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Autore: Smileber    18/03/2013    1 recensioni
Vivere con i propri amici di fa guadagnare esperienze magnifiche che non si dimenticano.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il 23 gennaio, una mattina di sole leggero. L’erba era bagnata dalla rugiada del mattino che si stendeva delicatamente sul prato della casa sulla ventunesima strada.
In casa si sentiva l’odore delizioso dei pancake appena finiti e preparati da Haruka, ormai colei che si occupava delle faccende domestiche della casa. Haruka era una ragazza molto alta, con un colore particolare dei capelli, verdi, molto insoliti, ed anche gli occhi, dorati, le davano un non so cosa di misterioso. Haruka ha sedici anni, e oltre ad essere una principessa scappata da palazzo, fa la modella. Il silenzio della camera si ruppe quando Ema, ragazza 17enne dai capelli biondi e occhi azzurri modella come la ragazza dai capelli verdi, uscì dalla sua stanza e l’odore ipnotizzante dei pancake la trasportò subito in cucina sedendosi accanto a Haruka.
«Buongiornoo!» disse sbadigliando e mettendosi la mano davanti alla bocca. Haruka le sorride, e le mise davanti un piatto di pancake fumanti.
«Giorno anche a te, dormito bene?» la gentilezza della ragazza non finiva mai, anche se spesso il suo aspetto la rendeva leggermente fredda e distaccata, ma era tutto il contrario.
«Ma si, tranne Milly… che continuava a fare avanti e indietro sul letto, e alla fine stufandomi l’ho lasciata in salotto con Mr. Cheese»
Milly era la gattina bianca e viziatella di Ema, mentre Mr. Cheese era il gattino nero di Haruka, che stava venendo anche lui in cucina a chiedere cibo.
L’odore del cibo appena fritto però, non arrivò solo alle narici di Ema, ma anche a un’altra ragazza. Scese le scale di fretta, con un sorriso raggiante che avrebbe fatto persino invidia a Mirtilla Malcontenta, e con la stessa fretta con cui aveva sceso le scale a piedi nudi, si sedette al tavolo.
«Yo!» salutò. Una ragazza sui sedici anni dai capelli lunghi e rossi si era seduta vicino a Ema. Di solito li aveva ricci, ma quel giorno si era fatta la piastra. I suoi curiosi occhi azzurro cielo scrutavano la sorella Haruka armeggiare in cucina.
«Oh, ciao Charly!» le sorrise Ema mentre mangiava i pancake e si versava del caffè nella tazza.
«Hey, Charlotte!» la salutò Haruka mettendole davanti anche a lei un piatto di pancake.
«Uh pancake .. Li adoro!» affermò affondando la forchetta nei pancake come se volesse infilzare qualcuno. Impugnò un coltello col quale ci spalmò il cioccolato sopra.
A unirsi alle ragazze furono Kevin e Rosalie, due fratelli vampiri, Kevin è rimasto fermo a 20 anni dopo la sua trasformazione, mentre Rosalie a 18.
«Ciao» disse Rosalie entrando da una porta fissata in soffitta che aperta portava al tetto.
Rosalie era una ragazza che non dimostrava il suo affetto con le parole, ma con i fatti e il suo atteggiamento portava a pensare più a una ragazza fredda.
«Ciao a tutti!» disse mentre si buttò sul divano come un sacco di patate.
«Dormito bene?» chiese Ema a Kevin.
«Ehmm…. Ema … I vampiri non dormono!» rispose ricordandole questo dettaglio che di solito le sfuggiva.
«Oh… è vero!» disse ridendo, si alzò dal tavolo e andò verso il bagno a lavarsi, lasciando gli altri a finire la loro collazione.
«Saaalve a tutti!» una voce esaltata si estese per la stanza. Charlotte e Haruka si girarono, e le loro facce da felici, passarono a serie.
«Ah, sei tu... » dissero all’unisono. Nick, un vampiro che apparentemente dimostrava diciannove anni, era alla porta ed era appena entrato con in mano qualcosa.
«Cfe hafi in mafo?» chiese Charlotte con la bocca piena.
