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Autore: Saphira_chan    07/04/2013    21 recensioni
- Non possiamo Inuyasha.. - mormora lei
Chiudo gli occhi per concentrarmi.
La desidero. Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sento il suo respiro irregolare riscaldarmi la spalla nuda, su cui lei aveva appoggiato la sua fronte.
L'avevo delusa, tradita, abbandonata a se stessa..
ma nonostante tutto, lei era sempre lì, pronta ad alleviare la mia anima tormentata... incompleta senza di lei.
- Kagome... - sussurro con voce roca, come per mostrarle la mia difficoltà nel trattenermi.
Il corpo seminudo di lei, a contatto con il mio, mi sta facendo impazzire.
Il mio sangue ribolle, al pensiero di averla fra le braccia e non poterla avere..
Aumento la stretta sui fianchi, strappandole un sospiro profondo.
Soffro. Soffro fisicamente e mentalmente... soprattutto perchè so che anche per Kagome è lo stesso...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12

 
 
Dottore cercasi


 


E così, con follia negli occhi, tendo i muscoli del mio braccio, pronto per farlo ricadere.
 
Sorrido.
Perdonami ragazzina, ma morirai per una giusta causa!
 
… e senza aspettare un altro secondo, faccio scivolare velocemente la mia mano verso di lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Stavo versando dell’acqua fresca su una ferita di Kagome, quando un ringhio improvviso di Kirara mi fa saltare dalla paura.
Nello sbilanciamento, faccio qualche passo indietro per ritrovare l’equilibrio, portandomi sopra la testa la bottiglietta d’acqua di Miroku.
Non appena mi fermo, lancio un’occhiata sollevata al contenitore sopra di me, notando soddisfatto come, miracolosamente, sia riuscito a non far cadere nemmeno una goccia d’acqua sul terreno.
C’era mancato un pelo! Per poco non le rovescio tutta l’acqua addosso!
 
- Kirara ma cosa ti è preso?? – domando io, mentre ho ancora la coda dritta per lo spavento.
Seguo il suo sguardo e con orrore, vedo una grande quantità di sangue macchiare il manto erboso accanto a noi.
Spalanco gli occhi, non appena vedo la testa del vecchio monaco rotolare a qualche metro di distanza da noi.
 
- Wuahhhh!!!!! Ma che…?!?!? – grido terrorizzato, mettendomi in posizione di attacco.
Che qualche servo di Naraku sia riuscito a seguirci?? Al solo pensiero ho la pelle d’oca!
Anche se mi tremano le gambe all’idea di affrontare un demone, senza l’aiuto di Miroku o Inuyasha, non posso tirarmi indietro! Affronterò chiunque tenti di fare del male alla mia amica Kagome!
Il corpo senza vita di Golum cade all’indietro e sussulto a quel tonfo sordo, creato dall’impatto del peso morto sul terreno.
Accade tutto in una frazione di secondi, ma a me sembra un’eternità! Cerco con lo sguardo il nemico nella landa desolata davanti a me, ma nulla. Non c’è nessuno.
Anche Kirara è scattata in piedi, ma per qualche ragione, non si è ancora trasformata…
 
 
- Menomale! Sono arrivato in tempo! – dice una voce alle mie spalle, con ancora il fiatone per la lunga corsa.
Ogni cellula del mio corpo si rilassa, non appena riconosco quel timbro di voce.
 
 
- Koga!!! –
- Ehilà piccoletto! – mi saluta lui, con il suo solito sorrisetto strafottente. – Di un po’, quando avevate intenzione di avvisarmi che eravate usciti dall’altra parte della montagna? –
- Noi, ecco… a dire il vero… ce l’eravamo scordato! – confesso con un sorriso a trentadue denti e un enorme gocciolone sulla testa.
Sono talmente frastornato dalla paura di poco fa, che non ho avuto nemmeno la forza di pensare ad una bugia sensata…
E poi… nessuno sa resistere ad un piccolo demone volpe, con la faccia a cuccioletto bastonato! Dovrei comunque passarla liscia senza nessun bernoccolo in testa.
 
Infatti, come avevo pensato, il capo della tribù Yoro, dopo aver sbuffato scocciato, si lascia tutto alle spalle rassegnato.
Infondo, anche se caratterialmente assomiglia a Inuyasha, adesso è un padre ormai… dovrebbe essere più sensibile con i cuccioli, no?
- Grazie tante, eh! – risponde lui abbastanza inviperito, senza però tirarmi qualche pugno in testa, come invece non avrebbe tardato a fare quello scemo di Inuyasha… a proposito… ma dov’è ora?
 
Improvvisamente, il sangue mi si congela nelle vene, non appena mi ricordo della fine orrenda che aveva fatto quel vecchio.
Cavolicavolicavoliii!!! Inuyasha mi ammazzerà quando saprà che ho permesso a Koga di decapitare l’unico in grado di guarire Kagome!!
Senza nemmeno accorgermene, mi porto le mani sul viso e decine di minuscole goccioline mi scendono dalla fronte, mentre mi immagino il ritorno di quello scemo di un cane!
 
