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Autore: V@le    25/03/2013    3 recensioni
Attore. Il mestiere più bello del mondo.
Immergersi in un mondo parallelo, magari verosimile o magari fantascientifico.
Diventare un'altra persona, poter fare qualsiasi cosa che nella vita reale appare stupida o imbarazzante.
[...]
Chi non vorrebbe essere un attore?
Eppure recitare è come vivere: c'è sempre un mondo in ombra che nessuno vede e che nessuno cerca.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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CARNET DELLE PROMESSE
                                                                                               


La ragazza deglutì sonoramente, cominciando a tremare nella stretta dello Hyuga.
-Katashi.
-Kat... ma lui...
-Il mio ex. Katashi è qui.
Il ragazzo per qualche secondo rimase immobile; poi mollò la presa.
-Vai subito nel camerino.
-N..nel camerino? Per..
-Vai e basta- sbottò gelido.
Tenten sussultò, per poi obbedire.

Shino spalancò la porta, trovando l'amica appoggiata ad una parete con la testa bassa e lo sguardo vacuo.
-Ten!- si precipitò ad abbracciarla.
-Shino...- sussurrò lei, ricambiando la stretta più forte che poté.
-Neji mi ha detto tutto... come ti senti?
Sentì solo qualche suono sconnesso. Non riusciva neanche a parlare.
-Non ti preoccupare- continuò allora lui -Neji ha chiamato Hinata: io, lei e Kiba terremo occupata la scena finché sarà necessario.
-Grazie- riuscì solo a dire lei, principalmente concentrata nel trattenere le lacrime.
Il rumore di  passi che si avvicinavano li fecero separare.
-Torna dietro le quinte, per favore- disse lo Hyuga con tono piatto al ragazzo.
-Va bene. Mi raccomando.
L'Aburame le accarezzò una guancia, per poi congedarsi e permettere all'altro di chiudere la porta del camerino.
-Siediti.
La ragazza obbedì, tesa come non mai. Lui si sedette di fronte a lei.
-Abbiamo un quarto d'ora. Devi calmarti, Tenten.
-Come faccio a calmarmi?! Quello mi ha rovinato la vita...
-Appartiene al passato, lo hai superato.
-Credevo di averlo superato... finché non l'ho visto lì seduto, a guardarmi come se potesse ancora farmi fare tutto quello che vuole... mesi e mesi di terapia e di sofferenza buttati al vento...
-No, non è così. Non puoi essere così debole da farti condizionare dal semplice fatto che lui è presente, devi affrontare la cosa a testa alta.
-La fai facile tu.
-E' facile: ti calmi e ritorni sul palco, comportandoti come se lui non avesse alcun potere su di te.
-Ma come posso farcela!?- urlò Tenten sull'orlo del pianto -Come posso cantare sapendo che non posso sfuggirgli?!
-Non è con lui che devi cantare!
La ragazza sbarrò gli occhi confusa. Aveva forse sentito Neji gridare?
-Devi cantare con me- fece ridimensionando il proprio tono di voce, per poi prenderle una mano -è me che dovrai guardare, è con me che dovrai comunicare, con me e nessun altro. E non permetterò a un qualunque bastardo tossico di entrare nel mio spazio.
Tenten rimaneva ancora in silenzio, ma non più per la paura: non lo aveva mai sentito parlare in quel modo, e sicuramente non a lei.
-Come tutte quelle persone che stanno alla festa e ti vogliono bene non permetteranno che lui possa farti alcunché. Lo spettacolo deve continuare.
Dopo qualche momento, arrivò la risposta.
-Va bene.

Ci era riuscita. Aveva cantato ogni duetto nella scaletta con Neji ed era riuscita a dimenticarsi, almeno durante la performance, che Katashi era in quella sala.
Non solo si era immersa di nuovo nell'atmosfera che caratterizzava quei momenti, ma si era lasciata andare ancora di più a causa di quello che era successo nel camerino.
Neji aveva perso il suo proverbiale autocontrollo per lei: aveva urlato. Non l'aveva mai sentito urlare prima d'ora, pur conoscendolo ormai da qualche anno. Le aveva preso la mano, facendole percepire tutto il sostegno di cui poteva avere bisogno. Tutto questo, come se avesse voluto proteggerla a tutti i costi.
Non era riuscita a pensare a nient'altro mentre cantava guardandolo negli occhi: aveva fatto timidamente capolino la speranza che lui potesse davvero provare qualcosa.
Ma in quel momento, inchinandosi agli applausi, era ritornata coi piedi per terra.
Per Neji quel tipo d'esibizione era qualcosa che doveva arrivare alla perfezione, senza se e senza ma, e tutto ciò che le aveva detto era scaturito dalla preoccupazione che non andasse come previsto.
Per questo, quando finalmente furono di nuovo dietro le quinte, lo trattenne per un braccio.
-Che c'è?- chiese lui.
-Scusami tanto, Neji.
Lo Hyuga si stupì non poco.
-So quanto sia importante per te che le tue esibizioni siano perfette, qualunque cosa succeda, e ho rischiato di mandare tutto all'aria. Spero che vorrai perdonarmi.
Non gli diede neanche il tempo di rispondere: si diresse subito verso la loro platea, che veniva in quel momento sgomberata per potervi ballare.
Pronta o non pronta, avrebbe affrontato la realtà.

