Buona domenica o cari lettori! Vediamo… ho accompagnato
l’inizio di questo capitolo con una canzone di Laura Pausini, “come se non
fosse stato mai amore”, che credo sia assolutamente azzeccato con i pensieri e
sentimenti di Kagome.
Va beh, non voglio dilungarmi molto oggi, quindi passo
subito ai ringraziamenti
DarkyCHan: ç___ç quando lo rileggo piango anche io! In
effetti è il modo peggiore… cioè, almeno penso. Esiste un modo ancora peggiore
di questo? Non saprei sinceramente. Ma era una scena che avevo in mente da
molto tempo quindi…
pretty: cavolo, è stato così sconvolgente?? XD Magari se ne
fregasse di suo padre, magari!! Beh, se fosse stato però così la terza parte
non ci sarebbe… =____= ok, cambio tutta la storia! No scherzo, non lo farei
mai! XD
Silvia: per le anticipazioni sulla terza parte dovrai
aspettare l’ultimo capitolo, penso. Ora come ora non voglio dire nulla in più,
ma nell’ultimo capitolo, visto che dovrete aspettare che io abbia finito la
terza parte, vi darò qualche anticipazione visto che non aggiornerò prima della
fine completa della storia (non mi piace cominciare qualche cosa senza averla
finita!). Per quella one-shot… beh, lì si che bisogna davvero aspettare
sicuramente molto! XD
fra007: ehi ehi, ma così mi monti la testa!! Non adularmi
così sul mio stile altrimenti sai quanti castelli mi faccio? XDD Comunque…
Kohaku e Sota sanno già della storia tra Miroku e Sango… quando Sota era andato
a dormire a casa dell’amico, lo stesso giorno in cui Inuyasha era andato a
dormire da Kagome, il bambino aveva chiamato la sorella dicendo che aveva letto
il diario di Sango, non so se te lo ricordi. Quindi loro sanno già tutto! Per
Kagome e Inuyasha… beh, questi sono gli ultimi capitoli, scoprirai tutto con un
po’ di pazienza. Intanto spero che questo 21esimo ti piaccia!
^^vavva^^: hai ragione, ogni cosa che scriviamo secondo me
ci sembra banale è una cosa umana, penso. Comunque non dovresti vergognarti, mi
piacerebbe leggere qualche cosa di tuo e penso che se vuoi avere delle opinioni
sul tuo modo di scrittura… beh, buttati! Non fermarti solo per vergogna,
qualsiasi cosa scritta, che sia banale o meno è importante e con qualche cosa
dello scrittore e/o scrittrice. Quindi se hai una storia pronta, pubblicala! Se
l’hai in mente, scrivila! Non fermarti per paura, ok? Va beh, mi sono fatta la
lezione di vita con le mie stesse parole XD
dolcepann@: ehi, l’omicidio è un realto! Non voglio che la
mia Kagome mi finisca in galera XDD anche se Inuyasha se lo merita =____= ##
Mah… al massimo lo facciamo fuori in massa, che ne dici? ^___________^
michi88: per il confronto dovrai aspettare il prossimo
capitolo purtroppo. Questo è più di passaggio ecco. Spalancare la porta e
urlargli dietro…? Non male come idea. Sarebbe stato divertente scriverlo… anche
se forse un po’ irreale per me, io non riuscirei mai ad affrontarlo subito… ma
forse è perché sono molto emotiva? Booooooh!! XD
Andromeda: beh, Minu… Kagome non è “un cuore di ghiaccio”, non
posso di certo farle cambiare carattere da un giorno all’altro XD non pensi? Se
fosse descritta come dici tu… metà storia non ci sarebbe stata assolutamente e
poi lei era molto innamorata di Inuyasha, quindi è ovvio che abbia avuto una
reazione del genere. Non so spiegarmi molto bene su certi punti, ma credo sia
così e basta
pillo: un bel funerale… lo facciamo fuori noi, i ragazzi non
lo vedono nemmeno Inuyasha! e comunque si, è stupido, stupidissimo!! Sakura ha
avuto un’esperienza diversa con Inuyasha, la peggiore, e quindi è chiaro che
comunque sapesse come fosse fatto Inuyasha… ma l’amore è
cieeeeeeeeeeeeeeeeecoooooooooooooo!!
