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Autore: Ludos98    07/04/2013    6 recensioni
Il liceo è finito e i nostri eroi hanno iniziato il college.Yumi ha fatto la sua scelta:William,però nemmeno lei sa perché.Lei e Ulrich si sentono raramente ma c'è una decisione che lui proprio non può accettare.Proprio quella notte cambierà tutto.O almeno così pensa Yumi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ulrich, William, Yumi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo 6:The Wrong Goodbye
“Caro diario,
E’ passata una settimana da quando Ulrich è uscito dal coma. Continuo ad avere sue notizie perché un’infermiera mi chiama tutti i giorni. Forse sto sbagliando,ho una promessa da mantenere e non posso farlo se penso ancora a lui.”
 
Ero fuori pericolo da giorni ormai,eppure lei non veniva a trovarmi. Possibile che non sapesse cosa fosse successo?Ne dubito. Lo sapeva.
Dato che non potevo alzarmi dal letto,aspettavo con ansia l’arrivo dell’infermiera così da poterle fare l’interrogatorio.
Arrivò puntuale come sempre.
-Buongiorno,già sei sveglio?-domandò lei mettendo il carrello vicino al mio letto. Mi misi a sedere.
-Dato come russa questo vecchietto accanto a me è quasi impossibile dormire-risposi sarcasticamente io.
L’infermiera rise e mi porse il vassoio con il mio pranzo.
-Allora come ti senti oggi?
-Al solito,insomma fisicamente penso di stare bene. Ti prego dammi delle buone notizie!L’ospedale mi sta deprimendo.
Lei sorrise.
-Infatti ero venuta per questo. Ti dimettono domani.
Istintivamente l’abbracciai.
-Oh grazie!-la lasciai-E per quanto riguarda la mia amica,sai qualcosa?
Lei si irrigidì ed evitò il mio sguardo mettendosi a sistemare gli altri vassoi.
-No,non è venuto nessuno a trovarti mi dispiace. Ora scusami devo andare da altri pazienti-rispose lei accennando un sorriso.
Chiuse la porta e io rimasi solo con quell’anziano signore.
 
Ma quella donna non andò a portare il pranzo ad altri pazienti. Chiamò me.
Stavo ancora scrivendo al mio diario quando il telefono squillò. Ero seduta vicino alla finestra,mi alzai e mi diressi verso la cassettiera.
-Pronto?
-Signorina Ishiyama chiamo dall’ospedale. Le volevo dire che il suo amico verrà dimesso domani.
Deglutii e guardai lo specchio. Mi rendeva felice sapere questo,ma allo stesso tempo ero triste,perché sarebbe venuto a cercarmi e io non sapevo cosa dire.
-Quindi sta bene?E’ tutto apposto?-domandai con una voce acuta. Stavo cercando di trattenere le lacrime.
Mi sedetti sul letto.
-Si. Però continua a chiedere di lei. Tutte le volte che lo andavo a visitare mi supplicava pur di sapere qualcosa.
Sospirai abbassando il capo.
-Non si preoccupi,ora me ne occupo io. Grazie mille per avermi tenuta informata in questi giorni.
E attaccai.
Il mio tempo stava per scadere. Non appena fosse uscito dall’ospedale Ulrich sarebbe venuto a casa mia a chiedere spiegazioni. E non ce l’avrei fatta a mentirgli.
 
Il giorno seguente…
Yumi la capivo sempre meno. Uscito dall’ospedale ero rientrato in possesso del mio telefono,che in qualche modo era sopravvissuto all’incidente,e avevo provato a chiamarla. Ma lei continuava a non rispondermi.
L’unica che poteva saperne qualcosa era Aelita.
-Ehi Ulrich!Come stai?-rispose lei allegra.
-Bene,bene finalmente mi hanno dimesso. Non ne potevo più di stare lì dentro.
Mentre parlavo con lei camminavo verso casa di Yumi.
-Ah si Yumi me l’ha detto.
-A proposito di Yumi,quando è stata l’ultima volta che l’hai sentita?Perché io ho provato a chiamarla ma non risponde.
-Guarda l’ho sentita un’oretta fa e stava bene. Evidentemente era sotto la doccia e non l’ha sentito.-ipotizzò lei-Poi già ti manca?Insomma lei mi ha detto che è venuta tutti i giorni a trovarti. Infatti pensavo che foste insieme adesso.
Aggrottai le sopracciglia. Qualcosa non quadrava. Qualcuno stava mentendo.
-Ci deve essere un errore,non vedo Yumi dal giorno dell’incidente.
Ero arrivato a casa sua. Stavo per imboccare il vialetto d’ingresso ma qualcosa mi bloccò.
La porta si aprì improvvisamente e uscì William con Yumi al seguito. Non riuscivo a capire cosa si stessero dicendo ma fu tutto chiaro quando lui la baciò.
-Ulrich sei ancora lì?Se vuoi posso chiederle perché non ti risponde.-domandò Aelita dall’altro capo del telefono facendomi ricordare che stavamo ancora parlando.
-Si sono qui. Comunque non c’è bisogno,non più.
Attaccai e girai i tacchi. Non potevo sopportare la vista di quella scena.
 