-Sei stata splendida!
Ino le saltò quasi addosso, con alle sue spalle Shikamaru che scuoteva  il capo sorridente.
-Davvero, siamo rimaste senza fiato- concordò Sakura allacciata al braccio di Sasuke -tu e Neji che cantate insieme siete qualcosa di strabiliante! Mi avete ricordato quelle coppie da romanzo tipo Romeo e Giulietta...
-Grazie ragazze, ma non dovreste esagerare così tanto.
-Smettila di fare la modesta!- replicò la bionda, particolarmente allegra quella sera -Vieni a ballare?
In quel momento Tenten scorse Katashi dirigersi verso di lei.
-Voi andate... appena posso vi raggiungo.
Appena si furono dileguati tutti, se lo ritrovò davanti.
-Ciao Ten- e subito il ragazzo si abbassò per baciarla su una guancia.
-Ciao- rispose lei secca scansandolo -che ci fai qui?
-Come mai così brusca? Pensavo ti facesse piacere rivedermi.
Lei sospirò, cercando di rilassarsi il più possibile, e incrociò le braccia al petto.
-Al momento mi sei indifferente. Solo non capisco come mai sei qui a Tokyo.
-Avevo... degli affari di cui occuparmi.
-Posso immaginare che tipo di affari.
Il tono sicuro e lo sguardo deciso della ragazza lo avevano stupito non poco, ma ritrovò presto il suo sorriso vagamente malefico.
-Mi concedi un ballo?
Tenten sentì ogni muscolo del proprio corpo tendersi tanto da dover concentrarsi per non tremare. Stava già cercando ogni scusa possibile o immaginabile, quando una mano le piombò sulla spalla.
-Mi dispiace, ma la qui presente ha già promesso di ballare con me!- esclamò Lee appiccicandosi più del solito al suo fianco.
-E anche con me- comparve anche Shino.
-Beh...- fece Katashi un po' titubante -posso sempre aspettare.
-Potrebbe essere un problema. Mi pare che l'abbia promesso anche a Choji...
-Già, e poi non sappiamo se c'è anche qualcun altro... Ten, chi te l'ha chiesto?
-Beh...- la ragazza era piuttosto confusa, ma cercò di controllarsi -Kankuro mi ha...
-Ah ecco! Accidenti, credo proprio che la signorina qui presente sia impegnata per tutti i balli. Mi dispiace amico, la prossima volta sarai più fortunato.
Il forestiero, dopo qualche secondo, abbassò il capo, quasi in segno di sconfitta.
-Capisco. Aspetterò comunque, nel caso qualcuno desse forfait all'ultimo- e s'allontanò.
In pochi secondi Tenten si ritrovò in mezzo alla pista a ballare con Lee senza sapere come ci fosse arrivata.
-Voi siete pazzi...
-Noi ti vogliamo bene- le fece eco l'altro -e quel tizio dovrebbe tenere a mente che per la serie abbiamo fatto tutti arti marziali.
La ragazza sorrise, non sapendo come poter esprimere la propria gratitudine.

Era l'ultimo lento della serata e Tenten era veramente felice di condividerlo con qualcuno come Shino.
-Come vi è venuto in mente di fare una cosa del genere?
-A volte due teste sono meglio di una, anche se una delle due è di Lee.
Lei rise, ormai completamente tranquilla, appoggiando il mento alla sua spalla.
-Non pensavo di poter stare così bene con Katashi intorno...
-Ti meriti di stare bene. Invece- cambiò argomento lui -che è successo con Neji nel camerino?
-Ha urlato.
Shino dovette distanziarsi un momento per poterla guardare in faccia e controllare che non stesse scherzando.
-Lui ha urlato?
Tenten annuì silenziosamente.
-Come diavolo hai fatto a farlo urlare? Neji Hyuga non perde il controllo di fronte a niente...
-Di fronte a me, a quanto pare, sì. Sì è arrabbiato perché non volevo ritornare in scena.
Il ragazzo sospirò, riavvicinandosela.
-Far perdere le staffe proprio a lui... cara mia, potrebbe essere davvero destino per voi due.

