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Autore: kogarashi    17/10/2007    12 recensioni
Ash diventa Campione...ma qualcuno trama alle sue spalle cercando di minare la felicità e la gloria che per tanto tempo ha cercato...qualcuno che vuole vendicarsi di torti passati subiti...(attenzione: possibili alzamenti di rating)
Genere: Drammatico, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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§*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§

§*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§

Per raggiungere la vera felicità si deve sempre soffrire

 

Cap. 8

 

 

L’ambulanza correva veloce, inondando le strade della città con il suono della sirena, il cui grido lamentoso feriva dolorosamente le orecchie di chi, involontariamente era costretto ad ascoltarla. Arrivò davanti al centro medico per pokèmon nel giro di pochi minuti.

 

L’infermiera Joy, ritrovandosi di fronte a quello scempio era corsa al centralino, chiamando immediatamente l’ospedale…sperando in cuor suo di poter avere ancora anche un minimo spiraglio di speranza per salvare Brock.

 

Gli infermieri scesero dal mezzo, portandosi dietro una barella e correndo veloci verso Misty, che era rimasta inginocchiata a terra con Brock fra le braccia.

 

“Signorina? Come si sente?”

 

Lo sguardo di Misty era perso nel vuoto, le macchie di sangue, la gente che per curiosità si stava accerchiando attorno a lei, l’ambulanza…sembrata tutto così assurdo e irreale. Abbassò lo sguardo ritrovandosi a fissare l’amico che sembrava dormisse fra le sue braccia tremanti.

 

“Signorina, ci lasci lavorare, ormai non c’è più nulla da fare…”

 

“NO!” gridò Misty stringendo con forza il corpo senza vita dell’amico.

 

“No…no…”

 

Fu Max ad andare da lei, le posò delicatamente una mano sulla spalla fragile e scossa da leggeri sussulti e cercò di calmarla e nel contempo di farla ragionare, nonostante anche lui, che in quel momento era il più piccolo li attorno, si sentiva perso e senza una ragione che gli impedisse di scoppiare a piangere, ma una ragione doveva avercela, e in quel momento decise che doveva concentrarsi solo su Misty.

 

Solo in quel momento Misty se ne rendette veramente conto, il tocco di Max, così leggero e dolce…era caldo, un tenero tepore che le stava scaldando la spalla, arrivando dritto al suo cuore, ma questo calore si contrapponeva con colui che teneva stretto nelle sue esili braccia. Un gelo che andava via via aumentando…il corpo di Brock non era solo freddo…si stava irrigidendo ogni minuto di più.

 

Ci vollero alcuni minuti prima che Max riuscisse a fare lasciare Brock a Misty, gli infermieri lo caricarono subito sulla barella appoggiandolo dolcemente al materassino verde, coprendo poi il suo volto con un lenzuolo.

 

Uno degli infermieri una volta messo il corpo ormai senza di vita di Brock sull’ambulanza si voltò verso i due ragazzi guardandoli tristemente.

 

“Mi dispiace” disse prima di salire anch’esso sul mezzo, che ripartì a sirene spente, portandosi via il loro migliore amico.

 

Dawn si avvicinò a loro e istintivamente prese la mano di Misty che sentendo quel leggero contatto scoppiò a piangere senza ritegno, fregandosene della gente che la guardava spaesata, vedendola in quello stato anche Max iniziò a piangere, ma in modo silenzioso, cercando in tutti i modi di contenere quella rabbia e quella paura che ora lo stavano attanagliando fino alle ossa. La piccola Dawn invece abbassò lo sguardo, piangendo anch’essa, senza farsi vedere, stringendo con forza il fiocco che le era stato donato dalla madre all’inizio del suo viaggio…quel piccolo portafortuna che ora sperava le desse anche la forza per andare avanti…per continuare il cammino senza Brock.

 

 

*

 

Ash era arrivato alla stazione di Fiordoropoli e senza neppure pensarci si diresse immediatamente verso l’ospedale della città.

 

Vera stava sistemando i fiori sul comodino mentre Drew la guardava quasi ammaliato dalla delicatezza con la quale la ragazza disponeva i gambi verdi delle piante recise nel vaso, entro qualche giorno sarebbe stato dimesso e loro due sarebbero potuti tornare a viaggiare, o almeno questa era la sua speranza più recondita, non poteva ancora immaginare ciò che sarebbe ancora accaduto.

