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Autore: Morgan__    26/03/2013    4 recensioni
Sin da piccola ho vissuto nella consapevolezza che la mia famiglia nascondesse un segreto,un segreto che non poteva essere rivelato a nessuno. Al compiere dei miei sedici anni di vita mi venne rivelato quel segreto.
La mia famiglia custodiva,da secoli ormai,ancor prima che Roma venisse fondata,un potente manufatto che era passato tra le mani dei grandi Imperatori romani,da Gaio Giulio Cesare,non Imperatore di nome ma di fatto,a Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto,primo vero Imperatore di Roma,meglio conosciuto come Augusto,e così via,fino ad arrivare a noi,la loro discendenza.
Ma ormai il manufatto non era più al sicuro,così fui costretta ad andarmene,contro il mio volere,da Roma per portare con me il manufatto.
Però non servì a niente. La mia famiglia venne uccisa lo stesso.
Per mano di Cesare Borgia. E io,io venni imprigionata a Castel Sant'Angelo e per mesi cercarono di farmi parlare.
Ormai avevo perso la fiducia in tutto e in tutti.
Questo prima di incontrare Ezio Auditore e gli Assassini.
Grazie a loro ho ricominciato a credere nel prossimo.
Mi chiamo Giulia Colonna e questa è la mia storia.
[CONCLUSA]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16




La notte era ormai calata sul Colosseo quando lo raggiunsi.
Smontai da cavallo guardandomi attorno,nella ricerca di un qualche drappello di guardie che ancora stavano pattugliando la zona,ma fortunatamente nessuna era in vista.
Afferrai le briglie del cavallo e,a piedi,mi avvicinai all'antico anfiteatro Flavio,mettendomi in attesa di Ezio.
Passai diversi minuti osservando il cielo stellato di quella notte e la gente del popolo che ancora percorreva le stradine che circondavano l'imponente edificio.
All'interno dell'anfiteatro iniziai a sentire delle voci parlare con enfasi e,incuriosita,mi avvicinai,ma non appena intravidi le guardie poste all'entrata più vicina indietreggiai e mi allontanai leggermente.
Meglio non portare la loro attenzione su di me.
Passai svariati minuti in attesa del ritorno di Ezio,fino a quando un uomo travestito da soldato romano mi si avvicinò.
Appena lo riconobbi scoppiai a ridere.
-Non c'è niente da ridere,chica.-sbottò Diego guardandomi con finta irritazione.
-Ma come sei vestito?-gli chiesi di rimando con ancora il sorriso sulle labbra.
-Storia lunga. Meglio lasciar perdere. Ezio mi ha detto di stare con te fin quando non entriamo in missione.-spiegò.
-Dov'è ora?-chiesi.
-Starà prelevando,gentilmente,altri costumi da scena dalle guardie che dovevano indossarle nella rappresentazione.-spiegò Diego lanciando un'occhiata al drappello di guardie che ci passò davanti senza notarci.
-Quindi le ha uccise.-mormorai.
Diego riportò l'attenzione su di me:-Siamo Assassini,Giulia. Alcune volte è necessario. Dovresti saperlo.-
Sospirai mestamente alla sua risposta e decisi di cambiare argomento:-Dove sei stato ultimamente? È da un po' che non ti vedo.-
-Oh bé,qui e là.-rispose con una scrollata di spalle,-due settimane fa sono ritornato dalla Francia,avevo un incontro con gli Assassini di Parigi. Il loro mentore è simpatico,anche se spesso e volentieri è un facile attaccabrighe...nel tempo che sono stato con lui,al di fuori della Confraternita,in tre giorni avrà scatenato cinque o sei risse. Incredibile.-ricordò con un sorriso divertito.
-Mi ricorda qualcuno da giovane.-mormorai sorridendo.
-Ah,si. Bei tempi erano quelli.-concordò Diego prima di puntare lo sguardo oltre le mie spalle,-il grande capo sta arrivando,quindi io,in silenzio,mi ritiro.-concluse Diego con un inchino esageratamente reverenziale.
-A dopo.-gli dissi sorridendo. Diego ricambiò,poi sparì all'interno del Colosseo.
Qualche secondo dopo Ezio mi raggiunse.
-Tutto bene?-mi chiese.
-Si.-
-Tu entra,io dovrò scalare il Colosseo per uccidere gli archibugi.-mormorò Ezio.
-Ma le guardie?-chiesi guardandomi dietro e notando che l'entrata che prima era sorvegliata ora era libera.
-Le entrate sono state ripulite,quindi non devi temere.-spiegò,afferrandomi la mano per poi baciarmene il palmo,-ora vai.-
Lo baciai rapidamente sulle labbra,poi sciolsi la presa della sua mano sulla mia con riluttanza e mi incamminai all'interno del Colosseo. Sentii vicino delle voci famigliari,che già avevo sentito,tra cui quella di Diego,quindi le seguii e mi ritrovai in quella che doveva essere un retroscena improvvisato.
Lì si erano radunati gli Assassini chiamati a svolgere la missione sotto la guida di Ezio.
Non appena mi vide,Diego mi fece segno di avvicinarmi.