«Vuoi proprio saperlo?» chiese guardandola maliziosamente. Lei lo guardò male ingoiando quello che aveva in bocca.
«Oh, quindi non t’interessa della partita di pallanuoto maschile» disse facendo il finto tonto. Gli occhi della rossa s’illuminarono e balzò dalla sedia andando accanto al vampiro.
«Cos’hai appena detto?» chiese fingendo un sorrisetto. Lui, in tutta risposta, le porse un biglietto che prese avidamente leggendolo in un solo batter d’occhio.
«Sono in paradiso» disse con occhi sognanti.
«Cos’è questo chiasso?» Emily si sedette al tavolo. Era anch’essa una vampira, che però aveva la particolarità di avere i capelli bianchi come la neve.
«Li ho portati» disse Nick con sguardo fiero.
«Uhm, vedere» il tono calmo di Emily era imbattibile, nessuno l’aveva mai vista ridere come una scema, e per questo molti la credevano una ragazza insensibile e senza cuore.
Nick le porse il biglietto e gli occhi dell’albina s’illuminarono.
«Ah, ci sono anche le partite femminili» Nick sventolò un biglietto davanti agli occhi di Kevin.
Kevin strappò il biglietto dalle mani di Nick e scivolò subito con gli occhi al posto in cui erano seduti.
«P..Prima fila! » Disse mentre i suoi occhi diventarono due stelline lucenti e prese subito l’espressione da figo.
«Smettila per favore! È solo una partita …» Ribadì Rosalie con una faccia seria.
«Si … è una partita dove giocheranno un sacco di fighiii! » Disse Mina uscendo dalla sua stanza, vestita, truccata e messa a punto in ogni dettaglio, perché aveva previsto che sarebbero usciti. Mina è una ragazza 17enne, dai capelli rossi e ondulati, occhi verdi smeraldo ed è una maga esperta.
Dalla stanza del piano superiore scese giù un ragazzo vestito con dei jeans, scarpe sportive della reebook, una felpa giallo limone e dei braccialetti neri; che aveva in mano un foglio con delle note e una matita in mano, stava componendo una canzone.
Il suo nome è Edward, un ragazzo 18enne, mago e dotato di un gran fisico; capelli neri e grandi occhi castano – verde.
«EDWARD ATTENTO!! » urlò Mina avvertendo Edward che stava rischiando di andare contro il muro.
«Scemo, stai andando contro la p...» Emily non finì la frase che il mago andò contro la parete.
«.. parete» lo sguardo dell’albina era ormai rassegnato.
«Quando si parte?» Charlotte scese già tutta pronta, con del trucco nero, i capelli sciolti e un abbigliamento più adatto per l’estate.
«Mettiti le calze...» la pregò la sorella. La mini-gonna nera che Charlotte indossava era decisamente troppo estiva, ed anche la canottiera bianca su cui sopra aveva solo una felpa bianca era decisamente troppo leggera.
«Ma in piscina c’è caldo!» si lamentò come una bambina la ragazza. Haruka sospirò, e continuò a lavare i piatti. Di sicuro lei non ci sarebbe andata, preferiva stare in casa.
«Andiamo dai! Io sto iniziando ad avere caldo» Disse Mina. Si era vestita in modo piuttosto pesante perché se fuori non c’erano almeno 25°C lei aveva freddo.
«Vestirti un po’ dopo?... » Disse Edward mentre faceva le prove della sua canzone con la chitarra.
«Ci tieni al tuo bel visino? …» Rispose Mina fingendo una faccia seria trattenendo una risata.
Ema uscì dal bagno con delle all star arancioni fluo, pantaloncini corti, una maglietta arancione fluo e una giacca senza maniche di jeans stretta che si chiudeva solo fino sotto al petto; capelli sciolti e trucco leggero.
«Ecco anche SEXYY LADYYY! .. » Disse Kevin cantando Gagnam Style e iniziando a ballare.
Ema lo guardava con una faccia tipo “Poker Face”, di seguito alzò le spalline e andò a sedersi sul divano.