Aquarion89: com’è bello il numero 10… così lineare e tondo *O*
Sono contenta che la storia fino a qua ti sia piaciuta e hai detto l’aggettivo
più appropriato a questa fic: contorta. Chissà come diamine mi sono venute in
mente certe situazioni… mah! XD Il fegato di Inuyasha? Chissà se ce l’ha!! Forse è partito per le Hawaii… comunque non
preoccuparti, mi piacciono certe recensioni lunghe e riflessive +____+
Tish: che bello! Sono contenta che ti piaccia e che la trovi
emozionante! Non preoccuparti, sono contenta che tu l’abbia seguita fin da
subito!
Ringrazio tutti per le vostre recensioni e per chi sta solo
leggendo (ho dei numeri altissimi nel mio account!!).
Vi lascio alla storia, spero vi piaccia anche questo
capitolo e vi aspetto per il capitolo 22!
Alla prossima settimana! XD
Capitolo 21
Silenzio
Quanto tempo era trascorso?
Un ora? Due? Un giorno
intero?
Qualcuno ogni tanto, bussava
timidamente alla sua porta e sapeva chi era: il suo fratellino, Sota.
Ma anche se voleva, anche se
lo desiderava, non riusciva a muovere un muscolo, non riusciva a parlare a
reagire.
Le parole udite le
risultavano incomprensibili e senza nessun possibile significato.
Che cosa avevano detto?
Il buio la avvolgeva, le
tapparelle serrate in una morsa non faceva entrare uno spiraglio di luce, ma
ormai anche quella barriera aveva ceduto. Vedeva la sua camera perfettamente,
senza vederla. Era in un’apatia totale.
Non riusciva a piangere, a
gridare, a sfogarsi, non riusciva a fare nulla se non restare lì, seduta sul
pavimento, immobile.
Fuori il mondo continuava la
sua caotica vita ignaro di tutto.
Una radio accesa trasmetteva
proprio in quel momento un programma che non seguiva praticamente mai e il
debole parlare le raggiungeva i sensi distrattamente finché non riconobbe una
melodia famigliare…
Ieri ho capito che
E´ da oggi che comincio senza te
E tu.. l´aria assente
Quasi come se io fossi trasparente
E vorrei fuggire via
e nascondermi da tutto questo
Dovevo
saperlo… dovevo accorgermene… Fino a che punto erano vere queste parole? Da
quanto tempo avevo l’impressione che ci fosse qualche cosa di sbagliato tra
noi? Da quanto mi sembrava che le tue parole fossero lontane da me?
Voglio
andarmene, fuggire da questa realtà! Perché non è rimasto tutto come ad
Amsterdam? Perché??
Ma resto immobile qui
Senza parlare...non ci riesco a staccarmi da te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere..
Come se non fosse stato mai amore
Non
riesco a muovere un passo, non riesco a piangere, non riesco a fare nulla se
non ricordare tutti i momenti insieme… La prima volta che ti vidi, uno stupido
ragazzino che non sapeva fare altro che stare alle spalle del padre, quando ho
iniziato ad amarti, la mia dichiarazione, la prima notte insieme, la tua
dolcezza, le tue carezze, i tuoi baci, le tue braccia, il tuo regalo, le tue
parole in quel momento e poi… troppi ricordi felici…
Stiamo
così bene insieme, allora perché è tutto andato male? Perché?
Io sopravviverò
Adesso ancora come non lo so
Il tempo qualche volta può aiutare
A sentirsi meno male...
A poter dimenticare
ma adesso è troppo presto
Già,
è troppo presto, sei troppo dentro di me, ho troppo di te in me… Ti amo, perché
vai via? Perché non mi hai detto nulla? Perché il tuo silenzio?
Ce
la farò. Forse. Ma quando? Quando mi dimenticherò di te? Mai, probabilmente… il
tempo forse mi aiuterà ma…
E resto immobile qui
Senza parlare... non ci riesco a stancarmi di te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere.. come se non fosse stato mai amore
.. come se non fosse stato amore
come se non fosse stato mai..