Guardai l’orologio che avevo al polso. 11.05. Ulrich l’avrebbero dimesso alle 12,quindi se William fosse stato puntuale tutto si sarebbe risolto subito. Camminavo avanti e indietro per la mia stanza. Ero nervosa. Avevo paura di non essere abbastanza credibile,non ero mai stata capace di mentire. O meglio quando si trattava dei miei sentimenti per Ulrich,ero molto brava.
La mia camminata si fermò quando suonò il campanello. Scostai la tenda e affacciandomi alla finestra vidi William sul portico. Scesi le scale e andai ad aprire la porta sforzandomi di sorridere.
-Ehi!-esclamai io.
-Ciao Yumi!Come stai?-domandò lui baciandomi su entrambe le guance ed entrando in casa.
Chiusi la porta e misi le mani nelle tasche dei jeans. Mi avviai verso la cucina e William mi seguì.
-Prego,accomodati. Fai come se fossi a casa tua - gli dissi indicando il tavolo. Si sedette appoggiando lo zaino per terra,mentre io mi diressi verso il frigo.
-Vuoi qualcosa da bere?-gli domandai.
-Si,della limonata grazie-rispose lui riponendo dei libri sul tavolo.
Presi la caraffa con la limonata e la versai in due bicchieri.
-Che esame devi dare?-domandò lui.
Oh giusto. Mentre architettavo il “pomeriggio studioso” mi ero completamente dimenticata la parte fondamentale:l’esame.
-Ehm…economia. - risposi porgendogli il bicchiere.
-Ah è facile,io l’ho già fatto-disse sorridendo.
Mi sedetti di fronte a lui. Iniziai a sfogliare il mio quaderno con gli appunti. Calò un silenzio imbarazzante. All’improvviso alzai la testa.
-Questo argomento non l’ho proprio capito,potresti spiegarmelo per favore?-domandai appoggiando il mento su una mano e sbattendo le ciglia.
William mi guardò torvo . Aveva intuito che qualcosa non andava.
-Si,ok-rispose lui avvicinandosi con la sedia.
Iniziò a parlare in termini tecnici e io non smisi di guardarlo.
Quando intuì che non lo stavo ascoltando mi guardò in faccia.
-Yumi hai capito?
Annuii.
-Ah-ah.
William posò la matita sul tavolo.
-Non è vero,non mi stai ascoltando.
Sospirai abbassando lo sguardo.
-Scusa.
-E’ da quando sono arrivato che sei strana,che ti succede?
Mi misi a sedere bene sulla sedia.
Era il momento. Dovevo solo avere il coraggio di dirlo. Sperando di non sentirmi in colpa dopo. Alquanto improbabile.
-Sai,in questa settimana ho avuto del tempo per riflettere.
Lui mi interruppe.
-So già cosa stai per dire. Sarà sempre Ulrich. E’ il tuo amore epico.
Gli presi le mani.
-No,non è questo. Tra me e Ulrich è finita ancor prima di iniziare per mille motivi. Infatti credo che noi due dovremmo riprovarci.
All’inizio inarcò le sopracciglia poi gli comparve un sorriso ingenuo in volto.
-Stai dicendo sul serio?
-Si.
Gli occhi di William si illuminarono,mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Risposi al bacio,nonostante avessi voglia di urlare. Perché ero arrivata a questo punto?Perché non c’erano più vie d’uscita?La risposta era sempre la stessa:la colpa di tutto ciò era mia. Io avevo voluto questo. A causa della mia paura,della mia insicurezza e dei miei pregiudizi avevo perso ogni cosa.
-Quindi…adesso stiamo insieme?-esitò lui,quasi spaventato dalla mia risposta.
Era tutto nelle mie mani. Come devi agire quando la felicità di una persona dipende dalla tua risposta?E come puoi rendere felice una persona se tu non lo sei?
Io però non potevo farmi troppe domande. Stavo facendo questo per proteggere Ulrich.
-Pensavo di essere stata chiara quando ci siamo baciati-risposi sorridendo timidamente.
Mi abbracciò.
-Oh Yumi sono così felice!
-Anche io,non sai quanto.
Sciolsi l’abbraccio e iniziai a raccattare i miei libri.
-L’aiuto per l’esame era una scusa,poi ora che siamo così entusiasti non riusciremmo lo stesso a studiare-esordii io.
William si alzò.
-Ok,allora che ne dici se andiamo a cena fuori stasera?
Sorrisi.
-Certo - mi guardai intorno-Ora resterei volentieri a parlare con te,ma ho delle faccende da sbrigare.
Lui prese la borsa e si avviò verso la porta.
-Tranquilla,capisco. Passo a prenderti alle 8 d’accordo?
Annuii.
Aprii la porta e William uscì.
Prima di andarsene mi diede un tenero bacio.
-A dopo.
Si incamminò verso il vialetto e mi richiusi la porta alle spalle. Vi appoggiai la schiena e scivolai fino a terra. Si dice che sbagliando s’impari. Eppure,io continuavo a fare gli stessi errori.
 
