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Autore: I_love_books    07/04/2013    2 recensioni
Questa ff su moonacre, film che adoro, si svolge all'incirca sei anni dopo il salvataggio della valle da parte di Maria.
La ragazza è stata costretta ad andarsene da casa sua, ad abbandonare tutto e tutti.
Come saranno i suoi rapporti con Robin? Il tempo li avrà cambiati?
Scopritelo leggendo. BUONA LETTURA!
N.B. All'inizio della storia Robin non avrà tredici anni, come è scritto nella trama ufficiale, ma diciassette
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin De Noir, Maria Merryweather, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nipote lo guardò, gli occhi spalancati -Eh…Zio, io…Cosa? Ma che…Cosa ti è venuto in mente? Ma no…Sul serio io dovrei…No, zio Benjamin, no, davvero…-

L'uomo le lanciò un'occhiata scettica e indagatrice allo stesso tempo, che mise Maria in soggezione.

La ragazza si fermò a guardare il cugino ridere a bocca aperta per qualche attimo. Poi sospirò e scosse il capo -Sì, lo amo da morire-

Lui si lasciò sfuggire un sorriso di soddisfazione, che dovette cancellare subito per non peggiorare la delicata situazione in cui si era cacciato -Maria, ascoltami per favore. È chiaro che questa…ehm…faccenda ti faccia soffrire. Ma non è certo questo il modo di affrontarla. Tu…Tu sei una Merryweather, accidenti!- in quel punto alzò la voce. Che sua nipote fosse debole come lui lo era stato anni prima? La prese per le spalle e le fece alzare la testa per farsi guardare negli occhi -Lo so che è difficile. In più, di quel ragazzo io non mi fido. Purtroppo so anche che l'amore è cieco- e le sorrise -Non voglio ostacolarti, voglio soltanto che tu esca di qui e che lo vada a cercare. Mi sono spiegato? Ve…- ma venne soffocato da una Maria con le guance rigate di lacrime, che lo abbracciò talmente stretto da impedirgli di respirare -…Dicevo che verrò con te. Non vuoi mica che ti lasci da sola in quella foresta, vero?-

-Tranquilla, non lo dirò a Loveday- aggiunse Benjamin con aria complice e le fece l'occhiolino.

L'altra annuì.

Intanto si era fatto buio.

 

Per colpa della sua caduta e del tempo rimasto in convalescenza, lontano dalla base, era stato punito passando l'intera notte sotto la fitta pioggia autunnale, con il rischio di prendersi una malattia che gli avrebbe reso la vita ancora più difficile.

Il capo, Ryan, il fuorilegge più giovane, solo trentun anni, con la più alta taglia sulla propria testa di tutta l'Inghilterra, non aveva mai avuto buon occhio per lui, forse per la sua scarsa età ed esperienza.

Aveva deciso di far entrare Robin nel gruppo unicamente per i propri scopi. Il ragazzo aveva un'ottima memoria e gli era indispensabile per orientarsi nella foresta. E comunque, poteva usarlo come esca o diversivo in caso di pericolo, così da garantire la fuga sicura del resto della banda.

Questo Robin lo sapeva bene. Si era reso conto che i suoi desideri non si erano realizzati con la libertà che voleva tempo addietro, ma per andare via era troppo tardi, così cercava di passare più tempo possibile lontano dagli altri.

Quando ci riusciva, specialmente di notte, saliva sul più alto albero che riusciva a trovare e volgeva il suo sguardo verso Moonacre. I suoi occhi vagavano sulla torre per riportargli quella gioia perduta, vedendo la luce dalla finestra di Maria.

Appeso ad un ramo, poi, restava a guardare per tutta la notte la piccola e pallida luna affiorare tra le nuvole.

Nei suoi sogni, nei suoi pensieri, perfino nelle stelle, vedeva la sua piccola principessa sorridergli e quel ricordo gli faceva terribilmente male, perché sapeva che per il bene di Maria dovevano essere lontani. Sarebbe stata solamente in pericolo con lui.

Era necessario dimenticarla del tutto per smettere di soffrire.

Ma come poteva…

 

-Tranquilla cara, torneremo presto, è solo per ripercorrere i ricordi che legano me e Maria alla foresta. E poi passeremo anche dai De Noir, è da parecchio che non vedo tuo padre …Un salutino e poi ritorneremo, non ti preoccupare…-

Dalla faccia della moglie, Benjamin capì di non avere la sua totale fiducia, quindi guardò in modo eloquente la nipote, in disperata ricerca di aiuto.

-Ma sì, Loveday, cosa vuoi che ci accada?- domandò allora la ragazza con il fiato sospeso.