«Kevin... stai facendo sul serio?» chiese sconvolta Emily. Charlotte guardò il vampiro stupita per poi assumere un’espressione neutra che sembrava arrabbiata per via del trucco nero.
«Quando si parte?» Emily intervenne dando una pacca sulla schiena della rossa che si girò dall’altra parte con un “Uhmp”.
«Tra mezz’ora...» affermò Nick con poco entusiasmo sapendo già che tutti si sarebbero lamentati. Infatti Emily andò velocemente contro Nick prendendolo per il bavero della maglia.
«Noi ce ne andiamo subito, now, adesso!» ordinò mentre i suoi occhi rossi le davano un’aria da una che presto avrebbe commesso un omicidio.
«O...ok... Mina, ci teletrasporti te?» il vampiro guardò la maga con occhi supplichevoli, incitandola a portarli alla piscina prima che Emily lo divorasse.
«Mmmmhh …. Lasciami riflettere …» Rispose Mina rallentando il teletrasporto per il gusto di veder soffrire Nick.
Edward prese in mano la situazione e fece tele trasportare tutti quanti davanti all’entrata della piscina prima che Emily facesse di Nick una polpetta.
«Cosa … Hai …Fattoo!? » Disse Mina fissando Edward con uno sguardo satanico.
«Senza commentare molto entra.» Disse Edward trascinando Mina dentro l’ingresso per la consegna dei biglietti.
«Mi date tutti i biglietti?» domandò Nick dopo essersi staccato di dosso l’albina.
Emily glielo mise brutalmente in mano e il resto glielo porse educatamente.
«Ok, ecco a voi il numero dei posti ed anche il biglietto con un altro numero che vi verrà detto alla fine a che cosa serve» affermò la tipa dei biglietti con voce incolore prendendo i biglietti.
«Allora, andiamo a sederci?» non aspettò neanche risposta che Charlotte trascinò (letteralmente) tutti dentro la piscina cercando il numero del suo posto.
«Ho le scarpe nuove!» si lamnetò Emily che da furba si era messa i tacchi alti per andare in piscina. La rossa neanche l’ascoltò e solo quando arrivò al suo posto li mollò tutti.
«Ciao a tutti! » Salutò facendo il segno della pace la Hippy di Sophie: 16 anni ed è una elfa.
«...» il saluto di Matt, alias, quel tipo vicino a Sophie vestito tutto di nero che sembra un dark, si fece sentire.
«Ciao Matt! C..ciao Sophie...» disse Charlotte leggermente preoccupata di vedere quel tipo di ragazza mezza sgangherata in piscina, chissà che avrebbe combinato.
«Ciao Sophie! » Disse Ema, facendo il saluto con la mano e sorridendo.
Edward, Kevin e Mina si limitarono a muovere la mano e fare un sorriso per salutarla, la sua gran positività rovinava la loro positività .
«Ciao. » Dissi Rosalie mentre andava a cercare il suo posto con la sua solita espressione vuota.
«Trovato!» sibilò Charlotte una volta trovato il suo posto, il numero 14. Di conseguenza si misero anche i ragazzi ai loro posti, però vicino a loro c’era un intruso, un bambino che fissava Rosalie con i suoi occhi vispi. I posti alla fine furono questi: Sophie -> Matt -> Nick -> Mina -> Kevin -> Charlotte -> Rosalie -> Bambino -> Emily -> Edward
Intanto le squadre maschili e femminili di pallanuoto stavano già entrando per il riscaldamento, e gli occhi di Charlotte ed Emily si spalancarono per lo stupore vedendo i ragazzi a torso nudo seguiti dallo sguardo ipnotizzato di Mina, mentre Kevin e Nick sembravano due cammelli mentre guardavano le ragazze che indossavano il costume a pezzi. Solo Sophie, Matt, Rosalie ed Edward sembrava che non importasse loro nulla e giocavano col cellulare oppure leggevano libri (Matt).
«Bene gente, la prima squadra ad iniziare sarà quella maschile!» il telecronista annunciò il programma, e la sua voce si diffuse per la palestra attraverso gli altoparlanti. Le ragazze esultavano di gioia, e la piscina era invasa dai loro urli.