La musica sfumò lentamente e Tenten si stava dirigendo al banco delle bevande, sollevata che l'ultimo ballo fosse passato.
Non fece in tempo a versarsi un goccio di acqua, però, che incominciò subito un'altra canzone. E altrettanto velocemente Katashi l'aveva affiancata.
-Penso che sia arrivato il mio turno.
Alla ragazza parve di cogliere una leggera nota di perfidia nella sua voce.
-Allora?- insistè l'altro -Che fai così imbambolata?
La testa le si era completamente svuotata e avvertì per la seconda volta in quella sera un'orribile sensazione di panico invaderle ogni parte del corpo.
Stava pensando che sarebbe veramente crollata lì, davanti a lui, quando una voce che non era quella di Katashi attirò la sua attenzione.
-Sei pronta?
Si voltò e trovò Neji, con le mani in tasca e la sua solita espressione imperturbabile.
-P..pronta per cosa?
-Che razza di domanda è?- chiese lo Hyuga inarcando un sopracciglio -Mi hai promesso un ballo, non ricordi?
Mentre Tenten raccoglieva con parecchia difficoltà le idee, Katashi fece un passo in avanti.
-Credo proprio che dovrai rinunciare, questo ballo è mio.
-Non penso- rispose l'altro tranquillo -ha detto che avrebbe ballato con me e così sarà. Una promessa è una promessa- e stese la mano verso di lei.
In quel momento tutto scomparve: anche Katashi non era altro che una presenza trascurabile. C'erano solo Neji e quella mano che la aspettava.
La ragazza sorrise e gli porse la sua.
-Una promessa è una promessa- e si lasciò condurre in pista.

-Non ci posso credere!- esclamò Ino dritta sulla sedia.
-Cosa?- chiese Shikamaru con il solito tono annoiato.
-Neji e Tenten... che ballano un lento! Quanto sono carini... l'ho sempre detto che sono fatti per stare insieme.
Choji annuì continuando ad infilarsi in bocca una cucchiaiata di gelato dietro l'altra; cosa che stranamente attirò l'attenzione del Nara.
Dopo un breve e silenzioso ragionamento, gli comparve sul volto un sorrisetto divertito.
-Di' un po', Cho, tu e Tenten vi siete goduti il gelato ieri?
Il ragazzo si bloccò di colpo, come congelato, per poi iniziare a ridacchiare nervosamente.
-Come pensavo- concluse Shikamaru.
-Tenten aveva previsto che avresti capito tutto.
-Ehi, cosa vorrebbe dire? Spiegate anche a me!- chiese la ragazza spostando continuamente lo sguardo da uno all'altro.
-Lui e la tua amichetta ieri sera ci hanno lasciato soli al bar di proposito, così che io potessi invitarti alla festa.
L'Akimichi si era già curvato su se stesso con il cucchiaio sollevato a mo' di scudo, preparato ad una delle sfuriate epiche di Ino.
Che non arrivò.
-Quell'imbrogliona...- sul viso della bionda comparve un sorriso -E brava. Fortuna che dovrei essere io quella esperta in faccende di cuore!
Choji osservò prima stupito, poi soddisfatto lei scoppiare a ridere appoggiando il capo sulla spalla di Shikamaru, e lui circondarle il collo con un braccio e darle un bacio sulla tempia.

Tenten era consapevole di avere le guance tinte di rosso da quando Neji le aveva stretto la mano, ma l'essere così vicini sicuramente non era la migliore delle strategie per sfiammarle.
-Perché lo hai fatto?- gli chiese, da un lato per distrarsi, dall'altro perché lo voleva sapere.
-E io che mi aspettavo un "grazie".
-Avevi detto che lo dovevo affrontare e quella sarebbe stata un'occasione per farlo.
Il ragazzo sospirò.
-Sono stato duro con te prima. Avevi bisogno di essere spronata, questo lo devi ammettere, ma... non posso sapere cosa hai passato e potrei aver esagerato nei modi. Scusami.
Lei sorrise contro la sua spalla.
-Beh, se la cosa ti può tirar sù di morale, essere l'unica persona ad averti sentito urlare mi dà una certa soddisfazione.
Neji sbuffò, facendola ridere.
-Sarà che sei l'unica persona che riesce a farmi perdere le staffe.
-E ne sono molto fiera!
Ed ecco che tutto quello che era successo quella sera si oscurò: sembrava di esser tornati all'inizio della festa, con una Tenten allegra e ironica.
In quel momento lo Hyuga avrebbe voluto dirle che era più forte di quanto pensasse.
-Posso chiederti una cosa?- chiese invece.
-Dimmi.
-Chi è il ragazzo che speravi ti invitasse per stasera?
La ragazza spalancò appena la bocca, con l'infida idea di spifferare tutto in testa. Era il momento giusto? Era pronta a vedere la sua reazione? Ma con tutto quello che era successo...
-Mi dispiace, Neji.
-Mhm?
-Ti considero un vero amico e sono disposta a confidarti di tutto...
-Ma?
-... ma questo proprio non posso dirtelo.
Lo Hyuga non avrebbe mai ammesso con nessuno che quel rifiuto gli avesse dato un certo fastidio.
-Non ancora, per lo meno.
Silenzio, poi...
-Sai di esserti rovinata con le tue mani?
La ragazza fece le spallucce sorridendo. Sarebbe venuto tutto fuori comunque, un giorno o l'altro.
-Sì, ma ora non importa.
Tanto valeva godersi il momento.



Dal capitolo scorso ho cominciato a rispondere alle recensioni dal form apposito e continuerò così.
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento :)

Baci,
V@le
  
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