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Autore: CathCarey    27/03/2013    0 recensioni
Firenze 1775
Virginia ha sedici Anni e si ritrova ad affrontare un matrimonio dettato dal volere di suo padre.
Virginia data in sposa al libertino Andrea Corsi scopre che il matrimonio non è dei più piacevoli , ma il destino per ironia della sorte le farà conoscere i piaceri e l'amore con il suo Amante Christian Ristori.
Tutto questo scritto in delle pagine di diario.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Prima di fare ritorno a Villa Amantato, ero passata ancora da Andrea, volevo ringraziarlo e informarlo dell'accaduto e gli avevo promesso che ogni qual volta che lo desiderava potevamo vederci.
 
Villa Amantato.
 
I miei servitori portavano nelle mie stanze i bagagli e mio padre mia zia e Camilla mi aspettavano nel salotto.
Entrai con un'aria raggiante, grintosa e anche un po' spavalda, non avevo nulla da perdere.
"  Ecco, Virginia Amantato che rimette piede nella sua amata casa Padre, oh come sono felice di vedervi" Gli baciai entrambe le guancie " Sono tornata qua con voi, non ne siete contento? " Barbara e Camilla erano inacidite.
" Avrei preferito che il tuo matrimonio fosse  durato di più , ma il tuo promesso era già promesso"
" Assolutamente, questo matrimonio non poteva continuare." Lanciai uno sguardo a mia Zia Barbara e poi a Camilla e dissi.
" Oh mia cara Zia ci siete anche voi" dissi sarcastica. Sospirai. E mi tolsi i guanti e glieli porsi alla mia Cameriera Personale.
Le dissi " Desidero, dell'acqua calda per farmi un bagno, sono molto stanca."
Lei si inchinò e annui e andò via.
Mia zia Barbara dissi " Come ben sai mia cara nipote, tra non molto ci sarà il matrimonio di mia figlia Camilla e Christian Ristori"
" Come potrei non saperlo, ultimamente non si parla di altro" il mio tono era pungente.
" Gradiremo molto che la tua presenza qui, non sia di peso" Rimasi offesa per la sua schiettezza questa era casa mia, ma non avrei contato sul fatto che mio padre avrebbe preso le mie difese.
" Sono convinta, che in Casa mia non darò alcun fastidio, ne ho così abbastanza di sentire parlare di matrimoni, che non mi sposerò per un bel po'. "
" A cosa ti dedicherai Cara? "
" A me stessa, ora che vivo qui di nuovo potrò dedicarmi unicamente alle cose che facevo prima , sono così entusiasta che sono ritornata qui"
" Ora gentile famiglia, scusate ma io mi ritiro nelle mie stanze" E feci per andarmene.
" Oh che schiocchina che sono" Andai verso Camilla e gli baciai le guancie ero peggio di Giuda , che grande falsa che ero. Ma a volte non era sempre un male.
" Cara Camilla, davvero tanta ma tanta felicità con il tuo promesso" Risi 
Lei aveva una faccia da pesce lesso.
" A dopo miei signori."
 
Image and video hosting by TinyPic Villa Amantato ora di Cena 19.35

 



I servitori mi avvisarono che era ora di Cena, mi sarei molto divertita, con quelle due zotiche. La serata era decisamente nelle mie mani.
Feci la mia entrata in grande stile, più bella che mai e sicura che mai. Mio padre difronte a me insieme a mia zia, e Camilla era affianco a me. Oh che dolce Compagnia. Pensai.
" Allora ditemi, mia cara zia, come vedo il vostro matrimonio procede molto bene"
" Direi una favola se così si può dire, vostro padre è davvero amorevole." Gli strinse la mano.
" Non lo metto in dubbio" dissi e bevvi un sorso di vino.
Camilla si rivolse a me e disse " Ho sentito certe voci, sul tuo matrimonio Virginia, in centro, quando dovevo acquistare il mio abito nuziale" disse pungente.
" Ah si? che voci, sono proprio curiosa di sentire cosa si inventa la gente" dissi sarcastica.
" Beh, che vostro marito non era la virilità fatta persona, come ci voleva far credere."
" Cosa intendi? "
" Intendo dire, che si mormora che vostro marito avesse dei gusti un po' particolari se così si può dire, alcuni dicono che fosse un sodomita."
" Camilla mia cara, se ascolti quello che dice la gente, vuol dire che l'organizzazione del tuo matrimonio non ti rende occupata abbastanza, comunque posso confermare che mio marito non è certo un sodomita, anzi tutt'altro. E la virilità.. Beh... Ce l'ha tutta ha un forte vigore."
Ero abbastanza maliziosa.
E vidi dallo sguardo di mio padre che era un po' in imbarazzo.
I servitori portarono le prime portate. Pensavo a Christian sapevo che sarebbe tornato.
" Beh c'è sempre un fondo di verità."
" Fidati cugina, non c'è neanche una piccola parte di verità"
" Comunque sia" disse mio padre " Virginia sono molto contento che tu sia tornata qui"
Gli sorrisi e sorrisi sarcastica a quelle due oche. " Anche io ne sono molto felice, ma io propongo di fare un brindisi. Un Brindisi alla mia dolce Camilla e al suo matrimonio e a me." 
" Sono d'accordo " disse mio padre.
" Vedo che il tuo ego non si è sminuito affatto."
Io risi " Rinunciare al mio Ego? Mai Camilla, mai, la parola rinuncia  non fa parte del mio vocabolario" Ed era chiaro a cosa mi riferissi, mi guardò malissimo, ma io sostenni il suo sguardo.
" A camilla e a me" Brindammo.
" Ora che sei sola senza un marito , e dato che sei già stata sposata mi chiedo se ti sposerai ancora, se c'è ancora qualcuno che è disposto a sposarti" disse Barbara.
" Ma certo Cara, chiunque vorrebbe sposarla" disse mio padre.
" Grazie padre, anche se questa volta pretendo il meglio , non mi accontenterò facilmente" guardai Camilla.
" Accontentati di quello che hai. " disse Camilla.
" Tu accontentati,  Io mi prendo tutto quello che posso" La guardai scaltra.
" E cosa vuoi prenderti? "
Risi leggermente e dissi " Il mondo Camilla, e tutto quello che c'è dentro" e Mi riferivo a Christian e lei lo capiva.
E la Cena prosegui tra battutine pungenti e occhiate, ma tutto sommato divertente, era troppo divertente falla arrabbiare senza poterlo dimostrare.
 
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 Villa Amantato Notte ore 23.55
 
Mi stavo preparando per dormire ero in camicia da notte e mi pettinavo i capelli quando qualcuno bussò alla porta.
Era Camilla.
" Camilla, vorrei dormire, e sinceramente la tua presenza mi rivolta lo stomaco."
" Non sai a me la tua presenza quanto possa rivoltare il mio di stomaco!"
" Molto bene, ma ora dimmi cosa vuoi e facciamola finita, sono molto stanca e non ho voglia di sentire le tue stupide chiacchere"
" Devi lasciare in pace me , mio marito e il mio matrimonio"
" La strada per l'altare è ancora lunga non è ancora tuo marito."
" Sarà anche così. Ma non me lo porterai via."
E se ne andò. E io dissi ridendo " Vedremo, Vedremo"
  
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