.. e vorrei fuggire via, vorrei nascondermi
Ma ora no, ora io ti amo, ti desidero io… non riesco a scordare tutti i
bellissimi momenti che solo la tua presenza mi poteva dare… non ci riesco, è
più forte di me…
Che sia stato tutto un sogno? No, e fa male, fa un male…
Sapere un domani senza di te, senza la tua sicurezza mi fa bruciare la
pelle, non posso credere che d’ora in avanti tu non ci sarai mai, come farò
ora? Tu eri il mio primo pensiero la mattina e il mio ultimo la sera, eri la
mia aria, la mia stessa vita… avevo tanti progetti, avevo così…
Questa verità fa troppo male, buio ti prego, inghiottimi fammi sparire,
io… non voglio soffrire così… e allora perché non mi sfogo? Perché non piango?
Non urlo? Perché non mi abbandono a tutto questo mio dolore??
Ma resto ancora così, senza parlare, senza dirti ¨non te ne andare¨
Non mi lasciare tra queste pagine..
.. e poi, e poi, e poi vivere
come se non fosse stato mai amore
.. come se non fosse stato amore
No, non andartene, se mi
ami, se mi vuoi almeno un po’ di bene anche se non me lo hai mai detto, resta
vicino a me, come sempre, come in questi ultimi mesi… non andartene ti
supplico, resta qui, vicino a me… dimmi che va tutto bene, che mi proteggerai e
che litigheremo come al solito, che faremo l’amore e che ci vedremo tutte le
sere come sempre… Non mi lasciare sola ricordando questi miei dolorosi e
bellissimi ricordi, ne voglio altri… con te!
Quindi resta se mi ami,
resta!
…Perché tu mi ami, vero?
Non chiedermi di
dimenticarti e di andare avanti senza di te, senza ricordare che il nostro è
stato amore, un amore bello e sincero che tu hai rifiutato… per denaro…
Vero?
-Mamma! Mamma!!- Sota, si precipitò
giù per le scale e spalancò la porta della cucina –Non mi risponde mamma!! È lì
da tre ore!! Ma cos’ha??- chiese il bambino agitato
-Non lo so- rispose la donna
alzandosi dalla sedia guardando la cena che si stava scaldando sul forellino
acceso. Uscì e il bambino la seguì. La donna bussò alla porta della figlia e si
leccò le labbra –Tesoro? Voglio dirti che… qualunque cosa sia successa, insieme
la potremo affrontare… Capito? Quindi… se dopo non vuoi scendere ti porto la
cena in camera. Kagome?-
Silenzio.
La donna sospirò poi spinse
via il bambino e si allontanarono
Kagome barcollò in piedi
“Non me ne faccio nulla
della compassione altrui…” pensò atona –Niente…- Si buttò sul letto e fissò il
soffitto senza più muoversi, nemmeno quando un bussare lieve alla porta le
annunciò che era pronta la cena…
Ore 19.50
Mikado si alzò di scatto
dalla sedia e ricominciò a passeggiare per la stanza pensieroso. Non era mai
stata così in ritardo… mai! allora perché non era ancora arrivata?
Suo zio entrò tutto
trafelato
-Non c’è ancora?- Il nipote
scosse il capo –Forse è malata, se non arriva in pochi minuti prova a chiamarla
ok?- Lui assentì e l’uomo se ne andò. Mikado prese fuori il cellulare e compose
il numero della giovane.
Uno squillo…
Due squilli…
Kagome immobile guardò
l’apparecchio e lo lasciò suonare senza prestargli un minimo di attenzione.
-Maledizione!- ringhiò il
ragazzo chiudendo la comunicazione –ZIO- gridò uscendo dalla stanza e
raggiungendo l’uomo che stava finendo di preparare il necessario –Non risponde,
questa sera canterò io- decise
-Va bene, speriamo che stia
bene- disse l’anziano. Mikado scrollò le spalle e se ne andò anche se dentro
l’ansia lo logorava…
Ore 0.20
-Troppo in ritardo… strano
che non venga- disse Inuyasha picchiettando le dita sulla finestra che dava al
grande cancello. Sbuffò seccato poi afferrò il cellulare cercando di
rintracciarla.
