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Autore: Kia85    22/10/2007    9 recensioni
C'era una volta un principe di nome Syaoran...C'era una volta una principessa di nome Sakura... Le loro strade si sarebbero incrociate presto, prima di quanto essi stessi credessero. Perchè, quando il destino ci mette il suo zampino, può accadere quello che non si può neanche immaginare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Crossed destinies”

“Crossed destinies”

 

 

Capitolo 11: “Shadow of love”

 

Dal giorno in cui Syaoran si era, per così dire, chiarito con Tomoyo, ogni momento trascorso insieme a lei era qualcosa di estremamente prezioso per lui. Tomoyo continuava a indossare degli abiti maschili, probabilmente perché, essendo la dama di compagnia della principessa del suo regno, non voleva farsi riconoscere dai sudditi; eppure Syaoran, nonostante lei fosse vestita in quel modo, trovava fosse straordinariamente graziosa in ogni suo lineamento, in ogni suo sorriso, in ogni suo gesto.

Le lezioni che il principe le impartiva continuarono per tutto il mese di giugno. Sakura era diventata molto brava: se qualcuno avesse osato attaccarla come qualche settimana prima, questa volta sarebbe stata perfettamente in grado di difendersi da sola. I nuovi insegnamenti di Eriol si concentravano proprio su questo punto: mantenere sangue freddo e lucidità per poter agire rapidamente contro chiunque volesse attaccarla nuovamente.

Ogni giorno Syaoran duellava con lei e ogni volta rimaneva impressionato dai suoi miglioramenti: era veramente notevole la forza e l’impegno con cui Tomoyo era riuscita a superare la brutta avventura che le era capitata.

“Sai, Tomoyo…-le disse un giorno, Syaoran, mentre duellavano-…sei diventata bravissima!”

Sakura sorrise: “Grazie!”

Gli attacchi della principessa lo stavano facendo indietreggiare rapidamente, verso un salice piangente.

“Ho paura che tu stia superando il tuo maes…”

Improvvisamente Syaoran inciampò in una radice superficiale del salice e Sakura scoppiò a ridere.

“…tro!- terminò Syaoran, massaggiandosi la schiena- Non lo trovo divertente, Tomoyo. È tutta colpa di questi rami e queste radici sporgenti!!

“Io, invece, trovo che la tua espressione, mentre stavi cadendo, fosse assolutamente divertente!!”

Syaoran, osservandola ridere di gusto, sorrise fra sé e sé. Dopodiché Sakura gli porse una mano e lo aiutò ad alzarsi.

“Ti sei fatto male,Eriol?”

“No, sto bene!”

Ritrovarsela così vicino, dopo essersi alzato in piedi, gli fece mancare un battito. All’improvviso Syaoran ebbe un unico desiderio: sentirla il più possibile vicino a sé, abbracciarla e farle capire il sentimento così importante che lei aveva fatto nascere nel suo cuore. Perciò non lasciò andare la mano che lei gli aveva porto, anzi la strinse di più, ma con dolcezza.

Sakura, per quel gesto, arrossì:perché la stava guardando in quel modo, con quegli occhi così carichi dello stesso sentimento che lei provava per lui? La principessa non voleva conoscere la risposta, aveva…paura e non sapeva neanche per quale motivo fosse così spaventata da quello sguardo. Così indietreggiò di un passo e, delicatamente, ritirò la sua mano dalla presa di Eriol.

“Signor maestro, credo che vi siate dimenticato della regola più importante in un duello…-disse Sakura-  …e cioè, mai distrarsi mentre si combatte. Se non mi avessi fatto quel complimento, Eriol, probabilmente non saresti inciampato!”

Sakura gli sorrise con un’espressione da snob e si avvicinò al suo Cerberus. Syaoran, divertito, la seguì.

“Potresti avere ragione, Tomoyo. Non avrei mai dovuto farti quel complimento!”

“Proprio così! Soprattutto perché non corrispondeva alla realtà. Tu sei veramente in gamba, Eriol, ti alleni da quando eri piccolo e io, che ho imparato a tenere in mano la spada solo da qualche mese, non sarei mai in grado di superare il mio abilissimo maestro!”

La serietà con cui lei gli disse quelle parole, lasciò Syaoran molto turbato, tanto che arrossì e Sakura rise, non perché lo trovasse divertente, ma perché, arrossendo, Eriol dimostrava di apprezzare veramente le sue parole. La principessa decise, tuttavia, di toglierlo da quel momento di imbarazzo..

