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Autore: Lelusc    26/03/2013    1 recensioni
Ambra è da sola,ha un solo amico e uno stalker che un giorno al mese la molesta con una domanda, a cui lei risponde sempre negativamente,poi però... e così cambierà tutta la sua vita,che lei coraggiosamente aveva protetto da tanto tanto tempo.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente quando mi svegliai vidi la bara aprirsi e uscire Steven “buon giorno Ambra” “buon giorno”guardai accanto a me e trovai solo il letto disfatto e basta,presi gli abiti dal armadio senza pensarci molto e andai al bagno e cominciai a cambiarmi (adesso che ci penso,ma potevamo usare anche questo bagno ieri,perché non ci ho pensato,troppi pensieri per la testa) riuscii dal bagno che indossavo dei Jeans e una maglietta viola a maniche attillate e scollata a vu,semplice e carino,poi vidi Steven seduto sul letto rifatto perfettamente ad allacciarsi le scarpe “grazie per il letto Steven” “figurati por così poco” e uscimmo dalla stanza “ma Mikael? Scusa come puoi saperlo ci siamo svegliati insieme” “Mikael! Mikael! dove sei?! “Sembra di stare al mercato lo sai?” “lo so ma almeno così mi sente” dissi ridendo.

“Che ti urli, sono qua” disse sbucando da... “da dove vieni?” “da fuori, sono uscito”disse scocciato “ah,beh scusa” (che razza di tono) poi mi accorsi che aveva qualcosa di diverso,non è che sta diventando, Mikael the dark vero? Ditemi che non è vero,che sto ancora sognando,ah no, i vampiri non  sognano,o almeno a me non è mai successo,ma perché? perché sta diventando come l’altra volta,glielo chiedo “Mikale stai diventando come l’altra volta, perché?” “perché? mi prendi in giro,oggi devi uscire con Giulian no? Secondo te che devo fare, cantare felice, ballare? Rimasi un attimo paralizzata “oh mio Dio! Me ne ero completamente dimenticata!” dissi portando le mani al viso disperata “non so perché ma sapere questo mi rende molto felice” lo ignorai e corsi subito in camera “ha! non ho niente da mettermi” “però, questa è la classica frase detta dalle donne, è sconcertante come non vada mai fuori moda, vero?”chiese Steven a Mikael “a me interessa solo che questo le faccia perdere tempo,così appuntamento viene cancellato” Steven scosse la testa con un lieve sorriso in faccia “guarda che ti ho sentito!” gli urlai dalla camera.

Alla fine presi dall’armadio tre abiti, quale mettere però? “ok,primo un abito lungo con maniche lunghe attillate nero  di lanetta,oppure un abito corto con gonna a palloncino rossa e corsetto nero, necessita sotto di maglietta e per ultimo,un abito lungo fino alle ginocchia di lanetta blu notte,il meno appariscente  ma non meno elegante che avevo e poi avevamo detto che non era un appuntamento romantico no? 
All’improvviso suonarono alla porta e afferrai subito il terzo abito, mi misi una maglietta nera con maniche attillate sotto,visto che l’abito era senza maniche,  le calze, l’abito blu sopra e scelsi le scarpe nere con tacchetto basso da sei o cinque centimetri,per i capelli, li raccolsi dietro al capo con fermaglio di perle, due bei orecchini di perle e fui pronta,presi il soprabito adeguato e andai in sala.

I ragazzi erano tutti la,seduti sul divano Giulian era tranquillo Steven mi sembrò invece a disagio e Mikael aveva la faccia scura (ed ecco il motivo del disagio di Steven) infatti quando mi avvicinai anche se ero ancora molto distante percepii un aria tesa,subito Giulian alzò lo sguardo e mi sorrise e questo mi suscitò un sorriso a mia volta.
“Sei incantevole,veramente  e sei pronta?” “no,qualcuno mi devi chiudere la chiusura lampo”dissi girandomi,sentii una mano posarsi sulla mia schiena, ma qualcosa mi diceva che non era Mikael e di certo visto quanto è timido, non era neanche Steven e quindi rimaneva Giulian,spetta, oddio,possibile che  riconosco Mikael per il solo tocco,una cosa davvero preoccupante, vuol dire che mi ha toccato troppo se riesco a capire che quel tocco non era il suo,rimasi sconcertata.

“Tutto bene Ambra?” ritornai alla realtà “si tutto a posto,sono pronta” “bene allora andiamo” e m’incamminai verso la porta ignorando il viso freddo e distaccato che fece Mikael.
Il capotto si muoveva a ogni mio passo,non avevo portato la borsetta con me,perché avevo pensato che nel eventualità che accadesse qualcosa Giulian mi avrebbe protetta,anche se non ero poi tanto tranquilla,ma non per mancanza di fiducia per carità,ma per il solo fatto che sono molto indipendente.

“Ora ti porto in un bel posto” “non vedo l’ora,sono curiosa” “e infondo era vero,ci fermammo davanti a una bellissima e lucida macchina blu notte,elegante ma non tanto,di certo non era un limousine e per me fu anche meglio,m’innervosisco troppo nel lusso, preferisco le cose semplici,o per lo meno non molto lussuose,Giulian da vero gentiluomo mi aprì la portiera per farmi entrare onestamente lo apprezzai,poi si sedette accanto a me e mise in moto,avrebbe guidato lui e era la prima volta che lo vedevo,di solito aveva sempre l’autista. Alla guida notai che era tranquillo e  risoluto e per di più teneva come sempre il suo dolce sorriso che mi piace tanto,(io non l’ho pensato,assolutamente) mi fece piacere che nonostante gli impegni e le difficoltà non cambiava mai, era perfetto.