 

Ash si avvicinò alla porta pronto a bussare, quando la sua mano fu bloccata da ciò che sentì all’interno della stanza.

 

“Ho avuto davvero paura Vera”

 

Era la voce di Drew, che dall’altra parte della porta risuonava più bassa e decisa, sapeva che sicuramente una frase del genere detta da un tipo come Drew poteva risuonare assurda, eppure si stava confidando, decidendo per una volta di mettere da parte l’orgoglio.

 

“Quando…quando mi sono ritrovato la sotto…in quella bara…ho creduto davvero di non farcela…”

 

Vera lo ascoltava senza proferire parola, ora più che mai sapeva che era meglio ascoltare che parlare, cercando di consolare una persona che in partenza non si poteva consolare a causa del forte shock ricevuto.

 

“La terra…vedendo la terra intorno a me…mi mancava l’aria…e la luce del sole era così flebile da essere quasi impercettibile…essere sepolti vivi è davvero terrificante…”

 

L’ultima frase l’aveva detta quasi sussurrando, come se temesse che se l’avesse detta a voce un po’ più alta sarebbe potuto riaccadere.

 

Fu allora che un ricordo apparve nella mente di Ash, mentre teneva ancora sospesa la mano stretta a pugno davanti alla porta, indeciso se bussare o no, quel ricordo stava diventando sempre più nitido, fino a ricomparire completamente nella sua testa, minuto per minuto, istante per istante.

 

Le rovine, dove aveva trovato Gary intento a scavare per trovare fossili di pokèmon antichi…il Team Rocket che come al solito ci aveva messo lo zampino…un’esplosione causata dalla miccia della dinamite…e il terreno che si apriva, facendolo cadere nel baratro della grotta, lui, Pikachu e il trio degli pseudo cattivi al gran completo.

 

Non ricordava quanto era rimasto la sotto, tentando di scappare sia dal Team Rocket che dai pokèmon che si credevano estinti da secoli, ma ricordava ancora fin troppo bene la sensazione di chiuso che aveva provato nel constatare di essere praticamente sepolto vivo in quella grotta.

 

Pensò a come si fosse sentito Drew la sotto, impossibilitato a muoversi e con l’aria che andava via via scemando sostituendosi all’anidride carbonica espulsa dal suo stesso respiro.

 

Prese il coraggio a due mani e bussò alla porta, aprendola leggermente, in modo tale da poter passare solo con la testa.

 

“Permesso”

 

Vera e Drew si voltarono a guardarlo sorpresi.

 

“Ash!” gridò Vera precipitandosi da lui felice come non mai, averlo li, vicino a lei in un momento simile la tranquillizzava.

 

"Sei arrivato finalmente!" disse Vera radiosa all'amico che nel frattempo era entrato nella stanza.

 

"Gia..." rispose Ash "Tu come stai?" chiese guardando Drew disteso nel letto.

 

"Non ti riguarda" rispose il ragazzo dai capelli verdi in modo repentino, come se la vista di Ash gli avesse messo addosso un incredibile malumore.

 

"Ma io..."

 

"Drew voleva solo dire che..." disse Vera ma fu interrotta da Ash che le fece cenno di lasciar perdere.

 

“L’importante è che tu stia bene no?” disse Ash freddo e distaccato come se non gli importasse nulla della cosa.

 

Drew lo guardò di sfuggita, ignorando il vero significato delle sue parole, Vera invece le capì benissimo, e sorrise dolcemente guardando i due ragazzi.

 

Per fortuna sei ancora vivo Drew” pensò Vera.

 

La ragazza dai capelli castani sapeva che in fondo Ash voleva dire proprio quello, ma il loro orgoglio e il loro ego maschile glielo impedivano.

 

“Gli altri come stanno?” chiese tornando a guardare l’amico.

 

“Credo bene. Quando me ne sono andato erano tutti al sicuro al centro medico”

 

“E…Max?”

 

Ash sorrise, in fondo Vera e Max erano fratelli molto legati…e la distanza seppur minima alle volte doveva creare un senso di paura e di ansia in loro due, soprattutto dopo i recenti avvenimenti.