«Vi sarete chiesti a cosa servisse il biglietto con il numero in blu e rosso, vero?» ci fu un attimo di suspense dove tutti annuirono.
«Quel numero serve per l’estrazione. Si estraeranno due numeri, uno blu ed uno rosso. Quello blu farà la foto con la squadra femminile di pallanuoto, mentre quello rosso con la squadra maschile!»
«Si va bene… Noi vogliamo vedere i ragazzi!» disse Mina volendo vedere al più presto la squadra maschile.
«Mina, i ragazzi sono li...» affermò Charlotte indicando alla maga con l’indice dove si stavano riscaldando i ragazzi.
«… Che razza di posto caldo!» sbuffò Rosalie. Essendo un vampiro non ama molto il caldo ma più che altro non ama le cose fredde e umide. “Poi devo anche subirmi questo bimbo che continua a fissarmi come se volesse farmi diventare cenere”. Pensò Rosalie.
«Come ti chiamii?» Chiese il bambino con un sorrisetto stampato sulla faccia e con una vocetta stridula.
«Rosalie» Non aveva alcuna voglia di conversare con quel moccioso. Poi mentre parlava aveva anche una caccola penzolante giù per il naso e non riusciva nemmeno a concentrarsi su cosa dire perché la sua attenzione era attratta da quella caccolona enorme. Si girò disgustata.
«Io invece Giandurino!» disse sempre con quel sorrisetto stampato.
Rosalie sforzò un sorriso e poi pensò: “Giandurino?! … che razza di nome è? Se ne fottono tutti di te vero?”
«Oh ma che .... bel bambino» cercò di fingersi contenta Emily.
«Graziee! Tu si che te ne intendi di fighi! » Rispose il bimbo entusiasta.
«Mina guarda! I ragazzi stanno iniziando la partita!» urlò Charlotte alzandosi dalla sedia piena di entusiasmo, cosa che fece anche Emily cercando di riprendersi dal discorso col moccioso.
«Signori e più che altro signore, la partita sta per iniziare! Questa volta giocheranno il Brasile contro l’America!» la voce del telecronista si diffuse ancora negli altoparlanti. Alla parola Brasile, Charlotte si cimentò nei suoi film mentali non molto casti.
«Uh, bene, io invece mi metterò a dormire» disse con sarcasmo Matt, che fino a quel momento non aveva spiccato parola.
«Me too» lo assecondò Nick.
Emily e Charlotte intanto discutevano sui fisici dei ragazzi e riconobbero tra di essi l’ex della rossa. Appena lo vide cercò di scavalcare la tribuna che le divideva dalla piscina con la sua borsa piena di oggetti non identificati pronta a lanciargliela in testa, ma Emily la tranquillizzò.
«Kevin, ti va di andare a prendere da bene? Mi sto già annoiando...» la noia si vedeva sulla faccia di Nick, che non riusciva a dormire per via delle urla di quella ochette delle sue “amiche”.
«Si … Andiamo! » Disse Kevin alzandosi dal suo posto e segue Nick verso il pub della piscina.
Rosalie tirò fuori il cellulare dalla  tasca e iniziò a giocare a Pou, era vestito con uno smoking nero, occhi rossi, cresta nera e colore del Pou bianco.
«Interrompiamo con un momento di pausa» il telecronista annunciò il time out, e i ragazzi della piscina uscirono un momento a riposarsi. Charlotte, Emily e Mina si stavano sciogliendo, mentre Matt ed Edward forse si erano pure addormentati.
«Dopo le partite femminili, verranno estratti i numeri!» annunciarono di nuovo. Charlotte quasi non ce la fece più
«Hai sentito???? Emily hai sentito???» quasi urlò la rossa.
«Si, ho sentito, non sono ancora sorda!» urlò l’albina.
«Senti, ehm... Giandurino? Ti va se vai vicino a quel bel ragazzo li» indica il posto Kevin, «restando sempre vicino alla tua amica» indica Rosalie «e quella signorina dai capelli rossi viene al tuo posto?» domandò la vampira.