Dopo un'attesa interminabile, la donna, gli occhi ridotti a fessure, disse loro -Non mi state forse nascondendo qualcosa, voi due?- i quali cominciarono a sudare freddo. Maria incrociò le dita dietro la schiena mentre rispondeva un debole -No, figurati-.

La videro incrociare le braccia, segno inequivocabile di attenta riflessione, ma alla fine sorrise -D'accordo, ho deciso di fidarmi di voi. Benjamin- chiamò -Stalle vicino- aggiunse, alludendo all'altra.

Le due donne si abbracciarono.

Salutati da tutti gli abitanti di Moonacre, compreso Maurice, Maria e lo zio imboccarono la strada del bosco pieno di alberi secolari.

-Chissà che cosa avevano intenzione di fare…Lei cosa dice, signora Merryweather?- chiese Marmaduke.

-Non lo so, sono confusa. Ho l'impressione che accada loro qualcosa di pericoloso…Credete che abbia fatto bene a farli partire?

 

-Allora, da che parte andiamo, zio?- non che la foresta la spaventasse, ma aveva l'impressione di girare in tondo e, sinceramente, le stava venendo l'ansia.

-Ecco…vediamo…Ma sì, potremo trovare un punto in alto e orientarci con il sole…- rifletté ad alta voce l'uomo guardandosi intorno alla ricerca di qualche albero o altura.

-Il problema è che non sappiamo dove andare. Non dovevamo pensarci prima…?- provò a dire lei, ma Benjamin la tranquillizzò -No, forse la cosa migliore è andare in quella direzione, tu cosa dici?- e senza aspettare risposta prese la sua strada.

Non passò molto tempo che sentirono dei rumori di rami e fronde dietro di loro. Reagirono d'istinto e si misero spalla contro spalla, per evitare di essere presi di sorpresa -Che succede?- bisbigliò.

-Aspetta…- le disse lui -Vado a vedere- e fece qualche passo su un ripido sentiero in salita.

Ancora fruscii e un uomo apparve da dietro un albero -Zio, attento!- gli gridò.

Benjamin si spostò appena in tempo per evitare il proiettile partito dall'arma che quell'individuo teneva in mano.

La ragazza si gettò addosso al malvivente e lo atterrò, impedendogli di sparare ancora e con un calcio allontanò la pistola di almeno due metri, in modo che l'altro non ci potesse arrivare.

-Fermo- disse piano a causa della fatica, tenendogli stretto il collo con un braccio -Non…muoverti…non…- ma quello, molto più grande e robusto di lei, con uno strattone la fece cadere, costringendola con le mani dietro la schiena -Non mi pare che tu sia in grado di minacciare a questo punto, no?- le sussurrò all'orecchio.

Maria, inorridita, riconobbe quella voce -Tu?-.

E pareva averla riconosciuta anche lui, che sbiancò -No, ma…come…come puoi…?-

-Allora…vediamo un po' chi è venuto oggi nel nostro territorio…- disse all'improvviso qualcuno ad alta voce, avvicinandosi.

Mentre aveva i polsi bloccati aveva pensato soltanto a liberarsi, ma non aveva notato che un altro gruppo di persone era entrato nella radura, erano cinque, tutti ragazzi, che tenevano fermo un Merryweather agitatissimo ed infuriato -Lasciatemi! Lasciatemi, ho detto! Maria!-.

-E questo qui chi sarebbe?- chiese divertito uno dei banditi, soffocando una risata.

Dopo aver smesso di dimenarsi, Benjamin li guardò con un disprezzo che neanche la nipote gli aveva visto prima in viso -Non oso rispondervi per non macchiare di disonore il buon nome della mia famiglia, signore, e ora liberateci!-

-Oh oh, vedo che vuole le maniere forti…peccato…- lo guardò con aria truce l'altro, scrocchiandosi rumorosamente le nocche.

-Ehi, Cedric, stai calmo- parlò quello che sembrava il più anziano, comodamente seduto su un masso -Non vedi che abbiamo un ospite speciale oggi? Avanti, taglia la sua corda. Ah, e anche quella della ragazza…-

In meno di un attimo entrambi furono liberi, anche se a Maria non piaceva quell'uomo, le era sembrato troppo gentile per essere a capo di un gruppo di delinquenti spietati.

Ma in quel momento, lei non pensava da chi fosse attorniata, a quale sorte le potesse capitare, se Loveday era in pensiero per loro…

No. L'unica persona di cui, in quel momento, le importava era Robin De Noir.

