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Autore: chitta97    23/03/2013    7 recensioni
Jack rappresenta un po' l'inverno , ma le altre stagioni? E' possibile che un umano abbia dei poteri speciali?E una leggenda può innamorarsi?
Storia ambientata dopo il film e che vede come protagonista Jack Frost alle prese con tanti dubbi e sorprese....
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La verità

Quei passi pesanti si fecero sempre più lontani, portandosi via anche l'inquietante figura che aveva dato luogo ad uno straziante scempio.

Se ne andarono lasciando da soli i 3 ragazzi, in un teatrino di pura sofferenza e agghiacciante dolore, dove le lacrime si confondevano ai singhiozzi soffocati da moti di rabbia.

 

Frost stringeva ancora l'ormai cadavere di Evelyn, fregandosene del liquido rosso che macchiava le sue mani tremanti e la solita felpa blu.

Jack aveva ancora gli occhi verdi sbarrati, incapace di fare alcunché. Quella che doveva essere una giornata normale si era trasformata in meno di un attimo, in uno dei peggiori film drammatici. E lui ne faceva parte in qualche modo. Un concetto che sfiorava l'immaginazione.

Non si era ancora chiesto chi era quello strano ragazzo accorso subito dopo...subito dopo l'accaduto.

Ma forse non ce ne sarebbe neanche stato bisogno.

 

Il corpo di Evelyn non era mai parso così debole, fragile, agli occhi di ghiaccio dello spirito del gelo. Il sorriso ancora sul suo bel volto, le belle ciglia chiuse per sempre, segregando così il miele, la dolcezza che tanto gli caratterizzava.

 

L'ennesima lacrima che solcava le guance di Frost, ora si posò sulla fredda terra, cristallizzandosi dopo poco.

Ma non rimase statica lì.

Improvvisamente si illuminò di riflessi colorati.

Chiari colori pastello.

 

Ma non era la lacrima, quella insignificante stilla salata, la sola ad illuminarsi...

 

Frost alzò il volto per trovarsi davanti ad uno spettacolo straordinario, ad un miracolo, forse.

 

Perché la sua amata ora era avvolta da quel pulviscolo, lo stesso che aveva visto col fiore e con la tana del coniglietto.

 

E in un attimo, così come tutto era accaduto, così tutto si riparò.

E il miele rinacque, e tornò sul viso della ragazza.

 

Ciao Jack”

Sorrideva. Un sorriso debole, semplice. Il suo sorriso.

 

Non poté non stringerla forte tra le sue braccia mentre altre lacrime, più calde, sgorgavano dai suoi occhi.

 

Si avvicinò anche il biondino e, dopo aver sfiorato la spalla di lei, in un gesto amichevole, chiese (giustamente): “M-ma che c-cosa è successo?”

 

Si scambiarono tutti uno sguardo perplesso.

Che cosa era successo?

 

La domanda albergava in tutti gli sguardi taciturni dei presenti, ancora increduli davanti a quel prodigio.

 

Lo spirito del gelo non riusciva neanche a lasciare andare dal suo abbraccio Evee, con la paura, forse un po' sciocca, di poterla perdere di nuovo e questa volta davvero per sempre.

 

Evelyn, d'altro canto era pervasa da una sensazione strana, un misto di calore, eccitazione, ma anche un immenso piacere, unito ad un brivido misterioso e segreto, un timore nascosto per qualcosa di ancora ignoto.

Una sensazione che neanche lei sapeva spiegarsi per bene.

 

Jack era probabilmente quello più sbigottito.

Forse anche per quello, fu il primo a notare la particolarità di quel raggio di luna, che li aveva improvvisamente avvolti, in un flebile abbraccio.

 

Il battito di ciglia, che chiuse per un attimo i suoi occhi di smeraldo, scandì il tempo trascorso prima dell'apparizione di una nuova figura.

 

Un uomo scese letteralmente dal cielo. Un uomo come tanti, capelli scuri con poche e deboli striature argentate, un buffo cappello a basco calcato sulla nuca, un paio di baffi spiritosi, e l'aria birichina nonostante l'età avanzata.

 

L'uomo della luna...”

Mormorarono le labbra di Frost, per poi immobilizzarsi in una posizione ricordante una 'o'.

 

Il signore annuì semplicemente, accompagnando il gesto con un sorriso di comprensione.

 

E con un altro gesto, li porto con se, facendogli sparire, per poi riapparire dopo poco in un posto particolare, ma di un affascinante splendore.

 

Era una casa piccola, niente affatto lussuosa o pomposa. Una semplice costruzione in legno, abbastanza grande, ma neanche troppo.

Ma aveva qualcosa di diverso;

a caratterizzarla ci pensavano dei fregi, arabeschi peculiari e contorti, di un brillante color argento, leggermente tendente all'azzurro.