«Uhhmmm … va bene!» Disse il bambino alzandosi dal suo posto e mettendosi dove desidera Emily.
«Evvivaaa! Dopo estraggono i numeri!» Disse Mina, saltellando sulla sedia attirando l’attenzione di una vecchia signora dietro di lei.
«EHI TU! Puoi stare ferma ragazzina! Qui ci sono persone anziane!» Disse la vecchietta agitando il bastone.
«Si certo mi scusi! …» Si scusò Mina girandosi e diventando tutta rossa.
 «No 2+2 non fa un pesce in matematica  …fa 4!»  Cercò di spiegare Rosalie al bambino che continuava a farle domande.
«E bimbo + bimbo = bimba?» Domandò il bambino.
«ehmm.. non lo so»  “bimbo + bimbo = finocchi  ecco!” Pensò Rosalie che stava sclerando con le continue domande senza senso del bambino.
Intanto, al mini bar....
«Uhm vediamo... in quanti siamo Kevin?» domandò Nick.
«No ... non farmi fare conti matematici...» rispose il ragazzo preoccupato.
«Ok... allora siamo ... in 8! 8 coche e altrettanti popcorn grandi» ordinò il vampiro. La signora del mini bar sorrise ed andò a preparare le ordinazioni.
«Grazie Emììì!!» urlò Charlotte andando a mettersi al posto dove era il bambino.
«Di niente, la prossima volta però non ti faccio più venire vicino a me se urli in quel modo!» disse “pacificamente” l’albina.
Le due intanto stavano ancora guardando i ragazzi che erano entrati in vasca, e mancavano soli pochi minuti alla fine delle partite maschili.
«Evvivaaa! Hanno vinto 21 – 19» Urlò Mina dimenticandosi delle prediche della vecchietta.
«Quando andiamo a casa? …» Chiese Rosalie ma nessuno si degnò di darle una risposta.
Intanto, al mini bar ….
«Io porto le bevande, tu porta i popcorn!» Disse Kevin prendendo le bevande e andando verso la sala.
Arrivati alla sala
«Adesso iniziano le femmine … ahmbhèè adesso posso farmi uno spuntino senza badare alla gara!» Disse Mina prendendo una bevanda da Kevin e un pacco di popcorn da Nick.
«Invece adesso inizia il bello!» Dice Kevin sedendosi dopo aver distribuito una coca a tutti.
«Adesso inizia la partita delle femmina! Filippine vs Argentina!» Avvisa la telecronista.
«Scusate! Potete andare a prendere delle patatine rustiche per me ed Emily?» Dice a Kevin e a Nick.
«Proprio adesso che inizia la partita delle ragazze?!» Risponde Kevin con gli occhi supplichevoli di restare.
Ema fa una faccina dolce e Kevin cede e decide di scendere giù trascinandosi Nick.
Il bimbo guarda Charlotte ed inizia a dire ad alta voce una frase imbarazzante:
«ACCIDENTI CHE RAZZA DI TETTE GROSSE CHE HAI! SEMBRANO DUE PALLONI!» Urla il bimbo a tutto spiano.
Le altre ragazze iniziano a ridere facendo sentire un po’ in imbarazzo Charly.
Intanto, nel mini bar
«Hai sentito anche tu? …» Dice Kevin guardando Nick cercando di non scoppiare nel ridere dalla frase che aveva sentito.
«Ehm... si, chissà a chi l’ha detto» cercò di dire senza far notare che stava scoppiando a ridere.
Sugli spalti...
La maglia scollata non era passata di vista al bambino. In quel momento Charlotte arrossì come non mai. Avrebbe dato di tutto per uccidere quel marmocchio, odiava i bambini impertinenti.
«C...credo che vado a prendermi una cosa, molto fredda» disse piena di rabbia alzandosi dal suo posto ed andando verso la signora delle bibite.
«Una cosa, con tanto, taaanto, taaaaanto ghiaccio, riempila tutta per favore» chiese, più che altro ordinò, appoggiando un gomito al bancone e con la mano si teneva su il viso. La signora delle bibite la guardò perplessa, ma poi andò ad accontentarla.
