Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: C_D    17/03/2013    1 recensioni
Quando l'angelo che hai imparato ad amare ti chiede di proteggerlo, come lui ha fatto innumerevoli volte, non puoi che metterti in gioco.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Castiel si era sempre dimostrato un padre fantastico, non importava quanto fosse impegnato, stanco o afflitto, lui c’era sempre per la loro piccola e anche per lui. Grazie alla sua presenza Dean aveva cominciato a sentirsi finalmente a casa, le sue parole gentili, il suo conforto gli avevano permesso di ritrovare quella serenità che credeva di aver perso per sempre quel maledetto 2 novembre del 1983. 
 
Il ricordo che Dean custodiva più gelosamente risaliva a quando la bambina aveva pochi mesi ed era una settimana che non lo lasciava dormire una notte intera. Come cacciatore doveva essere abituato alle notti insonni ma le poche ore di sonno sommate alla caccia e a uno scricciolo che di giorno pretendevano tutta la sua attenzione lo stavano sfinendo.
Quella notte venne svegliato dal pianto della bambina che era riuscito a far addormentare non più di un’oretta fa; aprendo gli occhi vide la radiosveglia sul comodino segnare le 3 e 35.
Prima ancora che si svegliasse del tutto la sua attenzione fu catturata dall’inconfondibile frullio d’ali e dall’apparizione del suo angelo in trench davanti alla culletta.
Erano un paio di giorni che Cass mancava da casa, un problema serio ai piani alti; si era scusato mille volte con Dean per il fatto di doversi assentare per alcuni giorni ma lui lo capiva, anche il suo angioletto aveva un lavoro da fare.
Castiel si chinò sulla culla e sollevò la piccola adagiandola nell’incavo del suo braccio, iniziò a sussurrarle parole dolci alcune delle quali in enochiano, pensò Dean non comprendendole. La bambina si calmò all’istante e Cass tenendola stretta si accomodò sulla poltrona e la cullò fino a farla addormentare recitando quella che sembrava un antica filastrocca angelica.
Dean aveva osservato tutta la scena con gli occhi socchiusi quasi trattenendo il respiro per non disturbare quel momento così delicato ma appena la bambina si fu addormentata Cass sollevò la testa e si mise a fissarlo: << Guarda che lo so che sei sveglio … >> disse dolcemente.
<< Sei tornato?! >> chiese Dean incerto, si ritrovò a temere che da un momento all’altro l’angelo sarebbe scomparso di nuovo.
<< Si sono tornato >> disse l’angelo deponendo il fagottino nella sua culla.
Avvicinandosi al letto di sfilò il trench, che finì sulla poltrona, e le scarpe per poi distendersi a fianco del cacciatore.
Dean si accoccolò quasi istintivamente sul suo petto e mentre Cass lo stringeva con un braccio con l’altra mano iniziò a giocare con i capelli del suo umano.
Quell’abbraccio sapeva di casa, di un porto sicuro durante la tempesta e Dean si beò dell’odore di bucato fresco steso al sole che irradiava l’angelo.
<< Tutto a posto ai piani alti? >> domandò con la voce impastata dal sonno ma la domanda sottintendeva molto di più ‘rimarrai con noi adesso? Non ci lascerai soli per altro tempo? Ci sei mancato tanto!’
Ovviamente Cass capì tutto ciò che Dean non disse, aveva l’innata capacità di leggergli l’anima, di carpire ogni suo pensiero, ce l’aveva avuto sin dal loro primo incontro ‘credi di non meritare di essere salvato?!’
<< Si tutto a posto in Paradiso … comunque anche voi mi siete mancati, ogni attimo >>
Dean si ritrovò a sorridere come un ebete, non avrebbe mai pensato di potersi fidare di quel frigido essere incontrato in un capannone tappezzato di inefficaci simboli di protezione e ora invece era accoccolato tra le sue braccia a malapena sveglio cullato dal battito del suo cuore e dal respiro regolare della loro figlioletta.
<< Ora dormi Dean ci penserò io alla bambina e a te >> disse mentre accarezzava dolcemente la sua guancia.
Prima di sprofondare in un sonno tranquillo e soprattutto lungo, Dean si ritrovò a pensare che dopotutto sua madre aveva ragione un angelo vegliava veramente su di lui.
⊶⊷⊶⊷⊶⊷⊶⊷
 
Nonostante tutti gli anni passati tra gli umani Castiel conservava ancora la sua innocenza e ingenuità, spesso davanti a una cosa nuova esibiva ancora la faccia sorpresa ma curiosa tipica dei bambini; osservandolo insieme a sua figlia, spesso Dean li aveva trovati così simili nelle reazioni verso il mondo.
 