- Ehi piccoletto, tutto bene?? – mi domanda Koga, avvicinandosi alla mia amica priva di sensi.
- Come se va tutto bene??? Hai appena ucciso l’uomo che la stava curando!! Adesso Inuya… -
- Woh, frena frena!! La stava curando? Ma se la stava quasi per ammazzare! Non vedi che cosa ha in mano? – mi rimprovera lui, una volta seduto accanto a lei.
Tralasciando volutamente il dolce sguardo che Koga aveva lanciato a Kagome, cosa che sicuramente avrebbe fatto ingelosire a dismisura l’altra testa calda persa nel bosco, studio il cadavere decapitato del vecchio, accorgendomi di quella nostra svista, che sarebbe stata mortale per la nostra amica.
Miroku ci aveva chiesto di badare a lei, e invece… se non ci fosse stato Koga…
Mi vengono quasi gli occhi lucidi a pensarci e Kirara abbassa le orecchie colpevole, perché nemmeno lei era riuscita a mantenere il suo compito.
 
Una grande mano calda mi scompiglia tutti i capelli.
- Guarda che non è successo nulla! Siete riusciti a portare Kagome in salvo! E’ questo che conta! –
Lo guardo con gli occhi spalancati. Il suo istinto paterno deve aver placato un poco il suo spirito infantile di anni fa…
Sorrido docilmente, scodinzolando più tranquillo, rispetto a prima.
 
- Senti… di un po’… - mi chiede scrutando il bosco, dopo avermi dato quell’affettuosa carezza - … ma il botolo, dov’è?? -
 
 
Sto per rispondere, quando una profonda voce maschile mi fa accapponare la pelle.
- Se state parlando di quell’inutile mezzo demone, lo troverete a qualche minuto a piedi da qui. –
Come d’istinto, mi vado a nascondere dietro la schiena di Koga, mentre la gattina di Sango si mette in posizione di difesa, stando però attenta a non sfidarlo troppo con il suo atteggiamento da guerriera, altrimenti sappiamo entrambi come sarebbe andata a finire.
- Ma tu guarda, sei il fratello di quel cuccioletto, no? – domanda beffardo lui, facendomi sbiancare dalla paura per tutta questa confidenza che gli sta dando.
Lui storce la bocca impercepibilmente, come per mostrare tutto il suo disgusto al suono di quella parola.
- Fratellastro. – precisa lui in maniera tagliente.
Spero con tutto il cuore che Koga non lo contraddica un’altra volta, sennò qui siamo tutti morti!
- Mmh… - borbotta solamente il demone lupo, provocando un mio improvviso rilassamento dei muscoli del corpo.
 
Successivamente, Sesshomaru decide di ignorarci, facendo cadere lo sguardo sulla schiena scoperta di Kagome. Anche se Golum le ha tolto le ferite più gravi, ci sono ancora troppe ustioni e tagli, che le impediscono di guarire del tutto.
La sua espressione del viso non cambia. La sta ancora studiando con quei suoi occhi glaciali, senza battere ciglio.
Poi avviene una cosa strana, tanto strana, tanto è vero che mi tiro un pizzicotto sulla guancia per accertarmi che quello che sto vedendo sia vero!
 
Il grande e nobile Sesshomaru, senza che gli fosse stato chiesto nulla, fa cadere la sua mano su Tenseiga.
Mi aggrappo meglio all’armatura di Koga, per vedere più da vicino quello strano evento che poteva dare una svolta a tutta questa situazione disperata!
 
Con un movimento fluido, estrae la tanto odiata spada, ereditata dal padre, per proteggere le persone a lui care…
Ma allora… perché usarla su Kagome? Che cosa provava per lei? Nemmeno un briciolo di amicizia, questo è ovvio… ma allora perché darsi tanto da fare?
Un luccichio di Tenseiga, mi riporta indietro con la mente, evocando in me un ricordo piacevole… di me e Rin a giocare nell’acqua, mentre i riflessi delle piccole onde del fiume ci abbagliavano.
 
E’ per Rin che lo sta facendo… è lei che lo ha cambiato tanto!
Sorrido fra me e me, mentre ringrazio mentalmente quella ragazzina solare.
 
Stringe il fodero della spada, pronto a lanciare quell’agognato colpo, che la Tessaiga di Inuyasha non potrebbe mai dare.
 
Tuttavia, per qualche strana ragione, dopo aver aggrottato le ciglia contrariato, abbassa la lama di Tenseiga verso il terreno.
Non capisco il perché di quel gesto, ma poi quando rinfodera la spada, capisco che non ci aiuterà… che non salverà la mia amica Kagome.
 
In un moto di stizza, prendendo tutto il coraggio che ho in corpo, gli parlo, proprio quando ci da le spalle per andare via.
 
- Perché? Perché non puoi aiutarla? – gli chiedo con le lacrime agli occhi, mentre Koga lo sta incenerendo con lo sguardo. Sta per dire una delle sue solite provocazioni, ma per fortuna Sesshomaru parla per primo.
- Tenseiga non ha nessun effetto su di lei. La sua anima è caduta in una sorta di limbo, dovrà farcela da sola. –
- Ma! Sei sicur… -
- Stai forse mettendo in dubbio la mia parola, cucciolo di demone? –
- Brrrr no no!! – mi affretto a dire io, dopo essermi di nuovo nascosto dietro il mio amico lupo.
L’essere guardato da sopra la spalla da lui, mi ha messo più paura del solito!
- Tenseiga porta in vita i morti, è lei non lo è. Dovete solo sperare in lei in questo caso... – conclude lui, prima di riprendere il cammino verso la montagna dalla quale siamo scappati.
 
