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Autore: Lady ONeill    17/03/2013    2 recensioni
E se Robin non avesse rifiutato Isabella? E se non si sarebbe scatenato tutto il putiferio? Se si fossero sposati e Guy fosse ancora vivo? Purtroppo sono solo i sogni di Isabella. Sogni che non si avvereranno mai.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Non-con
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-Guy, mettimi giù!-
 
Urlavo dimenandomi e ridendo. Lui era montato sul cavallo e ora stava facendo salire me. Voleva farmi fare una bella passeggiata perché diceva che io fossi rimasta troppo tempo nel castello per via della mia gravidanza.
 
-Sei stata troppo tempo tra le mura del castello! Devi uscire. Ora ti faccio fare un bel giro con sorpresa proprio come quando eri bambina e non brontolavi così tanto. –
 
 disse mentre faceva partire il cavallo al trotto. Dovetti aggrapparmi alla sua vita per non cadere da cavallo. Forse aveva ragione, ero rimasta troppo tempo tra le mura del castello di Nottingham, doveva avere intuito che mi annoiavo sempre di più, e avevo proprio bisogno di uscire.
 
Robin non c’era e avevo avuto modo di pensare: ‘Non ho detto nulla al principe Giovanni, lui crede che Robin e Guy siano imprigionati, o addirittura, morti. E ha detto che verrà tra qualche mese.’ Ero nei guai fino al collo. Brava Isabella, impara  a non dire le cose. Ora rischiavo la mia vita e quella della bambina.
 
Forse era meglio parlarne con Guy. In quel momento lui fermò il cavallo, scendendo e facendo scendere me, staccando poi un sacco che prima non avevo notato dalla sella. Eravamo in una radura, mi sedetti sull’erba fresca, sorridendo.
 
-Ecco un bel pic-nic per me e mia sorella. –
 
Disse lui sorridendo mentre io lo fissavo senza capire. Faceva caldo, tremendamente caldo. Mentre Guy apriva il sacco con il cibo io aprii bocca.
 
-Guy, c’è un problema.-
 
Cominciai mentre staccavo un morso dalla carne che mi aveva dato. Ecco l’espressione preoccupata che si faceva  spazio sul volto di Guy di Gisborne. Sopracciglia aggrottate e sorriso svanito.
 
-Che è successo Isabella?-
 
Mi prese il volto tra le mani. Evidentemente stavo piangendo.
 
-I…il principe Giovanni, verrà qui tra qualche mese, lui non sa del mio matrimonio con Robin, pensa ancora che io sia sposata con Thornton. Beh, in effetti lo sarei ancora, ma non voglio più avere a che fare con lui. Si aspetta che siate entrambi chiusi in una bara! O ci finiremo io e il mio bambino. Guy ho paura!-
 
Stavo tremando e continuavo a piangere, lui mi strinse in un abbraccio, accarezzandomi i capelli. Poi mi lasciò tornare a mangiare, era diventato pensieroso.
Mentre stavo per staccare un secondo pezzo di carne, questa mi schizzò via dalla mano, finendo poco lontano da dove mi trovavo. Mi alzai e controllai la freccia, la conoscevo bene: Robin era tornato. Appena lo vidi, gli corsi incontro, abbracciandolo. Stavo probabilmente piangendo di nuovo perché lui mi strinse forte a sé.  Aveva sentito tutto, ed era arrabbiato.
 
-Troveremo una soluzione, Isabella, guardami. Non correrai rischi.-
 
Mi sussurrava, accarezzandomi la schiena finché non mi irrigidii, avevo sentito un dolore alla pancia. Avevo visto quel sintomo nelle donne che stavano per partorire.
Era il momento.
 
-R..Robin! Penso che sia arrivato il momento. Sai la bambina…-
 
Non riuscii a finire la frase che una seconda fitta mi fece urlare e mi inginocchiai a terra, mentre Guy ci raggiungeva.
 
-Credo dovremmo portarla dal medico di corte. Ce la porterò io, a cavallo. Dobbiamo fare in fretta o lei e il bambino moriranno!-
 
Disse Guy facendomi alzare. Corse poi a prendere il cavallo mentre Robin aiutava me ad alzarmi da terra, sorreggendomi per non farmi cadere una seconda volta.
Quando mio fratello tornò, mi mise in sella, salendo subito dopo, mi aggrappai poi ai suoi fianchi.
 
-Prova a farmi cadere e ti faccio pentire di essere mio fratello.-
 
Sibilai, lui rise. Pensava che io stessi scherzando?! Partì subito al galoppo, in poco tempo arrivammo al castello. Subito Guy mi prese e mi fece scendere, prendendomi in braccio perché non riuscivo a camminare.
Robin era già lì, ma come diavolo?! Discuteva con il medico quando entrammo io e Guy. Le fitte si facevano sempre più forti, quando il medico si accorse della nostra presenza , disse a mio fratello di portarmi di sopra e poggiarmi sul letto, al resto avrebbe pensato lui.
Un po’ mi intimoriva rimanere sola con il medico, mi guardava la scollatura con certi occhi, a volte…
Pochi istanti dopo ero sdraiata sul letto, stavo spingendo, e ogni spinta era un urlo di dolore, chissà come stavano Guy e Robin? Loro erano rimasti fuori.
Dopo qualche ora un pianto proruppe nella stanza. Era nata. Era una bambina. Dopo averla pulita per bene dal sangue, era avvolta in un lenzuolo di lino bianco. Subito venne messa tra le mie braccia, lei cercava il mio seno per fare il primo pasto. Era bellissima, si sarebbe chiamata Catherine.
 
-Benvenuta Catherine.-
 
Dissi attaccandola al mio seno, aveva tanta fame. Era paffuta e rosea, con due occhi azzurri come il mare e una deliziosa peluria riccia sulla testa, assomigliava a Robin.
Sorrisi mentre le cameriere mi aiutavano ad alzarmi.
Uscii e scesi da i due uomini, dei quale uno era appena diventato padre. Subito tutti e due mi corsero incontro, guardando la bambina.
-Lei è Catherine.-
Stavano piangendo entrambi, lei rise. Ora eravamo una vera famiglia.
 
 
  
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