“Vuoi che metta un po’ di musica?” “perché no?” “va bene classica” “si non la disprezzo mi piace è tranquilla” (ma potrebbe creare anche una certa atmosfera, ma non fa niente) non so di chi era la musica, ma di una cosa ero sicura, era una melodia celestiale,l’armonia di flauti traversi, dolci e delicati e i violini a confronto più decisi, ma allo stesso tempo meravigliosamente piacevoli e calmanti. Era un piacere sentirli.
Chiusi gli occhi poggiando il capo sul sedile e mi rilassai e non mi fu affatto difficile, mi sentivo calma lì,con il solo rumore di qualche macchina e la compagnia di quella deliziosa melodia.

All’improvviso si fermò e nello stesso momento finì anche la melodia, il posto dove mi voleva portare doveva essere molto vicino, aprii gli occhi e mi trovai davanti ad un ristorante, l’entrata era imponente in legno di mogano circondato da vasi di fiori. Notai che il ristorante si affacciava su un lago “non sapevo che così vicino ci fosse un lago, non lo avevo mai visto” dissi sorpresa “vicino? Ma se è un’ora che stiamo in macchina” “davvero?” “si,hai perso la cognizione del tempo, ma mi fa piacere questo vuol dire che la musica ti ha rilassato” “si a quanto pare” “vieni ho prenotato un tavolo” scese dal auto e fece il giro per aprirmi la portiera,poi mi porse una mano per aiutarmi a scendere,molto galante e gentile “grazie”
La macchina l’aveva parcheggiata lontano, dietro alcuni cespugli che circondavano il parcheggio,forse aveva evitato il parcheggio per paura che qualcuno la rovinasse,molti preferiscono fare così.

C’incamminammo fianco a fianco verso l’entrata del ristorante,non mi sembrò molto lussuoso, una via di mezzo tra il rustico e lo sfarzo,non mi fece sentire molto a disaggio.
Mentre camminavamo nella tranquillità, ascoltavo rilassata il ticchettare dei miei tacchi sul cemento del parcheggio,intorno c’era oscurità ostacolata solo da pochi lampioni che mandavano una luce fioca e calda,ad un tratto sentii Giulian circondarmi con un braccio la vita mentre ancora camminavamo verso l’entrata “chi ti ha detto che puoi prenderti tutta questa confidenza?” subito mi tolse il braccio imbarazzato o forse si rimproverava per il gesto che aveva fatto e io che scherzavo “Giulian” lo chiamai girandomi verso di lui, gli sorrisi “stavo scherzando”

Ma nonostante ciò non mi rimise il braccio intorno alla vita, così lo feci io per lui “ecco tutto a posto, ora andiamo, voglio tanto vedere com’è dentro” e notai con piacere che si riprese perché accentuò la presa sulla vita, avevo alzato la mano per aprire la porta quando qualcuno lo fece per me,un bel ragazzo in divisa e molto giovane addirittura morso da pochi giorni che appena ci vide spalancò gli occhi e si accostò per farci passare,beh visto il suo innervosirsi alla sola nostra vista,era evidente che non avesse mai visto un vampiro di Mille anni e me. (non vi dirò mai i miei anni, rinunciate di volerlo sapere)

Appena entrammo  trovammo un enorme camino sbarrato in maniera proprio imbarazzante, con accanto due divani e una scrivania,sembrava un ufficio invece di un anticamera che poi dava sulla sala da pranzo,alla scrivania c’era una vampira che ignorò totalmente Giulian il che è strano e un vampiro che doveva avere meno anni di Giulian e più di me. Ci accostammo e attesi “Ho ordinato un tavolo sotto nome di Giulian,sono l’amico di Izan” “ ho certo, vi chiamo subito il capo,a detto di chiamarlo una volta che foste arrivato,vuole occuparsi personalmente di lei”
“La ringrazio” “Sein prendi il soprabito alla signora e al nostro gradito ospite” il ragazzo, nervoso di prima si avvicinò e mi aiutò a togliere la giacca, mi mossi tranquillamente, perché avevo paura che saltasse ad ogni movimento che avrebbe reputato troppo veloce “grazie” dissi una volta che me lo prese,il giovane non mi fece altro che un cenno,invece Giulian lo facilitò togliendosi la giacca da solo e dandogliela semplicemente,poi con entrambe le giacche in mano sparì.