C’è un silenzio tombale, stiamo tutti guardando il punto buio nella foresta nella quale è scomparso.
 
- Ma è un vizio di famiglia l’essere così antipatici? – sbotta Koga, una volta che se n’è andato.
Un grosso gocciolone appare sulla mia testa.
Okkey, riformulo la frase… è lo stesso di tre anni fa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Accidenti a Sesshomaru! Doveva per forza stendermi con Tōkijin, per far vedere a tutti la sua potenza demoniaca?
Fratellastro idiota! Poteva stendermi con qualche pugno e via, invece che usare quella fottuta spada!
Ogni singola cellula del mio corpo ne risente ancora!
Dannato Sesshomaru!
 
- Ehi Inuyasha, tutto apposto? – mi chiede Shippo sulla spalla di Miroku, a sua volta portato da Kirara.
- S-Si.. tu piuttosto – dico guardando il bonzo - … sicuro che vada tutto bene? Ti avverto, non voglio scenate da Sango per colpa tua! – in realtà, sono veramente dispiaciuto per quello che sarei stato in grado di fargli, ma ovviamente, tento di nasconderlo come meglio posso.
- Non è per me che farà scenate, Inuyasha… - mi dice, osservando la ragazza inerme fra le mie braccia.
Stiamo correndo da chissà quanto tempo e anche se mi sento incredibilmente stanco, ho la testa in fiamme e tutti i muscoli indolenziti, non mi fermerò fino a quando non avrò portato Kagome al sicuro nel villaggio!
La stringo forte al mio petto, perché ho paura che da un momento all’altro, possa volare via, da quanto che è leggera.
 
Quando riprenderai i sensi Kagome, mi occuperò io della tua completa guarigione!
Poi il ricordo di Kikyo, mi fa sudare freddo per un attimo.
Come la prenderà lei?
Riuscirà mai ad accettare Kagome nel suo villaggio, nonostante sappia che fra me e lei c’è qualcosa di più di una semplice amicizia?
Non so davvero cosa pensare…
So solo che se i ruoli si sarebbero stati invertiti, Kagome l’avrebbe accettata… questo è sicuro! …anche se questo, significava solo farla soffrire e basta…
Ma adesso… la situazione è diversa! Per prima cosa, è Kikyo, quella che deve saper accettare di convivere con Kagome, dal momento che il pozzo mangia ossa non è più utilizzabile per lei, e per seconda cosa, non per questo meno importante, adesso Kikyo è la mia compagna!
Non posso certo tradirla così, su due piedi! Che razza di uomo d’onore sarei?
Lei diede la sua vita per me, più di 50 anni fa, e io adesso, le ho offerto la mia, legandomi per sempre a lei…
 
Sbuffo al solo pensiero di parlarci.
Non sarà per niente semplice dirle che mi voglio occupare personalmente di Kagome… la prenderebbe come un inizio di tradimento!
Dannazione! Perché devo avere una vita così incasinata?
 
- Ehi cuccioletto! Invece che startene lì con la testa fra le nuvole, ti conviene accelerare il passo! Un demone lumaca correrebbe meglio di te! – mi insulta quel lupastro da sopra Kirara. Anche se sono passati diversi anni, continua a starmi sui nervi! Lo odio quando mi prende in giro cosi!
- A CHI HAI DATO DELLA LUMACA??? – lo so che senza di lui, Kagome sarebbe sempre nelle grinfie di quel farabutto, ma a tutto c’è un limite! Il mio orgoglio ne risentirebbe se lo lasciassi stare!
- Calmatevi voi due! Non ci vorrete far mica passare un ritorno movimentato come è stato per l’andata, vero??? – ci domanda esasperato il monaco, mentre anche Shippo ci sta studiando di sottecchi, come se fossimo noi i bambini! Tsk!
 
 
Mi domando però se Sesshomaru sia davvero andato da Naraku…
Miroku mi ha spiegato che mentre io ero a terra privo di sensi, il mio fratellastro ha voluto delle spiegazioni… ovviamente non era per il motivo della mia trasformazione… no, era per l’odore di Naraku che Kagome portava sul corpo, se lui era arrivato fino a lì.
Con un olfatto come il suo, deve essersi precipitato su quella montagna, non appena Kagome era stata portata in salvo, già me lo immagino…
E così, dopo aver compreso che Naraku era ancora vivo, se n’era andato, lasciando Miroku con un palmo di naso, da solo nel bosco, con me da rianimare, per giunta!
Odioso di un fratello!
 
 
Dopo aver viaggiato per tutta la notte, arriviamo al villaggio.
Dovrei portarla nella vecchia casa di Kaede, ma adesso lì ci vive Rin con Obaba, non posso farle vedere Kagome in queste condizioni… è ancora una bambina dopotutto… ne rimarrebbe traumatizzata!
… e Sesshomaru me la farebbe pagare!
Non ho voglia di rischiare la vita per questa cavolata! Meglio portarla in casa da Sango… la sua casa è spaziosa e inoltre ha addirittura una stanza per gli ospiti. Andrà di sicuro bene!
Quando spiego a Miroku il mio desiderio di curare Kagome in casa sua, quasi mi rimprovera per averglielo chiesto.
- Certo che può venire da me. DEVE, venire a stare a casa mia! Sango la vorrà controllare ogni minuto sicuramente! –
Sapere che i miei amici hanno a cuore così tanto la vita di Kagome, mi fa capire quanto io sia stato così fortunato ad incontrarli… ed è successo tutto grazie a lei.
Se non avessi mai incontrato Kagome, non avrei mai saputo cosa significasse l’amicizia.
 