Eriol, ti ho portato un regalo!” esclamò Sakura, prendendo la sacca appesa alla sella di Cerberus.

“Un regalo…per me?”

“Sì!” rispose Sakura e gli consegnò la sacca.

Syaoran la guardò con curiosità: “Che cos’è?”

“Ciliegie!”

“Ciliegie?”

“Esatto. Nel nostro palazzo c’è un grande giardino di ciliegi, che quest’anno hanno prodotto tantissimi buoni frutti! Così ho pensato di portartene un po’!”

“Grazie, è stato un pensiero molto carino!”

Sakura sorrise, arrossendo lievemente.

“So che, probabilmente, tu ne avrai già assaggiate tante, però…perché non le mangiamo insieme?” chiese Syaoran, sedendosi per terra.

“Sì!”

Sakura lo raggiunse a terra e insieme cominciarono a mangiare le ciliegie portate dalla principessa.

“Sono molto buone!” commentò Syaoran.

“Sì!”

“ Evidentemente i vostri giardinieri curano molto bene gli alberi.

Un velo di malinconia coprì il viso della principessa: “Hai ragione. I giardinieri li curano molto bene perché tutta la famiglia reale tiene particolarmente a questo giardino. È uno degli ultimi ricordi della regina Nadeshiko!”

“La vostra regina non c’è più, se non ricordo male!”

“Già! Quel giardino è stato tanto desiderato dalla regina, almeno quanto lei ha desiderato avere una figlia di nome Sakura. E, quando nacque la principessa, il re fece piantare il giardino dei ciliegi in onore della sua amata consorte e, naturalmente, della figlia!”

“Alla regina Nadeshiko doveva piacere molto il fiore di ciliegio!” disse Syaoran.

“Sì, per questo la principessa si chiama Sakura!”

“E’ veramente un bel nome!”

Per  quell’affermazione Sakura provò una sorta di gelosia: certo, le parole di Eriol erano rivolte a lei, ma lui non poteva saperlo. Era proprio come se Eriol avesse espresso un complimento nei confronti di un’altra ragazza.

Syaoran si accorse di quella tristezza sul suo bel viso, ma sorrise: “Però, anche Tomoyo è un bel nome!”

Sakura, per la situazione che si era creata, cominciò a ridere: adesso lui stava parlando di lei, però, effettivamente, si stava riferendo a Tomoyo. Che situazione paradossale!

“Perché ridi?” le chiese Syaoran, perplesso.

Sakura gli rivolse uno sguardo molto dolce: “Un giorno te lo spiegherò!”

“Non potresti spiegarmelo adesso?”

Eriol in preda a quella curiosità era uno spettacolo troppo divertente e Sakura dovette ricorrere a tutte le sue forze per non scoppiare a ridergli in faccia.

“Adesso è troppo presto!”

Syaoran sospirò, rassegnato: certe volte Tomoyo si comportava davvero in modo strano e lui non riusciva ancora a capire quale fosse il motivo di quel suo atteggiamento.

Parlando di Tomoyo, alla principessa venne in mente che la sua dama di compagnia aveva lavato, già da qualche settimana, l’haori prestatole da Eriol. Ma Sakura se l’era completamente dimenticato.

“Senti, Eriol, ricordi che…quel giorno…mi avevi prestato il tuo haori?”

“Sì!”

“Mi dispiace tanto di essermelo dimenticato in questi giorni. Però, prometto che domani te lo riporto!” cercò di  scusarsi Sakura.

Syaoran sorrise: “Non preoccuparti. Puoi tenerlo se vuoi…”

La risposta di Eriol la lasciò alquanto sorpresa: poteva tenerlo…

“Potresti considerarlo un segno della nostra amicizia. Ogni volta che lo guarderai ti ricorderai del tuo amico Eriol, che ti ha insegnato a duellare con la spada!”

“Lo terrò con molta cura, grazie.- disse Sakura, felicissima all’idea di poter tenere con qualcosa che appartenesse a Eriol- Però…non ho bisogno di questo per ricordarmi di te. Sarai per sempre il mio più bel ricordo!”

Syaoran arrossì, facendo fatica a reggere il suo sguardo. Forse anche lui avrebbe dovuto dirle qualcosa: per esempio che si sarebbe sempre ricordato di lei oppure che lui…si era innamorato di lei. Eppure non ci riusciva, sembrava che avesse perso improvvisamente l’uso della parola. In quel momento poteva percepire solo i battiti del suo cuore, così rapidi che da un momento all’altro il cuore gli sarebbe saltato fuori dal petto, e quel calore che si stava espandendo dentro di lui, nel punto in cui la sua pietra toccava il suo torace.