 

“Se vuoi puoi andare a chiamarlo, anche se fra poco lo rivedrai”

 

“Come?” chiese sorpresa la ragazza guardandolo con tanto d’occhi.

 

“Tu e Drew verrete con me a Cerulean, ormai ho deciso, sta diventando troppo pericoloso restare separati in questo modo, non voglio che accada qualcosa di ancora più brutto di quello che è gia avvenuto” disse Ash soffermando lo sguardo sul braccio di Vera, ormai libero dalle fasciature ma ancora ostinatamente debole e provato.

 

“Per me non ci sarebbero problemi…” disse Vera guardando Drew che la fissò per alcuni secondi prima di parlare.

 

“Va bene, sono contrario a tenere distanti due fratelli”

 

Il viso di Vera si distese in un largo sorriso mentre Drew pronunciava queste parole.

 

“Grazie! Grazie infinite Drew!”

 

“Bene! Preparate le vostre cose, io intanto chiedo se Drew può essere dimesso prima” disse Ash uscendo veloce dalla stanza.

 

Poche ore dopo stavano guardando tutti e tre il panorama che correva veloce davanti ai loro occhi mentre il treno di tanto in tanto emetteva quel stridulo fischio che avvisava la sua presenza sulle rotaie,  nessuno dei tre aveva proferito parola, soprattutto Vera che in quel momento si sentiva più che mai a disagio, neanche mezz’ora prima aveva tentato d’instaurare una conversazione a tre, ma l’unica cosa che era riuscita ad ottenere era l’arrabbiatura e la depressione dei due ragazzi.

 

 

*

 

 

“Drew, hai fame per caso? Prima mi sono fermata a comprare degli stuzzichini!”

 

“No grazie, non ho appetito” rispose il ragazzo senza mostrare alcun interesse.

 

“E tu Ash?” chiese allora la ragazza rivolgendosi all’amico seduto di fronte.

 

“…..mgh...” mugugnò il moro continuando a fissare il panorama.

 

Vera sospirò mettendo via i biscotti e non sapendo che dire decise di chiacchierare un po’ con Ash.

 

“Come vanno le cose con Misty?”

 

Domanda sbagliata.

 

Il ragazzo la fulminò con lo sguardo prima di rimettersi a guardare fuori dal finestrino.

 

Quello sguardo così carico di odio come risposta la fece rabbrividire, non riuscendo a credere che fosse stato proprio Ash a guardarla in quel modo.

 

 

*

 

 

Arrivarono a Saffron City e da li si diressero subito verso Cerulean, che si trovava non molto distante dalla loro destinazione finale.

 

“Non vedo l’ora di rivedere Max, è da tanto che non lo vedo! Chissà com’è cresciuto!” disse Vera sprizzando felicità da tutti i pori.

 

“Sicuramente non sarà cambiato di una virgola, in fondo non è che non lo vedi da anni!” disse Drew con il suo solito modo insopportabile ma che Vera adorava profondamente.

 

“Appena arriveremo chiederò a Brock di prepararci uno dei suoi pranzetti, anche se al centro medico c’è la mensa!” disse Ash sognante.

 

Appena varcarono la soglia del centro medico per pokèmon una figura azzurra saettò tra le braccia di Ash che rimase pietrificato e insieme sorpreso dalla situazione.

 

Dawn si era lanciata verso di lui non appena l’avevo visto entrare nella hall, e ora lo stringeva con forza, senza dare ad Ash nessuna possibilità di liberarsi. Ma al contrario di quello che ci si poteva aspettare Ash capì che c’era qualcosa che non andava, nonostante Dawn fosse una ragazzina estroversa non era mai giunta ad una simile dimostrazione di affetto. Ma si poteva davvero chiamare così?

 

“Ehi, che succede?” chiese dolcemente Ash cercando di guardarla.

 

“Sono felice che tu sia tornato…mi sei mancato Ash…” rispose lei in un sussurro senza staccare il viso dal petto del ragazzo che arrossì a quell’affermazione.

 

“Gr…grazie…” disse lui, rispondendo un po’ goffamente all’abbraccio, nonostante non si fosse sentito così imbarazzato quando aveva abbracciato Misty.