-Questi ragazzi fanno parte della mia squadra.-spiegò Diego con un sorriso orgoglioso.
-Da quando hai una squadra?-chiesi incuriosita.
-Da quando sono ritornato da una missione che doveva essere semplice,ma che è risultata essere alquanto suicida,incolume.-spiegò con un sorriso.
-Cos'era successo?-chiesi preoccupata.
-Niente di preoccupante. Dovevo portare delle informazioni a Venezia,ma i Templari ci hanno teso una trappola. Eravamo io e Francesco e loro erano almeno una ventina,quindi capirai bene che giocavamo in svantaggio.-concluse.
-Succede spesso?-chiesi.
-No. È difficile che in Templari vengano a sapere delle nostre missioni,almeno che non vengano informati da spie dalla doppia faccia.-spiegò Diego,-comunque,ragazzi,vi presento Giulia. Giulia,loro sono Marco,Enrico e Paolo.-
Ci scambiammo cenni di saluto e poi i tre tornarono a parlare tra di loro,mentre io ripresi a parlare con Diego,quando Ezio tornò interrompendo tutti.
-Non abbiamo molto tempo. Dobbiamo sbrigarci.-disse semplicemente prima di afferrare la divisa romana appoggiata sul tavolo accostato alla parete diroccata che,sino ad allora,non avevo notato.
Ezio sparì con la divisa e dopo un paio di minuti ritornò con l'armatura romana al posto delle sue vesti da Assassino.
Lo squadrai da capo ai piedi e quando ritornai al suo viso lo vidi fissarmi con un sopracciglio alzato.
-Ti piaccio?-chiese divertito.
-Ti preferisco nelle altre vesti.-risposi.
-Anche io.-concordò prima di circondarmi il viso con una mano e baciarmi a stampo sulle labbra.
Sciolto il bacio si voltò verso gli altri:-Andiamo.-
Li seguii per un tratto,dopodiché,mentre loro si univano ai teatranti,io mi mescolai con le persone che stavano assistendo alla sacra rappresentazione.
Sulla croce centrale vi era l'amante di Lucrezia,e ai suoi piedi,tra i legionari,intravidi Micheletto che,a differenza degli altri,portava il vestiario completamente in nero.
Osservai la scena,ascoltando ogni tanto la recitazione degli attori,in attesa di vedere quello che sarebbe accaduto.
Osservai Pietro mentre si abbeverava da una spugna infilzata da una lancia,per poi riprendere a recitare a gran voce.
Individuai Ezio avvicinarsi sempre di più,insieme agli altri,alla scena centrale.
Tutto sembrava normale agli occhi degli altri spettatori,ma sapevo che qualcosa stava per accadere.
Infatti,all'improvviso,Ezio uscì dal gruppo e si avvicinò rapidamente a Micheletto colpendolo con la lama celata.
Vidi il corpo di Micheletto cadere accompagnato dall'abbraccio mortale dell'Assassino.
Li vidi parlare per qualche secondo,poi vidi Ezio rialzarsi e togliersi l'elmo.
Guardai attentamente la scena,soffermandomi sul corpo di Micheletto. Sembrava ormai privo di vita. Per cercare conferma tentai di entrare nella sua testa,ma non ci riuscii. Mi sembrava di essere entrata in un immenso campo spoglio e freddo,privo di qualsiasi sentimento ed emozione. Forse la causa di ciò era la sua morte.
Ezio disse qualcosa ai suoi,che subito,con dei pugnali da lancio,fecero scendere Pietro dalla croce tagliando le corde che lo trattenevano.
Mentre gli Assassini si mettevano in posizione di difesa,Ezio prese in braccio Pietro e iniziò a incamminarsi verso l'uscita del Colosseo,coperto dagli Assassini che tenevano occupate le guardie.
Mi incamminai verso di lui,insieme agli altri spettatori che,tra le urla,fuggivano dall'anfiteatro.
Vidi dei mercenari correre verso gli Assassini per dar loro una mano,mentre Ezio
continuava il suo cammino.
Lo raggiunsi in poco tempo,visto che il peso di Pietro non gli permetteva di andare veloce come voleva,e nel giro di qualche secondo mi ritrovai al suo fianco.
-E' morto?.-chiesi in conferma,continuando a guardare di fronte a noi.
-Ho colpito un punto mortale. Se sopravvivesse sarebbe un miracolo.-disse.
-Ne sei sicuro?-chiesi guardandolo.
Lui si voltò verso di me e,con sguardo serio,mi disse:-Uccido da quando avevo diciassette anni,Giulia. Direi di essere abbastanza sicuro.-
Abbassai il capo,sentendomi in colpa della mia titubanza.
-Scusa.-mormorai.
Sentii Ezio sospirare:-Non devi. Sono solo un po' preoccupato.-rispose.
-Come mai?-
-Abbiamo già provato ad uccidere Micheletto diverse volte nel corso degli anni,ma è sempre riuscito a sopravvivere.-rispose semplicemente,senza aggiungere altro.
Ci avvicinammo alla bottega aperta di un dottore che esercitava appena fuori il Colosseo ed Ezio pose il corpo di Pietro sopra il tavolo,vicino a tutte le boccette contenenti cure.