Quello stesso Robin, che un tempo le aveva promesso di cambiare, di cui lei si era fidata, che pensava ogni notte, di cui si era innamorata…Era lì, insieme ad una cerchia di sconosciuti, che volevano solo farle del male.

Le veniva da piangere, ma decise che non gli avrebbe dato questa soddisfazione. Non ora.

Attese, imponendosi di non guardare alla sua sinistra, dove quel traditore senza cuore ostentava uno sguardo perennemente basso.

-Ditemi…chi siete e da dove venite?- domandò tranquillamente il capo.

Lo zio sembrava rincuorato dalla cortesia di chi gli aveva rivolto la parola, quindi rispose -Io sono Benjamin Merryweather, padrone della Valle di Moonacre, e lei è mia nipote Maria…-

-La Principessa della Luna?- lo interruppe subito l'altro, alzandosi e facendo qualche passo verso la ragazza, arrivando a pochi centimetri dal suo viso -Ho sentito molto parlare di te, Maria Merryweather…- intanto Robin alzò la testa e serrò la mascella. Fiutò il pericolo che incombeva e si tenne pronto, mentre la rabbia si faceva strada dentro di lui.

-Dicono che tu ci abbia salvati dalla Maledizione della Luna, è così?-

Lei lo guardò con superiorità, poi chiuse gli occhi e tacque. Avrebbe solo peggiorato le cose. Meglio il silenzio.

-Beh?- la incalzò Ryan, facendo apparire sul suo volto uno strano sorriso -Cos'è, hai perso la lingua?- continuò, trasformando la sua espressione in un ghigno agghiacciante. Furioso, Robin strinse i pugni fino allo spasimo.

-Sai…- riprese, tornando a sorridere -Il…tuo cognome mi…ricorda qualcosa…Tu cosa dici, Bill?- chiese al suo braccio destro, che fece una risatina provocatorio -Oh sì, capo…-

-Tuo padre, George, era un brav'uomo, davvero…Ma sai, la buona sorte gira prima per qualcuno e poi per qualcun altro…È la vita. O forse sarebbe meglio la morte…-

-Che vuoi dire?- chiese Maria, avida di sapere.

-Sai perché c'è una taglia sulla mia testa? Tempo fa…facciamo sei anni, ti sta bene?…Ecco, fui condannato per omicidio, ma scappai e mi rifugiai da queste parti, non nella foresta, era troppo rischioso. Non mi trovarono mai. E sai qual è la cosa più divertente? Che di quel morto, sei anni dopo, ho incontrato la figlia e il fratello…-

-NO!- quell'urlo le uscì di bocca prima che potesse riflettere, ma qualcuno la anticipò.

Con uno scatto fulmineo, Robin afferrò la gola di Ryan e lo sbatté a terra tra le foglie, gridando -Assassino!-. Quando vide altre lacrime scendere sulle guance della sua Principessa aveva perso la ragione. Non doveva più versarne altre per causa sua.

-E-ehi, R-Robin, m-ma che t-ti prende?- balbettò quello, che di sicuro non se lo aspettava -Meriteresti qualcosa di molto peggiore della morte, dannato- gli disse l'altro, continuando a stringere le mani attorno al suo collo.

-Robin, no! Non lo fare! Non vorrai diventare come lui, vero?- lo fermò lei, inginocchiandosi vicino, facendolo voltare.

Purtroppo quell'attimo di distrazione fu fatale. Il criminale si liberò, anche i suoi seguaci lo aiutarono e immobilizzarono il ribelle.

-Legateli, tutti quanti, specialmente il sovvertitore- ordinò Ryan, ansimando -Penserò a loro più tardi. Lei no, chissà, potrebbe tornarmi utile…- aggiunse, alludendo alla ragazza.

-Non ti avvicinare!- sbraitò il giovane De Noir, già imprigionato ai piedi di una quercia.

-Oh, taci un po', fammi questo favore. Tornando a noi…Devo dire che mi piaci, Maria, sei testarda e determinata allo stesso tempo. Questa è una dote assolutamente da apprezzare in una donna…- e le mise una mano sulla schiena.

-Lasciami stare, cretino!- e gli tirò uno schiaffo, che gli lasciò il segno rosso delle sue cinque dita.

Malgrado il dolore, lui sorrise come prima e, con totale indifferenza, la prese per i vestiti e la spinse contro l'albero dove stava Robin, facendola cadere sul terreno umido. Perse i sensi di lì a poco.

-Questa la pagherai, è una promessa- sibilò tra i denti il ragazzo.

-Oh, allora devo preoccuparmi- gli rispose Ryan ghignando, suscitando l'ilarità tra i ragazzi, che risero a crepapelle.  

  
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