 

Dopo alcuni minuti Dawn si staccò leggermente da Ash e lo guardò negli occhi, dopodichè sorrise tristemente e si allontanò da lui.

 

“Scusami…”

 

“Cos’è successo Dawn?”

 

La ragazzina abbassò lo sguardo, tentando di trattenere le lacrime, ma il caso volle che in quel momento nella hall sopraggiungesse Max che vedendo sua sorella, Drew e Ash per poco non svenne dalla sorpresa.

 

“Sorellina!” disse correndo verso di lei.

 

“Max! Che bello stai bene!” disse Vera abbracciando il fratellino che per poco non svenne davvero dall’abbraccio stritolante della sorella.

 

“Vera lasciami! Così mi soffochi!”

 

La ragazza lasciò andare il fratello, felice e più tranquilla ora che sapeva e vedeva con i suoi occhi che stava bene.

 

“Ciao Drew”

 

Il ragazzo dai capelli verdi si limitò a fare un cenno di saluto con la mano.

 

“Dov’è Misty?” chiese d’un tratto Ash guardandosi in giro.

 

“Ecco…” Dawn guardò Max, indecisa se dire la verità o no.

 

“Allora?”

 

“Da Gary…” disse tutto d’un fiato Max chiudendo istintivamente gli occhi per paura di un’altra sfuriata di Ash.

 

Ma il ragazzo non fece una piega, un velo d’indifferente rabbia gli stava ottenebrando gli occhi mentre le mani si stringevano a pugno lungo i fianchi.

 

“Bene” si limitò a dire prima di salire le scale.

 

Dawn e Max si guardarono. Non erano riusciti a dirgli di Brock, ne a lui, ne agli altri.

 

 

 

*

 

 

Misty stava spiegando a Gary ciò che era avvenuto, di come erano stati attaccati e di come quel pazzo così simile ad Ash sia nei lineamenti che nel combattimento avesse ucciso senza batter ciglio Brock.

 

“Non riesco a crederci…sei…sei sicura che non sia stato davvero Ash?” chiese Gary ancora immobilizzato a letto.

 

Si che ne sono sicura…riconoscerei gli occhi di Ash ovunque…e quegli occhi…seppur così simili…non erano i suoi, e poi anche Brock mi ha detto che non era stato lui…prima di…”

 

Non riuscì a continuare, le lacrime stavano invadendo nuovamente i suoi bellissimi occhi smeraldini, e Gary la guardò tristemente, non conosceva Brock quanto lei o Ash, ma vederla in quelle condizioni gli faceva male, e in fondo, anche lui considerava Brock un amico.

 

“Ehi…non fare così…reagisci…ci sono io qui…” disse il ragazzo guardando teneramente la ragazza seduta sulla sedia accanto al letto.

 

Misty si asciugò le lacrime, cercando di sorridere, non voleva preoccupare un ragazzo gentile come Gary, che in quei momenti difficili la sapeva tranquillizzare.

 

“Ti ringrazio…non so come farei senza di te” disse alzandosi dalla sedia, dopodichè prese le sue cose e salutò Gary, dirigendosi verso il centro medico, dove ancora non sapeva, l’aspettava la prova più difficile di tutte: dire la verità.

 

S’incamminò per la strada che l’avrebbe riportata dagli altri, riportandola davanti alla cruda realtà, Brock non sarebbe stato li ad attenderla…non avrebbe più potuto tirarlo per le orecchie o per il colletto per allontanarlo da tutte le ragazze alla quale faceva la corte. Si rattristò, in fondo, il gruppo rimaneva così ben saldo soprattutto grazie alla presenza di Brock, ora che lui non c’era più, cosa sarebbe accaduto al gruppo?

 

Entrò nella hall ritrovandosi faccia a faccia con Drew e Vera che la guardavano tranquilli.

 

“Vera!” disse sorpresa andando dall’amica che le sorrise.

 

“Ciao Misty!”

 

“Come stai? Il braccio?”

 

Vera le fece vedere la ferità e Misty si ritrovò a pensare che avevano rischiato di perdere anche lei.

 

“Sto bene, tu piuttosto…hai litigato con Ash?”

 

La ragazza dai capelli rossi sobbalzò a quella domanda.