«Ehm Charly... abbiamo già ordinato le bibite...» disse con cautela Nick vedendo l’aura nera intorno alla rossa.
«Non importa, devo compiere un omicidio» la ragazza guardò male Nick, che indietreggiò fingendo un sorriso preoccupato.
«... chi è quel spacciato?» chiese Kevin.
«Quel tipo che dice che ho le tette come due palloni da pallanuoto!» quasi gridò piena di rabbia.
Nick scoppiò a ridergli in faccia.
«Non c'è niente da ridere, lo faccio morire assiderato!» disse prendendo la sua bibita ed andandosene verso gli spalti, seguita a capitombolo da Nick e Kevin.
Il ragazzino intanto stava cominciando a dare i nervi ad Emily, che era stata paziente fino a quel punto. Stava per aprire bocca e mandarlo a calci dalla madre quando con la coda dell’occhio notò Charlotte che arrivava da loro con una coca in mano. Si rimise a posto, e notando che la rossa non stava passando davanti a lei per sedere guardò ancora nella sua direzione, ma la vide andare dietro il bambino. Lui non se ne accorse, e con cautela Charlotte tirò leggermente la maglia del bambino rovesciandoci tutta la coca cola con tutti i cubetti di ghiaccio. Ovviamente subito dopo se ne ritornò al suo posto fingendosi preoccupata.
«O...oddio Giandurino, tutto bene?» chiese cercando di tranquillizzarlo.
«ahahahahahahahahahah! Ehmm …. Oddio che tragedia!» Disse Kevin cercando di non ridere.
Ema stava ridendo come una cretina! Come il resto delle persone dell’altro, ma nel frattempo il bambino iniziò a piangere andandosene via correndo con il viso in lacrime.
«Mi sono liberata del diavoletto cretinetto!» Disse Rosalie sganciando un sorriso.
Il tempo passò e la partita femminile finì a 20 – 17 per le Filippine e la telecronista avviso ognuno di guardare il suo numero perché fra pochi minuti avrebbe avuto inizio l’estrazione con chi avrebbe potuto fare la foto con la squadra maschile e femminile.
Rosalie e Mina erano già uscite per la troppa noia, e quindi due biglietti erano restati a Sophie, il 34, 45 e il suo che era il 14.
«Bene, finalmente gente è arrivato il momento di estrarre i numeri!» tutti ebbero gli occhi sui loro biglietti. La vecchiette vicino sperò che estraesse il numero 40.
«I due numeri che sono stati estratti per la foto maschile, e la foto femminile, sono...» il telecronista creò suspence tra il pubblico, ed anche i nostri eroi erano tenuti sulle spine.
«Il 40 e il 68!» silenzio, si sentirono i gridolini della vecchietta e le urla di un ragazzino sui 12 che stava correndo come un matto.
«Io... mi impicco...» dissero Charlotte ed Emily all’unisono guardando male la vecchietta. Kevin, Nick ed Edward invece dannarono il ragazzino, che se ne tornava contento da sua madre.
«Io vado a prendervi delle patatine, dei popcorn e delle bibite per casa, ci faccio la consegna» disse Charlotte con faccia molto arrabbiata. I ragazzi annuirono, e mettendosi le giacche, uscirono fuori, dove incontrarono Rosalie e Mina.
Al mini bar....
«Prendo nove bibite, nove pop corn grandi, nove patatine e due kebab, ecco l’indirizzo a cui spedirli» ordinò alla signora porgendogli un biglietto con l’indirizzoo della casa dove abitavano, che ormai l’aveva conosciuta.
«Però signorina! È stata l’unica che ha ordinato così tanata roba in un solo colpo, e perciò come premio le diamo la possibilità di scegliere un gadget, le possiamo offrire due porta chiavi!» affermò contenta la signora. 
«Davvero?» Charlotte diventò leggermente contenta, ed incuriosita della proposta della signora ci pensò su.
«Uhm, penso che prendo la C....» la signora le porse il portachiavi a forma di C.
«E.... ed una ...K...» disse leggermente in imbarazzo ed arrossendo.