(Però, che razzo) “scusa Ambra ma Izan è sempre stato un ritardatario” “ehi! Giulian non mi denigrare davanti ad una signora” disse all’improvviso una voce“Izan eccoti finalmente”davanti a me mi si presentò un uomo di mezza età con capelli barba e baffi bianchi e due occhi nocciola divertiti,vestiva con un gilè nero di velluto su una semplice camicia immacolata con sui polsini dei gemelli d’oro e dei normalissimi pantaloni neri  e per finire delle bellissime scarpe di pelle scamosciate sempre nere lucide e raffinate,subito e stranamente mi fece simpatia “allora sei venuto veramente,vecchio mio” “vecchio a me,non offendermi Izan” “e questa è la tua giovane accompagnatrice?” “si ti presento Ambra” “Ambra questo è un mio vecchio amico”disse Giulian rivolgendosi a me “si,ma mai vecchio quanto te”gli rispose Izan divertito “comunque prego vi ho riservato un tavolo che da sulla vetrata,così la tua dolce signora potrà vedere una splendida vista e se poi volete potrete fare un giro in barca”

 Appena sentii le ultime parole mi girai verso di lui che mi fece un sorriso (che bello sarebbe fantastico, non sono mai andata a fare un giretto in barca)pensai (comunque speriamo non sia troppo romantico,non vorrei finire la serata con un contatto indesiderato,per esempio quello delle nostre labbra,no  grazie ne faccio volentieri a meno” “a cosa pensi?” mi chiede all’improvviso Giulian guardandomi curioso (cacchio) “al giro in barca,non l’ho fai fatto” “davvero”chiese visibilmente sorpreso, lo guardai accigliata (se te lo dico sarà vero no?) pensai irritata “ecco il vostro tavolo, i menu e bon appétit” “grazie” “grazie Izan” disse Giulian sorridendo divertito “aprii il menu e lessi tutto ciò che offriva”

“Giulian è straordinario, ma costeranno tantissimo!” “Si e allora?” “che vuol dire allora?” “tranquilla,ordina quello che vuoi” sospirai e scelsi, poi mi girai verso la finestra, Izan aveva ragione la vista era stupefacente,le barche legate al ponticello, le luci che illuminavano fiocamente,veramente bello (ma io non l’ho detto,non sono mai stata romantica,l’amore è un sentimento passeggero, illusorio e stupido) mi dissi “allora hai deciso Ambra?” mi rigiro verso di lui e annuisco  “fatto?” ci chiede al’improvviso Izan materializzandosi dal nulla davanti a noi,ma la cosa non mi colse poi tanto di sorpresa,vi prego, io non mi spavento mai “si abbiamo fatto,allora uno del 500,uno del 50 e poi vorrei assaggiare quello del 20,tu che ne pensi Ambra?” “fai pure come vuoi,per me va bene”dissi fredda  “allora scritti tutti?” “si certo” disse Izan più che felice a quanto dimostra la sua faccia sorridente e questo vuol dire che costeranno un occhio della testa,ma normalmente è così che funziona,lui mi ha invitata a cena, diciamo, quindi deve pagare lui da bravissimo gentiluomo  lo farà lo so che lo farà” mi dissi cercando di non sentirmi tanto colpevole,lui mi ha invitata a cena no?)

Izan va via e vedo Giulian di fronte  a me avvicinare il viso per starmi il meno lontano possibile “hai visto avevo ragione ti guardano tutti” alzai un sopracciglio e mi guardai intorno, infatti, trovai in molti a fissarmi e una volta accorti che li stavo guardavo ritornarono a mangiare o dal proprio partner, mi venne da ridere (non me n’ ero accorta fino a che non me l’ha fatto notare,anzi mi ero propria dimenticata di quel discorso) mi rigirai verso Giulian e gli feci mezzo sorrido “tu non immagini quanto mi sto trattenendo di non fare una scenata di gelosia davanti a tutti e di non guardarli ostile”mi disse esasperato e notai che molti sentendolo s’irrigidirono sul posto,naturalmente i vampiri sentivano tutto e anche la sua potenza,quindi era normale “non ti preoccupare, ignorali come faccio io” “dimmi la verità ti piace essere guardata con ammirazione o venerazione vero?” mi chiese con leggero sorriso,lo guardai male e incrociai le braccia al petto,un ottimo segnali per gli uomini della sala.

“Credi veramente che io sia una persona del genere, no, non mi fa piacere,più le persone m’ignorano e mi stanno a chilometri di distanza più sto bene”gli dissi quasi urlando,addio compostezza e calma,Giulian sgranò gli occhi sorpreso e alzò le mani in segno di resa,poi cercò di calmarmi “ok,ok scusa,non volevo insinuare niente,è che è strano,insomma,tu sei bella, mi piaci tantissimo e allora…beh,mi sembra strano che tu non pensi o che ignori quello che fanno gli altri” lo guardai perplessa (mi prende in giro?)

No non ti prendo in giro, dico sul serio, tu mi piaci da impazzire, mi pare di avertelo già fatto capire più volte credo” (una dichiarazione!? Ma no che vado a pensare) mi dissi fra me e me cercando di calmarmi, odio quando tutto va fuori controllo e mi agito,io sono sempre stata impassibile e ora…perché? Che mi succede con tutti)

“Ambra che c’è?” mi chiese con sguardo preoccupato (perché mi guarda così che faccia ho?” “niente,non ti preoccupare” ma era la mia voce,oddio,posò delicatamente la sua mano
sulla mia,forse per rassicurarmi, calmarmi,ma mi fece l’effetto contrario e m’irrigidii all’istante,sono confusa,ma lascio stare non vorrei mandare a monte l’appuntamento amichevole solo per le mie paure,ora mi calmo,ora mi calmo,ora mi calmo,mi ripeto a sutra nella mia testa “Ambra io” “ecco il vostro cibo”disse Izan, entrambi alzammo lo sguardo su di lui e questo mi aiutò a calmarmi e a farmi ricordare che sono ad un ristorante,con un amico e decisi d’ignorare la dichiarazione e di pensarci con calma più tardi a casa,caso mai dopo un bagno, sdraiata sul letto se possibile “grazie Izan avevo davvero una fame terribile” “si anche io”disse Giulian capendo e facendo cascare la conversazione .

