sul divano. La ragazza era sul punto di addormentarsi con la testa sul bracciolo, mentre lui teneva in mano il telecomando.

« Oggi...cosa avete fatto al club? » gli chiese interrompendosi con uno sbadiglio, lui si fermò su un canale.

« Mancava il professore, non abbiamo suonato e non abbiamo sentito la tua assenza. »

« Va beh questo lo immaginavo... »

« Cosa, che mancava il professore o che non ce ne frega niente di te? » la guardò sorridendo divertito ricevendo uno schiaffo accennato sulla spalla.

« Tu ovviamente te ne sei stato per i fatti tuoi a coltivare la tua sordità per la vecchiaia? »

« Come sempre, anche se quando si sono messi in cerchio ho abbassato il volume ed ho ascoltato di una strana casa... »

« Una strana casa? » rivolse lo stomaco all'insù e cominciò a fissarlo stranita, in quel momento le arrivò un messaggio.

Castiel prese il cellulare prima di lei e cominciò a leggere ad alta voce.

« Oh non ci crederai mai! Mi hanno detto di una strana casa in campagna che sarebbe una meta perfetta per Halloween, Mello vuole farsi metà festa per essere a mezzanotte là. Sei con noi o...? » fece una pausa e la guardò per farle capire che il messaggio era finito « Ti stavo proprio per dire che avevo sentito parlare di questa casa. »

« Che coincidenza, i rossi hanno i pensieri collegati... » fece un altro sbadiglio e si riprese il telefonino « Adesso vado a dormire e ci penso domani. » si alzò ed andò nella sua camera, Castiel spense la televisione ed aprì la finestra per andarsi a fumare una sigaretta.

Fuori non si vedeva molto se non qualche casa, avrebbe tanto voluto essere sulla terrazza della sua vecchia scuola...era l'unica cosa che gli piaceva di quel posto.

« Tu fumi? »

La voce di Rachel lo fece trasalire, si voltò e vide la ragazza in pigiama strofinarsi gli occhi.

« Non eri andata a dormire? » chiese seguendola con lo sguardo poggiare i gomiti sul davanzale.

« Mi sono andata a cambiare...sono andata in bagno e ti ho visto affacciato. »

« Mh. Comunque non hai mai visto davvero i miei pacchetti in giro? »

« Sì, ma non ti ho mai visto fumare. » fece spallucce e sventolò la mano davanti al naso.

« Non sopporti il fumo? »

« No. »

Ispirò e le soffiò in volto tutto quello che aveva in bocca.

« Dio Castiel è disgustoso! » esclamò allontanandosi, lui sbottò a ridere.

« Peggio per te che non sei andata a dormire. » le disse guardandola, poi però si rigirò verso la finestra.

« Ti manca la Francia? »

Rachel credeva di scomporlo con quella domanda, eppure lui rimase tranquillo.

« Onestamente? No. Mi basto io per stare bene in un posto, qualunque esso sia. » rispose infatti calmo, la ragazza si massaggiò la nuca.

Aprì la bocca come se volesse rispondere, alla fine abbassò lo sguardo e si ricompose.

« Beh...'notte. »

« 'Notte. »

Sentì i suoi passi allontanarsi, poi spense la sigaretta sul davanzale e la gettò via. Ne prese un'altra dal pacchetto e cominciò a fumarla.

Cinque, dieci minuti dopo entrò in camera, la luce azzurra della luna che filtrava dalla finestra posava il suo fascio sugli occhi chiusi della ragazza. Aveva le labbra socchiuse ed in quei probabili pochi istanti che si era addormentata aveva già tolto quasi tutte le coperte.

Sorrise e gliele rimboccò per bene, se si prendeva un raffreddore poi era costretto a fare il tragitto casa-scuola e viceversa da solo.

Sospirò e si sistemò sotto le sue coperte, chiuse gli occhi ed in pochi minuti si addormentò beatamente.

  
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