Raggiungiamo la sua casa e senza dare delle spiegazioni a Sango, che è rimasta pietrificata quando siamo entrati in casa con Kagome, l’adagio in un letto improvvisato nella stanza degli ospiti, sapendo quello che avrei dovuto fare di li a poco.
Sento l’odore delle lacrime della mia amica nell’altra stanza, intenta a parlare con Miroku, che sicuramente starà cercando di calmarla come meglio può.
 
Mi domando quale sarà la reazione di Kikyo…
Così, dopo essermi assicurato che Kagome fosse in buone mani, e non come prima, con quel bastardo di un monaco che avrei voluto volentieri uccidere io con le mie stesse mani, mi avvio verso casa mia, dove mi starà aspettando lei.
 
In un nanosecondo, arrivo sulla soglia di quella piccola capanna.
Deglutisco agitato, ma devo farlo.
Kagome necessita di cure al più presto e lei è l’ideale per questo scopo!
Il villaggio non ha nessun dottore, perché in questi tempi, sarebbe stato superfluo, visto che c’era già una sacerdotessa a prendersi cura degli abitanti.
Anche se mi scoccia da morire, devo chiederle di adoperarsi per salvare la vita di Kagome!
 
Entro in casa, spostando con la mano la stuoia d’ingresso e trovando Kikyo ancora sveglia, intenta a preparare delle erbe medicinali.
E’ seduta in mezzo alla stanza, accanto al focolare. Il debole frastuono provocato da quella sottile tenda di paglia, la fa sussultare dallo spavento, chiaro segno che stava lavorando con tutto il suo impegno in quelle faccende domestiche.
Non appena incrocia il mio sguardo, percepisce qualcosa e i suoi occhi si assottigliano impercepibilmente, come per volersi accertare dei suoi dubbi.
Il tempo sembra essersi fermato, nessuno dei due parla.
Non so da dove cominciare, ho il timore che possa prendere male questa notizia… un po’ per Naraku e un po’ per la ricomparsa di Kagome..
In entrambi i casi, però, ho la sensazione che non sarà una cosa facile da digerire.
Dopo qualche secondo di quello scambio di parole silenziose, percepibili solo dai nostri sguardi, abbassa il capo non proferendo parola, focalizzando di nuovo la sua attenzione sugli oggetti su cui si stava impegnando poco fa.
Tuttavia, noto sollevato, che adesso li sta solo toccando per metterli apposto.
Annuisce piano con la testa, continuando a mantenere le sue labbra chiuse.
Io mi sento a disagio come non mai…
Il suo silenzio è stato perfino peggiore degli urli isterici che mi stavo immaginando, sebbene Kikyo non fosse una donna così nevrotica.
 
- Arrivo.. – sussurra solamente, continuando a mantenere quell’espressione neutra di sempre, a causa della quale mi impedisce di capire a pieno i suoi stati d’animo…
 
Tutta questa situazione mi pesa da morire, vorrei dirle che mi dispiace, ma nemmeno io riesco a parlare adesso…
Ha già detto tutto lei.
Ha appena affermato che verrà ad aiutarla…
E questo mi basta.
 
 
 
 
 
Osservo il sole già alto in cielo, prima di sbuffare.
Accidenti, ma quanto dura questa riunione??
Giuro che se non la lasciano andare, vado lì e la trascino via! Non sopporto più questa situazione!
 
Appiattisco le mie orecchie, all’ennesimo singhiozzo di Sango.
Sentirla piangere è… straziante! Mi fa capire quanto tragica sia stata la vita di Kagome in questi tre anni!
Sbuffo nervoso, mentre la osservo fasciarle le bende sul braccio…
E dovrebbe ritenersi perfino fortunata, per non averla vista come l’ho vista io!! Adesso è solo coperta di lividi e da qualche taglio…
… Almeno quell’imbecille, prima di morire, era stato d’aiuto!, penso io. Dannato vecchiaccio! Spero che la sua anima bruci all’inferno, per quello che ha tentato di fare a Kagome!
Non avrei mai pensato, che anche senza essere attaccato da qualche demone, mi sarei potuto trasformare! Ho fatto bene a fidarmi del mio istinto e ad andare via, solo che… se non fosse intervenuto Sesshomaru… da quello che mi ha detto Miroku, avrei veramente potuto ucciderlo!
Serro la mascella per quella mia debolezza. Magari, dopo aver ammazzato il mio migliore amico, avrei potuto perfino dirigermi da Kagome e in un raptus di follia, macchiarmi del suo sangue!
No, non avrei mai potuto farlo!!
… o forse, il mio “io” demoniaco, non si sarebbe fatto tanti scrupoli??
Un brivido mi percuote nel più profondo, facendomi drizzare la schiena.
No, non voglio nemmeno pensarci!
Questo non deve mai più accadere!!
Sospiro rumorosamente, mentre il mio sguardo ricade su di lei.
Riuscirai mai a perdonarmi, Kagome?
 
