Fic nata dal delirio
della mia mente…sarà a capitoli, non so ancora quanti e quanto
lunghi.
Questa storia potrebbe
benissimo essere il prequel di “Toast and Bananas”, oppure essere
un’altra storia. Decidete voi!
Voglio ringraziare chi ha
recensito proprio “Toast and Bananas”. Grazie, soprattutto a te,
Saki! ^^
Ed ora, signori e
signore, ecco a voi il primo capitolo!
The beginning – Capitolo primo
Let's go back
Back to the beginning
Back to when the earth, the sun, the stars all aligned
(Come clean, Hilary Duff)
Entro nel dormitorio, così silenzioso e vuoto. Mi
reco nella doccia, apro l’acqua bollente. Mi brucia la pelle, fa male, ma
è così che deve essere. Devo pulirmi, lavarmi via questa
impurità, questo difetto.
Ultimamente è diventata una mania, quella di
lavarmi. Come se con una doccia io possa spazzare via quello che ho dentro,
come se io possa dimenticare. Come se io possa sparire.
Dimenticare cosa?
Se chiudo gli occhi, mi ritornano in mente tante immagini,
veloci e scattanti, come fulmini.
Vedo lui, vedo lei. Li vedo assieme, avvinghiati sulla
poltrona di velluto rosso, quella dove la sera io leggo, davanti al caminetto
nel freddo dell’inverno.
Non mi siederò mia più lì. Sì,
lo so, è una cosa infantile. Ma non posso dimenticare! I ricordi mi bruciano dentro, come ora
la mia pelle.
Esco finalmente dalla doccia, sento delle voci.
Che siano arrivate…?
Mi avvicino alla porta, ma non oso uscire. Non se
c’é lei.
“Oh, Lavanda, come sei fortunata! Ron
Weasley…ooh”
“Beh, Calì, io non so…lo sai, come
stanno le cose! Io non…”
Sì, sono proprio loro. No, no uscirò di qui.
Non per un po’.
“Io non…Io non cosa, Lavanda? Approfittane!
Farai morire d’invidia quella secchiona della Granger!Pensaci!”
“Io credevo che fossi sua
amica…Calì…”
“Io? Lavanda, non credevo fossi così ingenua.
Ma quanto mi ricordo, tu e lei non andate d’accordo. Vero?Vi odiate, no? Allora, approfittane!”
Calì. Me ne ero accorta già da un pezzo. Ma
ho lasciato correre…
“Io…io non odio Hermione!”
“Ma non sei nemmeno sua amica, no?”
Perché ora nessuna delle due parla? Il silenzio
è così opprimente. Quanto ci mette a rispondere, Lavanda?
“Io…io….no.”
“Bene. Allora, pensaci! Vieni, andiamo a
cena…”
“Arrivo….fra un attimo.”
Nel silenzio di prima, io speravo. Ma la risposta…mi
ha lasciato l’amaro in bocca. Sapevo, che era così. Che è
così. Illusa. Però,
ho un dubbio. Perché quell’esitazione?
“Non so più che fare…”
È solo un sussurro, al di là della porta, ma
taglia il silenzio e arriva netto alle mie orecchie.
Lavanda?
Sento i suoi passi, va via.
Posso uscire.
Non ho fame, ma di sotto so che Ginny mi aspetta. E Harry.
E…Ron.
***
“Tu non mi mentiresti, vero, Lav?”
“Cosa intendi"?”
“Lo sai. Hai esitato. Era una bugia?”
“No.”
Nessuna esitazione, questa volta. Mi sbagliavo…?
Devo smetterla. Guardo nel piatto. Carne, pasta,
uova…ma non ho fame.
“Noi non ci mentiamo mai, Lavanda. Parlami
chiaro.”
Calì. Prima, non vedevo questo suo
lato…cattivo? No. Dominante? Sì, su Lavanda.
“Ma, Calì! Perché dici così?
Non ho mentito!”
Lo dice con così tanta foga. Illusa…e delusa.
“È già la terza volta che litigano in
questa settimana…”
“Cosa, Harry?”
“Eh?”
“Davvero?”
Non me ne ero accorta. Strano. No. Oramai scendo in Sala
Grande una sera sì e due no. Mi sento così spossata…
“Ma cos’avete tutti? Ron è sempre sulle
nuvole, Hermione, tu non vieni mai a cena, e Ginny…beh Ginny…non lo
so!”
Oh no. Adesso no. Harry, ti prego, non farci la tua solita
predica. Mi sembri…me. Dovrei rimproverarvi io…cosa mi succede, in
questo periodo? Non sono più me stessa. Non so neanche io chi sono.
“Vedo che oggi nessuno mi ascolta! Bene, ci
vediamo!”
Harry si alza di scatto. Ma non è
l’unico…
“Calì! Potresti piantarla di indagare sempre
su quello che faccio, quello che dico, dove sono? Ti ho detto che non ho mentito!
Non mi puoi credere, per una volta??”
Tutta la sala si zittisce. Si sente solo il ridacchiare di
qualche studente del primo anno. Lavanda…Lavanda ha gridato a Calì
in mezzo alla sala. Ed ora, tutti la stanno fissando. La sua pelle rosea si
colora lentamente di porpora.
Perché anche io mi sento così accaldata?
“Io…Scusa…scusatemi!”
