Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Sibilla Delfica    30/03/2013    0 recensioni
Nel mio mondo esistevano tre regole importanti: la prima era, mai cedere alla tentazione, come se non l'avessi già fatto, la seconda diceva di non lasciarsi trasportare dalla passione carnale per una persona e terza mai avere rapporti con gli umani.
Naturalmente accompagnate da quelle più ovvie non uccidere e non rivelare la propria vera natura agli umani.
Non sono umano.
Sono un Angelo, la creatura più bella che esista nel intero universo, io sono la tentazione vivente per ogni umana esistente sulla terra.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi sembrava ancora vero che vivevo con Bryan, anche se ormai vivevo insieme a lui da mesi.

Il mio Angelo si era integrato sulla Terra perfettamente, anche se i primi tempi aveva fatto fatica a vivere senza l'ausilio dei sui suoi poteri che gli permettevano di rubare un abito d'alta sartoria come fosse una caramella.

Aveva trovato lavoro e ora potrebbe essere scambiato per un comune ragazzo, ma ai miei occhi lui sarà sempre il mio Angelo.

Il Campanello suonò, a quell'ora non poteva essere che lui, mi avvicinai alla porta e aprii ed eccolo in tutta la sua bellezza abbagliante.

Entrò e chiuse la porta dietro di sé continuando a guardarmi con quello sguardo carico di desiderio e passione.

Si avvicinò a me fino a che le nostre labbra si incontrarono.

Il bacio era talmente carico di passione che mi ritrovai sopra il divano, le sue mani erano già sotto la mia maglietta, quando un pianto richiamò la nostra attenzione.

La piccola si era svegliata con un tempismo perfetto, mi tolsi Bryan di dosso che comicamente cadde dal divano e corsi nella camera della mia bambina, quando piangeva diventavo intrattabile fino a che non la rivedevo serena tra le mie braccia.

La presi in braccio e per prima cosa controllai il pannolino, questo era apposto, non poteva avere neanche fame perché aveva mangiato circa mezzora fa, quindi presi a cullarla dolcemente, in quell'istante arrivò anche Bryan che sorridente si posizionò dietro le mie spalle e cominciò a farle delle boccacce.

-Devi proprio fare il cretino- Dissi innervosita dal pianto che sembrava non voler più smettere.

E tu devi proprio essere così acida- Rispose con voce quasi infantile, tirando fuori la lingua e facendo una nuova smorfia. -Quello che è caduto dal divano sono io- Aggiunse.

Sbuffai, ma allo stesso tempo sorrisi sotto i baffi, non sarebbe mai cambiato.

La bambina iniziava a calmarsi, sembrava che le smorfie del mio Angelo sortissero l'effetto desiderato.

-A Caterina piacciono, vero piccola?- a queste parole la piccola bocca a forma di cuoricino della nostra bambina si aprì in un sorriso.

-Traditrice- Ribattei io ormai divertita offrendo Caterina alle braccia del padre già pronte ad accudirla con amore.

Rimasi incantata a guardare Bryan giocare con la nostra bambina.

Caterina aveva ereditato i suoi occhi scuri e anche il suo temperamento giocoso e attivo, infatti dormiva poco e questo lo si vedeva dalle borse sotto gli occhi che avevamo entrambi acquisito e da cui sembrava non potessimo separarci.

Ma oltre a queste caratteristiche, nel suo aspetto vedevo chiaramente elementi che appartenevano alla sua natura angelica, sì perché a lei non erano state tolte come a Bryan e questo mi spaventava un po'.

Fortunatamente non aveva le ali, era circondata da quell'alone di luce tipico nelle creature angeliche e ogni tanto, anche se io facevo finta di non vedere, il suo corpo scompariva dalla culla e la trovavo sulla coperta piena di giochi che avevo sistemato in sala e che si può dire non toglievo mai, era chiaro che poteva teletrasportarsi, ma non sapevo ancora se aveva gli altri due poteri caratteristici delle creature angeliche.

Avevo paura per il suo futuro, anche se non lo davo a vedere, avevo paura che Lucifero tornasse e si volesse vendicare, però Bryan mi aveva rassicurato anche sotto questo punto di vista, era stata Ambra a dirglielo: Lucifero era troppo debole ormai e lo sarebbe rimasto per sempre, niente più patti tra Signore e Lui.

Nel Regno Celeste tutto era tornato come doveva essere, niente più inganni, i peccati erano giustamente puniti, ma mai più sarebbe esistito il taglio delle ali, lo sfarzo era stato attutito e Paride era tornato ad essere il braccio destro del Signore.

La nostra vita era perfetta, ma io non mi ero scordata di tutta la sofferenza che avevo dovuto sopportare per renderla tale, ancora di notte mi svegliavo sudata sognando il corpo di Bryan riverso a terra in una pozza di sangue, ogni volta il mio Angelo mi doveva calmare e far capire che quello era il passato.

Ma come potevo dimenticare tutti i soprusi e le violenze di quel passato, che poi tanto passato non era, ma cercavo comunque di non pensarci guardando il mio Bryan che sorrideva alla nostra bambina, la vita doveva andare avanti, dovevo cercare di smettere di aver paura almeno per Caterina.


  
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