«Ecco a lei!» sorrise la signora vedendola arrossire. Charlotte le prese velocemente ed uscì.
«Hai avuto solo culo, ecco!» disse Nick alla maga che quasi si vantava di aver fatto la foto coi tipi
«Cosa avete fatto?» chiese Charlotte contenta.
«Nulla, ma scusa, perchè ci hai impiegato così tanto? E poi perchè sei contenta?» osservò Emily. Charlotte arrossì leggermente e nascose i portachiavi dietro la schiena.
«No no, per nulla!» disse ridacchiando.
«Ok...» affermò l’albina poco convinta.
i ragazzi si incamminarono verso casa, con Rosalie che saltava sugli alberi come una scimmia e Mina che la rimproverava. Sophie che faceva discorsi strani sui peluche e Matt che cercava di sopportarla. Charlotte invece che era felice come non mai, mentre Edward, Nick e Kevin erano tristi come bambini a cui avevano appena chiuso la tv e stavano vedendo qualcosa di interessante.
Arrivarono davanti a casa. Entrarono uno ad uno, la rossa per ultima, ma avendo messo i portachiavi dentro la tasca della gonna, gli cadde la K dentro la neve, senza che se ne accorgesse.
«Oh, bentornati a casa ragazzi!» salutò Haruka.
«Mi sono arrivati gli ordini che avete fatto alla piscina» avvisò sorridente. I ragazzi non mostrarono positivismo. 
Charlotte tirò fuori il suo cellulare e frugò nella sua tasca. Trovò solo la C, che l’attaccò. Cercò di frugare ancora, ma nulla non trovava la K.
“Ma dov’è?” pensò alzandosi dal divano.
«Che c’è?» chiese Emily.
«Non c’è!» disse ad alta voce la rossa. 
«Cerchi questa?» la voce di Rosalie fece sobbalzare tutti, che si girarono verso di lei. In mano aveva qualcosa di luccicoso, e la mostrava mentre l’oggetto pendeva dalle sue dita. Charlotte intravide la lettera e corse subito a prenderla.
«S..si, grazie!» disse facendo una risata nervosa.
«Cos’è?» domandò subito Emily. La rossa fece di no con la testa.
«N...nulla, solo una cosa!» le parole di Charlotte furono smentite subito dopo che Edward aprì bocca.
«È una K!» disse intravedendo con la magia quello che aveva la ragazza in mano. Una K? Ma era l’iniziale del suo nome! Kevin venne assalito da un rossore improvviso.
Charlotte altrettanto, e cercò di farsi piccola piccola per via dell’imbarazzo. Il vampiro intanto era diventato piccolo, nel vero senso della parola. Era grande quando un peluche! 
Tutti lo guardarono stupiti, mentre altri si erano messi a ridere per la situazione.
«Ehm oddio, mi sono ricordata che devo farmi il bagno! Vieni Eddy!» disse l’albina trascinando Edward verso la loro camera.
«E …E io che ci faccio in bagno?» Chiese Edward un po’ sorpreso dalla frase detta da Emily
«Facciamo il bagno insieme» Disse Emily sembrando piuttosto seria anche se stava fingendo.
Edward ci rimane male sentendo Emily e assume un’espressione un po’ imbarazzata e terrorizzata allo stesso tempo.
«Stavo scherzando …. Secondo te??!» Disse Emily guardando male Edward.
«Sembravi tanto seria … Non è colpa mia» Scherzò Edward mentre gironzolava per la stanza.
«Devo restare qui? O posso andare un po’ fuori?» Domandò Edward ad Emily
«No! Perché di là c’è Charly con Kevin … Non dobbiamo disturbarli ma puoi usare le porte di Rosalie e il letto come trampolino.»
Dice Emily mentre indicava la porta sulla soffitta che c’era in ogni stanza, così Edward iniziò a saltare sul letto per catapultarsi per la porta che lo portava fuori ma fallì perché andò a sbattere contro il muro e atterrò per terra.
«ahahahahaha! Sei una causa persa!» Esclamò Emily mentre guardava Edward che cercava inutilmente di uscire quindi decise di rimanere lì e continuarono a parlare per tutta la serata.