Spento.
Corrugò le sopracciglia e si
infilò la giacca, agguantò le chiavi della moto e uscì preoccupato.
Fece di corsa la strada per
arrivare fino a casa della giovane e la fissò.
C’era un buio inquietante e
la finestra della ragazza era serrata
-Ma che sta succedendo qua?-
si chiese confuso –Domani mi sentirà! Ah, se mi sentirà! Farmi preoccupare in
questo modo, ma si può? Poteva almeno avvertirmi!- borbottò tornando alla moto
e partendo a tutto gas.
Mercoledì. Ore 12.25
Inuyasha scese dalla moto
che abbandonò in mezzo al cortile e si diresse sicura alla porta principale
della casa. Lanciò uno sguardo alla finestra serrata poi suonò. Sentì dei passi
al suo interno poi la porta si spalancò rivelando la minuta figura di Sota, il
fratellino di Kagome, che quando lo vide fece una esclamazione di sorpresa
-Inuyasha!-
-Si io, posso entrare?-
chiese a bruciapelo –C’è tua sorella?- domandò facendo un passo avanti. Il
bambino boccheggiò e si parò davanti a lui che non poté avanzare oltre
-Ecco… io… credo sia meglio
che torni… un’altra volta- balbettò
-Come!? Dai Sota, fammi
entrare- ordinò il ragazzo sbuffando
-No. Ti giuro, non è una
buona idea- scandì il bambino sicuro
-Tesoro, chi è?- L’anziano
si avvicinò lentamente alla porta e quando vide il giovane fece una smorfia
“Ma che hanno tutti!?” pensò
frustrato –Posso vedere sua nipote?- ripeté
-No. Ciao. Addio- rispose e
gli sbatté la porta in faccia –Feccia- sibilò e con il nipote tornò a tavola
fissando il posto vuoto di Kagome
-Era lui?- domandò la donna
-Si… quel…-
-Nonno!- lo riprese Sota
–Mamma, Kagome non scende?-
-Non risponde- affermò la
donna –Dopo aver visto la cassetta capisco cosa stia succedendo più o meno… ma
non so cosa devo fare…- disse prendendosi il viso tra le mani
-Troveremo una soluzione
cara, insieme- la rassicurò il padre
-Hai ragione- disse
abbozzando ad un sorriso la donna.
Sota fece un sospiro poi
silenzioso uscì dalla cucina e andò davanti alla camera della sorella
appoggiandoci la schiena contro facendo un lieve rumore. Era sicuro che la
ragazza lo avesse sentito e che sapesse che lui era lì con lei.
Ore. 14.13
-Cosa vuol dire!?- gridò
Inuyasha facendo sobbalzare la ragazza castana davanti a lui
-Inuyasha… calmati ti
prego…- disse Miroku avvicinandosi
-Cosa vuol dire che non la
riesci a rintracciare?- domandò rivolto a Sango senza degnare di nessun sguardo
l’amico. Sango mise via il cellulare e si leccò le labbra
-Ascolta, arrabbiarti non ti
servirà, ok? Sarà a fare la doccia… o… a fare la spesa… non lo so ok? E poi,
tra meno di due ore ci vediamo quindi rilassati-
-Senti, è tutto il giorno
che cerco di trovarla, quindi non venirmi a sparare delle cazzate, chiaro!? Se
penso che mi hanno sbattuto la porta in faccia… ma perché diamine non posso
vederla!?- Si passò una mano tra i capelli e si appoggiò contro il muro di casa
Koshuzo sospirando. Le puntò il dito contro –Verrò con te dopo, poche balle,
poi vedremo- disse e uscì sbattendo la porta.
Sango si appoggiò a Miroku
-È strano, comunque…
Inuyasha non ha tutti i torti-
-Cosa intendi?- chiese
Miroku cingendo la vita alla ragazza
-Intendo, che Kagome
risponde sempre a chiamate, messaggi eccetera! È strano che… non risponda e che
casa sua sia tabù!-
-Beh, forse ci stiamo
preoccupando per niente- cercò di tranquillizzarla Miroku
-Forse… Ma lo sapremo tra
due ore-
Kohaku guardò i due ragazzi
poi si allontanò veloce ripensando a tutto il discorso che aveva sentito.