-Lo hanno avvelenato.-disse Ezio.
-Quel pallore. Cantarella.-pronunciò con fare professionale il medico.
Guardai Pietro,che sotto le chiazze di finto sangue,era impallidito tantissimo. Se non avesse preso qualcosa al più presto sarebbe morto.
-Bevete questo.-disse porgendo a Pietro una boccetta.
-Presto!-esclamò Ezio,col timore che potesse morire.
-Dategli un momento.-mormorò il dottore,aiutando Pietro a bere un sorso della cura.
-Vado a cambiarmi,-mi mormorò sottovoce,-torno subito.-concluse rivolgendosi al dottore e a Pietro.
Mentre Ezio era via vidi il pallore di Pietro diminuire visibilmente e riprendere un po' di colorito.
Lo vidi prendere aria con profondi respiri e bere un'altra dose della cura.
-Mi sento un po' meglio.-mormorò poco dopo.
-Le sanguisughe vi guariranno del tutto.-concluse il medico con un cenno del capo.
-Non potrò mai ringraziarvi abbastan...-
-La chiave di Castel Sant'Angelo! Subito!-esclamò Ezio di ritorno,interrompendo i ringraziamenti di Pietro.
Finalmente indossava di nuovo i suoi abiti.
-Ma di cosa state parlando? Io sono solo un povero attore.-mormorò Pietro guardandolo confuso.
-Cesare sa tutto di Lucrezia e voi.-mormorò prima di sollevare la mano destra col palmo all'insù per ricevere la chiave che,con un “tenete”,Pietro gli consegnò.
Ezio si voltò verso di me,soddisfatto,ma il suo sguardo venne catturato da qualcosa oltre le mie spalle.
Mi voltai e notai un uomo con le tipiche vesti della Gilda dei ladri che,da lontano,ci stava osservando.
Lo guardai confusa,chiedendomi perché se ne stesse così a distanza ad osservarci.
-Un momento!-esclamò all'improvviso Ezio,-tu eri a villa Auditore durante l'attacco!-
Il ladro a quelle parole inizio a correre.
Con un fischio Ezio richiamò subito il cavallo e in cinque secondi ci ritrovammo in sella all'inseguimento di quell'uomo.
Lo rincorremmo per vari minuti,evitando le guardie che venivano allarmate dal fuggiasco e che cercavano di rallentarci e di ferirci con le spade.
Una volta rischiammo seriamente di cadere col cavallo,ma riuscimmo ad evitare tutte le guardie ed i pericoli.
All'improvviso Ezio afferrò un pugnale da lancio e lo lanciò verso l'uomo ferendolo alla gamba.
Il ladro cadde,dandoci tempo di raggiungerlo ed a Ezio di scendere dal cavallo per avvicinarsi a lui.
Lo afferrò per il bavero facendolo alzare:-Perché sei fuggito?-gli chiese.
-Io...-lo sentii mormorare.
Ezio gli strappò di mano la missiva che teneva l'uomo e dopo averla esaminata velocemente con tono disgustato gli disse:-Sei tu il traditore,non Machiavelli!-
Gli avvicinò la lama alla gola,attendendo una sua parola per spiegare la situazione,ma l'uomo afferrò la mano:-Lunga vita ai Borgia!-dopodiché si piantò la lama in gola.
-Diavolo!-mormorò Ezio,-avevo ragione,-disse avvicinandomisi,-devo impedire alla Volpe di uccidere Machiavelli!-
-E se fosse troppo tardi?-chiesi preoccupata mentre Ezio risaliva in sella.
-Non è troppo tardi. Non deve!.-esclamò,prima di partire al galoppo.
Velocemente ci dirigemmo all'isola Tiberina,dove sapevamo esserci sia Volpe che Niccolò.
Arrivammo giusto in tempo nella piazzetta in cui li individuammo.
Sbiancai quando individuai la Volpe che,con un'arma in mano,si stava avvicinando alle spalle di Machiavelli,pronto a colpire.
Ezio scese velocemente da cavallo e si mise di fronte a Volpe,fermandolo.
-Ho scoperto chi è il traditore!-esclamò.
-Cosa?-chiese Volpe confuso,mentre mi avvicinavo ai due.
-Uno dei nostri uomini. Era alla villa durante l'attacco. Aveva con se questa lettera.-spiegò mostrandogli la missiva.
Volpe la prese e la lesse velocemente,-Mio Dio.-mormorò capendo l'enorme errore che stava per commettere.
-Buone nuove?-chiese Machiavelli avvicinandosi.
-Più di quanto tu non creda.-mormorò Ezio.
-Ti sono di nuovo debitore,Ezio.-mormorò Volpe ancora incredulo.
-Quale debito può mai esserci tra amici che si fidano l'uno dell'altro.-commentò Ezio aprendo le braccia.
-Giusto.-concordò Volpe,-grazie per avermi portato il messaggio in tempo.-lo ringraziò con un cenno del capo,prima di voltarsi verso Machiavelli,-vieni Niccolò,è tanto che noi due non parliamo.-concluse portando una mano sulle sue spalle.
-So che alla rappresentazione al Colosseo c'è stato un fuori programma.-commentò Niccolò allontanandosi con Volpe.
