The loser’s laughter

Sì, io sono Kira.

Lo dissi a gran voce, fiero del mio operato, fiero di me stesso.

Il peso che portai per dieci anni, svanì così, di colpo, come se non ci fosse mai stato e a questa stupenda sensazione non potei fare a meno d'abbandonarmi in una folle risata, lasciando andare tutto: ogni pensiero, ogni segreto, ogni bugia.

I tremori nel petto, causati dalla mia ilarità mi dettero benessere, e ciò mi spronò a non fermarmi.

Oddio, se ci penso tutt'ora riesco a sentirmi vivo, nonostante tutto.

Fu l'unico sfogo in cinque anni, uno sfogo di pena, uno sfogo di dolore, uno sfogo di rabbia e frustrazione, non successe mai più, anche perché non ce ne fu occasione.

Sì, io sono Kira.

Il suono per me inebriante di queste tre parole... loro ne erano quasi certi, ma ciò non m'importa, perchè io SO che all'epoca il brivido del terrore corse lungo le loro spine dorsali, SO che in quell'attimo abbassarono la testa, confusi e spaventati dalla verità che gli si parò davanti, SO di aver portato un minimo d'ordine in questo mondo così caotico e ingiusto.

Ma allora perché la figura del mio rivale affiora alla mia vista? Un'immagine sbiadita, come un dipinto disegnato anni orsono che ha perso gran parte della vivacità dei suoi colori, ma non il suo intenso significato.

Questo non è il tuo spettro, grande detective, questo è solo l'immagine che io ho di te.

Io sono Kira, la giustizia degli dei.

Tu sei L, la giustizia degli uomini.

Entrambi abbiamo perso.

Angolo dell’autrice

Non so nemmeno io da dove mi è uscita questa one-shot.

Non so nemmeno se sono sconfinata nell’ooc, invero non avevo nemmeno intenzione di pubblicarla, eppure è stato più forte di me.

Spero di non aver scritto solo una serie di cavolate abnormi, ringrazio chiunque leggerà queste poche righe.

A presto!