Capitolo
24
Aima
giaceva nell’ospedale del Santuario. Non era cosciente, né tantomeno dava segni
di esserlo. Da due giorni Mu tentava di svegliarla invano: il pugnale di Hel le
aveva causato danni più gravi del previsto.
«La
sua anima è incosciente quanto il corpo.» spiegò a Kanon «Prolungare le cure
mediche non servirebbe: lo stato in cui è caduta va oltre la nostra
comprensione.» proferì pacato l’Ariete d’oro.
«Lo
so Mu, ma insisto. Neanche con il tuo cosmo puoi sperare di svegliarla?»
insistette il custode della terza casa.
«Ci
sto provando da tre giorni, ma a questo punto bisogna guardare la realtà in
faccia. Si sveglierà da sola, noi non possiamo fare niente. Adesso dobbiamo
pensare a come proteggere al meglio la nostra dea e sperare che Aima si
risvegli al più presto.»
Sembra che la
vita si sfumi
andando alla deriva ogni giorno di più
perdendosi dentro di me
e non importa nulla a nessun'altro
Non devi schifarti.
Mi
dice ancora.
Queste ceneri le
conosci molto bene.
Il
mio corpo non sente più niente da giorni, ma posso giurare che le mie gambe
sono appena diventate blocchi di cemento. Quando ritrovo la forza per muovermi,
le ceneri si alzano in un unico, rumoroso turbine; prima nero, poi rosso fuoco.
Ed ecco che, di nuovo, Nym vi brucia dentro.
La
morte ha un colore:
il
colore di Sonja
il
colore di Nym
il
tuo.
Il
rosso.
Il
sangue.
E
di nuovo, un urlo di dolore si libera dalle mie labbra. Di nuovo, crollo.
semplicemente ,non ho più niente da dare
non c'è più niente per me
ho bisogno della fine per liberarmi
«Nobile
Mu dell’Ariete.»
All’arrivo,
il messaggero chinò il capo. Il custode della prima casa accolse cordialmente
il giovane ragazzo, invitandolo poi a parlare.
«La
Dea Athena ha convocato tutti i Cavalieri d’Oro al tredicesimo tempio per
discutere i piani di battaglia, ma voi dovreste recarvi nelle stanze della
nostra Signora prima di questa riunione.»
«Va
bene. Puoi andare.»
Il
paggio si allontanò subito dalla stanza in cui Aima riposava. Il Gold Saint vi
si era nuovamente recato per tentare, di nuovo, di svegliare la rossa. La sua
testardaggine, a volte (e così gli ripeteva spesso anche Shion), andava oltre i
limiti. A comando la Cloth si adagiò sul fisico scolpito del Santo. Mu di Aries
uscì dalla camera, ma, nel varcare la soglia, la lacrima che rigò il volto di
Scarlet non sfuggì al suo sguardo. Qualcosa si stava muovendo.
manca qualcosa dentro di me.
Terribilmente perso, non può essere vero
non riesco a sopportare il male che sento
E
impazzisco mentre guardo le mie ex compagne d’armi, Sonja e Nym, senza sentire
niente. Non ho mai desiderato così tanto piangere. Sono tutte morte, soffro
perennemente per loro eppure.. non sento niente.
Poi,
all’improvviso, ecco che il mio corpo sente qualcosa. Non parlo delle mie
membra all’interno di questo incubo, ma della mia persona stesa, ora, chissà
dove. Riconoscerei fra mille il calore bruciante delle mie lacrime. Le sento
scorrere lente come lava sul mio viso, per poi morire fra i miei capelli.
Avverto anche il cuore contrarsi in uno spasmo di dolore e, improvvisamente,
preferisco sentire il vuoto. Non riesco a sopportare questo dolore, mentre le
immagini delle persone a me care scompaiono.
fino all'angoscia
Cresce il buio che porta l'alba
ero io, ma ora me ne sono andato
«Chi
inviai per primo ad uccidere Aiolos nella Notte degli Inganni?», chiese minaccioso
il pontefice.