-Davvero?-
-Sembra che Gesù Cristo sia...risorto con tre giorni di anticipo.-concluse divertito.
Li osservai allontanarsi con un sospiro di sollievo.
-C'è mancato poco.-mormorai,mentre la tensione scivolava via.
-Davvero poco.-concordò Ezio,-senti...per quello che riguarda Micheletto...-inizio,ma io lo fermai.
-Non preoccuparti. Anche se fosse sopravvissuto ciò che conta davvero per me è la fine di Cesare.-conclusi sicura.
Gli circondai la vita con un braccio ed appoggiai il capo sulla sua spalla.
Poco dopo sentii il suo braccio avvolgermi le spalle e le sue labbra posarsi sulla mia fronte.



Passarono diversi giorni dal fatto del Colosseo.
In quell'ultimo periodo avevo avuto poche occasioni di rivedere Ezio,ora più occupato che mai con le missioni della Confraternita e tutto il resto.
Ogni tanto andavo al Covo per vederlo,ma purtroppo ogni volta aveva pochi minuti da dedicarmi,con gli Adepti che gli chiedevano in continuazione delle direttive o gli altri capisquadra che gli chiedevano di rivedere insieme i punti cardinali di una qualche missione particolarmente complicata.
Le ultime due volte che ero andata in visita al Covo avevo intravisto di sfuggita un bambino giocare tra le sale bardate dei colori degli Assassini. Una volta lo avevo visto addirittura giocare in compagnia di Francesco.
Chiesi a Ezio chi fosse quel bambino e,semplicemente,lui mi fece un nome:-Giovanni.-
Il bambino di Perotto e Lucrezia.
Alla fine Francesco aveva fatto pace con il suo passato.
Sorrisi a quel pensiero,felice per lui e per quel bambino che non sapeva nulla di quello che era avvenuto alla sua nascita.
Ritornai con la mente al presente e di fronte ai miei occhi si aprì la sala principale della Rosa in Fiore.
Come sempre avevo divagato con i pensieri,ritrovandomi ai giorni passati con la mente.
Chissà da dove era iniziato tutto quel mio ragionamento che mi aveva portato a Giovanni e Francesco. Ah,si! Mi ero domandata se era il caso di fare qualche domanda alle ragazze della Casa.
Sorrisi notando che ancora non avevo perso la mia particolare caratteristica di iniziare con un argomento ben preciso e finire con uno totalmente diverso da quello precedente. Una cosa che mi portavo dietro sin da quando ero bambina.
Mi guardai attorno per vedere come stava andando la serata nella Casa di piacere.
Claudia stava accogliendo dei nuovi ospiti insieme ad una delle ragazze,mentre altre cortigiane stavano intrattenendo altri ospiti ai divanetti con vino ed atteggiamenti civettuoli.
Insomma,una serata come le altre.
Forse qualche ragazza libera in grado di darmi una mano c'era.
Dovevo semplicemente trovare il coraggio di farmi avanti e chiedere come fare per tentare un uomo in modo non troppo volgare.
Mi stavo chiedendo dove trovare il suddetto coraggio quando mi si avvicina una delle ragazze con cui avevo più legato in quegli anni. Venere.
-Tutto bene,mia cara?-mi chiese sedendosi accanto a me.-Ti vedo fissare lo stesso punto da dieci minuti!-esclamò divertita.
-Stavo pensando ad una cosa.-mormorai,insicura se,alla fine,rivelare le mie intenzioni.
-Parla a Venere,saprà darti tutti i consigli di cui hai bisogno.-disse convinta aggiustandosi una ciocca dei suoi morbidi capelli ramati,-Problemi con il tuo bel messere?-chiese lanciando un'occhiata.
La guardai,notando ancora una volta che il nome che le era stato dato era giusto per lei. Venere era una delle ragazze più richieste e più belle della Rosa in Fiore.
Aveva capelli ramati,occhi verde smeraldo,carnagione leggermente olivastra,fianchi larghi e seno piccolo e sodo.
Insomma,una vera bellezza.
-Se parli di problemi sentimentali,no. Va tutto bene,non potrebbe andare meglio.-risposi.
-Allora c'entra il sesso!-esclamò con un sorriso malizioso.
-Venere!-esclamai.
-Cosa? Non è così?-chiese con un'alzata di sopracciglia.
Lanciai un'occhiata nella direzione di Claudia,che ancora stava parlando con i nuovi arrivati,per poi riportare l'attenzione su Venere.
Era troppo imbarazzante chiedere certe cose a Claudia,essendo la sorella di Ezio. Mi imbarazzava addirittura chiedere di certi argomenti riguardanti in qualche modo anche suo fratello,mentre ero nella stessa stanza con lei,figuriamoci chiederle certe cose direttamente!
-Diciamo di sì.-mormorai leggermente a disagio.
-Non ti ha ancora presa?-mi chiese a bassa voce. Fui grata della sua discrezione,per quanto la domanda fosse imbarazzante.
-Venere,non è una domanda da porre.-
-Quindi non ti ha ancora presa. Si vede che è proprio innamorato. E brava Giulia,hai fatto colpo su un uomo con gli attributi!-mormorò con uno sguardo malizioso e soddisfatto.
