Era una di quelle tiepide giornate primaverili ed il giardino di Hogwarts pullulava di studenti.
C’era chi si divertiva a fare scherzi ai compagni più deboli e tonti, chi si godeva tranquillamente i raggi del sole sdraiato placidamente sul manto erboso e chi, come Severus, era seduto sotto le fronde di uno dei tanti alberi assorto nella lettura dei libri scolastici.
All’improvviso un chiacchiericcio di voci familiari gli fece sollevare lentamente il capo. Fu costretto a portarsi la bianca mano poco al di sopra delle sopracciglia per ripararsi dai getti solari che colpivano, e quasi ferivano, le proprie iridi. Solo così riuscì a mettere a fuoco quelle figure relativamente “lontane”.
Se fu possibile Severus impallidì maggiormente.
La leggiadra figura di Lily risaltava accanto a quella di James Potter, entrambi erano seguiti da Remus Lupin e Sirius Black i quali parlottavano tra loro in totale autonomia e spensieratezza.
Potter parlava e Lily sorrideva.
Il cuore di Severus fece difetto di un battito, si arrestò un attimo per continuare a battere più velocemente nel momento successivo.
Il libro, che teneva tra le mani, per poco non gli scivolò verso il basso.
Per sua fortuna nessuno di loro lo notò e in pochi istanti svoltarono in direzione del bosco.
Severus tornò a leggere il proprio libro, ma stavolta non riuscì a concentrarsi come aveva fatto poco prima.
La luce solare colpiva a sprazzi il suo volto mettendone maggiormente in risalto sia il pallore della pelle che l’intensità del colore dei capelli corvini.
Lily Evans non aveva mai sorriso in quel modo quando si trovava in sua compagnia, Severus non era mai riuscito a farle illuminare il volto come, invece, stava facendo James Potter.
Fu allora che capì di averla perduta per sempre, fu in quel momento che gli occhi si spensero e per poco non furono sul punto di diventare lucidi quando..
 
-Severus!- esclamò qualcuno alle proprie spalle sedendosi al proprio fianco senza dargli il tempo di sollevare lo sguardo.
Non che avesse bisogno di guardare per capire di chi si trattava perché avrebbe riconosciuto quella voce e quel profumo tra mille: Lily.
Non poté fare a meno di sorriderle e osservare con quanta naturalezza si fosse seduta vicino a lui come se non l’avesse mai lasciato solo nemmeno per un singolo istante.
-Studi ancora?- gli chiese sporgendosi in avanti per accertarsi su quale libro l’amico stesse lavorando.
Severus provò un attimo di vacillamento quando si ritrovò i fluenti e setosi capelli di lei a pochi centimetri di distanza dal naso. Respirò a pieni polmoni il suo dolce profumo e, socchiudendo gli occhi, cercò di risponderle:
-No, stavo solo passando il tempo- mentì sapendo di essere molto bravo a farlo.
Lily, ovviamente, non riuscì affatto a credergli, ma per amore della pace comune finse un sorriso per poi sdraiarsi a terra e portare le mani dietro la nuca. Rivolse i grandi occhi in direzione di quelli di lui e disse:
-Ecco perché non riuscivo a trovarti… te ne stavi in solitudine a leggere.-
Severus avrebbe voluto dirle che se non fosse stata tanto presa da James Potter sicuramente si sarebbe accorta di lui, ma evitò di proposito di parlare limitandosi a borbottare:
-Lo sai io leggo sempre…-
Lily distese il braccio destro e, raggiungendo i capelli di lui con la mano, ripeté sorridente: -Sempre.-
 
 
Mentre la morte si stava impossessando lentamente di lui, Severus rivisse quella scena nella propria mente. Nel bene e nel male Lily aveva rappresentato un pezzo del proprio passato e un prolungamento del proprio futuro. 
Era rimasto silenziosamente al fianco di Harry Potter per tutti quegli anni proprio per questo, per quanto quel ragazzino fosse in tutto e per tutto uguale a James portava gli occhi di Lily ed ogni volta che Severus incrociava quegli occhi parte di ciò che era stato un tempo e dei sentimenti nutriti per lei ritornavano a galla.
Quale migliore modo di proteggere il figlio di Lily per rispettarne ancora l’amore che aveva sempre avuto per lei?
La saliva diminuì lentamente e Severus stava quasi per abbandonarsi al richiamo della morte quando una presenza al proprio fianco lo ridestò da quel profondo torpore mentale che aveva invaso totalmente il proprio corpo.
Quando riuscì a mettere a fuoco la figura di Lily le labbra si mossero in un lieve sorriso.
Con l’ultimo respiro di cui era in possesso riuscì a balbettare:
-L...lo…. sa…sapevo… c…che….c…ci…s…sare…sti… sta-….ta….-
Lily si mise seduta di fronte a lui, con le ginocchia piegate a terra e la mano che carezzava la fronte di Severus disse con un sussurro quasi impercettibile:
-Sempre, Severus…- la mano di lei si soffermò sui capelli di lui
-Sempre…- in quell’attimo la morte ebbe la meglio, ma Severus non avrebbe mai potuto immaginare che la morte avesse un suono tanto dolce…