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Autore: H cinque    01/04/2013    3 recensioni
Un incontro con i Volturi è una delle più eccitanti sfide che Garrett, intrepido nomade americano, abbia mai accettato. Ma durante la sua avventura incontrerà Kate, una vampira che lo elettrizzerà (letteralmente) e gli mostrerà che la vera sfida è un' altra. Garrett troverà molto di più di ciò che cercava...
"Non immaginavo minimamente che la richiesta di aiuto di Carlisle mi avrebbe cambiato per sempre l'esistenza".
Garrett x Kate. La loro storia ambientata durante e dopo Breaking Dawn.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garrett, Kate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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                                                                         Capitolo 5                                                                               

                                                                   Let me into your heart



I nuovi arrivati si rivelarono essere due antichi vampiri rumeni: Stefan e Vladimir. Il primo era bruno, mentre il secondo era biondissimo, i suoi capelli sembravano quasi grigi. Da millecinquecento anni aspettavano una vendetta contro i Volturi, che avevano usurpato loro il dominio nel mondo dei vampiri. Carlisle gli aveva spiegato che noi non avevamo intenzione di combattere, ma i rumeni vedevano comunque in questa radunata un tentativo di battaglia ai loro acerrimi nemici. L’ importante, in ogni caso, era che ci appoggiassero. Quindi restarono.


