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Autore: Legolas_    22/03/2013    1 recensioni
Avete mai pensato se il Campo Mezzosangue andasse a Hogwarts? Cosa succederebbe con i ragazzi? Faranno amicizia tra loro o no? I maghi insegneranno ai semidei la magia? E i semidei insegneranno ai maghi i loro poteri? Cosa succederà poi con Crono e Voldemort alle calcagna e più potenti che mai? I semidei e i maghi riusciranno a sconfiggerli o no?
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giovane ragazzo si inoltrò nel folto della foresta. Camminò svelto, con la paura che qualcuno potesse
vederlo. Si guardava sempre dietro, per sicurezza. Poi, dopo essere arrivato a destinazione, mise la mano
nella tesca dei pantaloni neri. Estrasse una spada nera e la conficcò nel terreno. Prima non sembrava che non
succedesse niente, soltanto la nebbia davanti a lui, ma poco dopo ecco che il terreno vibrò. Davanti al 
ragazzo si parò una fossa; il giovane disse: "Voglio parlare con mia sorella.". Continuava a fissare la
fossa vuota con gli occhi neri come il carbone, e dopo si intravise una sagoma. Ma trasparente. Era una 
ragazza mora, con arco e freccie. Ed era molto bella.
"Ciao fratellino.", disse lei. Il ragazzo sorrise e poi cercò di toccarla, ma la trapassò. Era morta lei, e lui
non poteva avere nessun contatto.
"Mi sei mancata moltissimo quest'estate.", rispose lui. La giovane alzò le spalle e disse: "Mi dispiace
un sacco, sai.. non volevo. Ma papà non mi ha lasciata andare via. Sai come è fatto.", e rise. Al ragazzo scese una lacrima. Le mancava tantissimo la sorella, più di ogni altra cosa al mondo. Era la cosa più preziosa 
che aveva al mondo.
Ed era morta. E lui era marcio dentro dall'odio e dalla vendetta. Ma poi gli era passata. 
"Perché sei venuto qua?", chiese lei guardandosi attorno. Anche lui lo fece e intravise delle luci proveni-
re dal un castello.
"Al Campo non mi accettano e l'unico posto che ho trovato è questo.", rispose infine lui. Si sentì un ru-
more provenire dalla fossa nera e profonda.
La ragazza si voltò spaventata verso il fratello e disse cercando di prendergli la mano: "Devo andare! Se 
sto ancora qua, mi cacceranno e non potrò mai tornare! Mi dispiace fratellino.. ma temo che ci dovremmo 
lasciare ora..", e poi scomparve. Il giovane tolse la spada dal terrone e se la mise in tasca. Ma quando lo
fece, si sentì toccare. Qualcuno lo afferrava dal braccio. Non fece in tempo a girarsi che il suo aggressore 
gli mise sotto il naso un infuso di sonnifferi.
Nico Di Angelo era stato rapito da uno sconosciuto.
 