A proposito della pietra, Syaoran si ricordò che anche Tomoyo ne aveva una al collo e si chiese per quale motivo.

“Ascolta, a proposito di quel giorno…- cominciò a dire il principe, mentre dentro di lui tornava un po’ di calma-…non ho potuto fare a meno notare che indossavi una strana pietra!”

Sakura, imbarazzata, si portò una mano sul cuore: “Ah…sì…”

Sorvolando sul fatto che Eriol si fosse accorto di quella pietra all’altezza del suo cuore, la principessa desiderò vivamente che lui non le chiedesse di mostrargliela. Erano ormai diversi giorni che quella pietra brillava intensamente ogni volta che lei era in compagnia di Eriol oppure pensava a lui. E sarebbe stato imbarazzante dovergli spiegare il motivo di questo luccichio.

“Posso sapere dove l’hai trovata?”

Che razza di domanda…come faceva a rispondere? Certo non poteva dirgli che gliela aveva regalata il principe Syaoran…

“Me l’ha regalata…mio padre!”

In fondo era stato suo padre a consegnargliela, anche se era un regalo del principe Syaoran.

“Capisco…sai, la rodocrosite è una pietra molto rara e preziosa!” disse Syaoran.

“Davvero? Questo non lo sapevo…”

“Immagino, però, che tu sappia a cosa serva, considerato che la indossi!”

“Sì, lo so. Trovare l’amore vero è molto difficile, ma penso che sia il più bel sogno che un essere umano possa desiderare. È per questo motivo che siamo disposti a tutto pur di realizzare questo sogno…anche affidarci ad aiuti, diciamo, sovrannaturali. Tu credi che sia sbagliato credere nel suo potere?”

“Assolutamente no. Anch’io credo che aiuti a trovare il vero amore! E sono anche convinto che, quando questo accade, la pietra acquisisca dei poteri incredibili!”

“Che tipo di poteri?”

“Non ne ho idea, però…più l’amore è sincero e forte, più grande sarà il potere che ne deriva!”

Sakura sentì, improvvisamente, un brivido che le percorse tutta la schiena. Se la sua pietra brillava, allora il sentimento che provava era vero amore. E se la sua pietra brillava ogni volta che lei pensava a Eriol, allora il suo unico, vero amore era proprio lui. Avrebbe tanto voluto confessargli i suoi sentimenti, ma non poteva farlo, perché sarebbero sorti troppi problemi: prima o poi lui avrebbe scoperto che lei era la principessa Sakura e non avrebbe più voluto vederla, perché sapeva che lei era la promessa sposa del suo amico d’infanzia. Quei pensieri le provocarono una tristezza infinita e una dolorosa fitta al cuore.

“Sai, Tomoyo…sono sicuro che riuscirai a trovare il vero amore e a far avverare il tuo sogno!”

Sakura fissò la sua espressione fiduciosa e accennò un sorriso.

“Grazie!”

*****

Il principe Syaoran tornò a palazzo nel primo pomeriggio: sistemò Spinel nelle scuderie, ma la sua mente era rivolta a ben altra parte. Con quel discorso sulla rodocrosite, il principe si ricordò che, il giorno in cui aveva scoperto il segreto di Tomoyo, la pietra della ragazza brillava. Ciò poteva significare solo che lei era innamorata e, probabilmente, proprio di lui. Quell’ipotesi era estremamente allettante e piacevole, però poteva causare troppi problemi. Si avvicinava il giorno del suo compleanno, il giorno in cui lui avrebbe conosciuto la principessa Sakura. Se Tomoyo avesse scoperto la sua vera identità, le si sarebbe spezzato il cuore. Syaoran non poteva permettere che fosse proprio lui la causa della sua sofferenza. Doveva, quindi, accertarsi prima di tutto che quello che provava per Tomoyo fosse un sentimento corrisposto e poi avrebbe trovato un modo per evitare quel matrimonio.

“Syaoran!”

Il principe si voltò verso l’entrata delle scuderie: un trafelato Eriol stava correndo rapidamente verso di lui.

“Ehi, Eriol, che succede? Come mai tutta questa fretta?” chiese Syaoran.

“E’ successa una cosa stamattina!” rispose Eriol, ansimando e riprendendo fiato.

Syaoran, preoccupato, guardò l’amico: “Cosa?”

“Stamattina, mentre tu eri via, è arrivato lui!”

“Lui chi?”