 
Un rumore di piedi che si avvicinano, mi sveglia dalle mie riflessioni
Finalmente, dopo un’intera mattinata di assenza, ritorna Kikyo, con delle nuove medicine.
Quando Sango la vede, smette di fasciarle il braccio e di improvvisarsi medico, e dopo avermi salutato, va nell’altra stanza dove stanno giocando le due gemelline.
A causa delle continue assenze della sacerdotessa, siamo sempre io e Sango a medicarla…
Koga è ritornato da Ayame, visto lo stato interessante in cui si trova e Miroku…
Miroku è un caso a parte… la volontà di aiutarci ce l’ha… purtroppo è la sua personalità pervertita che gli impedisce di aiutarci.
 
Osservo la sacerdotessa sedersi accanto a Kagome e riprendere da dove aveva lasciato Sango, ma la sua insensibilità nei confronti di lei, mi fa irritare non poco.
Se ne è stata tutta la mattina a parlare con quei capo villaggio o quelli che sono, e poi, viene qui, con quella faccia come se nulla fosse?
Non dovrebbe provare un po’ di colpevolezza nei confronti di Kagome? Io ne sto quasi morendo!
 
- Ma ogni volta deve essere sempre così?? – sbotto io, cercando come meglio posso di trattenere la mia rabbia, per non mancarle di rispetto. Ormai erano già trascorsi tre giorni dal nostro arrivo al villaggio e Kikyo, nonostante avesse accettato di curare Kagome nel tempo libero, non c’era quasi mai…
Quando per una cosa, quando per un’altra… un po’ come succedeva con me, prima che arrivasse Koga… però adesso è diverso maledizione! Io potevo anche non stare con lei il giorno e accontentarmi della notte, ma Kagome no! Lei aveva urgentemente bisogno delle cure di una persona esperta!! Non poteva permettersi il lusso di aspettare!
Perché non riesce a capirlo?
 
La diretta interessata volta la testa in mia direzione, fulminandomi con lo sguardo, sempre però ben attenta a non scomporsi.
- Lo sai bene che ho sempre molto da fare nel villaggio! Non posso lasciare tutto di punto in bianco! Ho i miei doveri! –
- Maledizione, lo so! Ma Kagome continua a non svegliarsi… ha bisogno di qualcuno che le stia sempre vicino… -
- … Qualcuno come te? – incalza lei, evitando volutamente di guardarmi negli occhi.
Io sussulto nell’udire quelle parole, pronunciate con una certa ironia e anche stizza. Non mi aspettavo una risposta così.
Continuo a fissarla sconvolto, mentre lei, come se nulla fosse, toglie la benda dall’altro braccio di Kagome, per sostituirlo con una nuova.
Tutta la mia rabbia di poco fa, si è improvvisamente affievolita..
 
Dalla notte che siamo ritornati al villaggio, io e Kikyo ci siamo scambiati si e no due parole…
Non ha mai dato e segni di essere delusa o infastidita dalla presenza di Kagome.
Quella sera, quando rivide la sua reincarnazione in questa capanna, la sua unica domanda fu riguardo a Naraku, chiedendo agli altri cosa fosse successo e se avevano qualche idea di che cosa aveva in mente.
Poi scrutò le varie ferite e proseguì nel curarla, senza fiatare.
Lo faceva come se fosse stato un lavoro, un dovere, qualcosa da fare senza pensarci un attimo ma senza metterci un briciolo di emozione.
Io non le chiesi nulla, nemmeno su cosa avesse provato quando ha compreso dell’enorme inganno di Naraku e del salvataggio di Kagome, perché avevo quasi paura a farlo…
Kikyo la stava curando, e temevo che se le avessi fatto quel genere di domande sarebbe potuta scoppiare.
Noi saremo finiti in una litigata e poi non si sarebbe più occupata di Kagome…l’unica a pagare le conseguenze sarebbe stata lei, e questo non lo potevo permettere!
Aveva già pagato per i miei errori… non commetterò due volte lo stesso sbaglio!
 
Così, avevo deciso di non parlarle più del dovuto e lei, come se ci fossimo messi d’accordo, fece lo stesso.
Mi rivolgeva parola solo se le domandavo qualcosa e quando mi rispondeva lo faceva con monosillabe.
E gli unici momenti in cui ci si stava insieme da soli era quando la sera si andava a casa e si dormiva insieme, anche lì, però a debita distanza.
Ci si dava la buonanotte e poi lei si coricava in un’estremità del futon e io in quell’altra, pensando che forse era meglio così.
Però… adesso la situazione comincia a pesarmi!
Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?
Aveva sempre la sua solita espressione seria, autoritaria, a causa della quale non riuscivo bene a capire se era indignata, delusa oppure confusa…
 
E dopo quello che ha appena detto, capisco che non è per niente felice di come siano andate le cose…
 
- Buongiorno divina Kikyo! – esclama Miroku che è appena entrato, rompendo quel silenzio che si era venuto a creare in quella piccola stanza e intuendo fin da subito la tensione nell’aria.
 
- Buongiorno monaco Miroku – gli risponde lei meccanicamente.
 
