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Autore: CathCarey    22/03/2013    2 recensioni
Firenze 1775
Virginia ha sedici Anni e si ritrova ad affrontare un matrimonio dettato dal volere di suo padre.
Virginia data in sposa al libertino Andrea Corsi scopre che il matrimonio non è dei più piacevoli , ma il destino per ironia della sorte le farà conoscere i piaceri e l'amore con il suo Amante Christian Ristori.
Tutto questo scritto in delle pagine di diario.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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" Virginia vieni dentro prenderai freddo" Mi alzai effettivamente faceva molto freddo.
" Come sei dolce Andrea, ma non devi preoccuparti per me"
" Sono tuo marito no? "
" Si " dissi con un velo di tristezza degli occhi " sei mio marito " 
E lo abbracciai lui mi strinse .
" E' un problema se vado a trovare mia cugina Camilla a Villa Amantato? "
" Ma certo che no amore mio è sempre casa tua, non voglio impedirti nulla"
" Grazie, grazie Marito mio."
E restammo abbracciati per molto tempo.


 
 
Villa Amantato  Ore 16.00 " La resa dei conti "






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Feci preparare la carrozza e andai a Villa Amantato volevo guardare negli occhi Camilla vedere la sua felicità, vederla per l'ultima volta nubile, dopo di che lei sarebbe stata una donna sposata.
Volevo gioire di questa cosa, ma era impossibile, anche se Camilla aveva sempre desidarato Christian. Il mio Christian.
Arrivvai a Villa amantato la servitù mi accorse con tutti gli onori come se non si fossero dimenticati che prima di Barbara e Camilla ci abitavo io insieme a mio padre, rimpiangevo quei tempi, dove tutto mi era permesso, dove non conoscevo niente e nonostante tutto non mi mancava niente per essere felice, realizzai quanto fosse cambiata la mia vita in pochi attimi.
Mi inchinai a mio padre e malincuore anche a mia zia Barbara era la mia matrigna.
" Virginia che sorpresa tesoro" disse mio padre baciandomi entrambe le guancie.
" Volevo salutare Camilla, prima del Grande evento"
" Grazie" disse lei con una strana freddezza, con un'acidità che non le era mai appartenuta.
Mio padre e Barbara ci lasciarono sole.
Io mi accomodai sul mio divano preferito di pelle rossa. Adoravo quel divano fin da quando ero una bambina.
" Come stai? " dissi io guardandola negli occhi cercando di vedere se in quegli occhi c'era qualcosa del mio Christian.
" Piuttosto come stai tu, cugina non è un bel periodo per te, si può dire." La sua schiettezza mi raggelò.
" Come? scusami? come mai non dovrei stare bene , ho la vita che ho sempre sognato, un marito stupendo e una splendida cugina che si sta per sposare, come mai dovrei essere infelice? "
Camilla si alzò in piedi sbattendo un piede per terra.
" Sei la persona più falsa e ipocrita che io abbia mai conosciuto Virginia, so tutto, so che sei stata l'amante del mio futuro consorte e so anche che ci sei andata a letto spudoratamente e ora hai il coraggio di venire qui in casa mia a fare la falsa? con me? non devi osare! "
Tante emozioni si mescolavano in me in quel momento, rabbia, ragione, e tristezza.
Cercai di comportarmi con diplomazia.
" Prima cosa, questa non è affatto casa tua Camilla, se non mi sbaglio questa casa ha il mio cognome, il cognome degli Amantato, la famiglia più ricca dell'alta Toscana, non mi sembra che tu possieda il mio stesso cognome, dato che tua madre prima di mio padre ha sposato tuo padre che era un fallito su ogni aspetto.
Secondo si è vero io e il tuo futuro consorte siamo stati a letto insieme e ti dirò di più :
Ci siamo amati e ci amiamo ancora. Basta avere cervello " dissi toccandomi la tempia " Ma tu non ce l'hai.Vorresti negarlo? Basta guardare come ci guardiamo, non si cancella tutto quello che abbiamo passato, e tu nel bene o nel male, non gli darai mai quello che gli ho dato io. "
Camilla si avvicinò a me.
" Però, le tue parole sono così affilate, ma non mi lascerò abbattere da quelle, Virginia, si è vero mio padre era un bastardo, Ma guardami ora! ho preso il tuo posto, e tuo padre diciamo che si ricorda a malapena di avere una figlia."
" Non osare" le presi il braccio
" Io invece oso, perchè posso. Virginia, guardati allo specchio, non sei altro che una puttanella da due soldi che ha aperto le gambe facendo le corna a suo marito, sei una poco di buono, sei una sgualdrina, ma forse loro hanno più dignita di te."
Dovevo combattere non risparmiargli niente.
" Beh, tu non sei migliore di me cugina, ti devo ricordare io che cosa hai fatto in Francia? ti devo ricordare io che eri peggio delle prostitute dei bordelli?
Ti devo ricordare io che gliel'hai preso in bocca a mezzo popolo Francese Neh? Adesso dimmi chi è migliore io o tu? perchè si è vero io avrò messo le corna a mio marito ma io lo amavo e lo amo ancora Christian ! hai capito bene? Lo amo! e lui ama me!
E' giusto perchè tu lo sappia dovresti sceglierti con maggiore cura le domestiche! sono così pettegole! credi che non mi abbiano spifferato quello che è avvenuto tra te e Andrea? Siete andati a letto qualche sera fa e mentre lui raggiungeva il culmine lui ha gridato il mio nome! Adesso dimmi credi ancora che il tuo dolce Christian sia innamorato di te? Lui è sempre stato innamorato di me sempre! tu lo amavi prima di me certo ma tu per lui non sei niente sei solo un rimpiazzo !"
Lei rimase atterita senza parole ma non si lasciò affliggere dovevo ammettere che aveva la determinatezza nel suo carattere come me.
" Siamo due puttane Virginia, ne megliore ne peggiore dell'altra. Ma il fatto è questo, quella che perde sei tu, perchè al contrario di come vorresti Christian me lo sposo io."
Io risi di gusto e presi le mani a Camilla
" Eh no Cugina è qui che ti sbagli, tu non vinci niente, ma proprio niente, se la vittoria la reputi un matrimonio senza amore buon per te.
Non hai vinto tu.
Non ho vinto io.
E' vero tu ti terrai il mio uomo ma saremo entrambi infelici e vuoi sapere perchè?
Perchè tu avrai un matrimonio privo di felicità, e io sarò senza di lui consapevole della sua infelicità"
Sospirai.
" Ci vediamo al tuo matrimonio"
Voltai lo sguardo e feci qualche passo verso l'uscita e me ne andai.
Appena salita in carrozza sospirai, e andai via.
  
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