 

“N…no…cosa te lo fa pensare?” disse distogliendo lo sguardo e posandolo sul tavolino li accanto.

 

La ragazza la guardò seria, intuendo solo in quel momento che qualcosa tra i due realmente stava iniziando a vacillare.

 

“Va a parlarci…è di sopra…e penso che ti stia aspettando”

 

Misty alzò lo sguardo sorpresa mentre altre lacrime iniziavano a rigarle nuovamente il volto.

 

“Misty cosa?”

 

“Brock…”

 

Vera si fermò guardandosi attorno.

 

“Hai ragione, dov’è Brock? Non l’ho ancora visto…”

 

“Lui…lui non tornerà…è…è…” la ragazza dai capelli rossi non riuscì a continuare, perché ciò voleva dire obbligare se stessa ad arrendersi alla cruda evidenza delle cose. Doveva ammettere che Brock era morto.

 

Istintivamente corse su per le scale, lasciando costernata Vera che guardò Drew che per tutta risposta alzò le spalle.

 

Ansimava per il dolore e per la corsa mentre con mano tremante si asciugava gli occhi e con l’altra abbassava la maniglia per entrare nella stanza.

 

Ash era li, seduto sul letto che sistemava  le cose nella borsa, silenzioso e serio, come non lo era mai stato.

 

“Ash…” disse entrando mentre il ragazzo alzava lo sguardo verso di lei. Uno sguardo che non lasciava trasparire nessuna emozione.

 

“Sei…sei tornato…” disse posando le mani sul suo viso, come se con quel semplice contatto volesse controllare il suo calore corporeo, per rendersi conto che lui non era un fantasma, ma che era li, li davanti a,lei.

 

“Io…sono stata da Gary…” disse senza dare tempo ad Ash di dire nulla.

 

Il ragazzo la guardò indifferente, come se la cosa non gli interessasse, come se non lo riguardasse.

 

“Sono felice per te” rispose solamente.

 

Misty si mise in ginocchio di fronte a lui, incapace di sostenere ancora quello sguardo e soprattutto incapace di trovare la forza necessaria per poter restare in piedi.

 

“Ti sei divertita?” chiese Ash.

 

“Brock…”

 

Ash la guardò di sfuggita prima di tornare a mettere a posto lo zaino.

 

“Brock cosa? Era con voi?”

 

Lacrime, un fiume di lacrime e di dolore la avvolse mentre qualcosa dentro di lei andava via via sgretolandosi in un grido di dolore acuto, Ash spaventato si alzò di scatto, mentre lei si premeva le mani sulle orecchie e si accovacciava a terra sconfitta.

 

“Cosa ti succede Misty? Pikachu presto! Vai a chiamare gli altri!”

 

Il pokèmon giallo corse fuori dalla stanza come un vero e proprio fulmine, l’unico vero elemento che lo contraddistingueva.

 

“Misty…cos’hai?” chiese il ragazzo allarmato inginocchiandosi di fianco a lei e posandogli una mano sulla schiena scossa da terribili sussulti.

 

In quel momento Vera, Drew, Max e Dawn entrarono nella stanza, ritrovandosi di fronte alla scena e rimanendo zitti e immobili.

 

“Misty…?”

 

“Brock…Brock…” continuava a ripetere lei senza tregua.

 

“Che significa? E’ successo qualcosa con Brock?” chiese Drew a Max che si limitò ad abbassare lo sguardo.

 

“Misty…calmati…” disse ancora Ash con dolcezza.

 

“Come posso calmarmi? Come faccio a calmarmi se i miei vestiti sono ancora impregnati del suo sangue? Come posso calmarmi senza pensare al freddo che mi opprimeva mentre lo tenevo stretto?”

 

La sua voce era alterata, quasi isterica, e Ash non riuscì a capire bene ciò che la ragazza stesse effettivamente cercando di dirgli.

 

“BROCK E’ MORTO!” gridò improvvisamente aggrappandosi con le ultime forze alla felpa del ragazzo che rimase pietrificato, mentre Vera si appoggiava al muro, sorretta da Max e Drew.

 

“M…morto?” chiese Ash con un filo di voce.

 

“Si…qualcuno con il tuo aspetto l’ha ucciso…usando dei Tauros…” disse Dawn con voce tremante.