E poi quell'alone fievole che albergava intorno alla costruzione.

 

Senza contare dove questa era ubicata.

Perché il terreno non era terra, né erba, né qualsiasi altro suolo presente sul nostro pianeta;

era crosta lunare.

 

Erano sulla luna.

 

I 3 non poterono non continuare a scambiarsi gli stessi sguardi allibiti.

 

L'uomo non sembrava però farci troppo caso. Si avviò all'interno della sua dimora, incitando i suoi ospiti a fare lo stesso.

 

Una volta dentro, ebbero un altro motivo di stupefazione.

 

Ai loro occhi si affacciava una stanza singolare:

una specie di planetario che però non raffigurava solo la volta celeste, ma anche il suolo, terrestre e di molti altri pianeti.

Una stanza enorme, gigantesca, tanto che sembrava impossibile che una casa del genere la potesse contenere, anche se era l'unica camera in tutto l'edificio.

 

Tutto era, inoltre, disegnato con una mirabile maestria e precisione, con colori assurdamente vivaci e realistici.

 

Sedetevi, vi prego.” Le uniche parole dell'uomo, finora.

 

I ragazzi non se lo fecero ripetere e si accomodarono su delle sedie bianche attorno ad un tavolino dello stesso brillante colore, e sul qualche primeggiavano: una teiera finemente decorata con numerosi ghirigori e ancora fumante, 4 tazzine sullo stesso stile, e un contenitore, al centro, con biscotti che emanavano un invitante profumo di cannella.

 

Servitevi pure, non fate complimenti. Il the è già zuccherato.”

Ubbidirono, forse più perché confusi che per altro.

 

Solo Jack Frost trovò la voce per formulare una domanda, assolutamente lecita, e che albergava in tutte le loro menti.

Che diavolo è successo?! E come puoi dopo tutto questo tempo e quello che è appena successo, farti risentire come se nulla fosse e offrirci del the con i biscotti come se fosse tutto normale?!”

Era arrabbiato, il tremito stesso della sua voce lasciava trasparire un rancore mal represso.

Per anni aveva cercato di mettersi in contatto con lui senza riuscirci; in quei giorni aveva cercato da lui una risposta alle stranezze della sua amata, ma non c'era stato niente da fare. E forse se avesse saputo qualcosa, avrebbe potuto evitare quel terribile dolore, che, sebbene passato, aveva lasciato i suoi segni.

 

Due occhi color miele si posarono su di lui. Ne sapeva qualcosa?

 

Stai calmo Jack Frost, ora vi spiegherò tutto. Anche a te Jack.” Aggiunse riferendosi all'altro ragazzo, che biascicò solo un debole 'come fai a sapere il mio nome?', forse uno dei dettagli meno rilevanti di fronte a quella situazione.

 

Evelyn iniziò a sorseggiare il suo the, forse tentando di indurre ai due ragazzi di fare altrettanto.

Intento riuscito, in quanto fu immediatamente seguita dal suo coetaneo e da Frost che preferì però addentare un biscotto, con un'aria abbastanza seccata.

 

Vedo che siete piuttosto turbati. Perfettamente comprensibile, ovviamente. Perciò vi spiegherò subito tutta questa storia, anche se non avrei dovuto farlo...”

Prese un respiro e continuò.

Prima però sarò meglio spiegare a te, Jack, chi è questo 'giovanotto' che ti siede accanto.”

 

In poco tempo spiegò quasi l'intera vita di Frost, non tralasciando neanche l'avventura avuta con Pitch. E l'oggetto di quel racconto non faceva che chiedersi il perché di quel aggiunta quando c'erano questioni parecchio più importanti e urgenti;

ancora una volta si ritrovò a detestare quel biondino.

 

Ma anche ad Evelyn la narrazione piacque, perché alla fine non sapeva proprio tutto del suo 'amico', anzi.

Si ritrovò a fissarlo di sottecchi, e quando i suoi occhi color del ghiaccio si incontrarono con il suo sguardo arrossì e si voltò bruscamente da un'altra parte.

 

Non aveva dimenticato il fuggevole bacio che si erano scambiati il giorno prima, sebbene ora sembrasse fosse passato un secolo e più.

 

Terminato il preambolo, necessario affinché tutto fosse chiaro a tutti, l'uomo della luna si prese una piccola pausa, e bevve un po' del suo the, ormai freddo.

 

Gesto che fece ammontare ancora di più la rabbia allo spirito della neve, che prese a tamburellare freneticamente le dita sul tavolino.

 

Il suo omonimo restava semplicemente zitto, mentre Evelyn esibiva uno sguardo smarrito ed agitato.

 

Ora veniamo a noi.