Izan ci scrutò cercando di capire cosa ci fosse successo, ma alla fine lasciò stare, ci versò il bellissimo e inebriante liquido rosso nei nostri calici di cristallo e subito portai il mio alle labbra e bevetti “caspita è buonissimo non ho mai bevuto una cosa simile” mi sorrise “mi fa piacere che la tua prima volta sia stata con me” “questa è una frase che se qualcuno non sa il contesto potrebbe farsi strane idee” dissi tranquilla mentre guardavo il liquido mentre lo agitavo nel bicchiere “beh quello che possono pensare non è che mi dia tanto fastidio” lo guardai alzando un sopracciglio “e dai e pure lo sai” (si lo so)pensai sentendomi in trappola.

Dopo un po’ ci fu portato del altro da mangiare di altre annate e assaggiai molto volentieri tutto con estremo piacere “certo che mangi molto”mi disse ad un certo punto Giulian compiaciuto “si,io normalmente non mangio molto” “e come mai?” lo guardai (glielo dico? No) alzai le spalle e bevetti l’ultimo sorso di liquido restante nel calice e lo posai delicatamente sul tavolo “sei sicuro che non avrai problemi a pagare la cena?” “si, tutto sotto controllo” disse sorridendo “perché sorridi?” “perché è bello sapere che ti preoccupi per me” “io non mi preoccupo per te,ma per il tuo conto in banca” mi guardò con il broncio e scoppiai a ridere, mi guardò felice e sorpreso,in effetti non ricordo che lui mi abbia mai sentito ridere,anche perché non mi succede di farlo spesso come aimè i sorrisi.

Quando alla fine smisi, avevo addirittura una lacrima che mi scendeva lungo una guancia,peccato che non capissi per quale motivo avevo riso così, cavolo non è così divertente “tieni” mi disse Giulian porgendomi un fazzoletto  glielo presi e mi asciugai la lacrima che macchiò il fazzoletto di rosato “scusa credo di essere stata scortese” “ma davvero?” disse Giulian prendendomi in giro, lo guardai zitta, lui mi sorrise “stavo scherzando”disse, poi si sporse e velocemente mi diede un casto bacio sulle labbra,rimasi a bocca aperta letteralmente, non me lo aspettavo ma la cosa carina era Giulian, che imbarazzato non mi guardava in faccia ma guardava da un'altra parte.

Non ci pensai nemmeno, mi alzai, feci il giro del tavolo, mi fermai davanti a lui, gli presi il viso tra le mani e lo baciai,peccato che il mio non era affatto un bacio casto, era un bel bacio, lungo e dolce,quando rinvenni dalla mia confusione mentale,perché è solo così, che si spiega l’azione che avevo appena compiuto, rimasi impalata davanti a lui,che mi guardava a bocca aperta e con occhi spalancati, mi sentii strana e non capii cosa mi fosse preso,lui abbassò il capo e si girò verso il tavolo e sorrise,invece io sorpresa di me stessa e molto spaventata dal mio comportamento mi sedetti al tavolo muta, mentre sentivo gli sguardi delle altre persone del ristorante tutte su di me.

Oddio ma perché mi è venuto da fare una cosa simile,il problema è che neanche ci ho pensato, altrimenti non l’avrei fatto,veramente,io non faccio queste cose,che cosa è successo e ora come sistemo tutto? Non avrà pensato male vero? io non volevo, oppure si? O mio Dio e ora che dico? Che faccio? Gli ho dato false speranze “Ambra, perché non facciamo un giro in barca” “certo!” gli dissi con un po’ troppa enfasi, il che gli dimostrò che mi sentivo alquanto confusa e stordita e molto ma molto agitata,ma nonostante tutto mi sorrise e si alzò da tavola porgendomi una mano.
C’incamminammo verso l’uscita ignorando tutti gli altri mentre ci,no mi,guardavano sorpresi e curiosi (voglio sprofondare,scomparire,ma cosa mi era preso)pensai guardando a terra,il porticciolo di legno scricchiolò sotto i miei piedi e mi divertivo a sentire il ticchettare dei tacchi.

Per quanto riguardava il bacio avevo deciso di non pensarci più e stavamo aspettando Izan che ci avrebbe portati alla nostra barca,intanto che attendevo mi guardai intorno era tutto così romantico anche se io avrei preferito di no e il lago era sconfinato “eccomi”urlò all’improvviso Izan, mi girai verso la sua voce  e lo vidi dirigersi verso di noi “avete deciso che barca prendere?” ci chiese una volta raggiunti “non so amico mio fai tu”disse Giulian “allora vi do la mia Scarlett e ci fece strada.