Il mio amico, ancora in piedi, fa scorrere lo sguardo da me a Kikyo e successivamente mi guarda severo, inclinando leggermente il capo in sua direzione, senza farsi vedere da lei, come per chiedermi che avessi combinato stavolta, ma io sono ancora ammutolito.
 
Che fosse… già gelosa di Kagome?
 
Trascorso qualche minuto di silenzio, intervallato da qualche accenno di tosse del monaco, riprende la parola, stanco di essersi trovato, senza volerlo, in mezzo a noi due.
- Divina Kikyo, come sta oggi la mia amica? –
- Come sempre, non ci sono grandi svolte a quanto vedo…  -
 
Dopo aver detto ciò, la stanza ricala nel silenzio, portandomi a sudare freddo.
E’ più arrabbiata di quello che penso!
Sto formulando un discorso per parlarle di quello che aveva appena detto poco fa, nonostante non sono tanto lieto di discutere dei nostri battibecchi privati di fronte a Miroku, ma quello che ci annuncia lei, mi costringe a posticipare questo odioso discorso.
 
- Dopo che le avrò cambiato le bende, devo partire subito per il villaggio dei Takigawa, ci sono stati dei problemi di comprensione con gli ambasciatori del capo villaggio ed è meglio che parta subito per parlare con lui. –
 
Nel momento in cui me lo dice, mi cadono le braccia.
Non posso crederci che lo stia davvero per fare!
 
La fisso, con la bocca aperta a “o”, e Miroku capisce la mia sorpresa nell’udire quelle parole e si affretta a chiedere spiegazione prima che mi riprenda e lo faccia io in maniera sgarbata.
- Ma… divina Kikyo, è proprio necessario? –
- Si Miroku, lo è… - fa una breve pausa e poi riprende, stavolta però guardando me negli occhi, per studiare ogni mia più singola reazione, facendomi irrigidire per la freddezza con cui lo fa. - … ma non preoccupatevi, ho già pensato ad incaricare un anziano del villaggio per andare a chiamare un dottore in un villaggio vicino. A momenti dovrebbe ritornare, quindi Kagome avrà le sue cure… Adesso però uscite, devo cambiarle le bende sul petto e sulle gambe! – conclude focalizzando la sua attenzione sulla sua paziente.
 
Sbatto più volte gli occhi, non appena ha finito di parlare.
Cazzo, è furiosa! La sua espressione è più inespressiva del solito e quando mi guardava, sembrava che la sua ombra si stesse ingigantendo rispetto alla mia.
Un rivolo di sudore mi bagna il mento, portandomi poi a deglutire.
Quando sarebbe ritornata da quel villaggio, le avrei dovuto parlare. Dobbiamo chiarire tutta questa assurda situazione.
Deve capire che sono così in apprensione per Kagome perché mi sento in colpa per quello che le è successo!! Mi sento di essere l’unico vero responsabile… è logico che passi tutto il giorno in queste quattro mura…
 
Come pensavo, questo mio atteggiamento non le va molto a genio.
Dovrò preparami bene i discorsi, prima di toccare questo tasto dolente!
 
 
Così, senza aggiungere altro, sia io che Miroku usciamo dalla stanza, tirando un sospiro di sollievo all’unisono non appena raggiungiamo il giardino.
Ci guardiamo sorpresi della nostra reazione spontanea, avvenuta nello stesso momento senza esserci messi d’accordo.
Un grosso gocciolone appare sulla testa di entrambi.
Le donne… riusciremo mai a capirle?
 
 
 
 
 
Come da Kikyo promesso, dopo aver finito il suo compito, si prepara e va assieme ad altre persone del villaggio, nella tenuta dei Takigawa.
E’ questione di qualche oretta e poi, da dietro gli alberi del bosco, spunta un vecchio contadino del villaggio seguito da un uomo con il bastone e borsa in spalla.
Di sicuro, quello è il medico che stavamo aspettando.
 
 
Senza aspettare altro, Sango lo fa accomodare nella stanza in cui dorme Kagome e gli spiega un po’ la situazione, sotto il mio sguardo vigile e attento.
Lui osserva il corpo della sua paziente, mentre annuisce al racconto di Sango e io non posso fare altro che innervosirmi per il modo in cui la guarda.
Odio quando qualcun altro che non sia io, la guarda.
Mi tranquillizzo, mettendomi l’anima in pace. Se non studia le sue ferite, non può curarla, no?
Sbuffo irritato per il mio comportamento infantile e poco responsabile.
‘ Cerchiamo di mettere da parte questa insopportabile gelosia! E’ inutile averla adesso che sto con Kikyo! ‘ continuo a ripetermi per pensare ad altro.
Quando la sterminatrice finisce di spiegargli le condizioni precarie di Kagome, lui le sorride divertito.
 