Ricordava ancora la prima volta che Castiel aveva avuto a che fare con la neve; la bambina aveva più o meno cinque anni, Dean si trovava con Bobby a cercare di trovare informazioni sul caso di un altro cacciatore e Castiel era seduto sul divano osservando alternativamente Dean e la piccola che seguiva estasiata i volteggi dei fiocchi di neve alla finestra.
Di colpo la piccola corse nella stanza, si pianto al fianco del padre e aspetto da brava che Dean smettesse di parlare con Bobby e le rivolgesse l’attenzione. Quando la ottenne cominciò a saltellare felice << Dai papà andiamo, hai detto che quando avesse smesso di nevicare saremmo potuti andare a giocare >>, effettivamente Dean si era lasciato scappare questa promessa quando la bambina un paio d’ore prima lo aveva guardato con occhietti imploranti da cucciolo, scongiurandolo di lasciarla andare a giocare con la neve.
Quello sguardo l’aveva ereditato dal suo zietto Sammy, erano identici quando mettevano su quell’espressione, ma era stato sicuramente lo zio Balthazar a insegnarle quando giocarlo come arma vincente; così aveva ceduto e ora doveva rispettare la promessa.
Appena la bambina vide i primi segni di cedimento negli occhi del padre gli butto le braccia al collo e dopo un bacione sulla guancia cominciò a trascinarlo verso l’esterno.
Passando di fianco al divano agguantò il braccio di un sorridente Castiel cominciando a trascinare anche lui << Andiamo papà, su forza >> disse quasi cinguettando per la felicità.
 
Appena uscita all’aperto, non prima di essere stata infagottata nel piumino, nella sciarpa e nel cappellino, lasciò la presa sulle braccia dei genitori e cominciò a saltellare in mezzo alla neve lasciando piccole improntine.
Cass, Dean e Bobby, che li aveva raggiunti, si fermarono a guardarla dalla veranda ma subito lei tornò all’attacco prese Cass per un braccio e lo condusse in mezzo allo spiazzo candidamente ricoperto di neve. << Dai papà gioca con me >> disse prima di buttarsi di schiena sul manto immacolato e cominciare a muovere su è giù le braccine e le gambette, quando si ritenne soddisfatta fisso il padre e gli disse << Hai visto? Adesso sono anche io un angelo come te!! >>
<< Si tesoro sei un angelo bellissimo >> rispose incantato Castiel.
Nel frattempo anche Dean si era avvicinato e quatto quatto aveva raccolto un po’ di neve che fece scivolare nel colletto a Cass.
<< Perché? >> chiese confuso l’angelo inclinando la testa di lato.
<< Perché è divertente! >> rispose raggiante Dean, supportato dalla risata cristallina della piccola.
 
Passarono tutto il pomeriggio a giocare nella neve: giocarono a palle di neve, costruirono pupazzi e alla fine l’intero spiazzo era ricoperto di angeli impressi nella neve tanti quanti non ce ne erano neanche in Paradiso come aveva detto scherzosamente Dean.
Dopo un intero pomeriggio di giochi la neve cominciò a cedere leggera su di loro e Dean si ritrovò ad osservare sua figlia e il suo angelo nella medesima posizione: sguardo rapito verso l’alto e  bocca dischiusa. Entrambi cercarono di acchiappare qualche fiocco e poi li osservarono sciogliersi sulle loro mani.
Alla fine erano tutti e tre infreddoliti e ricoperti di neve ma immensamente felici.
Bobby si offrì di preparare una cioccolata calda, contagiato anche lui da quell’aria rilassata; Castiel si lo seguì in cucina per aiutarlo e quando tornò nel salotto con in mano due tazze fumanti rimase rapito dalla visione che gli si presentò.
Dean  teneva in braccio la bimba che si era addormentata e anche lui dormiva con la testa dolcemente posata su quella della piccola; e fu così che Sam li ritrovò al suo ritorno un oretta dopo, la piccola e Dean addormentati abbracciati sul divano, Cass di fianco a loro che li osservava e nei suoi occhi era visibile la gioia che gli gonfiava il cuore e gli faceva tremare la Grazia al pensiero della meravigliosa giornata passata con i suoi due tesori più preziosi.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: C_D