 La barca di legno di mogano era nuova e lucida,Giulian salì sulla barca che traballò, poi mi porse una mano per aiutarmi a salire e io tranquillamente gliela presi,ma subito lo afferrai per la manica quando la barca traballò “allora buona passeggiata”disse Izan slacciando la corda e passando i remi a Giulian che cominciò a remare andando a largo.
Il lago era scuro e non eravamo soli c’erano anche altre coppiette, non che noi fossimo una coppietta,ma per dare l’idea di chi c’era insieme a noi,mi guardai intorno e mi sporsi allungando una mano per toccare l’acqua,mi piaceva il suo contatto e mi sentivo stranamente bene,cosa che non si poteva affatto dire di Giulian che remava, anche se non dava l’impressione che faticasse “tutto bene,vuoi il cambio?” mi sorrise “no,una signora non fa queste cose,è il dovere del uomo” “come vuoi” “però come sei docile,ti arrendi così facilmente” “beh, diciamo che è una rottura in più,l’avrei fatta, ma non è che ci faccio una discussione o ci litico” “capisco comunque no ci penso io” annuii quando ritornammo sul porticciolo mi sentivo calma e il giro in barca mi era veramente piaciuto e avevo fatto una nuova esperienza “vieni andiamo,voglio portarti in un altro posto”disse sorridendomi e porgendomi la mano,glie l’afferrai e con attenzione scesi dalla barca “non vorrai portarmi in un centro benessere spero e comunque a quest’ora saranno tutti chiusi” “no voglio andare a ballare ,c’è un locale vicino casa tua,ti va?” lo guardai “e perché no” “bene ora pago e poi andiamo via” 

Ritornammo al ristorante e c’incamminammo verso l’atrio per riprendere i nostri inutili soprabiti,appena ci accostammo alla scrivania la vampira di prima che ci aveva ignorati ci guardò “vorremo andare via, i nostri soprabiti?” “si signore lei è” “Giulian” “un attimo” e andò nella stanza dietro di se e c’è li diede” “scusi il suo capo?” ci guardò “sono qui Giulian,vai via?” “ Si voglio portare la mia signora a ballare” “allora buon divertimento” “quanto ti devo?” “vieni con me che ne parliamo” e andò con Izan lasciandomi da sola alla scrivania,pochi minuti dopo ritorno “andiamo” mi disse tranquillo mi passò una mano intorno alla vita e ci dirigemmo verso l’uscita “arrivederci Izan” dissi educata “alla prossima mia cara” disse facendomi  un sorriso e salutandomi con un cenno della mano”
In macchina durante tutto il tragitto poggiai il capo sul sedile e chiusi gli occhi “vuoi che metta un po’ di musica?” chiese Giulian “no grazie” “tutto bene?” “si,voglio solo stare tranquilla” e dicendo questo la conversazione finì. All’improvviso fermò la macchina “siamo arrivati” disse aprii gli occhi e davanti a me vedi un locale illuminato, con uno strano nome “questo locale lo frequento poco, ma ho un pass speciale,penso non ci siamo problemi se entri con me,qui si balla qualsiasi ballo,dai balli da sala a quelli da discoteca,ogni ora ci sono belli fino a tarda notte, è aperto 24 su 24” “caspita,non lo avevo mai notato,eppure è praticamente sotto casa mia” “forse non ci hai fatto caso per via del lusso oppure è poco conosciuto dalla persone normali,quelle che non hanno molti soldi questo locale non possono permetterselo” “sarà anche così,però io sono miliardaria” “è vero” “allora potresti ritornarci quando vuoi” “non sarebbe una cattiva idea, ma prima meglio vedere com’è” “allora andiamo!”esclamò eccitato.

 Entrati trovammo ad una scrivania una donna prosperosa con un abito succinto color rosso (volgare) trucco pesante, capelli biondi (si vede che è tinta) ed era intenta a laccarsi le unghie con lo smalto rosso come l’abito, mentre la scrivania era piena di fogli foglini e foglietti (che lavoratrice) pensai mezza critica e mezza ironica ma non quanto avrei dovuto,il mio cervello gridava (sgualdrina di basso borgo travestita da pagliaccio) subito appena vide Giulian lasciò stare lo smalto e il suo sguardo si trasformò in cacciatrice di uomini e si passò la mano pulita tra la stoppa che aveva intesta (schifezza)
Si desidera” dissi in maniera civettuola sbattendo le ciglia finte come una cretina,mi stava per venire,a parte un nervoso mai sperimentato anche da vomitare,cosa che come ben sapete è impossibile che succeda ai Vampiri “vorrei entrare”disse mostrando il Pass “ma vorrei portare con me anche la mia amica se possibile” la donna che mi aveva del tutto ignorata,si accorse di me e mi guardò fredda e infastidita per quanto potei constatare “si non c’è problema le faccio una carta ospite che vale solo per oggi”disse melensa guardando adorante Giulian,poi di rivolse a me e mi guardò gelida “ecco tenga,il pass”disse seccata e non lo nascondeva neanche,io feci un ghigno e abbracciai Giulian “andiamo tesoro” dissi dandogli un bacio sulla guancia e c’incamminammo verso il telo rosso vermiglio che fungeva da porta,vidi scintille negli occhi della spazzatura davanti a me e mi venne da ridere,feci un cenno con la mano, un sorriso ironico e abbracciata a Giulian passammo il telo.