“Ahi, ahi, ahi, Syaoran…- esclamò una voce maschile, proveniente dall’entrata delle scuderie-…non ti sarai già dimenticato del tuo caro cuginetto?!

Finalmente Syaoran riconobbe il giovane uomo che si stava avvicinando a lui: “Shen Te!”

Syaoran non lo vedeva da quando lui, suo padre e il sacerdote Mo Shu erano stati cacciati dal regno. Shen Te all’epoca era piccolo, proprio come Syaoran, ma adesso era molto cresciuto: era diventato alto almeno quanto il cugino, i suoi capelli erano neri come la pece e i suoi occhi erano freddi e azzurri come il ghiaccio, gli stessi occhi di suo padre Huang.

“Ah, allora ti ricordi di me. Mi fa piacere!”

“Perché sei tornato?” gli chiese Syaoran, con freddezza.

“Suvvia, Syaoran, l’esilio non valeva per me. Ora che mio padre e Mo Shu sono morti, ho anch’io diritto a vivere in questo palazzo!”

In effetti, il ragionamento di Shen Te non faceva una piega, era più che giusto. Però, Syaoran non poteva fare a meno di sentirsi inquieto per il suo ritorno.

“Inoltre, non potevo mancare al tuo matrimonio. Tutto il regno attende quel giorno con fibrillazione. Lo stimato principe Syaoran si sposerà con la principessa Sakura, una fanciulla che dicono sia estremamente graziosa.

Syaoran aggrottò la fronte: “Cosa sai tu della principessa Sakura?”

“Non molto. Ma le voci che mi sono giunte, riguardanti la principessa, esaltano la sua infinita bellezza e bontà d’animo.

Proprio come gli aveva detto Tomoyo.

“Immagino che tu stia morendo dalla voglia di conoscerla, vero Syaoran?” esclamò Shen Te, divertito.

Syaoran gli rivolse uno sguardo infastidito.

“Ascoltami bene, Shen Te. Puoi restare a palazzo, ma se ti azzardi a creare il minimo problema a me o a chiunque altro, non esiterò un solo momento a mandarti in esilio come fece mia madre con tuo padre! Sono stato chiaro?”

“Più chiaro di così non si può, Vostra Altezza!” esclamò Shen Te, con un ghigno sulle labbra.

Syaoran sospirò e si voltò dall’altra parte: “Andiamo, Eriol!”

Per quale motivo Shen Te era tornato? E perché Syaoran si sentiva così irrequieto? Il principe era sicuro che ci fosse un altro motivo che aveva riportato Shen Te nel regno di Yang. Ma, ora come ora, Syaoran non poteva fare niente, se non tenere d’occhio il cugino.

 

 

Ecco, come promesso, un capitolo più lungo. È entrato in scena un nuovo personaggio…chissà cosa succederà. Non so se mi conviene dire il titolo del prossimo capitolo…ma sì, dai. Allora il prossimo sarà “Parting kiss”, ovvero bacio d’addio. ^_^

Ringraziamenti…

Sakura182blast: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e spero che anche questo abbia lo stesso effetto, anche perché il titolo “Shadow of love” è lo stesso di una canzone molto bella dei trapnest!^_^

piajoe22: a dire la verità io non avevo proprio pensato a syaoran che continuava le sue lezioni per il motivo che hai pensato tu. Però ci sta tremendamente bene anche questo motivo più maliziosetto! ^o^

Sakuretta94: tra un paio di capitoli si scoprirà la verità! Nel frattempo, spero che il capitolo ti sia piaciuto!

LizDreamer: riguardo eriol e tomoyo…siccome non li vedo molto bene insieme, sto ancora pensando su cosa fare.  In effetti, in questa storia potrei anche vederli bene insieme, visto che lui non è la reincarnazione di un mago, ma un semplice ragazzo. Però  non prometto niente!

eragon1001: grazie per la recensione!! Spero tanto che anche questo capitolo ti sia piaciuto!!^_^

yumemi: come vedi il capitolo è davvero un po’ più lunghetto degli altri. Hai ragione, syaoran è davvero pucciosissimo. Ci fossero più uomini come lui in giro!!! -_-‘

manu: non devi scusarti per il ritardo. Capita a tutti di avere dei problemi con i computer e quando succede a me mi arrabbio davvero!! Beh, l’importante è che il capitolo ti sia piaciuto. E non ti preoccupare, il capitolo della verità si avvicina sempre di più!!^_^

sakurabethovina: grazie per la recensione! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!!

 

A presto

Kia85

   
 
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