-Tu e lui...-mormorai senza pensarci. Mi fermai in tempo prima di finire la domanda,ma ormai il danno era fatto.
-Oh no no! Sapevo che vi piacevate,quindi mi sono sempre tenuta fuori. Abbiamo collaborato ogni tanto se tu comprendi ciò che ti sto dicendo,ma mai andati oltre. Parola mia.- mi rassicurò.
Quella sua risposta mi rassicurò. Già sapevo che tra loro due in passato non c'era stato niente,anche se ogni tanto li vedevo confabulare tra di loro,ma ora che sapevo il motivo mi sentii ancor più tranquilla.
-Quindi,cosa volevi sapere? Com'è la prima volta? Molto probabilmente,anzi,è sicuro,sentirai dolore. E anche dopo,ma solo le prime volte,poi ti abitui.-mi disse con tono rassicurante.
-Quanto dolore?-chiesi senza pensarci. Ero sinceramente interessata.
Una volta,moltissimi anni prima,poco prima che il Marchese cancellasse il matrimonio,mia madre mi aveva fatto un discorso sulla parte carnale del “contratto matrimoniale”,come l'aveva chiamato lei. Mi aveva spiegato cosa succedeva la prima notte di nozze,e un po' come si era sentita lei,ma era stato un discorso piuttosto breve e conciso,quindi parlarne con Venere mi avrebbe sicuramente dato qualche nozione in più. Per quanto mi potesse servire.
-Oh,dipende. Ogni donna è diversa. Io ad esempio la prima volta ho sentito appena un lieve bruciore,mentre altre ragazze hanno sofferto parecchio. Per non parlare poi del sangue!-
-Sangue?-chiesi preoccupata. Questa parte non me ricordavo. Dovevo averla completamente rimossa.
-Esatto! Spera di versarne poco,altrimenti rimane un macello sulle lenzuola!-
Va bene,non volevo sapere altro su questo particolare,per ora:-E cosa hai provato?-chiesi,cercando di cambiare argomento.
-Ero felice. La mia prima volta è stato con un ragazzo di cui ero follemente innamorata,ricambiata per altro. Ma poi lui è stato mandato ad arruolarsi e non l'ho più rivisto. A quest'ora potevo essere sua moglie e avere una nidiata di bambini attaccata alle gonnelle.-
Notai nei suoi occhi una nostalgia mai vista prima.
Povera ragazza,pensai guardandola.
-Ti è mai capitato di innamorarti di un tuo cliente?-chiesi,cercando di riportarla al presente. Mi ero sempre chiesta se qualcuna delle ragazze che lavoravano nella casa si fosse mai innamorata di un loro cliente.
-No.-rispose,riportando lo sguardo su di me,-mi è capitato di affezionarmi in modo particolare a qualcuno,ma mai di innamorarmi. Si vede che per l'uomo della mia vita devo ancora aspettare un po'.-concluse con un'alzata di spalle.
Rimasi in silenzio ad osservarla per qualche secondo,indecisa se porre la domanda che mi girava nella testa da un po' di tempo oppure no.
-Devi chiedermi qualcosa,Giulia?-mi chiese Venere dopo vari secondi passati in silenzio ad osservarci.
-In effetti si,c'è n'è una.-tergiversai.
-Dimmi.-mi incitò.
-Cosa c'è oltre?-chiesi.
Venere rimase in silenzio per qualche secondo ad osservarmi,poi si aprì in un lieve sorriso divertito:-Oltre,cosa?-chiese.
Sentii di star arrossendo in modo piuttosto evidente,e non solo perché sentivo la mia temperatura alzarsi gradualmente per l'imbarazzo.
-Oltre l'atto.-precisai non guardandola direttamente negli occhi. Non mi piaceva essere così codarda,ma ero troppo imbarazzata. Insomma,non mi era mai capitato di chiedere a qualcuno di spiegarmi il mondo dell'eros.
La sentii ridere lievemente,per poi ricomporsi:-Tesoro mio,c'è un mondo da scoprire.-mormorò divertita.
-Spiegami.-mormorai nel tono di voce più lieve che ci fosse. Non volevo farmi sentire.
-Vedi,non c'è solo l'atto in sé che può dare piacere. Ci sono altre forme di piacere che puoi esplorare con il tuo amante.-proclamò gesticolando un po' con le mani dalle dita ingioiellate. Una delle sue caratteristiche.
-Di cosa stai parlando?-chiesi confusa. Mia madre non mi aveva mai parlato di questa cosa.
Venere mi stava per rispondere quando,lanciando un'occhiata nella direzione di Claudia la vide avvicinarsi a noi.
-Chiedi a Ezio di istruirti,sono sicura che ne sarebbe felice. E magari poi ne riparliamo-concluse con una strizzata d'occhio prima di lasciarmi sola.
Mentre Venere se ne stava andando,per avvicinarsi ai nuovi clienti entrati nella casa,Claudia si fermò di fronte a me con sguardo curioso:-Di cosa stavate parlando?-
-Ohhh...-mormorai imbarazzata da quell'improvvisa domanda,-niente d'importante. Tranquilla.-risposi vaga.