I giorni trascorsero più velocemente di quello che sembrava. Un pomeriggio, mentre gli altri testimoni si riposavano nonostante non ne avessero effettivamente bisogno, io andai in cerca di Kate.
La trovai appoggiata al parapetto del balcone del piano di sopra, intenta ad osservare il tramonto.
- Kate! - le gridai venendole incontro.
Lei si girò verso di me e poi di nuovo verso il cielo, ma non disse una parola.
- Sai, è divertente vedere come alleni Bella. Mi spiace ammetterlo ma sei una buona insegnante.
- Grazie… - sussurrò debolmente senza guardarmi negli occhi.
Non era la solita Kate. Qualcosa non andava. Esitai un secondo prima di chiederle: - Che cos’hai?
- Niente! - rispose secca.
Ma io non me la bevvi.
- Niente? Se non ci fosse niente, mi avresti già preso in giro per il modo in cui mi hai steso l’altra volta. Non voglio intromettermi ma ti vedo molto pensosa.
Di nuovo non disse niente.
- Okay… se non vuoi dirmi ciò che ti preoccupa, ti dirò io ciò che preoccupa me. Questa è forse la seconda volta che qualcosa mi suscita preoccupazione: la prima è stata quando mi sono trasformato, poiché non avevo nessuno che mi spiegasse come funziona questo mondo, ho dovuto fare tutto da solo. Ma poi mi sono abituato ad esplorare la mia natura per conto mio.
Adesso, la seconda cosa che mi preoccupa è che i Volturi facciano del male a Nessie e ai Cullen. Loro non hanno fatto nulla di sbagliato. Se c’è una cosa che non sopporto è la slealtà! I Volturi sono solamente dei vili, non conoscono minimamente il significato di giustizia e onore! - non mi ero reso conto che stavo alzando la voce.
- Tu sei una delle persone più oneste che abbia mai conosciuto, Garrett. - mi rispose Kate sorridendo.
- Finalmente ti sei degnata di guardarmi in faccia! Era ora!
Kate prese un lungo respiro, poi disse d’ un fiato:
- Sono in pensiero per mia sorella, Irina. Lei, passando per Forks, ha visto da lontano Bella, Jacob e… Renesmee. Da quella distanza ha pensato che fosse una bambina immortale, così è corsa dai Volturi. Lei è stata a dar loro la soffiata. Quello che io non capisco è: perché ai Cullen? So perfettamente quello che prova ma i Cullen sono nostri cugini. Loro non si toccano, pure se facessero qualcosa di tanto grave come creare un bambino immortale. Persino quella volta di tanti anni fa Irina fu quella che la prese meno bene…
Io scrutai Kate con aria interrogatoria perché sembrava che mi fossi perso qualcosa.
Infatti riprese: - Ah, già. Così non puoi capire il disappunto di Irina. Devi sapere che nostra madre, Sasha, creò un bambino immortale, Vasilii. A quel tempo i bambini-vampiro venivano sterminati dai Volturi perché erano indomabili. E così anche i loro creatori. Per questo Aro e i suoi uccisero nostra madre e Vasilii. A noi fu risparmiata la vita perché Sasha non ci disse mai niente di lui per proteggerci. Aro lesse nei nostri pensieri che non c’entravamo niente con Vasilii. Ma Irina è quella che fra noi tre si riprese più a fatica. Quella ferita deve talmente bruciarle ancora che quel giorno non ha riflettuto, ha agito d’ istinto. Se solo si fosse fermata a chiedere spiegazioni a Bella… non la riesco a immaginare nel covo dei Volturi. Io vorrei solamente che… - la voce le morì in gola.
In quel momento non sapevo davvero che rispondere. Dopo un tale sfogo potei solamente agire d’impulso. Così la presi per un braccio, l’avvicinai a me e l’abbracciai forte, senza fiatare. Non era per pietà né per consolazione, conoscendo anche solo un poco Kate, sapevo che non voleva niente di tutto ciò: forse quell’ abbraccio significava semplicemente “Io ci sono”. Di qualsiasi cosa Kate avesse voluto parlare, io sarei stato lì ad ascoltarla, a lasciarla sfogare.
O ancora più semplicemente quell’ abbraccio voleva dire “Ti ringrazio”. Per aver condiviso anche solo per un attimo le tue emozioni con me. Per avermi permesso di entrare nel tuo mondo, di non avermi chiuso le porte in faccia.
Le mia braccia le cingevano la vita; le sue, invece, passavano sotto le mie per poi ricongiungersi sulla mia schiena; il viso di Kate era appoggiato sul mio petto; il mio mento sulla sua testa.
Rimanemmo stretti in quella posizione per alcuni minuti. Mi sembrarono secoli. Io e Kate non ci dicemmo una parola, ma i nostri gesti e i nostri sguardi ne valevano più di mille.
- Ma allora siete qui! - Tanya, salendo le scale, senza volerlo interruppe quel momento speciale, destandoci dai tanti pensieri.  
Kate si liberò velocemente dalla mia presa e prontamente rispose:
- Si, stavamo solo parlando un po’.
Ma Tanya conosceva bene la sorella, infatti sorrise a quel suo sguardo così vagamente angosciato. Lei conosceva perfettamente i suoi pensieri.
- Okay. Fate presto a scendere: Carlisle deve parlarci.
- Scendiamo con te, sorella.
- In verità io… - non finii nemmeno la frase che Kate si era già volatilizzata al piano di sotto.
Tanya, quando fu sicura che la sorella non stesse in ascolto, mi afferrò per una spalla e disse sottovoce:
- Kate per caso ti ha rivelato cosa la turba in questo momento, non è vero Garrett? - suonava più come un’ affermazione che come una domanda.
- Ehm… si. Se è per qualcosa, sappi che non volevo farmi gli affari suoi. Mi dispiaceva vederla così e ho pensato avesse bisogno di tirare fuori ciò che la preoccupava. Tutto qui.
- Lo so, lo so. E sono felice che l’ abbia fatto. Ha bisogno di distrarsi, come tutti noi del resto. Con questo ho capito una cosa: anche se vi conoscete da poco, mia sorella ha instaurato un rapporto particolare con te. Si vede che avete qualche affinità. Vedi, Kate difficilmente rivela le proprie emozioni, cerca sempre di dimostrare che è una donna tutta d’ un pezzo. Quindi, ritieniti un uomo fortunato. - e facendomi un occhiolino scese giù anche Tanya.
“Sono davvero fortunato? Sul serio io e quella pazza dalle mani elettriche abbiamo un qualche tipo di affiatamento?” mi venne da ridere a quei pensieri, dopodiché scesi lentamente le scale.
 