                                                                                              * * *
 
"Jackson!! Ritorna subito qua!!", urlò la ragazza. Il ragazzo si voltò e la vide, correre come una scheggia verso di lui. I capelli mori di lei sventolavano al vento e la sua espressione di odio che aveva dipinta in viso era impressionante.
Clarisse La Rue figlia di Ares stava rincorrendo Percy Jackson, figlio del dio del mare, Poseidone. Era furibonda e lo voleva strangolare il prima possibile!
Percy stava ormai esaurendo le vie di fuga, finché non andò a battere contro qualcosa. Alzò la testa e vide Chirone. 
"Oh per Zeus! Scusami!", gli disse e si rialzò subito a causa delle urla provenienti da Clarisse.
"Mio padre verrà a saperlo Jackson!!", urlò furibonda. Percy corse quasi tutto il Campo con il cuore in gola e la paura di Clarissa che lo ammazzava a mani nude. L'avrebbe fatto se qualcuno non l'avesse fermata. Su questo Percy era certo al cento per cento.
Corse più veloce che poteva, ma sentiva le gambe cedergli. Era da molto che correva e si era stancato molto; a contrario di Clarisse che sembrava ancora più forte e svelta. 
"Se ti prendo Jackson!! Come hai potuto?! Ti giuro che prima o poi ti prendo e ti ammazzo subito!!", tuonò lei. Tutti nel Campo Mezzosangue li guardavano stupiti. Percy passò davanti all'arena e al campo di combattimento, poi si mise a correre verso le Case. Sorpassò quella di Apollo e Ermes, e si bloccò quando vide la Casa di Ares. Ora era morto. Tutti i figli e le figlie di Ares lo guardavano torvo e Percy si sentì un nodo alla gola. Clarisse intanto guadagnò terreno e lo raggiunse. Gli saltò addosso e lo prese a pugni. Percy cercò di difendersi, ma come poteva combattere contro una figlia di Ares?! 
"Lurido cretino! Io t'ammazzo! Come hai potuto?!", urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Si bloccò per aspettare una risposta dalla parte del suo avversario e quella arrivò: "Ti giuro Clarisse che non volevo! Io.. non l'ho fatto apposta! Lo sai benissimo come sono fatto io.. giusto?", rispose lui con una calma traballante.
"No! Non lo so!", tuonò. "Come hai potuto insultare la mia Casa e mio padre? E pensi di essere il migliore di tutti solo perché sei figlio di Poseidone?! Jackson scendi dal piedistallo! Non esisti solo tu, chiaro?!". Percy era completamente paralizzato dalla paura.
Ma prima che Clarisse potesse fare in poltiglia Percy, Chirone arrivò al galoppo e chiamò Percy. Clarisse imprecò come una matta e lo lasciò andare. Ma prima che lo perdesse di vista lo guardò dritto negli occhi e gli disse dura: "Prima o poi sarai solo Jackson. E vedi cosa ti faccio.". Lui deglutì e se andò via con Chirone al suo fianco.

"Cosa c'è Chirone? Perché mi hai chiamato?", chiese curioso Percy quando furono nella sua Casa. Chirone lo guardò negli occhi e con una punta di panico disse: "Nico Di Angelo è stato rapito.". Percy sgranò gli occhi incredulo e si sentì il petto esplodere. Cosa?! Nico rapito? Il figlio di Ade rapito? E come è potuto succedere? 
"Come..?", sussurrò il ragazzo. Chirone alzò le spalle e rispose: "Poco fa mi ha mandato un messaggio-Iride e.. ha detto che vuole il vostro aiuto. Percy, ti devo chiedere una cosa molto importante e tu devi ascoltarmi, va bene? Ieri sera Nico è andato in un luogo per evocare sua sorella.. ma non sapeva che quel luogo è.. abitato da maghi. L'hanno preso e mandato al castello. Percy, quello non è un posto brutto, anzi!", e sorrise.
Ora le mani di Chirone erano sulle spalle di Percy.
"Ma Chirone.. non sto capendo cosa vuoi..", rispose lui.
"Quello che ti sto chiedendo è questo: Crono ha trovato un'altra persona con cui allenarsi e adesso tutti e due vogliono distriggere il Campo e quel castello, okay? Tu e gli altri dovete andare là e proteggerlo. Dovete combattere e imparare la magia, va bene? Al Campo ci pensiamo noi, ma voi dovete andare là e proteggerli e trovare anche Nico Di Angelo!".
Percy guardò sconvolto Chirone ed esclamò: "Chirone ti sei impazzito?! Ma secondo te io devo andare là e .. maghi? Cosa diamine sono? Ma perché non ci vai tu?".
"Io sono troppo vecchio e poi Nico è amico tuo. Senti.. so che ti potrebbe sembrare un'impresa folle..".
"Questa è un'impresa folle!", replicò Percy.
"..ma fatto sta che non posso fare altrimenti. Devi fare dell'altro Percy.. raduna gli altri e dì loro la stessa cosa, va bene? Mi fido di te.. ah.. e domani si parte, va bene?", disse infine.
"Posso portarmi almeno Blackjack?", chiese speranzoso il ragazzo.
Chirone annuì. Percy sospirò e si diresse verso la Casa di Atena, Ares, Ermes e Apollo.
  
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