La vidi piegare le labbra in una smorfia curiosa ed alzare gli occhi al cielo:-Si,come no. Va bene,lasciamo stare. Ezio ci vuole al Covo.-concluse.
-Che succede?-
-Cerimonie di Iniziazione. Ezio ci vuole entrambe,stavolta.-spiegò.
-Come mai?-chiesi incuriosita alzandomi.
-Non saprei. Andiamo e vediamo.-



Una ventina di minuti dopo ci trovavamo all'interno del Covo della Confraternita.
Stavamo tutti attendendo l'arrivo di Ezio e Machiavelli,che erano andati a ricevere informazioni da una delle spie.
Nell'attesa di Claudia,che era stata mandata a cambiarsi appena arrivate,stavo scambiando due parole con Diego,quando Francesco fece la sua comparsa nella sala con un bambino addormentato tra le braccia.
Lasciai Diego,dicendogli che sarei tornata poco dopo,e mi avvicinai a Francesco,chiamandolo per fermarsi.
Quando l'Assassino si fermò,e si voltò verso di me,notai sul suo viso una serenità che fino a qualche tempo prima non c'era.
-Come va?-gli chiesi salutandolo.
-Giulia,è da un po' che non ci vediamo.-iniziò Francesco a bassa voce,per non svegliare il piccolo Giovanni,-tutto bene. Tu?-mi chiese.
-Va tutto a meraviglia,grazie.-dissi sorridendogli prima di posare lo sguardo sul bambino,-vedo che hai fatto pace con Perotto.-mormorai.
Francesco spostò lo sguardo sul bambino per qualche secondo,con un mezzo sorriso sulle labbra,per poi rivolgersi nuovamente a me:-Si. Ti devo ringraziare per avermi aiutato.-
-Non devi. È stata una tua decisione.-
-Si,ma tu mi hai aiutato a comprendere.-pronunciò con serietà.
-Bé,l'importante è che ora Giovanni sia tra persone che gli vogliono bene.-conclusi sorridendo.
-Se sentissi Magda non lo diresti.-
-Magda?-chiesi confusa.
-La mia compagna. È un'Assassina infiltrata tra i Borgia. Lavora al servizio di Lucrezia. Mi dice sempre che quella donna ama suo figlio. Abbiamo avuto un diverbio per via di Giovanni,io volevo portarlo via da quella famiglia,ma lei continuava a dire che portandolo via da Castel Sant'Angelo non avrebbe fatto altro che portare altro dolore nella vita di quella donna. Non so come,ma tiene a lei. Non credere che ci tradisca,questo mai,ne sono certo,ma si è affezionata alla Borgia come se fosse una sorella. Mi ha addirittura svelato che Lucrezia sa dove sia finito Giovanni,l'ha detto apertamente a Magda,ma che abbia accettato la cosa. Ha detto che così sarebbe stato salvo da suo fratello e dal suo sicario.-
-Donna interessante.-mormorai,sorpresa da tutte quelle rivelazioni.
-Per questo la amo.-concluse Francesco con un mezzo sorriso,-ora scusami,ma devo portare a letto Giovanni. Ci vediamo tra poco.-
Detto questo si allontanò silenziosamente.
Mi voltai per ritornare da Diego,ma di fronte a me mi ritrovai la figura ancora incappucciata di Ezio che,con sguardo attento,stava osservando Francesco.
-Ezio...-mormorai sorpresa.
-Mi fa piacere che Francesco abbia fatto pace con i fantasmi del suo passato.-mormorò
continuando a mantenere gli occhi fissi su un punto alle mie spalle. All'improvviso i suoi occhi si abbassarono su di me,-dovrei ringraziarti anche io per aver aiutato un mio confratello quando nessuno te l'aveva chiesto.-
-Non serve.-replicai.
-Bè,grazie.-mormorò prima di afferrarmi la mano è porvi un bacio prolungato sul dorso. Quando rialzò il capo,alle sue spalle comparve Machiavelli che,con due parole,invitò tutti i presenti a scendere nella Sala di Iniziazione.
-Che cosa accadrà?-chiesi,mentre insieme ad Ezio mi apprestavo a scendere le scale che avrebbero portato al piano sotterraneo.
-Stanotte inviteremo ufficialmente Claudia ad entrare nella Confraternita. È il momento anche per lei di prendervi parte.-
-Non era già un'Assassina?-chiesi confusa. Avevo sempre dato per scontato che anche lei facesse parte della congrega.
-No. Ho sempre cercato di non farla immischiare in faccende troppo pericolose,ma ora ho capito che è tempo anche per lei di prendere parte ad una tradizione che la mia famiglia si porta dietro da generazioni.-
-Quindi Claudia sta per ricevere il marchio.-dissi osservando l'anulare sinistro di Ezio.
-Vorresti riceverlo anche tu?-mi chiese con tono neutrale e sguardo enigmatico.
A quella domanda lo guardai sgranando gli occhi. Io...un'Assassina? Avevo davvero le capacità per diventare un membro della Confraternita?
No. Non ero adatta per diventare un'Assassina. Magari potevo aiutare,ma non avevo abbastanza sangue freddo per uccidere persone a me sconosciute.