Avevo una grande voglia di mettermi a piangere ma fu lo squillo del mio telefono a impedirmelo. Lo presi dalla tasca posteriore dei pantaloni e mi alzai. Iniziai a salire le scale.
-Pronto?-risposi con una voce annoiata.
-Yumi!Allora sei viva!Ti ho chiamato 5743 volte,perché non rispondevi?-la voce acuta di Aelita risuonò nelle mie orecchie.
Entrai in camera mia ed aprii l’armadio.
-Stavo programmando il mio suicidio-risposi iniziando a scegliere un vestito.
Presi quello nero e mi sedetti sul letto.
-Stai scherzando?!!-gridò lei.
-Aelita smettila,non ho intenzione di suicidarmi. Però metaforicamente è come se l’avessi fatto.-mi stropicciai un occhio.
Lei tirò un sospiro di sollievo.
-Sii più chiara non capisco. Inoltre devi spiegarmi perché mi hai detto che andavi a trovare Ulrich tutti i giorni,quando non è vero. Me l’ha confermato lui.
Aggrottai le sopracciglia.
-Ulrich ti ha chiamato?
-Si,perché tu non rispondevi. Che cosa sta succedendo Yumi?
Guardai fuori dalla finestra. Avrebbe capito. Era mia amica.
-E’ iniziato tutto dopo l’incidente di Ulrich,stava peggiorando e…ho dovuto farlo.
-Hai dovuto fare cosa Yumi?
Stavo cercando di non piangere,ma era davvero difficile.
-Ho promesso al Signore che se avesse risparmiato Ulrich,lo avrei lasciato andare e mi sarei rimessa con William.
Inizialmente Aelita non rispose. Poi emise un urlo. Dovetti allontanare il telefono per non perdere un timpano.
-Perché l’hai fatto?-domandò dopo essersi calmata.
-Ero spaventata. Al solo pensiero di perderlo mi sentivo morire. E…quando l’infermiera è venuta a dirmi che era fuori pericolo,sono stata così grata a Dio.
Aelita parlò tra sé e infine disse:
-Yumi tu non sei credente!Ma anche se lo fossi,perché hai fatto quel voto?
La mia espressione tornò seria.
-Quando ami una persona,faresti di tutto purché stia bene. So che tu questo non puoi capirlo ma per favore non dirgli niente.
Lei sospirò.
-Ok,non lo farò. Però sappi che non sono d’accordo con la tua decisione. Insomma “rimetterti con William”?Dimmi che non l’hai fatto.
Non risposi.
-Oh l’hai fatto!Non potevi semplicemente lasciare andare Ulrich?
-Non lo so Aelita,in quel momento ero troppo preoccupata e non ricordo esattamente cosa ho detto.
Mi alzai in piedi.
-E…non potresti rompere la tua promessa?Non penso che al Signore dispiacerà.
-Aelita non si tratta di William. Anche se lo lasciassi,non tornerei comunque con Ulrich. E ora scusami se attacco ma non ho più voglia di ascoltarti.
Lanciai il telefono sul letto e andai in bagno.
 