- Vi ho riunito qui tutti, - cominciò a dire Carlisle. - Perché devo annunciarvi una cosa: Alistair se ne è andato. Non ha lasciato niente ma credo che l’ abbia fatto perché pensava che lo scontro fisico con i Volturi fosse inevitabile.
Dalla folla si alzò un brusìo. Tra di noi si fece avanti Amun, il capo del clan egizio, che dichiarò che Alistair aveva ragione e Carlisle ci stava intrattenendo qui per poi mandarci allo sbando contro un simile nemico. Amun, però, si preoccupava di più per il suo pupillo, Benjamin, che era in grado di manipolare i quattro elementi.
Seguirono altri accesi dibattiti, e alla fine i Cullen dissero che loro non obbligavano nessuno a restare. Carlisle allora si schiarì la voce e domandò:
- Dopo queste considerazioni, chi è con noi?
Uno dopo l’altro i testimoni risposero tutti che loro erano disposti a stare al fianco della famiglia di Carlisle. Anche Amun, alla fine.
I Denali furono i primi a dimostrare completo appoggio ai loro cugini.
Quando arrivò il mio turno di dire ciò che avevo intenzione di fare, dissi fermamente:
- Non sarà la prima volta che combatto per difendermi dal dominio di un re.
Mi girai verso di Kate e lei con la testa mi diede un segno di approvazione.
- Bene! - esclamò il capofamiglia dei Cullen. - Vi ringrazio per il vostro sostegno e vi giuro per l’ ennesima volta che non vogliamo batterci. Lo faremo solo se i Volturi non ci daranno altra scelta.
L’ assemblea si sciolse e tutti quanti andarono in varie direzioni, continuando a parlare di quanto discusso.
- Tu che ne pensi? - chiesi avvicinandomi a Kate.
- Penso solamente che i Volturi siano degli assetati di potere e di gloria. La verità è che ad Aro piace avere dei vampiri con dei talenti speciali. Li considera come trofei. E, nel caso in cui ci sconfiggessero, alcuni di noi verrebbero risparmiati per i loro doni. Considerando i nostri poteri, ti rendi conto che premio si potrebbero portare a casa?
- Q-Questo vuol dire che… p-porterebbero via anche te? S-Se la tua famiglia venisse m-massacrata… t-tu andresti con loro? - le domandai balbettando.
- Non dirlo nemmeno per scherzo! Morirei con la mia famiglia. Di certo non andrei mai tra i Volturi! Questo è poco ma sicuro!
Ero contento di quell’ affermazione. Intanto che parlavamo, mi accorsi che Kate aveva gli occhi un po’ più scuri. Le chiesi il motivo.
- Quando i nostri occhi diventano più scuri, vuol dire che abbiamo sete. Proprio come i vostri. In questi giorni devo proprio andare a caccia… - e guardò in direzione della finestra.
- Se vuoi ti ci accompagno!
- Cosa? Vuoi venire a caccia di animali? E come mai? - mi chiese evidentemente sorpresa.
- Voglio provare. Dev’ essere un’ altra bella sfida-
Kate rise.
- Tu prendi tutto come un gioco, Garrett. E va bene, allora. Domani mattina verrai per la prima volta a cacciare come noi. - detto questo, raggiunse Carmen nell’ altra sala.
In realtà non era solo quello il motivo per cui volevo andare a cacciare con Kate. Il secondo motivo era che mi faceva stare bene averla vicino. Ero felice e sereno quando c’ era lei. Ovviamente tutto questo non glielo avrei ammesso. Per il momento.
 
 









Scusate per il ritardo, ma sono stata fuori per le vacanze di Pasqua, auguri in ritardo a tutti :P Spero che questo capitolo vi piaccia ;) A me è piaciuto molto scriverlo <3 Io adoro questi due xD Continuate a seguirmi! 

H.
   
 
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