'Cause perfect didn't feel so
perfect
Trying to fit a square into a circle
Was no lie
I defy
(Come clean, Hilary
Duff)
“Nemmeno i più perfetti sono veramente perfetti,
Hermione. Te ne sei accorta, eh!”
Io…cosa?
“Cosa?”
“Sai, ho visto come guardavi Lavanda. Sai, lei che
sembra la solita ragazza perfetta…e, beh, non capisco cosa ci trovi in
lei Ron, ma comunque, ho visto il tuo sguardo.”
Adesso anche Ginny? Ma cosa vogliono tutti?
“Che sguardo? Non sono io che guardo
LavLav…semmai è Ron!”
“Ho visto il tuo sguardo! Ho capito, sai.”
Ha capito? Ma…
“La squadravi. Per riuscire a cogliere una pecca in
lei, vero? Sei gelosa, vero?”
Che cosa?
“Che cosa?”
“Ma siiì…sei innamorata di mio
fratello….oh, che bello! Che bello!”
Mi sussurra nell’orecchio frasi di questo genere. Ma
potrebbe anche urlare. Tanto Ron…Ron non è più su questo
pianeta. Non sente. Non parla. Ma vede…
“Beh…Senti, Ginny…”
“Su, non essere timida! Beh, allora? Quando vuoi
parlarne io ci sono, lo sai! Vado, ciao!”
Oh, mio Dio. Ginny, Ginny, Ginny. Che crede ancora che
l’amore sia tutto una favola. Arriva il bel principe sul cavallo bianco,
e ti porta via dalla guerra, dalla sofferenza, da questo mondo malato.
Ma non è così. Lo capirà, la piccola
Ginny. E pensare ad Harry non è certo il modo migliore per…
“Hai deciso di non parlarmi più?”
Sussulto. Non ero più abituata alla voce di Ron.
È da così tanto che non parla…no. Non è vero.
È da così tanto tempo che il nostro “formidabile
trio” si sta lentamente sfaldando. Harry, lui è troppo Harry.
Ron…dopo la storia con Lavanda, ho cercato di
evitarlo. Le cose tra lui e lei non sembrano andare bene…o forse sono
solo io. Comunque Ron ha altri pensieri per la testa, e io…
Io…
Io?
“No, Ron. Sei tu che non mi parli, non io! Vado in
biblioteca a studiare, ci vediamo.”
La mia voce risuona così…acida. Come se la
vecchia Hermione fosse tornata, almeno per un attimo.
Con lui, è sempre così.
“Ehi. Non è che hai visto Lavanda?”
Lo fulminerei con gli occhi, se potessi. Chiedere a me se
ho visto Lavanda?
“No, Ronald. È la tua ragazza, non la mia! Se non te ne sei accorto, prima stava
fuggendo dalla sala, piangente.”
Anche adesso, la mia voce è aspra, come se avessi
mangiato un limone. È lui, lo so.
Ma io voglio che la vecchia Hermione torni?
Io voglio che tutto sia come prima?
Io lo voglio?
***
Troppo domande, nessuna risposta. Neanche la biblioteca mi
può aiutare, ora.
Una volta, era il mio rifugio. Mi nascondevo dai miei
sentimenti, in un infinito gioco infantile.
Ma ora…ora loro
mi hanno trovata. Impossibile nascondersi per l’eternità.
Forse, è stato un bene.
Forse ho smesso di scappare. Forse l’ho fatto
perché sono stanca. Forse l’ho fatto e basta.
Troppi forse, troppa insicurezza. Non come una volta.
Dove sono le risposte?
Dov’è il buon senso?
Dov’è la sicurezza?
Dov’è Hermione?
“Hermione?”
Chissà, magari è la mia coscienza che mi
cerca. Forse, è l’amore. Quello vero…? Addirittura, potrebbero
essere le risposte che voglio.
Oppure, non lo so.
Quindi, ora mi giro, e guardo.
“Lavanda??”
Lavanda? Lavanda Brown in biblioteca?
La vecchia me se ne è andata, ma ho ancora tanti
pregiudizi…devo iniziare a nascondermi da loro.
“Cosa ci fai qui? Nel senso, tu non…non ti ho
mai-“
“Sì, lo so, non sembro la classica ragazza
studiosa, vero? Non sono una so-tutto-io come te, Hermione. Ma mi piace
leggere! È forse un crimine?”
Hermione? Da quando mi chiama Hermione?
“Io….scusa.”
Uno sguardo afflitto, abbattuto. Non l’avevo mai
vista così.
“Oddio…scusami tu, davvero!”
No. Ti pregotiprego fa che non si metta a piangere. La
nuova Hermione non riesce a sopportare le lacrime…forse perché ne
vorrebbe versare tante anche lei, su una spalla amica. Ma fugge anche da loro,
e non ha una spalla amica.
“No, fa niente. Fa niente. È perché
hai litigato con Calì?”
“Calì?”
Perché sembra così sorpresa?
“Sì, Calì. Beh, voi non
avete…?”
Esitazione da parte sua. Ancora. Allora non sono io. Non
questa volta. Era una bugia?
“Oh. Oh, sì. Ecco…sì è
per Calì! Ora…devo andare.”
E così, come mi è comparsa davanti,
scompare. Puff. Veloce sulle sue gambe lunghe, i passi leggeri, il corpo che
ondeggia…