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Autore: BebaTaylor    01/04/2013    1 recensioni
«Tutto bene?» mi chiede Sara attorcigliandosi una ciocca dei capelli biondi sul dito indice della mano destra.
«Tutto bene, non preoccuparti.» rispondo anche se non è vero.
Come posso spiegare la situazione a Sara e a Maddalena? Come posso dire loro che ho mentito? No, io non ho mentito. Loro non mi hanno mai chiesto “Ehi, visto che hai vissuto a San Antonio non è che conosci Jared Padalecki?” No, loro non mi hanno chiesto mai nulla. Io ho semplicemente omesso un piccolo particolare. Sempre se conoscere un attore famosissimo sia un piccolo dettaglio. Riprendo in mano il cellulare e mi collego a internet. Trattengo un imprecazione quando, nero su bianco, mi appare la news che Jared è veramente in Italia a girare un film, Afferro una bottiglietta d’acqua dallo zaino e bevo a piccoli sorsi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Padalecki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Trentasei Giorni


Capitolo Diciassette
*10 Agosto*


Venerdì è il mio compleanno e io non so ancora cosa fare. Mangiare a casa o andare al ristorante?
Solo io e Sara oppure invitiamo anche Mark e Jared?
Se non invito Mark Sarà farà una tragedia, lo so.
Chiudo lo sportello della lavastoviglie e mi asciugo le mani, lascio lo strofinaccio sul ripiano del lavello e torno a sedermi.
Sara è davanti a me e sfoglia pigramente una rivista.
«Venerdì è il mio compleanno.» esclamo, lei mi fissa senza dire una parola. «Stavo pensando di andare a cena...»
«Veramente...» mi interrompe, «Io e Mark andiamo a cena fuori, insieme. Solo noi due.»
La guardo senza dire una parola. Il giorno del mio compleanno lei lo vuole passare a cena con Mark.
Perfetto.
Assolutamente no.
«E mi servirebbe la macchina.» continua Sara. «Andiamo a mangiare a Lignano.»
Non dico nulla e mi alzo, la guardo con la voglia di spaccarle la testa per vedere che fine abbia fatto il suo cervello. «Vai a cagare.» dico. «Chiama un taxi.»
Lentamente salgo in camera. Non so cosa dire o cosa fare. Mi siedo sul letto e respiro profondamente.
«Sei egoista!» esclama Sara entrando come una furia in camera. «Vuoi rovinare la mia vita!»
Cosa? Io sono egoista, non lei che la sera del mio compleanno va fuori a cena con quel coglione e pretende che le presti la macchina.
«Sarò anche egoista,» dico e mi alzo in piedi, «ma tu sei una stronza di prima categoria.»
Lei mi fissa e vedo la rabbia nei suoi occhi.
Come abbiamo fatto a ridurci così?
Sara stringe i pugni e si morde il labbro inferiore. «Sei tu la stronza perché non vuoi che io sia felice!»
No so cosa dire, perché quello che vorrei fare lo so: le tirerei un pugno. magari le si riattiva il cervello.
«Io vorrei solo passare il mio compleanno con la mia migliore amica e se questo fa di me una stronza egoista... sono felice di esserlo.» esco dalla camera e ritorno di sotto, Sara mi segue.
«È solo uno stupido compleanno!» urla lei. «Tu sei gelosa perché Mark mi ha detto che mi ama e Jared no!»
La guardo e non so ancora cosa dire, respiro profondamente e cerco una risposta. «Non sono gelosa.» esclamo. «Sono solo delusa da te. È il mio compleanno e vorrei che tu lo passassi con me, non con Mark. Ci saranno altre serate da passare con lui.»
Lei non mi guarda, preferisce fissare il muro dietro di me.
«C'è un solo compleanno ad anno, e tu sei così egoista da volerlo passare con Mark.» aggiungo e lei continua ad ignorarmi.
«Puoi pure uscire venerdì con Mark, ma senza macchina.» incrocio le braccia al petto, Sara sospira con frustrazione. «Ma sabato torni a casa.»
Lei mi fissa sgomenta. «Non puoi!» strilla. «Non puoi cacciarmi! Come farò a vedere Mark?»
Scuoto la testa. Dov'è la Sara che conoscevo? Quella che aveva detto che nessun ragazzo avrebbe mai rovinato la nostra amicizia?
È sparita. E mi manca.
«Scegli te.» mormoro, mi passo una mano sul volto e sposto i capelli dietro l'orecchio. «Io vorrei solo passare il mio compleanno con la mia migliore amica.»
Mi sposto verso la sedia e mi siedo. «Perché non lo capisci? Dovevamo divertirci e invece stiamo litigando. Per un ragazzo.»
Per un ragazzo stronzo per giunta. Ed è pure egoista.
Sara non dice nulla, la sento salire in camera.
Sospiro profondamente. Bene, il mio compleanno è rovinato.
Esco in giardino e mi siedo sul lettino, la testa bassa e le mani posate sul grembo.
Spero solo che...
No, meglio non dire o pensare nulla prima che si avveri il contrario. Piego le gambe e le abbraccio, poso la testa sulle ginocchia. Vorrei piangere.
«Tutto bene?»
Volto la testa e sorrido, Jared si siede accanto a me e mi abbraccia. «Sara venerdì va a cena con Mark e pretende che le lasci la macchina.»
Lui mi bacia la fronte. «E allora?»
Cosa? Non ditemi che anche lui si è dimenticato!
«Venerdì tredici.» dico.
Lo sento sospirare. «Il tuo compleanno.» sussurra, mi bacia la guancia. «È vero, il tuo compleanno è venerdì.»
Annuisco piano. «E lei vuole andare via con Mark. E io sono egoista perché non voglio lasciarle la macchina.»
«Non sei egoista.» Jared mi sfiora il viso con la mano, «Vuoi solo passare il tuo compleanno con la tua migliore amica.»
Poso la testa sulla sua spalle e chiudo gli occhi, lascio che lui mi accarezzi la schiena e i capelli.
«Le ho detto che se vuole può andare a cena con Mark, ma sabato torna a casa.»
Jared si sposta e mi guarda. «A casa?» domanda fissandomi con i suoi meravigliosi occhi verdi. «E tu? Noi?» Noi? Ho sentito bene?
"Sì, ha detto noi!"
«Lei torna a casa. Io rimango qui.» rispondo e gli sfioro le labbra con le mie. «Meno male.» soffia lui, «Mi stavo già preoccupando.» Sorrido e lo bacio, gli circondo il collo con le braccia e mi stringo a lui. Mi sento meglio.