Dopo Ippolito mi ero ripromessa di non uccidere più nessuno.
Nemmeno Cesare. Dopo il momentaneo momento di confusione in seguito all'uccisione di Ippolito avevo compreso che uccidere ancora non mi avrebbe aiutato a sentirmi meglio.
Avrebbe solo peggiorato le cose. Mi bastava solo sapere che chi mi aveva fatto del male avrebbe pagato equamente per il suo misfatto. Però era anche vero,come aveva commentato Volpe durante una della nostre discussioni,che certi elementi dovevano per forza essere eliminati per un bene superiore. In questo caso per salvaguardare il popolo dalla tirannia Templare.
-No. Non credo di volerlo.-risposi,ritornando con la mente alla domanda postami.
-Fai bene,Giulia. La vita di un Assassino è una vita di dolore e sofferenza. Non la vorrei mai per te.-commentò prima di entrare nella Sala drappeggiata di rosso.
La Cerimonia stava per cominciare.



Nella sala vi erano radunati tutti i confratelli della setta che,in silenzio,al passaggio di Nicolò e Ezio,si misero in fila,ai lati del lungo tappeto rosso che era stato steso al centro della sala.
In cima alle file degli adepti,di fronte al focolare acceso,vi erano Bartolomeo e la Volpe che attendevano l'arrivo del Mentore.
Accanto a loro Claudia attendeva il suo momento con una calma e una posatezza sorprendente. Al posto degli abiti da gentildonna,quella sera,portava una divisa molto simile a quella di Volpe,totalmente rossa con inserti bianchi.
Sembrava essere nata per quel momento.
Non appena Ezio la raggiunse le circondò le spalle con le mani ed,affettuosamente,le posò un bacio sulla fronte.
So quanto per lui fosse difficile quel momento. Esporre al pericolo Claudia gli stava costando uno sforzo,ma aveva ormai compreso che era giunto il suo momento.
Silenziosamente mi avvicinai a Volpe che,notando la mia presenza,voltò per qualche secondo il capo nella mia direzione senza dir nulla.
Lo salutai con un cenno del capo,rispettando il silenzio che era sceso nella sala.
Tutti erano in attesa della voce del loro Mentore.
Mi guardai attorno alla ricerca di Diego e lo intravidi tra i membri del suo gruppo ad osservare la scena in completo silenzio. Mi chiesi cosa pensasse della decisione di rendere Claudia un'Assassina a tutti gli effetti.
Notando il mio sguardo Diego si volse verso di me e mi fece un sorriso rassicurante:per lui andava bene.
Una volta che Ezio ebbe scambiato due parole con sua sorella si voltò e fece un cenno in direzione di Machiavelli che,in silenzio,si pose dietro al focolare e,alzando le mani,iniziò a parlare.
-Laa shay'a waqi'un moutlaq balla kouloun moumkine. La saggezza del nostro credo sta in queste parole. Agiamo nel buio per servire la luce,siamo Assassini.-dicendo l'ultima parola si porto la mano destra sul cuore,seguito da tutti gli altri.
Voltandosi verso Ezio gli lasciò continuare la Cerimonia.
-Claudia,-iniziò voltandosi verso la sorella,-noi dedichiamo la vita a proteggere la libertà degli uomini. Mario,nostro padre e nostro fratello un tempo sedevano attorno a questo fuoco,contrastando le tenebre. Ora,offro a te lo stesso onore,-dissi porgendole la mano,-unisciti a noi.-
Claudia prese la sua mano con fiducia ed Ezio la guidò verso il ferro ardente che Nicolò aveva estratto dal braciere.
In una sola smorfia di dolore,Claudia si lasciò marchiare la base dell'anulare sinistro,segno di tutti gli Assassini,in ricordo dell'antico atto di fede nel seguire i tre principi della Confraternita.
Il Rituale era concluso. Ora anche Claudia era un'Assassina.
Stavo per avvicinarmi alla mia amica,quando le parole di Niccolò mi fermarono.
-Io e te non la vediamo allo stesso modo su molte questioni.-iniziò rivolgendosi ad Ezio.
-Niccolò!-esclamò Ezio.
Oddio,pensai. Mi congelai all'istante.
-Ma sei proprio ciò di cui l'Ordine aveva bisogno. Hai guidato l'attacco contro i Templari e ricostruito la Confraternita. Ora,-iniziò rivolgendosi a tutti,-bisogna dare ad Ezio ciò che gli spetta. La guida dell'Ordine degli Assassini.-dichiarò rivolgendosi nuovamente a lui,-Ezio Auditore da Firenze,a partire da ora sei il Mentore,custode dell'Ordine e dei nostri segreti.-concluse inchinandosi di fronte a lui.
Osservai in silenzio lo scenario.
Claudia stava osservando suo fratello con sguardo sorpreso,Nicolò stava rialzando il capo ed Ezio,nel più completo silenzio,continuava a fissare quello che fino a cinque secondi prima era a capo dell'Ordine degli Assassini.
La sorpresa era dipinta su tutti gli sguardi degli Assassini.