Voleva aiutarli, ma come!?
Prese il telefono di casa e
si rifugiò in camera componendo il numero dell’amico. Sota doveva sapere,
quindi perché non provare a chiedere a lui?
Il telefono squillò finché
il bambino non sentì la voce di una donna
-Buon giorno… sono Kohaku,
il fratellino di Sango, si… ecco io… potrei parlare con Sota per piacere?-
domandò il bambino leggermente imbarazzato
-Ma certo caro, te lo chiamo
subito- disse la donna
-Pronto?- chiese pochi
minuti dopo la voce conosciuta
-Ciao Sota, sono Kohaku!-
-Ah, ciao. Dimmi- disse
tristemente
-Ascolta, mia sorella e il
fratellone Miroku hanno appena ricevuto la visita di Inuyasha che sembrava
arrabbiato! Ha urlato contro a tutti e due e… beh, diceva che non riusciva a
contattare tua sorella e cose del genere. Mi sono preoccupato e volevo sapere
come sta tua sorella- disse. Sentì un lieve sospiro
-Kohaku, giuri sulla nostra
amicizia che non ne farai parola con nessuno?-
-Te lo giuro Sota-
-Nemmeno con tua sorella e,
soprattutto, Inuyasha?-
-Giuro-
-Ebbene, ora ti dico. Mia
sorella mia aveva detto che doveva registrare una cosa l’altra sera e mi ha
ordinato di non toccare nulla… Niente, ieri pomeriggio esce e quando è tornata
era… boh… strana… l’ho salutata e sembrava che non mi avesse neppure visto!
Comunque dopo non so bene, so che ha visto la cassetta dove aveva registrato
uno stupidissimo programma… ehm… sai quello dove intervistano la gente
importante?-
-Ah-ah-
-Ecco, dopo che lo ha visto
si è chiusa in camera al buio totale e da allora il nulla, non si sente una
mosca… allora io, mamma e il nonno abbiamo visto la cassetta e sai cosa
c’era!?- disse indignato Sota
-Non ne ho idea- ammise
rapito dal racconto Kohaku
-Beh, c’era il padre di
Inuyasha che diceva che lo manderà all’Estero a sposarsi!!!-
-COME!?!? Ma… ma… lui non
stava con Kagome?? E lei non lo sapeva??-
-Ma certo che no! Altrimenti
non ci si sarebbe mai messa insieme!! Cosa credi? Mia sorella ha la testa a
posto! Ecco perché mia sorella è in quello stato, capisci? Lui l’ha tenuta
all’oscuro di tutto!! E chissà cosa è successo ieri pomeriggio poi!- mormorò
sconsolato il bambino
-Dio mio… ma… ma è terribile!-
-È schifoso, è diverso!!-
-Ah, se lo sapesse Sango
sono certo che lo ammazzerebbe di botte!- Queste sue stesse parole gli fecero
tornare in mente un ricordo di un mese prima “Non è possibile” pensò
-Guai a te se glielo dici,
capito?? Hai giurato!!-
-Sota… non c’è bisogno di
dirglielo. Mia sorella lo sa già, sapeva già tutto!!- esclamò
-Come!?!?-
-Me ne ero dimenticato
completamente e poi subito non avevo collegato ma credevo che mia sorella
avesse già detto tutto alla tua!!-
-Cosa stai dicendo Kohaku??-
-Sto dicendo che un mese fa,
in una cena di famiglia, il padre del fratellone Miroku ha parlato troppo e
aveva detto che il figlio minore, Inuyasha, di un suo amico se ne sarebbe
andato via tre anni per sposarsi!! Ricordo perfettamente che mia sorella aveva
trascinato in camera sua il fratellone, ma io credevo che Sango lo avrebbe
detto a Kagome!!- esclamò
-Vuoi dire che la migliore
amica d mia sorella sapeva… e non le ha detto nulla? Ma come ha potuto?-
-Non lo so! Forse il
fratellone le ha detto di tacere… o forse aveva paura… non ne ho idea!- esclamò
Kohaku nel panico
-Hai detto che sono a casa
tua, Sango, Inuyasha e Miroku?-
-Inuyasha se ne è andato
ma…-
-Arrivo subito. Questa volta
giuro che dico tutto quello che penso, giuro!!-
-Sota!!- Troppo tardi, il
bambino aveva sbattuta giù il telefono –Oh mamma!- Il bambino si precipitò giù
al piano di sotto e uscì di casa scalzo guardando il cancello con orrore dove,
dopo pochi minuti comparve un alterato Sota che entrò velocemente –Aspetta
Sota, non fare pazzie ti prego!-
-Non dire una parola Kohaku!