- Bene, grazie per tutte queste informazioni mia cara, ma adesso preferisco vedere di persona la gravità delle ferite! –
- Ma.. lei è in grado di curarla senza che sul suo corpo ci rimangano delle cicatrici? – chiede Sango in maniera supplichevole, sapendo che per una donna, l’avere il corpo sfregiato da cicatrici non era una gran cosa.
Lei per prima ne aveva una, che però suo marito aveva saputo accettare, tuttavia, la sua, seppur grande, era una e dietro la schiena… le cicatrici di Kagome erano circa una dozzina, sparse un po’ per tutto il corpo… senza contare tutti i lividi che aveva!
- Mia cara, vedrò di fare quello che posso! Andate pure a svolgere le vostre faccende domestiche, qua faccio io… ho visto che ci sono due adorabili pesti di là, non è vero? –
Lei annuisce imbarazzata e dopo aver scambiato altre due parole con lui, torna di là in salotto dove ad aspettarlo c’è Miroku con le bambine.
 
- Tu non vai con lei? – è la prima volta che si rivolge a me.
Ha un sorrisetto che, non so perché, mi sta sui nervi.
- No. Sto qui. – rispondo brusco dall’angolino della stanza.
- D’accordo, ma dovrai per lo meno girarti! E’ una donna dopo tutto… -
Inarco un sopracciglio, non capendo dove volesse arrivare.
- Che? –
- Quando le toglierò le bende è bene darle un po’ di privacy, no? – mi spiega lui con fare calmo, facendomi drizzare le orecchie.
Ho capito bene? Pensa davvero che gli lasci guardare Kagome nuda?
- No, non credo perché non avverrà mai quel momento. Non le cambierai tutte le bende, per quello c’è la mia amica! Sono stato chiaro? – sbotto io bruscamente, mostrando i denti e facendolo impallidire per la mia reazione esagerata.
Lui deglutisce, ma poi riprende da dove aveva cominciato.
- Non.. non devi preoccuparti! Sono un medico, sono abituato a vedere belle ragazze in intimo… posso tranquillamente… -
- NO! Tu non farai un bel niente di tutto ciò! E ora inizia a fare qualcosa! – ringhio innervosito da quel suo sorrisetto tirato.
Maledizione, proprio questo dottore doveva trovare quel contadino??
L’uomo in questione sospira sconfitto prima di focalizzare la sua attenzione su delle erbe medicinali che aveva tirato fuori dal suo zaino.
- Va bene va bene! Non c’è bisogno che ti scaldi tanto! Capisco che è una fanciulla davvero graziosa…. Davvero, non ho mai visto una così carina, quindi ti capisco che sei geloso… -
 
Le sue parole provocano in me una serie di sensazioni contrastanti tra le quali vergogna, per il semplice fatto che abbia capito che io ne sia geloso, e soprattutto indignazione, per tutte queste squallide moine che le sta rivolgendo.
Un conto è sapere che la cura senza pensare ad altro.. un altro è quello di essere consapevoli che quell’uomo considera Kagome una bella donna…
Tutte queste lusinghe mi hanno fatto venire la nausea!
- LAVORA! – esclamo rosso in faccia, fulminandolo con lo sguardo.
Lui sobbalza dallo spavento e riprende subito da quello che aveva lasciato.
Ma guarda un po’, se tutti io li devo andare a beccare quelli strani!
 
 
Dopo un paio di minuti, quell’odioso ometto riprende a blaterare cose senza senso.
- Senti, non ce la faccio a fare il mio dovere con te li fermo a fissarmi! –
- E allora? – domando io irascibile, aggrottando le sopracciglia.
- Girati per lo meno! – mi dice lui, sbraitando con le braccia.
- E perché dovrei farlo? – questo qui inizia davvero a starmi sui nervi ogni secondo che passa!
- Perché fino a prova contraria, sto curando la tua amica e quindi devi fare come dico, se vuoi che tenti di fare un bel lavoro! Quindi, per favore, girati! –
 
Anche se controvoglia, assecondo i suoi desideri, voltandomi di schiena, borbottando cose poco carine contro di lui.
Se solo Kagome non avesse così bisogno di un medico, gliel’avrei fatta vedere io!
Voglio che riapra gli occhi al più presto, ma, dal momento che la sua anima dovrà cavarsela da sola, almeno il suo corpo dovrà essere in forze!
Forse è anche per quello che non si è ancora svegliata.. il suo corpo è talmente provato che la sua anima non riesce a riprendersi…
In preda a questi pensieri, non mi accorgo dello scorrere del tempo.
Saranno passati si e no 5 minuti, ma per me è sembrata quasi un’eternità.
Avere Kagome così vicino e non sapere se va tutto bene, mi lacera l’anima!
 
Così decido di fare uno strappo alla regola e trasgredire gli ordini del dottore, fregandomi di quello che mi avrebbe potuto dire se mi avesse beccato in flagrante mentre guardavo la fanciulla vicino a lui.
 
Volto la testa con fare menefreghista, ma sono costretto ad irrigidirmi subito dalla sorpresa per colpa di quello che vedo.
Per un attimo, dimentico di respirare.
L’immagine che ho di fronte agli occhi, è quella del dottore che, con quel suo solito sorrisetto strafottente, tocca il seno morbido da sopra le bende di Kagome.
Sbatto più volte le palpebre, incapace di realizzare il gesto osceno di quel bastardo accanto a lei.
‘ Che cazzo sta facendo?? ’ mi domando mentalmente, mentre provo a trovare un nesso logico per quella palpata inopportuna.
Sento i muscoli del mio corpo irrigidirmi, quando capisco il perché volesse che non lo osservassi, e il sangue mi va al cervello non appena il mio sguardo cade sui suoi pantaloni, leggermente rigonfiati ai lombi.
 
