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Autore: Ronvin    14/10/2007    3 recensioni
Sala comune deserta. E buia. Un raggio di luna penetrava dai vetri della finestra, avvolgendo nel suo fascio alcuni libri dimenticati su un tavolo. Sul pavimento le ombre degli alberi.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sala comune deserta.

E buia.

Un raggio di luna penetrava dai vetri della finestra, avvolgendo nel suo fascio alcuni libri dimenticati su un tavolo. Sul pavimento le ombre degli alberi.

Nel caminetto, al posto di un allegro fuocherello, solo tizzoni ardenti nascosti fra la cenere.

Una ragazza rannicchiata in un angolo. Le ginocchia al petto, le braccia strette intorno alle gambe, il viso nascosto, il corpo esile scosso da singulti.

Hermione non sapeva cosa le stava accadendo.

Non stava affatto pensando. Capiva solamente di sentire un gran freddo.

Il suo corpo era coperto solo da un pigiama leggero, ma il freddo che sentiva non era solo una condizione termica. Il suo cuore era una steppa ghiacciata.

Il suo cuore non capiva più che battito prendere.

Quel viso vi lampeggiava ad intermittenza. No, lei non ne era innamorata.

E allora perché lo aveva aiutato nelle selezioni da portiere? Perché era suo amico.

Perché aveva pensato di invitarlo alla festa di Lumacorno? Perché era suo amico.

Perché tutte le volte che litigavano, tanti piccoli pugnali le trafiggevano il cuore rendendolo esposto al freddo? Perché era suo amico.

E allora perché le dava fastidio vederlo avvinghiato a Lav-Lav? Perchè gli aveva lanciato contro un intero stormo di canarini? Perché.. perché.

Ecco, a quel pensiero le parve come se un cubetto di ghiaccio le fosse scivolato in gola.

Freddo.

E poi, anche tralasciando la situazione con lui… si era resa conto di sentirsi sola.

Sola in quel mare di gente che era Hogwarts, sola anche fra la miriade di persone che la circondava ogni giorno. Sola.

Freddo.

Non poteva stare sempre attaccata ai suoi due amici, anzi ora solo ad Harry visto che Ron era ormai proprietà di Lavanda. Ed ecco che tornava lui. Lui c’era sempre di mezzo.

Averlo vicino significava dover soffrire. Non vederlo affatto, pure.

L’aveva visto sempre lì, pronto a proteggerla, (come quella volta che aveva vomitato lumache per un giorno intero, solo per difenderla da Malfoy) invece ora si sentiva abbandonata, lasciata in disparte, un soprammobile che era stato utile, ma ora era relegato in soffitta.

Freddo.

Solita routine. Ogni giorno. Nulla per cui alzarsi euforica la mattina, nulla per cui andare a dormire ansiosa di arrivare al giorno dopo.

Freddo.

Delle voci. Prima lontane, coperte dai singhiozzi della ragazza.

Qualcuno era entrato in sala comune.

  
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