Questa volta, anche se mi dispiace ammetterlo, tua sorella ha superato il
limite e se non mi dirà un buon motivo per il suo silenzio… beh, non voglio
rivederla mai più!!- gridò. Entrò in casa e marciò in cucina che aveva la porta
chiusa e la spalancò. Sango e Miroku scattarono in piedi sorpresi
-Sota!? Ma che succede? Sei
sconvolto! Guarda che faccia…-
-NON MI TOCCARE TU!!- gridò
il bambino facendo un passo indietro. Sango si bloccò in mezzo alla stanza
-Sota ma…-
-VOGLIO SAPERE CON CHE
CORAGGIO ORA RIUSCIRAI A GUARDARE IN FACCIA MIA SORELLA!!- urlò
-Kagome? Sota ma che stai
dicendo io…-
-CON CHE CORAGGIO TI
DEFINISCI SUA AMICA QUANDO LA TRADISCI SENZA DIRLE LA COSA PIÙ IMPORTANTE IN
ASSOLUTO!?- strillò
-Io non ti capisco davvero-
-NON LE HAI DETTO CHE IL
CARISSIMO INUYASHA SE NE ANDRÀ VIA A SPOSARSI!! E VOI DUE LO SAPEVATE!!! LO
SAPEVATE!!- Sango impallidì a vista d’occhio e Miroku iniziò a boccheggiare
-Lo
ha scoperto? E come??-
-Ha visto una trasmissione
che aveva registrato l’altra sera e ieri pomeriggio, prima di vederlo, è uscita
ed è tornata a casa che era già strana!!
COME AVETE POTUTO NON DIRGLI NULLA!?-
-E tu come sai tutte queste
cose??- domandò Miroku
-Ho visto anche io la
registrazione e prima al telefono Kohaku mi ha detto della cena di un mese fa
quando tu hai scoperto tutto! SEI ORRIBILE SANGO! DIMMI PERCHÈ NON LE HAI DETTO
NULLA!!-
-I…io…-
-Stop- Miroku si mise
davanti alla ragazza e guardò il bambino negli occhi che lo fronteggiò
minaccioso –Vedi di abbassare la cresta ragazzino e poi le ho detto io di non
dire nulla a tua sorella, quindi vedi di urlare addosso a me invece che a
Sango, capito?- Sota scosse il capo scioccato e fece alcuni passi indietro
-Siete orribili e dei
traditori…- Si girò e corse via
-NO SOTA!!- urlò Kohaku
inseguendo l’amico fuori casa.
Sango si appoggiò a Miroku e
scoppiò in singhiozzi
-Calma Sango… non è detto
che lei sappia che tu centri-
-Oh Miroku, pensa ora cosa
sta passando- singhiozzò scuotendo il capo
-Non lo so, intanto
chiamiamo Inuyasha e diciamogli le novità-
-Voglio andare da Kagome
prima- disse asciugandosi le lacrime
-Va bene, allora ci vediamo
tutti a casa di Kagome- Lei annuì e uscì. Miroku si sedette sfinito e si prese
il viso tra le mani –Che casino… diamine, che casino!!- Tirò fuori il cellulare
e si preparò il discorso mentalmente prima di comporre il numero dell’amico.
ANTICIPAZIONI!!
Capitolo 22- [-Ma certo!!
Ora ho capito! Tu sei quello che c’era nella cassetta che ha portato a casa mia
sorella!!-
-Come?- Il nonno fissò il
giovane sempre sorridente –Ah, ma certo, ora ti riconosco! Kagome ci ha parlato
benissimo di te… ehm… Ron?-
-Tom signore, il mio nome è Tom-]