***

Sara esce in giardino, il sole sta tramontando.
«Mark dov'è?» domanda.
«Non lo so.» risponde Jared. Siamo sdraiati sul lettino, la mia testa è sul suo torace e non ho intenzione di muovermi.
«Come non lo sai?» sbotta Sara, alzo il viso e me la trovo davanti.
«Non sono il suo baby sitter.» replica Jared senza spostare le mani dal mio corpo e senza guardarla.
Sara sbuffa e si siede sull'altro lettino. «Non mi risponde al telefono!»
«Sarà al cesso.» mormoro prima di baciare il collo di Jared.
Lui sorride e cerca di non ridere, lui non può vedere l'espressione di Sara ma io sì, sembra che stia per esplodere. Magari fra un po'incomincia a uscirle il fumo dalle orecchie.
«Non preoccuparti.» dico, «Magari ha il silenzioso.»
Lei sbuffa poco convinta e incrocia le braccia. «Ma io voglio sentirlo!»
«Che palle.» sussurra Jared e io sorrido.
«Hai deciso cosa fare?» le chiedo, mi libero dall'abbraccio di Jared e mi metto seduta.
Lei spinge in fuori le labbra e scuote la testa. «Devo decidere con lui. Voglio sentire la sua opinione!»
Scuoto la testa e mi sdraio di nuovo, se lei non ci arriva non posso farci nulla, poso il viso sul torace di Jared e lui mi accarezza il viso.
Meglio che non ci pensi. Io ero seria prima, quando le ho detto che se venerdì esce con Mark sabato può pure tornarsene a casa.
"È un ricatto."
Lo so che è un ricatto, ma se sono arrivata a questo punto non è solo colpa mia.
Jared mi bacia la nuca e io sorrido ancora.
Meno male lui c'è.

***

«E va bene, venerdì non vado a mangiare con Mark.» esclama Sara quando esco dal bagno.
«Grazie.» dico.
"La ringrazi?" «Così la smetti di comportarti come una bambina.» esclama Sara. «Tu sei gelosa.»
Io la ignoro. Non sono gelosa. Perché dovrei esserlo? È vero, Jared non mi ha detto che mi ama, però non fa scenate isteriche se non siamo soli.
Almeno noi parliamo, non facciamo sesso e basta.
Siamo anche amici.
"Escluso quell "anche" cosa siete?" Sbuffo, non ho voglia di pensarci adesso.
«Oriniamo qualcosa o andiamo a mangiare?» chiedo a Sara quando siamo in cucina.
«Mangiamo a casa, così poi non perdo del tempo e io e Mark possiamo stare insieme.»
Non dico nulla, per lei conta di più lui. E allora... bene, si arrangi.
Io non ci sarò quando il suo cuore si spezzerà in mille pezzi.
Non ci sono solo quando le servo.
Mi avvicino al fornello, l'acqua bolle, verso la pasta e chiuso la pentola con il coperchio.
«Domani andiamo al centro commerciale.» esclamo voltandomi. «Devo prendere alcune cose.»
Sara mi fissa e sbuffa.
«Saremo a casa per cena.» continuo io e guardo l'orologio.
«E va bene.» sbuffa lei.
Sembra che mi stia dando un contentino ma si sbaglia.
Quasi quasi organizzo un'altra gitarella...
"E Jared?" Non muoio se non lo vedo per un paio di giorni!
Guardo fuori dalla finestra. Mark è seduto sul lettino e Jared sta gironzolando per il giardino, sta parlando al telefono con qualcuno.
Vorrei essere piccola come un moscerino per sapere con chi sta parlando e cosa si stanno dicendo.
"Sbaglio o tu non eri gelosa?"
Infatti. Non sono gelosa, sono solo curiosa.
Maledettamente curiosa.

***

Non so dove siano Sara e Mark e la cosa non mi interessa.
Io e Jared siamo fuori, sdraiati su una coperta a guardare le stelle.
Faremmo altro, peccato che io sia... indisposta.
Maledetto ciclo che arriva quando non deve.
Comunque qui, fra le sue braccia, sto benissimo.
Non sono una ninfomane, e lui non è un maniaco del sesso come qualcun'altro...
Chiudo gli occhi e poso la testa contro la sua spalla. Sono ancora curiosa di sapere con chi era al telefono prima.
"Non ti azzardare a dire o chiedere qualcosa!"
E va bene, sto zitta!
Mi sposto ancora e lo abbraccio.
Jared mi bacia la fronte e mi sorride. «Devo ricordarmi di prenderti il regalo.» mormora prima di baciarmi.
«Non è necessario.» dico ed è vero.
È lui il mio regalo.
E io, nonostante Sara, sono felice.

Salve! Capitolo di transizione, non succedde praticamente nulla xD
AL prossimo capitolo!
Se vi va dateun'occhiata al mio profilo, magari vi piaceeràqualche altra mia storia.
   
 
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