«Shura
di Capricorn.» rispose il custode della prima casa senza esitazioni.
«Saga,
non è necessario minacciarlo!», si intromise Athena.
«Milady,
con il dovuto rispetto, vorrei ricordarle che, l’ultima volta che abbiamo
prestato poca attenzione, Loki si è introdotto a palazzo.» replicò gelido Saga.
«Era
un’illusione.»
«Le
gardenie erano vere però.»
La
dea sospirò: sperare di vincere una discussione con il Sacerdote era pressoché
impossibile. Fatto un profondo respiro, Athena si rivolse a Mu.
«Come
ben tutti sanno siamo in una situazione di emergenza, ora aggravatasi dopo lo
scontro contro Hel. L’attacco da parte di Loki potrebbe partire in qualsiasi
momento. Pertanto..» la dea esitò un momento «desidero che tu ti rechi a Sparta
e che porti qui un oggetto di inestimabile valore, appartenuto al dio Ares dai tempi
del mito.»
«Cosa
devo prendere, Mia Signora?» domandò l’Ariete d’oro.
«Nel
tempio centrale, vi è rimasto, da qualche parte, una statuetta d’oro di media
altezza a forma di cavallo. Prendila e portala qui.» concluse la divinità.
«Se
posso permettermi, Milady, a cosa ci servirebbe una statuetta d’oro?» domandò
di nuovo il custode della prima casa.
«Lì
vi è rinchiuso, grazie al sigillo di Poseidone, lo spirito di mio fratello
Ares. Ho intenzione di liberarlo. Successivamente, se necessario, parlerò al
Dio dei Mari.»
«Partirò
questa notte, sarò di ritorno all’alba.»
ora non riesco neanche a pensare,
pensare perchè avrei dovuto almeno tentare
Eppure,
il mio pensiero va a Nym. Non capisco se è morta sul serio o è stata tutta
un’illusione. Non mi capacito di ciò che è accaduto in quella maledetta
prigione di lava ad Asgard. So, per certo, che sto terribilmente male e che non
capisco più niente, non distinguo la realtà dall’incubo. Sento solo il vuoto,
il gelo; poi il dolore, ma mai le fiamme. Il sangue sembra essersi gelato nelle
mie vene.
Ed
è proprio un violento spasmo che smuove le mie viscere gelate. Mille lame
fredde come il ghiaccio sembrano trapassarmi mentre Loki, nel mio incubo, mi
tocca col suo scettro. Spalanco gli occhi di colpo e anch’essi vengono
trapassati da una dolorosa fitta. Un violento capogiro prende il controllo
della mia testa e di nuovo le palpebre calano.
non sia nemmeno esistito
La Morte mi saluta calorosamente
ed ora non mi resta altro che dire addio!
«Hades
di sicuro non interverrà. Forse dovremmo contare solo sull’aiuto di Poseidone.
Lo spirito di Ares purtroppo è sigillato.»
Disse
Shura, non nascondendo un’occhiata di disapprovazione in direzione di Kanon, il
quale lo ignorò bellamente.
«Dubito
che Poseidone creda alla vera versione dei fatti. Del resto, per quanto la
figlia di Loki dica la verità, sono solo dei ricordi che il Dio dei Mari non
può in alcun modo verificare. Anche sondare la mente della ragazza non
porterebbe a niente perchè non si riuscirebbe a capire se lo spirito e il corpo
di Ares erano davvero a Sparta quando il figlio di Poseidon fu assassinato.»
Il
ragionamento di Aphrodite non faceva una piega. Tutti i cavalieri d’oro –
l’intelligentissimo Saga e il saggio Dohko compresi – si ritrovarono in
crescente difficoltà. Fino a quel momento, Athena aveva solo informato i suoi
protettori della barriera che aveva rafforzato attorno ai confini del
Santuario.