Nello stesso tempo …
 «Questo lo prendo io!» Disse Charly prendendo Kevin, «Sorry! Ti ho fatto diventare minuscolo.» Ammise Charly scusandosi con Kevin.
«Fa niente! Mi riprenderò!» Rispose a Charly con una vocetta da bimbo piccolo e indifeso, era quasi puccioso.
«Sai riguardo a quella “K” … ecco … ehm .. » Non sapeva cosa dire, e come spiegarglielo perché era piuttosto imbarazzata.
«Si ….?» Si limitò a dire Kevin per lasciar continuare il discorso a Charlotte.
«Ecco … Quella “K” stava per “Kevin” cioè il tuo nome … è un ciondolo e me lo ha dato la signora del minibar!» Disse Charlotte mentre continuava a tenere Kevin in una mano ancora non aveva recuperato la sua forma normale.
“Se lui è diventato piccolo per un imbarazzo riprenderà le sue grandezze con un altro imbarazzo! Si giusto …” penso Charlotte.
«Sai … io so il tuo segreto! … So che a te …» e a quel punto Charly si interrompe e la testa di Kevin riprese subito le grandezze naturali ma il corpo era ancora minuscolo e sembrava piuttosto ridicolo.
«So che a te … Piaceee..» E a questo punto Kevin riprese piano piano le sue grandezze normali.
«… Evviva! Sono di nuovo grande come prima!» Ringrazia Charlotte con un abbraccio e lei ricambia.
I due vanno verso la loro stanza e si mettono a dormire visto la giornata pesante di oggi.
Nello stesso tempo …
Sophie si lascia trascinare ma sta tenendo ancora in mano Kevin.
«Eh Nu! questo lo lasci qui, deve tornare normale» Disse Nick, mettendo giù Kevin.
«Io voglio Baby Kevin…» Disse Sophie depresse perché ha lasciato Kevin, si era già abituata ad usarlo come un pupazzetto.
«Mi raccomando, non farla uscire.» Raccomandò Nick a Matt, che doveva tenere sotto controllo Sophie per non rischiare di farla uscire disturbando Kevin e Charlotte.
Sophie continua a lamentarsi perché vuole di nuovo un pupazzetto e Matt solo per non sentire le sue lagne ne fa uno con la magia uguale uguale a baby Kevin come lo chiamava Sophie.
Di seguito la inguaribile Hippy mette baby Kevin su un pony rosa e lo fa trascinare da una carrozza x pupazzi elettronica e Matt assume la faccia da “poker face” per lui che è un Dark tutto questo era più che anormale.
A un certo punto Sophie decide di fare un bagno al pupazzo ma Matt non fa in tempo ad avvisarla che il pupazzo si sarebbe sciolto che lei lo immerge e si distrugge.
«Nooo! … » Sophie diventa improvvisamente triste e ci fa il funerale mettendo accanto al pupazzo distrutto un fiore e chiede anche a Matt di farlo, lui accetta anche se la considera più che pazza … e forse sta volta aveva ragione.
A un certo punto Sophie mette una musica triste, spegne la luce e butta sul letto Matt facendogli venire strani pensieri.
«Ehm … Sophieee!???» Dice Matt un po’ preoccupato, ma lei fa il segno di stare zitto e si avvicina sempre più a lui fino a salirci sopra.
«Sophieee!! Che stai facendo? … Sophie … » A quel punto lei si avvicina sempre di più al suo orecchio … sempre di più.
«Devo dirti una cosa importante … fai attenzione!» Raccomanda Sophie.
«Vuoi fare … » Matt si prepara al peggio ma resta in silenzio ad ascoltare.
«Vuoi fare  … per me … un altro pupazzetto Baby Kevin per favoreeeeee!» Lo dice con una vocetta da bambina innocente che implora i suoi di comprarle un nuovo giocattolino. 


Weeillaaa =D Dopo un duro lavoro siamo riuscite a mettere fine a questo 1° capitolo :33
Creato da -HarukaCchan- e dalla sottoscritta v^v -DedeStory- 
Byee Guys <3
 
   
 
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