Entrati, lo lasciai e rimasi attaccata solamente al suo braccio mentre ci dirigemmo ad un tavolo libero “tzc puttana di basso borgo” dissi irritata, Giulian mi guardò divertito e sorrise mentre io ero furibonda,appena ci sedemmo al tavolo una cameriera ci raggiunse “qualcosa da bere?” chiese e quando vidi Giulian arrossì e gli fece un languido sorriso guardandolo adorante (aridaglie, che palle” “no la ringrazio” le risposi fredda e dura senza  neppure guardarla in faccia (quante rotture in pochi secondi)mi dissi mentre la cameriera capita l’antifona e spariva.
“Ti vedo un pochino alterata” “tu credi? No sono solo stanca” “va bene,allora mia dolcissima e bellissima signora mi concede questo ballo?” mi chiese alzandosi da tavola e facendo  un profondo inchino senza lasciare mai i miei occhi e facendomi uno dei suo incantevoli sorrisi mozzafiato, che lasciarono senza fiato le altre donne intorno a noi,cercai di calmarmi e mi alzai a mia volta “si signore, con infinito piacere”dissi posandogli una mano sulla sua.

Giulian mi trasportò in pista proprio mentre cominciava un ballo lento, onestamente stavo per ripensarci,ma ormai era troppo tardi dovevo sopportare il contatto fra i nostri corpi,non che fosse una cosa veramente disgustosa,anzi. Mi portò le mani alla vita stringendomi dolcemente a se gli circondai il collo, ormai eravamo in pista perché non ballare. Cominciammo a muoverci a ritmo, lentamente e alla fine accettai l’idea di ballare con lui. Andammo avanti per ore, davvero ci avevo preso gusto e poi ci dirigemmo a casa due ora prima delle cinque,in macchina mi sentii strana,certe volte stanca, più leggera, come ubriaca,come,perché non posso ubriacarmi,rimasi immobile come una statua, letteralmente immobile,con ogni tanto giramenti di testa,quando alla fine si fermò mi sentii stranamente meglio,scese e fece il giro della macchina per aprirmi la portiera e come sempre mi porse la mano,lo guardai e senza distogliere lo sguardo dai suoi bellissimi occhi dolci e allegri, smontai,poi mi circondò con un braccio la vita e c’incamminammo verso il portone.

Nell’ascensore rimasi immobile aspettando che le porte si aprissero in fretta, non per scappare da lui,devo ammettere che sto bene in sua presenza, ma vale lo stesso anche con Mikael quindi la cosa non mi preoccupa eccessivamente,è chiaro che non vuol dire niente d’importante se sento lo stesso sentimento per entrambi “Ambra stai bene?” “mi chiese Giulian preoccupato “si perché?” “ma,mi sembri strana, lo sei sembrata anche in  macchina” “è solamente quasi ora di coricarmi tutto qui”mi guardò pensieroso e lo fissai (perché mi guarda così?)mi chiesi confusa.
Davanti alla porta cominciai lentamente ad aprirla con le chiavi,suonare era impossibile sicuramente Mikael stava già dormendo da un pezzo “mi girai verso Giulian cercando le parole giuste,ma infondo un semplice grazie per una serata che non era stata affatto brutta poteva andare benissimo no? “grazie per la serata,sono stata bene” gli dissi, poi posai la mano sulla maniglia e aprii la porta “aspetta, Ambra”mi disse e l’aprii solo a metà “che c’è” gli chiesi guardandolo “beh ecco”poi velocemente mi diede un bacio sulla bocca “buonanotte” disse girandosi e incamminandosi verso il corridoio.

Lo guardai allontanarsi (quanti problemi si stanno creando e io? Perchè non so come reagire a queste dimostrazioni d’affetto così spudorate e perché ho fatto quello che ho fatto al ristorante,mi toccai il capo mentre sentii un fastidiosissimo capogiro che sparì subito. Entrai in casa e lentamente e senza pensare chiusi la porta,avevo bisogno di un bagno e di pensare allungo, poi guardai davanti a me “santo cielo che occhi che hai e perché sei ancora sveglio Mikael?” all’improvviso fece un passo avanti, anche se lo vedevo benissimo,era scuro in volto e allora pensai al bacio che mi aveva dato Giulian(ha visto un'altra volta tutto e ora che cosa gli dico? Aspetta perché mi devo scusare o devo dire qualcosa,non è il mio ragazzo, ma solo un amico che non deve dirmi quello che posso e devo fare)così mi avvicinai a lui di qualche passo,ma rimasi comunque a distanza, non mi piaceva quando aveva quella faccia “volevo solo avvertirti che la tua richiesta è stata stranamente esaudita,domani farò il turno serale al bar” (si,ma non credo sia solo per quello che è ancora sveglio”mi dissi fra me e me “allora verrò a trovarti domani sera,caso mai insieme a Steven,lasciami il nome del bar e la via”

Stranamente Mikael non mi rispose (e io che pensavo ne sarebbe stato felice,vallo a capire) “sei arrivata tardi” (aaa ecco il problema) “non mi pare di averti detto quando sarei ritornata” ribattei calma,si rabbuiò ancora di più (perché?) mi chiesi cominciando ad innervosirmi “com’è andata?” (perché ti interessa?) mi chiesi divertita “certo che m’interessa” lo guardai sorpresa “come hai…” cercai di chiedere, ma m'interruppe “ti conosco,la tua faccia parlava per te” (cavolo,però) “è andata bene”dissi evasiva, mi guardò stringendo gli occhi a fessura “cos’è successo?” chiese avvicinandosi “niente,vado a farmi un bagno”dissi dirigendomi verso le scale e quindi passandogli accanto e sollevata notai che non mi disse niente ne mi fermò.