«Il
problema principale è che il Santuario è troppo esposto. Loki è molto potente,
le sue illusioni – anche se tali – possono uccidere. Oltretutto non sappiamo
chi abbiamo veramente contro.» Death Mask ruppe il silenzio formatosi, facendo
una pausa prima di continuare. «Insomma, fin’ora sappiamo che Loki è il nostro
principale nemico. Sappiamo che con lui c’è Fenrir, il lupo gigante; c’era Hel,
ma, piccolo particolare, siamo venuti a sapere della sua alleanza con il Dio
delle prese per i fondelli solo tramite il rapimento di Nym. La quale, tra
l’altro, è stata rapita e uccisa soltanto perchè possedeva un potere molto
pericoloso. Stesso motivo per cui Loki vuole a tutti i costi Aima.» concluse il
custode della quarta casa.
«Il
ragionamento non fa una piega, Cavalieri.» Saga si fece ancora più serio
pronunciando quelle parole.
«Tralasciando
che Death ha fatto per la prima volta un’osservazione sensata» cominciò Milo
«forse non dovremmo chiedere anche ad Aima un suo parere? Lei conosce meglio di
chiunque altro Asgard, le sue alleanze e i suoi contrasti.» concluse lo
Scorpione dorato, raccogliendo il consenso di quasi tutti i Gold Saints.
«Aima
non è più ad Asgard da sedici anni ormai. Molte cose potrebbero essere
cambiate, se si tralascia il fatto che nessuno, in quella dimensione, deve
sapere ciò che sta facendo Loki. E se la ragazza ha detto così, le leggi
norrene devono essere davvero dure e ferree.»
Kanon
congelò, con il suo tono freddo e quasi sprezzante, ogni calda speranza di
riuscire a concludere qualcosa.
«Credo
che l’unica soluzione a questo punto» questa volta fu Athena a parlare con tono
fermo «sia prepararci ad ogni evenienza. Ogni soldato o cavaliere deve essere
allenato duramente in vista della battaglia ormai prossima. Io stessa provvederò
alle future alleanze. La riunione finisce qui Cavalieri, siete liberi di
andare: riposatevi, si inizia da domani.»
Un
unisono “Sì, Mia Signora” si levò dal tavolo, poi ogni cavaliere fece per
tornare alla propria casa. Kanon, però, fu fermato dalla dea.
«Ho
una richiesta da farti Kanon di Gemini. Resta ancora un momento.»
È viva? Si
chiese, fremendo di freddo e paura. Arrivò al secondo piano e guardò le porte
del corridoio: quella di Nym aveva, appesa all’esterno, la maschera che Scarlet
aveva indossato al loro primo allenamento.
Eccola finalmente si
disse la rossa, aprendo la porta.
Quando
però vide il letto vuoto, il caos di scatenò dentro di lei. Il freddo aumentò insieme
agli spasmi, mentre si appoggiava al letto piangendo tutte le lacrime che aveva
in corpo e sperando di soffocare in quel mare di dolore.
Di nuovo, io crollo.
Ora non riesco
neanche a pensare,
pensare perchè avrei dovuto almeno tentare
Se sarà necessario,
sarà fatto, Mia Signora.
Il
dovere di Cavaliere prima di tutto, si era detto, ma subito si era pentito. E
ora soffriva, nonostante una parte di lui fosse felice di essere finalmente nel
giusto. L’altra, però, di nuovo simpatizzava con il male. Una piccola, singola
lacrima rigò la gota pallida del Santo che, di nuovo, si rivolgeva ad Athena in
una muta preghiera.
Per favore.. no.
quando comprese quanto osceno fosse il bene.
Note:
Ok guys, il capitolo è arrivato prima del previsto! Non ho
niente di particolare da dire se non: spero che vi piaccia. Come sempre
del resto. Volevo solo precisare che le strofe in corsivo sono versi
della canzone Fade to Black dei miei amati Metallica, mentre l'ultima
frase è tratta da Paradise Lost di Milton.
Un bacio e alla prossima! Grazie a silvermoon74 per la sua pazienza e le sue correzioni. :)