L'individuo che ha cercato, o meglio, che aveva ucciso, te, Evelyn, non sono ancora riuscito a capire chi sia di preciso. E' certamente una figura sinistra e tutto quel che so su di lui è che mira a sovvertire l'ordine della natura, in particolare a sovvertire ed eliminare le 4 stagioni.”

E che cosa c'entra lei con le 4 stagioni?!”

Esclamò lo spirito dell'inverno, non trattenendo il nervoso.

 

Il signore emise un sospiro grave.

E' una cosa particolare. Succede rare volte, ma succede. Io di solito decido alla morte di una persona se e che tipo di guardiano diventerà. Ma se mi accorgo che una persona ha dei requisiti per cui può diventare u certo tipo di spirito gli affibbio fin da subito dei poteri esclusivi. Evelyn, tu sei una di queste eccezioni. Tu sei lo spirito della primavera, la guardiana della natura, della spensieratezza e serenità che questa evoca.”

 

Il silenzio si intromise prepotentemente, assordando tutti.

Quindi sono...-sono co-come Jack?” riuscì a stento a balbettare l'interessata.

L'uomo della luna annuì, quasi con un senso di solennità,

abbandonando per un attimo la sua aria paterna e comprensiva.

Ora sì. Quell'essere ti ha ucciso effettivamente. Però essendo tu destinata a diventare una guardiana, sei comunque rinata anche se sotto forma di spirito.”

 

Quindi io sono morta, per davvero?”

Sì. Ora sei qua solo come guardiana della primavera, non più come Evelyn, la ragazzina che frequenta il liceo e suona il pianoforte, ma solo come spirito. Esattamente come è accaduto per Jack Frost, per Babbo Natale, la Fatina dei denti ecc...”

 

M-ma perché questo tizio ha interesse a eliminare gente come loro?” il biondino aveva parlato dopo tanto tempo, sebbene nella sua voce si potesse scorgere un fremito.

 

Questo non lo so. So solo che ogni passo che fa, il mondo cambia, e la natura si distrugge a poco a poco. La neve candida si tramuta in ghiaccio freddo e spietato, che fa morire le povere piantine appena nate; l'erba si inaridisce; i fiori, o muoiono, o tramutano in veleno il loro profumo; la luce del sole da dolce e delicata, diventa soffocante ed accecante. Non so che cosa lo muove a compiere certe cose, così terribili. Ma lo fa, ed ogni volta il suo volto si tramuta in un ghigno di soddisfazione. E bisogna evitare che continui e porti la terra alla rovina. Voi dovete far sì che questo non accada.”

 

Noi?” domandarono in coro.

 

Io non posso. Per quanto voi mi stiate vedendo e parlando, io non sono consistente. Prendo forma raramente e solo in casi di estrema urgenza, come ora. Generalmente di me rimane la voce e una presenza, come una sottospecie di fantasma, che dona consigli.”

 

Quando gli pare... Concluse mentalmente il guardiano del divertimento.

 

E come dovremmo fare secondo lei?”

Sbottò Evy, chiaramente scettica di fronte a quella soluzione.

 

Impedendo che anche le altre stagioni siano ridotte troppo presto a spiriti.”

 

Perché, anche le altre stagioni sono già delle persone?”

Si intromise Jack, provocando un certo fastidio a Frost.

 

Già. E le conoscete anche bene.”

 

Per l'ennesima volta in quella giornata si trovarono tutti e tre a guardarsi, forse ognuno in cerca, nel volto degli altri, di un qualche indizio.

 

Scusateeee > < !!!!! Lo so, è davvero tanto, decisamente troppo, tempo che non aggiorno! Ma non ho passato esattamente un bel periodo...Prima la scuola, con due settimane con diecimila verifiche e interrogazioni. Poi il pianoforte che mi ha portato via parecchio tempo con concerti e la preparazione per un concorso (a proposito, anche se non me lo merito, incrociate le dita per me, spero di passare le eliminatorie > <). Sono anche stata male per altre due settimane. Infine sono tornata ieri sera tardi dalla gita di 3 giorni a Roma con la scuola. Il mio primo pensiero una volta toccato il computer è stato per questa ff e tutti i santi che la seguono, quindi eccomi qua con questo capitoletto. Che ve ne pare? Fa schifo? Vi capisco u.u Però almeno la lunghezza è voluta, nel senso che volevo farlo finire con un po' di suspence (giusto per aumentare la vostra voglia di ammazzarmi) su l'identità delle altre stagioni...mi dispiace se lo troverete troppo corto :/ L'unica cosa che posso dirci è che i tempi dovrebbero notevolmente ridursi con le vacanze di Pasqua di mezzo, ma non si sa mai, ultimamente la mia salute vacilla....

Bene, dopo questo lungo sproloquio, vi lascio.

Un bacione a tutti, in particolare ad Anaisx !

Chitta97 <3

  
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