A quel punto comincio a vedere rosso.
Mi alzo di scatto, emettendo un ringhio gutturale, ben udibile alle orecchie di quello schifoso maniaco, che non appena incrocia il mio sguardo furibondo, ritira subito la mano dal suo petto e sbianca di botto, balbettando appena.
 
- A-Aspetta! … Posso spiegarti…! – tenta lui, ma io con un pugno in piena faccia lo scaravento dall’altra parte della stanza.
- Brutto pezzente bastardo maniaco!! – latro io, sentendo ogni singolo muscolo del mio corpo contrarsi per la rabbia.
Dire che sono furioso è un complimento!
Fortuna che non l’ho guardato solo per pochi minuti! Altrimenti chissà cos’altro avrebbe potuto farle! E addirittura con me vicino!!
Schifoso verme, adesso te lo faccio passare io quel sorrisetto da ebete che avevi prima!!
 
Lo prendo per il colletto e lo alzo da terra, ignorando le sue patetiche suppliche.
- No, ti prego!! Io… non le ho fatto niente!! –
- Niente?? – urlo io, schiacciandolo contro il muro e continuando a tenerlo sospeso per aria. – Le stavi toccando il seno maledizione!! -
Dalla mia forza con cui gli sto stringendo la gola, lo sto quasi per soffocare.
Il dottore scalcia ripetutamente contro i miei ginocchi, convinto che prima o poi, uno dei suoi calci mi avrebbero danneggiato… povero illuso! Per me queste sono carezze!
 
- Inuyasha ma cosa..? – Sango fa irruzione nella stanza, assieme a Miroku e alle gemelline, che mi guardano abbastanza sconvolte.
Non stacco gli occhi dal viso ormai blu dell’uomo che tengo fra i miei artigli. Se avrei tenuto questa presa su di lui, un altro minuto e sarebbe morto per soffocamento… ma ad osservare la scena ci sono anche le bambine dei miei amici…
Loro sono troppo piccole per assistere ad un omicidio…
 
Seppur contro voglia, lascio cadere il medico ai miei piedi, che prontamente riprende a respirare con lunghi sospiri intervallati da colpi di tosse.
I miei amici hanno capito dal modo omicida con cui lo sto fissando, che era meglio non intromettersi e stare zitti.
Ottima decisione!
 
- Scu… scusa… non… lo farò più… - sussurra la mia vittima ai miei piedi, ancora inginocchiato e con il viso basso.
Ma io non mi accontento delle sue scuse…
Ha cercato di molestare Kagome, in momento che lei non avrebbe saputo nemmeno difendersi tra l’altro! E’ stato proprio un comportamento da vigliacchi!
 
Così, lo riprendo dal colletto e lo strascico fino all’entrata della capanna.
Poi, lo lancio sul terreno ancora bagnato dalla neve, a qualche metro di distanza da me, rimanendo soddisfatto dal suono di dolore che fuoriesce dalle sue labbra non appena tocca terra.
 
- Adesso va via e non tornare mai più!! Se rimetterai piede in questo villaggio ti giuro che ti strapperò la testa dal collo!! – gli ordino io con tono autoritario e per nulla tranquillo.
Lui, com’era ovvio che facesse, si alza in piedi sgarbatamente e più veloce che può, comincia a correre verso la direzione dalla quale era venuto.
 
Mentre sto osservando la sua figura scomparire nel bosco, per assicurarmi che se ne vada una volta per tutte da qui, sento i miei amici bisbigliare dietro di me ammutoliti di fronte a quest’ improvvisa scenata che ho fatto.
 
- Ma… secondo te è saggio chiedere cosa diamine sia successo? –
- Non lo so, ma di sicuro sarà meglio per la nostra salvezza evitare, accuratamente, il discorso fino a che non si sarà un po’ calmato… -
- Eh già…come dico sempre io, non svegliare l’Inuyasha che dorme! - *
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
 
Ciao!! :)
Chiedo umilmente PERDONO se ho spezzato così il capitolo… lo so che avevo già annunciato che in questo capitolo avrei dovuto fare svegliare Kagome dal coma in cui è caduta, ma la scena del dottore e gli eventi prima mi sono venuti eccessivamente lunghi!  Se ci mettevo anche la scena del nuovo dottore, la discussione con Kikyo e il risveglio di Kagome veniva un capitolo troppo lungo e vi avrei fatto aspettare troppo! X(
 
Quindi, ciò che vi avevo anticipato precedentemente, vale per il prossimo capitolo! ;)
 
Fatemi sapere se ho divulgato troppo, o se vi ho interessato lo stesso, anche se in questo capitolo non è successo poi un gran che…
Per sapere se queste scenette come quella del dottore maniaco vi piacciono, così posso in futuro creare un altro episodio simile, che causi la gelosia di Inuyasha! ;D
 
I vostri commenti mi danno davvero tanta carica per continuare in questo periodaccio pieno di compiti e esami! ;)
Grazie a tutti voi!!
 
 
Ps: * questo proverbio l’ho preso dall’episodio 39 in cui Miroku lo dice a Shippo, dopo che Inuyasha l’aveva appena steso a terra con uno dei suoi cazzotti! ^__^
 
Bacioni
 
 
Saphira_chan
 

 
  
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