Mi guardai attorno e pensai che nessuno sapeva della decisione improvvisa di Niccolò di nominare Ezio Mentore.
Lanciai un'occhiata a Volpe con un fare confuso e notai che il suo sguardo,a differenza di tutti gli astanti,non era sorpreso.
-Lo sapevi?-gli chiesi curiosa.
-Per nulla.-rispose mantenendo lo sguardo davanti a se.
-E come mai non sei sorpreso?-
-Intuizione.-rispose semplicemente con un sorriso.
Stavo per controbattere quando la voce di Ezio si fece sentire.
-Vorrei chiederti una cosa,prima di passarmi il testimone.-iniziò.
-Dimmi pure.-disse Niccolò con un cenno del capo.
Ezio si voltò verso di me e mi fece il segno di avvicinarmi.
Lanciai un'occhiata a Volpe che mi rispose con un'alzata di spalle,e con fare titubante mi avvicinai. Una volta afferrata la mano che Ezio mi porgeva mi voltai verso Claudia per chiedergli tacitamente cosa stava accadendo,ma nemmeno lei sapeva rispondermi.
-Con il benestare di mia sorella,sempre che sia consenziente,e di Diego,come nostri testimoni,nonché di fronte all'intera Confraternita,chiedo a te,Niccolò Machiavelli,in quanto Mentore dell'Ordine degli Assassini,di unire me,Ezio Auditure da Firenze,alla qui presente Giulia Colonna,nel vincolo del matrimonio.-
-Cosa?-chiesi sorpresa.
-Spero che questo voglia dire un si,amore mio.-commentò Ezio alla mia domanda.
Sposarmi. Ezio voleva sposarmi.
Rimasi a fissarlo a bocca aperta per qualche secondo.
-Quindi?-mi chiese con tono lievemente preoccupato. Non dovevo aver reagito come si era aspettato.
Cercai di ridarmi un contegno e mi voltai verso gli altri.
Notai sui volti di Bartolomeo e Volpe dei sorrisi compiaciuti,così come sugli sguardi degli altri Assassini. Mi voltai in direzione di Claudia che,si vedeva più che bene,traboccava di felicità abbracciata a Diego che,con un sorriso pieno di orgoglio e amore,mi fissava compiaciuto. In fine voltai lo sguardo anche su Niccolò che,con un sorriso appena accennato,attendeva la mia risposta insieme a tutti gli altri.
Con un sospiro mi decisi a riportare lo sguardo su Ezio che,quasi impaziente,attendeva la mia risposta.
Era un passo importante,mi dissi. Ma lo stavo aspettando da tempo.
-Si.-
-Si?-
-Si.-ripetei ridendo felice.
Sentii scoppiare all'improvviso gli applausi e le grida di giubilo provenire dai membri dell'Ordine.
Mi stavo per sposare!
Dopo qualche minuto nella sala ritorno il silenzio e Nicolò poté pronunciare il rituale che univa me e Ezio in matrimonio.
La cerimonia ebbe una durata breve:entrambi ci scambiammo le promesse nuziali e Diego e Claudia dovettero testimoniare l'atto di matrimonio avvenuto tra me ed Ezio.
Al momento del bacio non mi trattenni. Mi lasciai completamente avvolgere dal suo abbraccio e dal suo bacio,incurante degli altri presenti in sala.
Tremavo tutta per l'emozione,e solo il sostegno di Ezio mi permise di rimanere stabile sulle mie gambe.
Una volta sciolto l'abbraccio ed il bacio Ezio mi lasciò andare dolcemente e,ritrovando tutta la serietà che serviva per concludere la Cerimonia di quella notte,si portò di fronte all'Ordine e insieme recitarono il credo degli Assassini:-Laddove altri seguono ciecamente la verità,tu ricorda:nulla è reale. Laddove altri sono limitati dalla morale e dalle leggi tu ricorda:tutto è lecito.-
Ezio Auditore da Firenze,mio marito,era il nuovo Mentore dell'Ordine degli Assassini.




Angolo Autrice:
Buonasera a tutte! Lo so...sono imperdonabile,ma in questi mesi ho ripreso a studiare e tra lo studio ed il lavoro non ho più tempo per fare una cippa!
Ma alla fine sono riuscita ad aggiornare,no? :)
Comunque,non so quando riuscirò a postare il prossimo aggiornamento,diamine,non so nemmeno quando riuscirò a rispondere ai vostri commenti,se mai ci saranno! Tra poco inizierò lo stage di lavoro,e dovrò poi continuare a frequentare i corsi di studio quindi bho...spero di ritagliarmi un po' di tempo<.<
Comunque non divaghiamo u.u Spero che questo capitolo vi sia piaciuto nonostante la mancata scena Hot che,vi giuro,sarà presente nel prossimo capitolo o in quello dopo,dipende tutto da come mi viene lì per lì...comunque sicuro che manca poco! :)
Ringrazio già che leggerà,chi scriverà anche per solo dirmi fa schifo vergogna,chi ha messo nei preferiti,nelle ricordate e nelle seguite,vi voglio bene :)
Alla prossima,girls!
Besos! :*

Per ulteriori informazioni contattatemi,appena posso rispondo :)

  
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