 

Un pugno in pieno stomaco, Ash si accasciò a terra, appoggiandosi allo schienale del letto, incapace di dire e fare qualsiasi cosa, mentre la sua mente cercava improvvisamente immagini di Brock, ritrovandosi ad aprire cassetti della memoria che sperava con tutto se stesso di non aver dimenticato.

 

 

 

*

 

Il giorno del funerale un incredibile moltitudine di gente arrivò da ogni angolo di Kanto, Johto e Hoenn. Tutte le agenti Jenny erano sull’attenti mentre la bara veniva calata con dolcezza suo suolo ancora fresco della buca, che lo avrebbe protetto per sempre, una sottile pioggerella iniziò a cadere leggera, come un pianto silenzioso in quel mare di dolore.

 

“Come può essere accaduto…” disse Ash sconvolto, non riuscendo ancora a capacitarsi che una cosa simile potesse essere accaduta sul serio.

 

“Te lo chiedi anche? Tu dov’eri in quel momento? Sei solo  un’egoista!” disse pieno di rabbia Forrest il fratello minore di Brock, mentre la madre sentendo le parole del figlio scoppiò a piangere senza ritegno, accoccolandosi vicino al marito che la sorresse dolcemente, obbligando se stesso a non piangere con lei.

 

“Era mio fratello…aveva promesso d’insegnarmi tutto sui pokèmon…tu eri il suo migliore amico! E’ solo colpa tua se è morto! Vorrei tanto che fossi morto tu al suo posto! Lui meritava di vivere!!!” la voce di Forrest si diffondeva nell’aria con tale ferocia da risultare quasi un grido isterico, e forse, in fondo, lo era davvero.

 

“…hai ragione…è colpa mia…” disse Ash con un filo di voce abbassando lo sguardo quel tanto da permettere alla visiera del suo cappellino di coprirgli il volto.

 

Misty sentendo la sua voce così rotta e stanca capì che quel ragazzo così forte e sicuro di se stava valicando…stava per crollare del tutto.

 

Istintivamente lo prese per mano, stringendogliela, come se con quel gesto volesse infondergli calore, fargli sentire che lei c’era, che lui era vivo…

 

“Hai ucciso mio fratello!!!” gridò Forrest fuggendo via e pestando le varie pozzanghere che si erano andate a formare sul terreno bagnato che esplosero quando lui ci andò dentro, schizzando piccole sfere d’acqua ovunque.

 

“Brock…” disse Ash a denti stretti.

 

E non ci fu altro, solo i suoi singhiozzi silenziosi, rotti di tanto in tanto da qualche sussulto delle spalle, mentre gli addetti posavano silenziosi dei profumati fiori bianchi sulla terra smossa, che giacevano silenziosi su quella terra appena rimestata, quasi avendo paura d’interferire con quel dolore se solo avessero continuato il loro ciclo vitale, distesi su quello che un tempo era il ragazzo più in gamba del gruppo.

 

“Ricordatemi così…”

 

 

*

 

 

 

“E così la prossima vittima è questa ragazza…mi pare di averla gia vista da qualche parte” disse una voce osservando la foto di una ragazzina dai capelli blu durante un incontro di pokèmon.

 

“Viene da Sinnoh, è una brava coordinatrice di pokèmon, il nostro obiettivo tiene molto a lei, anche se non come la capopalestra di Cerulean, il suo nome è Dawn” disse la voce di una donna prendendo la foto e bruciandola.

 

“Avrò modo di parlare anche con la capopalestra, ma ora il nostro obiettivo rimane questo, prendi i tuoi Ditto ed esegui il lavoro, sai gia cosa fare”

 

“Si”

 

“Tra non molto, la vendetta sarà compiuta…”

 

Molto lontano da li, la folla era ancora unita nel dolore, sperando con tutti i loro cuori di non dover più partecipare ad una cosa simile, ignari del fatto che questa era solo un preludio delle tragedie che li avrebbe portati alla scoperta della verità. Una verità che avrebbe portato via ulteriori affetti.

 

 

 

CONTINUA…

Che dire…che la cosa diventa sempre + tragica…nient’altro xDD e io mi diverto sempre di +…eheheh

Grazie a tutti coloro che recensiscono…ù____ù

 

  
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