Il pomeriggio passò velocemente. Mi misi a studiare,cercando di non pensare a ciò che c’eravamo dette Aelita ed io. Fu difficile,perché aveva ragione.
Verso le 19 iniziai a prepararmi. Optai per un vestito in pizzo nero che aveva un copri spalle incorporato. Indossai degli orecchini chiari e acconciai i capelli in una treccia laterale che partiva dalla base del cranio. Le scarpe col tacco richiamavano lo stesso colore del vestito.
Sentii suonare il campanello. Guardai l’ora sul telefono,le 20.
Che puntualità. Presi il cappotto,la borsetta ed andai ad aprire.
-Buona sera!-esclamai sorridendo.
-Sei davvero bella vestita così.
Abbassai il capo e arrossii leggermente.
-Grazie.
Mi richiusi la porta alle spalle.
-Che ne dici se andiamo?-domandò William.
Annuii.
Mi prese per mano ma quando ci voltammo verso il vialetto il mio sorriso scomparve. Ulrich era lì. Lasciai improvvisamente la mano di William sentendomi a disagio.
-Vai in macchina,io arrivo subito.
-Sei sicura?-domandò William inarcando un sopracciglio.
-Si,non ti preoccupare. Arrivo tra poco.
William si avviò verso l’auto e rimasi sola con Ulrich.
http://www.youtube.com/watch?v=E3t5vkQGT_4 (ascoltate questa canzone mentre leggete la prossima scena)
Salì le scalette. Ci guardammo negli occhi.
-Credo di essermi perso qualcosa,perché eri con William?-esordì lui.
Distolsi lo sguardo. Non volevo rispondere,non volevo farlo soffrire ancora.
-Yumi rispondimi. Vi ho visti questa mattina mentre vi baciavate. Siete tornati insieme è così?
Decisi di mentire.
-Ulrich sono felice che tu stia bene e che ti abbiano dimesso,adesso però devo pensare alle mie priorità.
Lui sgranò gli occhi.
-Noi due eravamo la tua priorità prima dell’incidente!Cosa è cambiato da allora?
Ricacciai indietro le lacrime.
-Non voglio ferirti Ulrich quindi ti prego,lasciami andare.
Stavo per andarmene ma lui mi fermò.
-Non posso lasciarti andare,l’ho promesso ricordi?-accennò un sorriso.
-Sai Ulrich,sono fiera di come sei diventato. Spero che questo non distrugga il buono che c’è in te.
Mi liberai dalla sua stretta e mi asciugai una lacrima.
-Io non ti capisco. Mi hai detto che mi amavi e adesso non riesci nemmeno a guardarmi in faccia?Non puoi dirmi il motivo?
Singhiozzai.
-Ho capito cos’era importante e ho preso l’unica decisione che potevo.
-Che cosa ti ha fatto cambiare idea Yumi?!Perché l’amore non sparisce così-alzò la voce.
-Infatti è lì. Nonostante non ci sia più il Kadic,o XANA,o la fabbrica il nostro amore è lì e non morirà. Ma noi non potremo mai stare insieme. Quindi per favore Ulrich,devi andare avanti ed essere felice.
Notai che i suoi occhi divennero lucidi.
-Non posso. Finché non saprò la verità,userò ogni mezzo per scoprirlo.
-Ci sono cose persino più potenti di te. Mi dispiace - abbassai il capo e poi lo guardai negli occhi-Solo perché non possiamo stare insieme,non significa che non ti amerò.
Gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai.
 
“Solo perché non possiamo stare insieme,non significa che non ti amerò.” Le avevo già sentite quelle parole,dopo essermi risvegliato dal coma.
Ora la stavo guardando andare via,lei mi stava lasciando solo con il mio dolore e io non riuscivo a capire il perché della sua scelta. Quindi decisi di scoprirlo. Non avrei perso Yumi senza saperne il motivo.

But oh, I'm staring at the mess I made
I 'm staring at the mess I made
I 'm staring at the mess I made
As you turn, you take your heart and walk away.

 
 
Salii in macchina cercando di nascondere la mia tristezza.
-Grazie per avermi aspettata. Dovevo dirgli addio.
William rimase in silenzio e invece di partire cercò qualcosa nella sua giacca.
-Yumi lo so che ci siamo rimessi insieme da poco ma questa è la nostra occasione. Se il destino ha voluto darci un’altra possibilità deve esserci un motivo.-aprì una scatolina-Vuoi sposarmi?
Non c’è un modo esatto per dire addio. A volte succede e basta. Però quando scegliamo di dire addio non è mai facile. Perché nella maggior parte dei casi,è un addio sbagliato.

*Spazio Autrice*
Allora...eccomi di nuovo qui a rompervi con questo supplizio che non finisce più!Sono proprio crudele,vero?A quanto sembra la nostra Yumi sta mantenendo la promessa.Quanto durerà?Secondo voi cosa risponderà?Ulrich riuscirà a scoprire la verità?E la puffa rosa manterrà il segreto?
Lo scoprirete,tranquilli.
Nel frattempo se volete leggere delle curiosità su questa storia assurda potete passare qui ---->https://www.facebook.com/IlVeroFinale
Alla prossima!
-Ludos98
  
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