Nella vasca immersa nell’acqua calda, mentre guardavo i petali di rosa galleggiare, ripensai allo sguardo di Mikael,lo avevo lasciato così,la, immobile con quella faccia scura e devo pensare. Alla fine non riuscii a pensare a nulla, scesi gocciolando sulle fredde (suppongo) mattonelle del bagno (accidenti non ho preso neanche il cambio,ora come faccio?)pensai preoccupata, alla fine presi l’asciugamano per il viso e mi coprii alla meglio e prima d’uscire dal bagno guardai la sala (cavolo Ambra da quanto sei così pudica,muoviti vai in camera) così ripresi il coraggio e entrai nella mia camera,Mikael era lì,visto che era in pigiama già di prima era solamente sdraiato sul letto. Appena entrai lessi nei suoi occhi gelidi un lampo di sorpresa e poi di qualcosa di più profondo e scattò l’allarme nella mia testa,un allarme che fino a pochi secondi fa non sapevo nemmeno di avere e pure sono un vampiro, non dovrei avere questi problemi,non sono più una scolaretta, ne tanto meno umana e poi non ho più certi sentimenti o paure,da almeno..beh un bel po’ d'anni.

Mi piegai da signorina per bene davanti alla cassettiera e presi dell’intimo che tenni in mano tranquillamente, poi una camicia nuova, visto che l’altra la indossavo da un po’,anche se onestamente non credo sia sporca, ma certe mentalità mortali o meglio umane restano e dopo un bagno si cambia sempre la biancheria intima e gli indumenti in generale,così presi una camicia di raso blu notte, con merletti neri e delle spalline,così delicate che sembravano del tutto inesistenti, se non si sapeva  ci fossero e andai al bagno.
Ci misi due minuti a cambiarmi, il tempo rimanente mi serviva per pensare con calma sperando di non addormentarmi. Uscii dal bagno tutta bella vestita e mi sdraiai sul letto, ma stranamente Mikale non spense la bat jour ma rimase fermo sdraiato accanto a me,in silenzio “che cosa è successo?”mi chiese dopo un po’ spezzando i miei pensieri “niente perché?” “perché sei stata troppo evasiva prima,dimmelo”mi ordinò “niente davvero” “e il bacio davanti alla porta?” “è stata una sua iniziativa” “ne ha avute altre in tutta la sera?”

Mi girai a guardarlo,i suoi occhi erano freddi ma per fortuna non era Mikael l’oscuro,annuii e subito fece una smorfia irritato “quante?” “che?” gli chiesi perplessa “quante volte ha avuto iniziative” “due compresa quella della porta” gli risposi anche se avrei potuto ignorare la domanda “sempre bacio?” annuii (che cavolo di domande però) pensai indispettita “però c’è del altro vero?” (ma come fa?) “forse” dissi (cazzo Ambra) mi rimproverai da sola.
“Che cos’altro c’è?” chiese chinandosi sopra di me “niente” gli dissi ancora (devo continuare a dire così,prima o poi si stuferà e lascerà stare) pensai,ma lui mi fissava ancora,poi quando stavo per cedere si sdraiò accanto a me nuovamente in silenzio (avrà deciso di lasciar stare)pensai vittoriosa,poi lo guardai sottecchi,mi stava fissando (no non vuole mollare)pensai esasperata,riportai lo sguardo davanti a me “lo voglio sapere” disse freddo “l’ho baciato” dissi tutto d’un fiato (accidenti l’ho detto) sentii Mikael trattenere il respiro,l’avevo colto impreparato “tu hai fatto cosa?”chiese incredulo,lo guardai “che bello scherzo,ci ero quasi cascato”disse con un sorriso mentre il suo viso era ancora teso,io rimasi a fissarlo senza dire una parola.

“No! Stai scherzando vero? Davvero tu l’hai,non è vero” “Mikael”lo chiamai “cristo!”imprecò scosso e sul suo volto comparve una profonda tristezza, lacerante e soffocante, indescrivibile,mi sentii in colpa, era come se gli avessi dato una mazzata, che gli avessi rotto qualcosa dentro “non so come ho fatto, ne perché e neppure cosa mi sia venuto in mente” dissi per scusarmi,dovevo farlo o almeno era quello che mi sentivo di fare,lo guardavo ancora,era immobile e stava zitto “Mikael di qualcosa”lo spronai,non mi piaceva vederlo così,all’improvviso notai che aveva gli occhi lucidi (Oh mio Dio) mi dissi sorpresa “Mikael” lo chiamai allarmata e questa volta non m’importò di perdere la mia compostezza, era troppo,vederlo con gli occhi lucidi,non sopporterei di vederlo piangere.

 “Mikael” lo chiamai un'altra volta disperata,si sbloccò e ne fu sollevata (a cosa aveva pensato? Perché piangere solamente per un bacio? Crede che abbia scelto Giulian? E perché? solo per un bacio? E ora che farà? Andrà via da casa? Mi ignorerà? Che farà? Mi stupii di sentire dentro di me un enorme dolore il solo pensiero di poterlo perdere,non so nemmeno come,come amico suppongo,lui è l’unico che mi è stato sempre vicino,da lupo e non) “Sai Ambra credo che andrò a dormire sul divano”disse guardando un punto fisso davanti a se.
Lo guardai alzarsi (dice sul serio) ma non lo fermai,non è da me e non avrei saputo cosa dire.

Lo seguii con lo guardo incredula fino a che uscì chiudendosi la porta alle spalle. Rimasi impalata lì dove stavo, seduta a gambe incrociate sul letto a fissare la porta da dove era appena uscito,non avevo sonno e avevo un miscuglio di sentimenti incomprensibili dentro,non so per quanto tempo rimasi così immobile a fissare il nulla davanti a me nella penombra creata dalla bat jour,il sonno avendo pietà di me non venne,mi sentivo strana e distrutta e pensare che non avrei mai più voluto sentire nessun sentimento,soprattutto quelli superflui e invece,eccomi qui letteralmente distrutta da un uomo,un amico un licantropo e una situazione davvero insostenibile a cui bisognerebbe pensare per bene,in una stanza a chilometri e chilometri di distanza.

All’improvviso la porta si aprì e comparve Mikael,mi girai verso di lui,era distrutto e con lo sguardo desolato, ma quando mi vide così, come mi aveva lasciato si sorprese “Ambra che fai ancora sveglia?” mi chiese apparentemente con tono normale “pensavo” dissi senza voce,era più che ora di dormire, ma i pensieri, quello che era successo non mi aveva per niente fatto venire sonno e pure la cosa non dipendeva affatto da me,o forse sono io che non me ne accorgevo occupata a fare altro “e tu che fai qui?” chiesi sempre con quella voce.

 “Volevo prendere il cuscino,di solito mi stringo a te,ma ora” battei lentamente le palpebre, poi lo vidi dirigersi un'altra volta verso la porta,ma poi cambiare idea e incamminarsi verso di me,il suo viso era qualche centimetro dal mio e mi guardava con i suoi meravigliosi occhi azzurri in quel momento tristi “come l’hai baciato?”mi chiese all’improvviso lasciandomi del tutto esterrefatta,lo guardai per un attimo,voleva una risposta, anzi no, vista la debole traccia di determinazione negli occhi capii che non voleva una risposta, la esigeva “gli ho preso il viso fra le mani e l’ho baciato” dissi concisa e facendolo sembrare tanto semplice come in effetti era stato. Il suo sguardo. Mi rammaricai, Un'altra mazzata,sembrava che qualcuno oltre alla mazzata gli avesse sparato, poi lo avessi infilzato e gli avesse scoccato contro una freccia, poi mi sorprese perché la sua espressione si addolcì e mi fece un dolce sorriso che mi lasciò di stucco,si avvicinò ancora a me e solo allora notai che era salito sul letto e stava in ginocchio davanti a me e il viso era ancora più vicino al mio,poi alzò le mani e prese il mio viso “così?” chiese,annuii per quanto le sue mani mi lasciassero fare e continuai a guardarlo dritto negli occhi,erano così dolci, poi avvicinò lentamente il viso al mio fino a che non poggiammo fronte contro fronte e rimanemmo così a guardarci negli occhi,poi lentamente alzai il viso e lo baciai.

Prima il bacio fu delicato e dolce, dopo di che diventò esigente,lasciò scivolare una mano dal mio viso alla nuca reggendomi il capo così che non potessi allontanarmi e l’altra la fece scivolare delicatamente lungo il mio collo e la spalla per poi stringermi dolcemente un braccio,aumentò leggermente la pressione del bacio e piano a piano mi spinse all’indietro,poi prese aria e mi riprese le labbra in un altro bacio sempre delicato e sempre con una certa pressione,quanto era dolce e io stavo tanto bene tra le sue braccia,quindi lo lasciai fare, all’improvviso mi ritrovai sdraiata sul letto, la mano sulla mia nuca si spostò e scese carezzandomi lungo un fianco per poi passare sotto la schiena circondandola,anche l’altra mano scese lungo l’altro fianco per cingere anche lei la schiena.

Delicatamente mi sollevò e mi strinse contro il suo corpo,mi stava sopra con il suo dolce peso, poi affondò il volto tra i miei capelli che ricadevano sulla spalla e mi diede un leggero bacio fino a salire lentamente lungo il collo,faceva tutto lentamente in maniera che io potessi decidere e interromperlo in qualsiasi momento,ma la sensazione era così bella che non ne ebbi il motivo,arrivò alla mascella e poi mi baciò agli angoli della bocca e un'altra volta le labbra,era così dolce mi faceva sentire preziosa una sensazione che non avevo mai provato e che non credevo o meglio non m’interessava provare,all’improvviso arrivò il sonno come una furia e che stranamente prima era stato in silenzio, buono buono,Mikael mi stava baciando l’altra parte del collo ma dovevo fermarlo “Mikael io” all’improvviso alzò il viso e mi guardò imbarazzato “sto per addormentarmi” gli dissi,lui mi guardò sollevato e mi fece un dolce sorriso (che pensava non volessi che mi baciasse,allora non dovevo nemmeno lasciarglielo fare prima no? E terribile,veramente ma che pensa,sciocchino)

Lo sentii sollevarmi e poi adagiarmi meglio sul letto visto che avevo i piedi fuori dal letto e non ero nella posizione di dormire,poi lo sentii  tirare la coperta da sotto di me e coprirmi “credo che rimarrò qui a dormire” poi entrò anche lui nel letto e ormai  lo vedevo appannato “starò così,dormi tranquilla” mi disse spengendo la luce, mettendosi sopra di me e  posando il capo sul mio petto (che cos’è una battuta? Dormi tranquilla mentre lui sta in quella posizione e ha il capo sul mio seno) pensai, poi alzai faticosamente una mano, gliela posai sul capo e mi addormentai.  
 
 

 
  
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